sabato, settembre 17, 2011
ZIBALDONE N.9
Dopo aver trascorso un paio di settimane al Lido di Venezia – dove ho seguito come cronista la Mostra del Cinema - rientrare in sede e riprendere la lettura dei soliti quotidiani, è sorprendentemente difficile, come se uno rientrasse da una sorta di prigionia e trovasse tutto cambiato; in realtà non è cambiato proprio niente ed è tutto come prima che partissi! Ed allora troviamo tre notizie che mi hanno particolarmente colpito e che spero interessino anche i miei lettori.
LA PRIMA arriva dalla Svezia e riguarda una famiglia di italiani che si trovavano in vacanza in quel paese nordico: padre, (consigliere comunale di un paese del sud), madre e un figlio di 12 anni: per qualche ragione che il giornale non riporta, il capo famiglia ha tirato uno schiaffo al figlio sulla pubblica via e, scorto da un poliziotto, è stato immediatamente arrestato; processato per direttissima, e condannato a pagare una multa di 600 corone svedesi (circa 725 euro); la motivazione della sentenza: “aver provocato deliberatamente dolore al ragazzo”.
Che dire? Forse è meglio cavarsela con il solito “paese che vai usanze che trovi”!!
LA SECONDA riguarda sempre il rapporto padre figli, ma è di tutt’altra natura: si è svolta a Milano ed ha riguardato un padre egiziano di 61 anni, fervente musulmano, che dopo avere appreso che la figlia 17enne era intenzionata ad andare a vivere con un coetaneo “infedele”, ha tentato di soffocarla per punirla della mancanza: “se non sei più vergine ti devo ammazzare”; questa la sentenza emessa dal genitore dopo che la figlia ha confessato il proprio “peccato”.
Mentre la ragazza è a letto, le immobilizza le braccia e le infila in testa un sacchetto di plastica; la ragazzina lo supplica di liberarla, recita il Corano, poi finalmente gli dà un morso e riesce a scappare; appena fuori si reca alla Polizia e lo denuncia; conclusione della storia: il padre è finito in carcere accusato di tentato omicidio.
Anche qui “paese che vai usanze che trovi”!!
LA TERZA si riferisce ad una storia ben più “delicata”: mi riferisco alla vicenda svoltasi a Roma, in un garage, dove si è consumato un tragico “bondage” (letteralmente “schiavitù”), cioè un gioco erotico che trae il piacere dal cercare il dolore fisico e addirittura dal rischiare la propria vita, così come è accaduto a una delle due ragazze che, insieme ad un ingegnere hanno messo in scena questo spettacolo.
Fin qui la vicenda, tragica fin che vogliamo, ma sempre circoscritta – almeno così credevo – ad una ristrettissima cerchia di persone (quelli che una volta si chiamavano “depravati”); invece, le statistiche – che sempre appaiono non si sa bene da chi eseguite – mi hanno sorpreso laddove affermano che attualmente una coppia su cinque pratica questa attività, diciamo così trasgressiva.
Secondo queste statistiche, sembrerebbe che molte coppie, dopo aver trascorso una serata a base di cinema, pizza e birra, se ne andrebbero a spasso muniti di corde, a caccia di tubi a cui appendersi; il tutto, naturalmente, per provare piacere, da soli o in coppia oppure in gruppi più o meno numerosi.
E la conclusione è ancora più sconsolante: l’ingegnere presente alla scena in cui una delle due ragazze ci ha rimesso la vita, viene considerato un “esperto” e quindi abbiamo questa dichiarazione dagli amici: “non possiamo crederci, era un esperto”, che se ci fate caso è molto simile a quella che viene usata dagli amici dello scalatore precipitato in un dirupo: “chi l’avrebbe detto, era un provetto montanaro”; in entrambi i casi la perizia dei protagonisti può non essere sufficiente; forse occorreva la “cautela”.
