sabato, settembre 15, 2012
IL NUOVO BUSINESS DELLA DROGA
L’omicidio dei coniugi Spelta, avvenuto a
Milano alcuni giorni or sono, ha aperto uno spaccato che non tutti conoscevano;
anzitutto parliamo delle vittime: lui, Massimiliano, imprenditore di 43 anni,
in grossi guai finanziari; lei, Carolina, 21 anno, dominicana.
Sono stati uccisi entrambi in un agguato da
un commando di 4 o forse 5 individui, due dei quali hanno eseguito
materialmente l’omicidio che è avvenuto in mezzo alla gente; per fortuna, si è
salvata la bambina della coppia, che era in braccio alla madre; ho detto
“fortuna”, ma in realtà sono stati i due killer ad evitare che i loro
proiettili – sette in tutto – colpissero la piccola a dimostrazione della loro
professionalità.
In casa dei coniugi Spelta sono stati trovati
una quarantina di grammi di cocaina, troppi per un consumo “privato” ed allora la Polizia ha pensato che
Massimiliano fosse implicato nel nuovo business della droga.
Vediamo come funziona: in questa realtà
malavitosa si opera su base imprenditoriale, cosa che induce le varie componenti del mercato a
trovare “sempre”un accordo; adesso sono entrati in scena i nuovi fornitori, i
sudamericani, che accumulano enormi capitali in patria, sia essa la Colombia, il Paraguay, da
ultimo, Santo Domingo, paradiso dei gitanti e mercato tra i più importanti per
la famigerata polverina bianca.
Dagli “ordini” di diecine di chili, si è
passati ad un sistema più sicuro e più redditizio: affidare a un corriere
“pulito” e incensurato il trasporto di un chilo di cocaina, meglio se il
soggetto è accompagnato da una vistosa ragazza, a volte addirittura fidanzata o
meglio ancora moglie: è il caso dei coniugi Spelta?
Entriamo nel business: si compra dal
“cartello” al di là dell’Oceano a 3/mila euro al chilo e si comincia a passare
la polverina di mano in mano, finché la stessa arriva al consumatore finale a
80 euro a dose; fra tagli e altre diavolerie, quell’originario chilo di droga
arriva a rendere al dettaglio fino a 300/mila euro, anche se questa cifra è per
forza di cose approssimativa, dato che il prezzo varia in base all’orario e al
luogo di vendita, comunque si allontana di poco da quello sopra indicato.
E vediamo adesso la situazione del mercato al
dettaglio: i luoghi più trendy della movida milanese sono i più frequentati
dalla polverina che può costare 80 euro a mezzanotte e calare a 30 all’alba.
Secondo le registrazioni della Questura, a
Milano ci sono 125/mila consumatori occasionali, 25/mila abituali e 15/mila
dosi vendute nei fine settimana; questi consumi sono 10 volte superiori a tutte
le altre città, anche a quelle dei Paesi del Nord Europa.
Con queste cifre, è ovvio che si riesca a
trovare un accordo tra le varie componenti del marcato: i nordafricani, gli
albanesi, i romeni, i moldavi che si occupano delle vendite di piccolo
cabotaggio, mentre il grosso è affidato ai clan storici – calabresi in testa ma
non solo loro – con imponenti infiltrazioni straniere.
Nessuno di loro ha interesse a sgarrare o a
pestare i piedi a qualche altro, perché qualsiasi turbativa del mercato
andrebbe a detrimenti degli affari; insomma a morire sarebbero proprio loro,
cioè il business insieme a colui che sgarra.
