<$BlogRSDUrl$>

venerdì, dicembre 07, 2012

SCHERZA COI FANTI MA LASCIA STARE I SANTI 



Alcuni comici nostrali, forse a corto di idee oppure alla ricerca di richiami “particolari”, si cimentano in scimmiottature di Dio o di altri religiosi; è il caso di Giobbe Covatta, simpaticissimo comico di origine pugliese, che immagina una sorta di dialogo scherzoso con Dio, in cui l’uomo comune, cioè lui, fa meglio figura dell’Altissimo, che appare abbastanza ingessato a regole ampollose ma che hanno anche qualche sfumatura assurda e poco incline a comprendere la vera natura del male e del bene.
Qualcuno si chiede: ma perché il buon Covatta non costruisce analoghe scenette che hanno per protagonista anche Maometto e, in particolare, le regole scritte nel Corano, così care ai tanti islamici che frequentano il nostro Paese? Non è che ha paura delle reazioni dei mussulmani, reazioni anche violente a volte, e ripiega sulle prese in giro del cattolicesimo, certo che nessun credente farebbe mai una ritorsione nei confronti del bravo comico?
E allora che si fa? Anzitutto è bene specificare che la fede in qualunque religione è una faccenda molto privata e tocca sensibilità profonde per cui si dovrebbe evitare di prendere in giro un qualcosa che ha così tanta importanza per la gente.
Ma quale importanza ha la fede? Fin dai primordi la religione è stata indispensabile all’uomo per lenire la propria angoscia della morte, il terrore del “nulla che segue l’ultimo respiro”.
Certo è che il cattolico – anche il più devoto – subisce le prese in giro di comici e disegnatori satirici molto meglio di quello che fanno i seguaci di altre religioni monoteiste, ma questo credo che discenda da sensibilità diverse e dal modo in cui ognuno di noi esplicita questa sua sensibilità; mi spiego meglio: mentre in altre fedi il credente è impegnato a difenderla ed a conquistare altri proseliti, nel cristianesimo ormai non ci sono più guerre o crociate ma solo un attento esame di quello che al momento interessa l’umanità.
Le religioni che più hanno ammaliato l’uomo sono quelle che vengono definite “monoteiste”, cioè culti che si rifanno ad un solo Dio; il concetto stesso le pone al di sopra di tutte le altre, eppure è proprio dai monoteisti che sono originati alcuni dei peggiori vizi e dei più sanguinosi drammi: l’intolleranza, il fanatismo, l’integralismo, il razzismo. Certamente Dio non aveva nessuna intenzione di creare questa disuguaglianza, ma quando ha definito gli ebrei “popolo eletto da Dio” ha fondato il primo razzismo della storia, in quanto se io sono l’eletto, tu appartieni certamente e ad una categoria inferiore. Da quel momento gli ebrei hanno ricevuto tante bastonate, ma loro non sono stati tanto a piangerci sopra e le hanno restituite con gli interessi.
E finiamo con una battuta: Ludwig van Beethoven è stato uno dei massimi compositori, forse il più grande di tutti, e quando ha composto la “nona sinfonia” ha raggiunto un apice estremo; eppure questo grande personaggio è stato uno dei pochi al mondo a non averla potuta ascoltare, perché quando la compose era già sordo; Galileo Galilei, il cui massimo piacere era quello di scrutare il firmamento, divenne cieco negli ultimi anni della sua vita; Ambrogio Fogar, che aveva il movimento come mito della propria esistenza, è rimasto negli ultimi tredici anni della sua vita completamente paralizzato dalla testa in giu. Questo il commento di uno scrittore francese: “l’unica scusa di Dio e quella di non esistere”. Visto; riesce anche a me!!
Per le prese in giro, abbozziamola con i rappresentanti delle religioni; bastano i politici per fare satira anche meritata!!

mercoledì, dicembre 05, 2012

RENZI, FATTI QUATTRO RISATE CON NOI!! 