LA PRIMA arriva dalla Svezia e riguarda una famiglia di italiani che si trovavano in vacanza in quel paese nordico: padre, (consigliere comunale di un paese del sud), madre e un figlio di 12 anni: per qualche ragione che il giornale non riporta, il capo famiglia ha tirato uno schiaffo al figlio sulla pubblica via e, scorto da un poliziotto, è stato immediatamente arrestato; processato per direttissima, e condannato a pagare una multa di 600 corone svedesi (circa 725 euro); la motivazione della sentenza: “aver provocato deliberatamente dolore al ragazzo”.
Che dire? Forse è meglio cavarsela con il solito “paese che vai usanze che trovi”!!
LA SECONDA riguarda sempre il rapporto padre figli, ma è di tutt’altra natura: si è svolta a Milano ed ha riguardato un padre egiziano di 61 anni, fervente musulmano, che dopo avere appreso che la figlia 17enne era intenzionata ad andare a vivere con un coetaneo “infedele”, ha tentato di soffocarla per punirla della mancanza: “se non sei più vergine ti devo ammazzare”; questa la sentenza emessa dal genitore dopo che la figlia ha confessato il proprio “peccato”.
Mentre la ragazza è a letto, le immobilizza le braccia e le infila in testa un sacchetto di plastica; la ragazzina lo supplica di liberarla, recita il Corano, poi finalmente gli dà un morso e riesce a scappare; appena fuori si reca alla Polizia e lo denuncia; conclusione della storia: il padre è finito in carcere accusato di tentato omicidio.
Anche qui “paese che vai usanze che trovi”!!
LA TERZA si riferisce ad una storia ben più “delicata”: mi riferisco alla vicenda svoltasi a Roma, in un garage, dove si è consumato un tragico “bondage” (letteralmente “schiavitù”), cioè un gioco erotico che trae il piacere dal cercare il dolore fisico e addirittura dal rischiare la propria vita, così come è accaduto a una delle due ragazze che, insieme ad un ingegnere hanno messo in scena questo spettacolo.
Fin qui la vicenda, tragica fin che vogliamo, ma sempre circoscritta – almeno così credevo – ad una ristrettissima cerchia di persone (quelli che una volta si chiamavano “depravati”); invece, le statistiche – che sempre appaiono non si sa bene da chi eseguite – mi hanno sorpreso laddove affermano che attualmente una coppia su cinque pratica questa attività, diciamo così trasgressiva.
Secondo queste statistiche, sembrerebbe che molte coppie, dopo aver trascorso una serata a base di cinema, pizza e birra, se ne andrebbero a spasso muniti di corde, a caccia di tubi a cui appendersi; il tutto, naturalmente, per provare piacere, da soli o in coppia oppure in gruppi più o meno numerosi.
E la conclusione è ancora più sconsolante: l’ingegnere presente alla scena in cui una delle due ragazze ci ha rimesso la vita, viene considerato un “esperto” e quindi abbiamo questa dichiarazione dagli amici: “non possiamo crederci, era un esperto”, che se ci fate caso è molto simile a quella che viene usata dagli amici dello scalatore precipitato in un dirupo: “chi l’avrebbe detto, era un provetto montanaro”; in entrambi i casi la perizia dei protagonisti può non essere sufficiente; forse occorreva la “cautela”.
giovedì, settembre 15, 2011
GROSSI PROBLEMI IN MEDIO ORIENTE
Altri focolai poco simpatici si stanno accendendo in Medio Oriente, andando così a sommarsi ai tanti problemi che agitano questa umanità perennemente inquieta.
Le varie sommosse nei Paesi mediorientali – Egitto, Algeria, Tunisia, Libia – hanno determinato un fronte che potremmo definire genericamente islamista, nel senso che i regimi che sono subentrati ai “tiranni” che li precedevano, fanno esplicito riferimento ad Allah ed a Maometto.
In particolare, la situazione in Egitto – dove ha grande potere il partito dei “Fratelli Mussulmani” – sposta fortemente l’asse dei Paesi che “tolleravano” la presenza di Israele in quei territori; adesso, è un fronte comune di islamici, tutti contrari allo Stato di Israele.