È possibile che il Massimiliano Spelta,
inguaiato con la propria azienda, dopo avere incontrato e sposato la bellissima
dominicana Carolina, abbia intravisto in questi viaggi – assai frequenti – un modo
di raddrizzare la barca dei suoi affari; ma perché l’omicidio? Deve averla
combinata veramente grossa! Comunque, cerchiamo di evitare l’accostamento tra
gli affari “in crisi” di Massimiliano e la sua nuova attività di corriere della
droga; senno si finisce per generalizzare un po’ troppo!!
venerdì, settembre 14, 2012
RIFLESSIONI SUI FATTI DI BENGASI
Le scaramucce dei partiti e partitini della
nostra povera Italia, m’intrigano sempre meno e quindi decido di guardare
ancora all’estero per questo mio post che continuo a dedicare ai fatti di
Bendasi, con l’Ambasciatore americano ucciso insieme a tre funzionari
dell’ambasciata.
Anzitutto una considerazione: tutte quelle
Nazioni che hanno attribuito al film “Innocence of Muslims” del dilettante
americano di origini israeliane Sam Bacile, mi dovrebbero spiegare come hanno
fatto le masse arabe a venire a conoscenza della pellicola che negli USA ha
girato in un circuito diverso da quello ufficiale. E aggiungo che queste
manifestazioni hanno un’altra stranezza: il presentarsi di alcuni personaggi
armati addirittura con lanciarazzi, che
si sono mischiati alla folla, salvo poi uscirne per sparare verso l’Ambasciata.
No, non credo che le cose stiano come le
presentano i vari Governi arabi, da quello di Kabul a quello di Algeri; credo
invece che Al Qaeda abbia mobilitato la gente e si sia infiltrata per creare
caos da cui far partire autentiche azioni terroristiche.
E adesso le reazioni: premesso che negli USA
siamo alla vigilia delle elezioni presidenziali, i due candidati – Obama e
Romney – sono “dovuti” intervenire, il primo in qualità di Presidente ed il
secondo come candidato; Obama ha inviato alcune navi da guerra e circa duecento
marines ma, ovviamente, non è dato sapere il compito di queste truppe; Romney,
dal canto suo, ha lanciato segnali decisi, definendo Obama come “un presidente
troppo debole che manda segnali discordanti” e affermando che “l’America deve
guidare e non chiedere scusa come fa Obama”, alludendo, ovviamente al film
preso a pretesto.
Anche il Vaticano ha proposto alcune
discordanze, forse perché il Papa è alla vigilia di un delicato viaggio in
Libano: la Santa Sede
“ha condannato la violenza inaccettabile che è costata la vita a quattro
funzionari dell’Ambasciata americana a Bengasi”, ma ha anche condannato “le
ingiustificate violenze che l’hanno scatenata, chiedendo il rispetto profondo
per le credenze, i testi, i grandi personaggi e simboli delle diverse
religioni”; l’allusione al film di Bacile su Maometto, sembra essere una sorta
di giustificazione per gli attacchi alle Ambasciate; solo dopo alcune ore da
questa nota, si è avuto una precisazione in cui “la Santa Sede condanna le violenze” e basta.
Insomma, ancora una volta, le “condanne” su
fatti gravi dipendono anche dalla situazione dei singoli “condannatori”, cioè
se hanno in corso una elezione presidenziale come Obama in cui non si vuole
inimicare i mussulmani americani oppure, come nel caso del Vaticano, si cerca
un malcelato equilibrismo per commentare i fatti libici, dato che si attribuisce
alle “ingiustificate offese e provocazioni alla sensibilità dei credenti
musulmani” l’altrettanto “ingiustificata violenza del tutto inaccettabile”; e
così il viaggio in Libano è assicurato!!
Ed ora, dopo le Piazze di Libia ed Egitto, si
sono mobilitati altri musulmani: è il caso dello Yemen e, piano piano la
protesta approderà in quasi tutti gli stati arabi, anche in quelli non
governati da strutture “strettamente fondamentaliste”.
Possiamo dire che la celebrata “primavera
araba” è sfiorita prima di dare frutti ed è passata ad una estate torrida e
violenta; forse siamo stati troppo creduloni a parlare di cambiamento, visto
che si passava da un tipo di dittatura ad un altro modo di coartare la gente:
il fondamentalismo; entrambi non portano benefici al popolo, ma producono solo
un frutto: Al Qaeda!!
giovedì, settembre 13, 2012
L'ODIO INFINITO
In questi giorni si è commemorato in tutto il
Mondo l’undicesimo anniversario dell’attacco terroristico alle Torri Gemelli di
New York (11/9/2001); da quella data si è imparato qualcosa, si è fatto tesoro
dell’evento e si è pensato come si possa fare affinché non succeda più?