Ponendomi come un ideale allibratore, ho “bancato” il ballottaggio tra Renzi e Bersani con le seguenti quote: Renzi 2,50, Bersani 4/5; avrei vinto se mi avessero scommesso, ma siccome facevamo per finta, non ho intascato il becco di un quattrino.
Infatti, come prevedevo abbondantemente, Bersani – rappresentante dell’apparato del partito e difensore degli “anziani” – ha stracciato il povero Renzi con un 60 a 40 o giù di lì; ma come avrebbe potuto fare il Sindaco di Firenze a schiacciare la macchina messa in moto dal più organizzato partito d’Italia, aiutata dai “cavalli di razza” (Bindi, D’Alema, Fioroni, Berlinguer, ecc) tutti destinati a scomparire dall’agone politico se vinceva lui.
Ecco il perché della quota bassa per la vittoria del segretario e di quella alta per il rottamatore; comunque, io ho vinto – solo moralmente – e Renzi ha perduto e ritorna a fare il suo mestiere di Sindaco in attesa di qualche cosa che potrebbe capitare in un prossimo futuro.
E adesso facciamoci queste “quattro risate” citando due fatterelli che mi hanno fatto scompisciare dal ridere: il primo si è svolto a Firenze, dove un bravo Vigile Urbano, trova alle ore 7,30 di mattina un clochard che dorme su un marciapiede di una strada del centro; il pubblico ufficiale sveglia il soggetto e gli consegna – senza una parola di commento – una contravvenzione da 160 euro per “avere infranto il codice, occupando il suolo pubblico con cartoni e coperte”.
Il clochard, appena svegliato da un sonno profondo quanto può esserlo uno fatto in strada, si è ritrovato con il verbale di 160 euro e gli è sicuramente venuto in  mente che se avesse avuto quella somma sarebbe andato a dormire in un albergo a 5 stelle e non sul marciapiede di una strada, dopo di che ha stracciato il foglietto incriminato e se ne è andato, trascinandosi i cartoni e le coperte che gli verranno utili in questi giorni di freddo intenso; e il vigile: neppure si è accorto di niente, tanto era intento a “fare il proprio dovere”.
L’altro fatterello è anch’esso accaduto nella stessa città: mentre la Giustizia (quella con la “G” maiuscola) s’arrabatta tra le varie difficoltà e i tagli governativi, trova anche il tempo di impegnare un Giudice e una delle sue aule, per discutere un processo a carico di un signore, il quale “nominato custode di un mobile a due scaffali in legno del valore di Euro 5 (diconsi cinque), lo sottraeva rimuovendolo dal luogo di custodia e mai più facendolo ritrovare”; a questo capo d’imputazione, si aggiunge che  “non comparendo in udienza senza un legittimo impedimento, sarà giudicato in contumacia”.
Stupore e ilarità hanno colto il difensore d’ufficio il quale – oltre ad una questione di buonsenso – solleva dubbi sulla sostenibilità giuridica del reato, ma intanto consiglia l’imputato a inviare alla parte lesa la somma di 5 euro, senza che ciò rappresenti alcuna forma di riconoscimento di responsabilità per il fatto contestato; a questo aggiunge che “nessuno può essere punito per un fatto che non risulti significativamente offensivo di beni e valori giuridicamente protetti e, il valore di 5 euro, del bene in questione, non può comprendersi tra questi”.
Insomma, un giudice, un cancelliere, uno stenografo, un avvocato, il tutto per sistemare una questione che si riferisce ad un bene del valore di 5 euro; forse non esiste alcuna norma nel codice di procedura penale che riguardi questa circostanza, ma direi che andrebbe introdotta con celerità, visto il tempo che si perde per stare dietro a queste quisquiglie e visto il poco personale addetto alla Giustizia.
Spero di aver fatto sorridere Renzi e i miei amici lettori!!

lunedì, dicembre 03, 2012

LA SALUTE NON SI TOCCA 



Il nostro premier, l’ineffabile professor Monti, lancia un sasso in  piccionaia: con questo ritmo di “sopravvivenza”, il sistema sanitario nazionale, autentico fiore all’occhiello a livello internazionale, potrebbe non farcela e quindi dover ricorrere a immissioni di “finanziamenti dall’esterno”. Che avrà voluto dire?? Mah!
Se pensiamo che Lui probabilmente non ci sarà – o non ci dovrebbe essere – nella nuova compagine governativa del 2013 c’è da chiederci il motivo di questa uscita.
Io ricordo una cosa: la socialdemocrazia nordeuropea vinse varie elezioni con lo slogan – mantenuto nella realtà – che lo Stato doveva assistere il cittadino “dalla culla alla tomba”; forse sbagliavano ma comunque mi sembra che questa impostazione stava ad indicare la predominanza della sanità pubblica su altri interventi dello stato.
E quindi, modernizzando lo slogan sopra citato, possiamo dire “toglieteci tutto ma non la salute” e quindi possiamo azzerare gi armamenti (gli ultimi acquisti di aerei multi miliardari gridano ingiustizia), dimezzare i parlamentari e comunque tutti quelli che “vivono di politica” e, in ultimo, cancellare drasticamente i finanziamenti, di qualsiasi tipo, ai partiti che devono decidersi a sostenersi solo con gli aiuti dei loro seguaci.
Che poi all’interno della sanità ci siano degli sprechi mostruosi è una cosa che tutti conoscono; tutti sanno che una siringa (per esempio) viene pagata dal sistema sanitario toscano 10 euro e da quello calabrese 100 euro e, in qualche caso addirittura di più. Questo è uno dei problemi che i supertecnici incaricati della “spending review” NON hanno risolto, in quanto si solo limitati a tagliare il numero delle siringhe che si comprano in Toscana e in Calabria, ad applicare cioè il principio dei “tagli lineari”; vi sembra logico, ma soprattutto vi sembra socialmente accettabile?? E come lo giustificano i superman che si sono occupati della sistemazione delle storture che si sono create in Italia.
Ma torniamo a quello che si potrebbe – anzi si dovrebbe – tagliare in maniera netta; mi sapete dire il motivo per cui il nostro esercito debba essere così fortemente sostenuto? Forse che abbiamo paura che qualcuno ci faccia la guerra? O vogliamo fare noi la guerra a qualcuno?
Poiché siamo costretti ad ammettere che si risponde di no a entrambe le domande, ci dobbiamo chiedere il motivo per cui continuiamo a tenere un esercito abbastanza numeroso e molto tecnologico, fitto di generali super gallonati e di alti ufficiali che si fregiano della loro potenza, indotta da quella dello Stato che rappresentano.
Passiamo adesso alle altre opzioni di tagli che dovrebbero sostituire gli interventi paventati sulla sanità: in concreto si tratta di dimezzare i parlamentari e comunque coloro che “vivono di politica” sia al centro che in periferia e di cancellare totalmente i finanziamenti ai partiti.
Questi due tagli drastici, dovrebbero essere eseguiti senza guardare in faccia a nessuno e tenendo presente che se dobbiamo fare tagli, la sanità arriva all’ultimo posto dei comparti da toccare.
Certo che se guardiamo il trand dell’attuale governo, vediamo che per le riduzioni dell’intervento pubblico su sanità e scuola si potrebbe immaginare un futuro in cui la mano privata riprenda il sopravvento in questi settori nevralgici del nostro Paese. E dato che i “privati” di questi settori sono tutti amici “intimi” degli attuali governanti, si potrebbero pensare a interessi inconfessabili; so bene che a pensare male di fa peccato, ma – come dice Andreotti – ci si indovina quasi sempre.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?