Gli incidenti di alcuni giorni fa all’ambasciata israeliana del Cairo, sono una riprova di quanto affermato qui sopra: dopo il richiamo dell’ambasciatore egiziano a Tel Aviv, si sono avute manifestazioni di Piazza che sono sfociate in tumulti violenti che hanno compreso anche l’assalto all’ambasciata israeliana.
È stato un vero e proprio assalto all’edificio, messo in atto da una folla inferocita di oltre quattromila dimostranti armati di mazze e martelli che hanno sfondato un muro di protezione, mettendo a ferro e fuoco tutto e tutti: tre morti, mille feriti, venti arrestati, sei agenti del Mossad salvati a stento dal linciaggio, gli archivi del consolato saccheggiati; e c’è voluto un intervento durissimo di Obama nei confronti del nuovo Premier egiziano per far desistere gli assaltanti.
E questo è solo l’inizio, perché tra una settimana avremo un nuovo evento che certamente porterà attriti e probabilmente violenze: l’assemblea generale dell’ONU proclamerà – quasi certamente in forma plebiscitaria – la nascita del nuovo Stato Palestinese, atto fortemente osteggiato da Israele che si è spesa in tutti i modi per evitarlo, anche sottomettendosi agli Stati Uniti che hanno promesso il voto contrario.
A tutto questo si aggiunge la presenza nell’area infiammata di un personaggio particolare: Erdogan, attuale Premier turco, capo di un governo che dichiaratamente si ispira al Corano, il quale sta facendo di tutto per conquistare la leadership araba nel Nord Africa e nel Medio Oriente; nel tour che sta intraprendendo per farsi pubblicità, proprio dal Cairo, ha inviato un monito pressante ai paesi arabi, affermando che “un sì alla Palestina è un obbligo”.
Nell’attivismo anche militare di quest’ultimo, sappiamo che un intervento turco in Iraq nei confronti dei curdi aderenti al PKK sembra questione di ore; inoltre, la Turchia ha dichiarato che i propri radar considerano le unità israeliane dei “bersagli”.
Insomma, stiamo parlando di una Nazione che ha le migliori Forze Armate della zona e che quindi potrebbe impensierire anche la fortissima Israele, con cui peraltro ha interrotto le relazioni diplomatiche.
Quest’ultima si sta ritrovando accerchiata da alcuni Paesi che ormai vedono la lotta contro Israele come un “obbligo morale”; tra questi ci sono anche Nazioni forti come l’Egitto e la Turchia; forse la politica estera di Israele è stata un po’ dissennata, visto che ha provocato tutti questi nemici; evidentemente spera – e a ragione – che alla fine intervenga lo zio Sam (Obama) e sistemi le cose, ma non è detto che anche questa volta l’America riesca a togliere le castagne dal fuoco per conto degli israeliani; va bene che gli ebrei in America sono “uno stato nello stato”, va bene che sono tra i grandi elettori del Presidente, ma a tutto c’è un limite e siamo molto vicini a varcarlo!!
Le varie sommosse nei Paesi mediorientali – Egitto, Algeria, Tunisia, Libia – hanno determinato un fronte che potremmo definire genericamente islamista, nel senso che i regimi che sono subentrati ai “tiranni” che li precedevano, fanno esplicito riferimento ad Allah ed a Maometto.
In particolare, la situazione in Egitto – dove ha grande potere il partito dei “Fratelli Mussulmani” – sposta fortemente l’asse dei Paesi che “tolleravano” la presenza di Israele in quei territori; adesso, è un fronte comune di islamici, tutti contrari allo Stato di Israele.
Gli incidenti di alcuni giorni fa all’ambasciata israeliana del Cairo, sono una riprova di quanto affermato qui sopra: dopo il richiamo dell’ambasciatore egiziano a Tel Aviv, si sono avute manifestazioni di Piazza che sono sfociate in tumulti violenti che hanno compreso anche l’assalto all’ambasciata israeliana.