Assolutamente no, da entrambe le parti e cioè sia dal mondo islamico che da
quello occidentale.
Si comincia con l’Irak, Saddam e l’Afganistan
e, nei giorni più recenti, si sono
susseguite azioni da una parte e dall’altra che ci mostrano che i suddetti “due
mondi” sono ancora in guerra, che stanno ancora propugnando un odio che
sgomenta; il 6 giugno scorso, un drone
americano – cioè un aereo senza pilota, stereotipo della “vigliaccheria” –
centra il rifugio del numero 2 di Al Qaeda, Al Libi, e lo uccide insieme ad
altri musulmani.
Intanto, negli USA, un film satirico anti
Islam, “Innocence of Muslims”, di discutibile qualità cinematografica,
realizzato da tale Sam Bacile, un cittadino americano di origini israeliane,
prende in giro la religione islamica in modo assai pesante e offensivo e
accende la protesta del mondo arabo e le manifestazioni si scatenano in molte
piazze.
La più tragica è quella di Bendasi, dove
oltre alle proteste con pupazzi dello zio Sam bruciati e tutta la coreografia
ben conosciuta, un missile terra-terra è stato lanciato verso l’Ambasciata
americana uccidendo l’ambasciatore e tre collaboratori.; Al Qaeda ha subito
emesso un comunicato definendo l’attacco come una vendetta per l’uccisione di
Al-Libi.
Dopo la morte di Osama Bin Laden,
l’organizzazione terroristica si è frantumata in vari gruppuscoli, ognuna con
una propria struttura e un proprio capo, ma strettamente legata al nuovo
“capo”, il dentista al-Zawahiri (in
luogo ovviamente sconosciuto).
Una grossa pattuglia di combattenti si è
spostata in Nigeria ed ha creato “Boko Haram”, struttura terroristica dedita
particolarmente alle stragi nelle chiese cristiane.
Ma l’antiterrorismo è preoccupato soprattutto
del flusso di giovani europei che vanno in Afghanistan per imparare il
terrorismo e ottenere così i galloni di combattenti; non è dato sapere se sono
tutti “islamici convinti” oppure se alcuni sono soltanto degli avventurieri, ma
in entrambi i casi sono assai pericolosi.
Al ritorno in patria, questi giovani
s’impegnano in imprese che spesso hanno successo: l’episodio più clamoroso ha
visto nel ruolo di protagonista Mohammed
Merah, 24 anni, nato a Tolosa da genitori algerini.
Nel 2010 è rientrato in Francia dopo un anno
di addestramento in Afghanistan e nella fascia di confine con il Pakistan:
risultato di questo addestramento è stata l’uccisione di tre soldati francesi
di religione musulmana, di un rabbino e di tre allievi di una scuola di Tolosa.
Per la verità, Mohammed era già stato “inquadrato” dal ministero dell’interno e
incluso in una lista di “osservati speciali”, ma niente era stato posto in atto
per controllarlo e quindi ha avuto vita facile nel commettere quegli atti terroristici.
A parte c’è il problema Israele-Iran, con lo
stato ebraico che ha già dichiarato di non accettare “consigli” da nessuno su
come comportarsi e che ha ventilato più volte l’eventualità di porre in atto
un bombardamento preventivo dei siti
nucleari dell’Iran.