È stato un vero e proprio assalto all’edificio, messo in atto da una folla inferocita di oltre quattromila dimostranti armati di mazze e martelli che hanno sfondato un muro di protezione, mettendo a ferro e fuoco tutto e tutti: tre morti, mille feriti, venti arrestati, sei agenti del Mossad salvati a stento dal linciaggio, gli archivi del consolato saccheggiati; e c’è voluto un intervento durissimo di Obama nei confronti del nuovo Premier egiziano per far desistere gli assaltanti.
E questo è solo l’inizio, perché tra una settimana avremo un nuovo evento che certamente porterà attriti e probabilmente violenze: l’assemblea generale dell’ONU proclamerà – quasi certamente in forma plebiscitaria – la nascita del nuovo Stato Palestinese, atto fortemente osteggiato da Israele che si è spesa in tutti i modi per evitarlo, anche sottomettendosi agli Stati Uniti che hanno promesso il voto contrario.
A tutto questo si aggiunge la presenza nell’area infiammata di un personaggio particolare: Erdogan, attuale Premier turco, capo di un governo che dichiaratamente si ispira al Corano, il quale sta facendo di tutto per conquistare la leadership araba nel Nord Africa e nel Medio Oriente; nel tour che sta intraprendendo per farsi pubblicità, proprio dal Cairo, ha inviato un monito pressante ai paesi arabi, affermando che “un sì alla Palestina è un obbligo”.
Nell’attivismo anche militare di quest’ultimo, sappiamo che un intervento turco in Iraq nei confronti dei curdi aderenti al PKK sembra questione di ore; inoltre, la Turchia ha dichiarato che i propri radar considerano le unità israeliane dei “bersagli”.
Insomma, stiamo parlando di una Nazione che ha le migliori Forze Armate della zona e che quindi potrebbe impensierire anche la fortissima Israele, con cui peraltro ha interrotto le relazioni diplomatiche.
Quest’ultima si sta ritrovando accerchiata da alcuni Paesi che ormai vedono la lotta contro Israele come un “obbligo morale”; tra questi ci sono anche Nazioni forti come l’Egitto e la Turchia; forse la politica estera di Israele è stata un po’ dissennata, visto che ha provocato tutti questi nemici; evidentemente spera – e a ragione – che alla fine intervenga lo zio Sam (Obama) e sistemi le cose, ma non è detto che anche questa volta l’America riesca a togliere le castagne dal fuoco per conto degli israeliani; va bene che gli ebrei in America sono “uno stato nello stato”, va bene che sono tra i grandi elettori del Presidente, ma a tutto c’è un limite e siamo molto vicini a varcarlo!!
martedì, settembre 13, 2011
TURBOLENZE IN EUROPA
Sia chiaro, non è una novità, dato che questa è l’ennesima volta che tutta l’Europa è in agitazione per alcune Nazioni non proprio “virtuose”.
Sorvoliamo sul nostro Paese che è sotto la lente d’ingrandimento da diverso tempo e guardiamo quelli “che stanno peggio di noi” e cioè la Grecia che, dopo aver ottenuto il famoso prestito mostruoso dalla Banca Europea, si sente continuamente rimproverare dai partner europei per non avere adempiuto a tutte le clausole del prestito che – minacciano loro – potrebbe anche essere revocato per le tranches ancora non erogate.
Dal canto loro, i governanti greci, ogniqualvolta provano a mettere in piedi una “manovra” che faccia rientrare il bilancio dello stato, vengono subissati dai fischi e dagli scioperi di coloro che non intendono fare marcia indietro sui benefici che finora lo stato ha concesso loro: ad esempio la pensione a 57 anni!!