La situazione è talmente tesa che Obama non ha
ricevuto il Presidente israeliano durante la sessione ONU adducendo che
“l’agenda era piena”; intanto, mentre continuano le manifestazioni di protesta
nelle capitali arabe, si attende la mossa di ritorsione degli USA per
l’uccisione dell’ambasciatore (e siamo sotto elezioni!!).
mercoledì, settembre 12, 2012
RISPARMI E SPESE
Nell’intento di aiutare gli esperti della
“spending review”, vorrei suggerire un risparmio non indifferente di denaro
pubblico; per la verità l’idea non è mia
ma del segretario generale del sindacato di polizia Siulp: è inaccettabile
impiegare migliaia di uomini ogni fine settimana per il servizio straordinario
delle forze di Polizia addette alle manifestazioni – a scopo di lucro –
sportive e di altro genere; mi sembra inaccettabile che mentre la Polizia subisce tagli
indiscriminati ed è sotto organico di 11/mila uomini, si impieghino ogni fine
setti9mnana 6/mila uomini per garantire il profitto delle società calcistiche e
arginare gli ultras.
La cifra che graverebbe sui contribuenti per
garantire il servizio di sicurezza relativo alle partite di calcio di Serie A,
B e C, ammonta a 40/milioni di euro l’anno in un bilancio del comparto
sicurezza toccato nel vivo dai tagli e perennemente alla ricerca di soldi per
la benzina e la manutenzione delle auto di servizio.
Vi è mai capitato di assistere alla sfilata
degli ultras dalla Stazione cittadina o dai luoghi di raduno degli autobus fino
allo Stadio? Una volta, alcuni anni fa, mi è capitato di incocciare questo
corteo che, al passaggio vicino ad auto o motorini, si premurava di compiere
atti vandalici, senza che le Forze di Polizia che lo scortavano intervenisse, e
ciò per non creare altri guai forse superiori; e i cittadini malcapitati che
subivano i danni? Affari loro! Provavano a farseli rimborsare dalla loro
assicurazione ma quasi sempre invano!!
E allora? Mi sembra che il problema sia
semplice: chi organizza l’evento deve anche curarsi dell’ordine pubblico,
magari anche con le Forze dell’Ordine (Polizia o Carabinieri), ma pagandoli di
tasca propria; chiaro?
Ed ora passiamo agli “sconti”:abbiamo più
volte detto che siamo in crisi e quindi tutte le attività si debbono
ridimensionare; chi l’avrebbe detto che anche le prestazioni sessuali dovessero
seguire questa regola? È il caso degli uomini che potremmo definire
“dispensatori d’amore”: il sex simbol di cui vi voglio parlare è – di giorno –
un operaio in un’azienda del marmo e la notte si trasforma in un vero “gigolò”
per le casalinghe in vacanza in Versilia, tutte o quasi, in crisi finanziaria,
alle quali il nostro eroe ha deciso di praticare degli sconti, per evitare che
questa situazione economica riporti le signore in questione a tornare dai
mariti o dai fidanzati.
Ed allora parliamo di “tariffe”: un massaggio
Tanta, che prima costava 100 euro per 30 minuti, adesso ha subito uno sconto
del 50%; lo stesso sconto viene praticato per il solo accompagnamento (100 euro
l’ora) e per il rapporto sessuale completo (200 euro); oltre agli sconti sopra
citati, sono previsti degli “abbonamenti” che fanno così abbassare
ulteriormente i costi.
Il nostro eroe non è solo “bello e aitante”,
ma è anche acculturato; infatti, prima di intraprendere questa professione, ha
studiato il Kamasutra, la filosofia Tanta e la psicologia femminile; con
siffatto patrimonio culturale, ha stampato molti biglietti da visita e li ha
distribuiti nei locali “giusti” (discoteche, Bar e parrucchieri per signora).
Se gli chiedete “cosa cercano le donne da
lui” vi risponde che sono tre le cose più richieste: compagnia, comprensione e
qualcuno che le ascolti; naturalmente anche rapporti sessuali, ma non in prima
posizione come potrebbe sembrare.
Ma, torniamo alla crisi economica, il nostro
latin lover confessa amaramente che, nonostante tutta la pubblicità messa in
campo, negli ultimi mesi ha messo in piedi soltanto tre incontri; se continua
così chiederà la “cassa integrazione”!!
lunedì, settembre 10, 2012
SONO RIENTRATO
Sono rientrato nella mia abitazione proprio
ieri sera e, a parte qualche piccolo inconveniente – tipo la porta di casa che
non si apriva e il riacutizzarsi di una lombosciatalgia che mi fa vedere le
stelle – posso dire che le cose vanno bene.
Durante la mia permanenza al Lido di Venezia,
dove ho seguito la 69° Mostra del Cinema, ho letto i giornali e ho colto un
paio di notizie che mi hanno incuriosito che voglio segnalare anche ai miei
amici lettori.
La prima si riferisce alla signora Polverini,
Presidente della Regione Lazio e ad un suo “malanno”, non specificato, che l’ha
costretta ad un intervento chirurgico di lieve entità (è stata ricoverata solo
per 24 ore; sapete come si è comportata questa signora? Ha occupato un intero reparto
dell’Ospedale Sant’Andrea (una trentina di posti letto) e un blocco operatorio.
Ricordate quando ebbi a scrivere che i
“potenti” dovrebbero provare a vivere qualche volta come vivono i “poveracci”?
Non mi sembra che la
Polverini abbia capito a cosa alludevo, perché ha fatto
l’esatto contrario: staccarsi dai “comuni cittadini” e vivere una propria vita
assolutamente diversa dagli altri.
L’altra notizia è la situazione nella RAI:
nel periodo gennaio-maggio 2012 il fatturato pubblicitario è calato di quasi il
20%, mentre le altre emittenti hanno fatto registrare tutte un aumento – più o
meno lieve – e quindi possiamo dire che la Rai è in controtendenza; ma questo termine è un
eufemismo, diciamo invece che è allo sbando! Il nuovo Direttore Generale, preso
atto della situazione, ha fatto alcune mosse, tutte centrate ad un obiettivo:
rimuovere alcuni dirigenti di strutture e sostituirli con alteri; una domanda
mi sorge spontanea: ma dei dirigenti sostituiti che ne è stato fatto? Niente,
continuano a percepire lo stesso stipendio senza fare più niente! E allora mi
chiedo: dove è la convenienza, se al posto di un dirigente che non ha lavorato
bene adesso ce ne sono due? Mah, misteri radiotelevisivi!!
E adesso due parole sulla Mostra del Cinema:
come avrete letto sui quotidiani o appreso dalle televisioni, ha vinto “Pietà”,
film del coreano Kim-Ki-duk che ho visto – come tutti gli altri “in concorso” -
ed ho apprezzato; forse il filippino “Sinapupunan” del regista Brillante
Mendoza, meritava qualcosa di più, ma tant’è! Adesso la parola passa ad un
altro giudice: il botteghino; adesso vedremo quali di questi film entrerà nel
nostro circuito cinematografico e
incontrerà i favori del pubblico.
Sono stato quasi due settimane al Lido e
quindi ho potuto vedere bene i lavori che sono stati fatti dall’anno scorso:
anzitutto la famosa “buca” che doveva ospitare le fondamenta del nuovo Palazzo
del Cinema e nella quale è stato trovato molto “amianto”, è stata ricoperta e i
soldi stanziati per la costruzione della nuova struttura sono stati dirottati
sulla sistemazione di alcuni interni dei cinema esistenti: mi è sembrata una
buona decisione.
Un’0altra notazione: il pubblico è calato di
un buon 30% e questo è derivato – a detta degli esperti – dalla “solita” crisi
che sembra avere invaso ogni comparto italiano; anche il cinema quindi risente
della stagnazione e quindi molti spettatori sono rimasti a casa; i prezzi per
la verità non invitavano ad andare al Lido, dato che hanno subito forti
aumenti, nonostante la famosa crisi di cui sopra.
Anche i film sono calati: nel programma della
Mostra, si sono viste molte opere che sono dei “ripescaggi” di vecchi film
masterizzati in digitale e resi quindi più belli ma anche più “sicuri”. Il
pubblico però non li vedrà bei normali cinema!!