Adesso il Governo greco è fortemente attratto da una mossa rischiosa, ma forse risolutiva per quanto riguarda i rapporti con l’Europa: accettare, anzi amplificare, le minacce dei tedeschi di cacciare la Grecia dall’Eurozona e fare ritorno alla dracma come moneta di riferimento; chi fa queste minacce sa benissimo che non potranno concretizzarsi, dato che l’uscita di un partner equivale alla distruzione della moneta unica; questo la Merkel lo sa bene ma dovrebbe anche ricordarselo prima di fare la maestria e minacciare cose improponibili.
Intanto i mercati reagiscono a questa situazione e penalizzano quei paesi le cui maggiori banche hanno in portafoglio titoli di stato emessi dalla Grecia che si avviano a diventare “spazzatura”. Ovviamente ogni mossa che i politici effettuano in Europa, ha una base di partenza dalla situazione riferita al paese dove vengono eletti e così possiamo dire chiaramente che la Merkel sta vivendo una strana situazione con i suoi concittadini i quali la continuano a penalizzare nelle elezioni “locali” che si sono svolti nell’ultimo tempo; motivo? La gente la ritiene troppo “morbida” nei confronti dei Paesi poco virtuosi e quindi lei, ogni tanto, compie qualche mossa a vantaggio del suo rapporto con l’elettorato.
Forse sarebbe bene fare un passo indietro e ricordare la Dichiarazione Shuman del 1950 in cui si dava avvio al processo di unificazione europea e si poneva chiaramente la federazione come obiettivo finale; forse riaffermare questo obiettivo darebbe una mano ai politici affetti da strabismo, che con un occhio guardano all’Europa e con l’altro scrutano il proprio collegio elettorale.
E per finire, una piccola maldicenza: il rappresentante tedesco all’interno della B.C.E., venerdì scorso, un quarto d’ora prima che chiudessero le Borse, ha annunciato le proprie dimissioni dal board, facendo intendere – pur non dicendolo chiaramente – che questa decisione era da porsi in relazione all’atteggiamento verso i Paesi in crisi che continuano ad essere aiutati; ebbene, le Borse in quel dannato quarto d’ora hanno rivoluzionato tutti gli indici e hanno bruciato un sacco di miliardi; quella di usare il termine “bruciato” mi sembra un grave errore, perché in Borsa c’è chi vince e chi perde ma niente viene bruciato, quindi in questa occasione, ci sono stati coloro che hanno puntato sul ribasso e quelli che invece hanno fatto il contrario; è chiaro che il rappresentante tedesco avrebbe avuto dei grossi vantaggi dato che era stato “LUI” l’autore della rivoluzione; non dico che abbia organizzato il tutto per incassare un sacco di miliardi puntando sul ribasso, ma, come diceva il buon Andreotti, “a pensare male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre”, Chiaro il concetto??
Sorvoliamo sul nostro Paese che è sotto la lente d’ingrandimento da diverso tempo e guardiamo quelli “che stanno peggio di noi” e cioè la Grecia che, dopo aver ottenuto il famoso prestito mostruoso dalla Banca Europea, si sente continuamente rimproverare dai partner europei per non avere adempiuto a tutte le clausole del prestito che – minacciano loro – potrebbe anche essere revocato per le tranches ancora non erogate.
Dal canto loro, i governanti greci, ogniqualvolta provano a mettere in piedi una “manovra” che faccia rientrare il bilancio dello stato, vengono subissati dai fischi e dagli scioperi di coloro che non intendono fare marcia indietro sui benefici che finora lo stato ha concesso loro: ad esempio la pensione a 57 anni!!
Adesso il Governo greco è fortemente attratto da una mossa rischiosa, ma forse risolutiva per quanto riguarda i rapporti con l’Europa: accettare, anzi amplificare, le minacce dei tedeschi di cacciare la Grecia dall’Eurozona e fare ritorno alla dracma come moneta di riferimento; chi fa queste minacce sa benissimo che non potranno concretizzarsi, dato che l’uscita di un partner equivale alla distruzione della moneta unica; questo la Merkel lo sa bene ma dovrebbe anche ricordarselo prima di fare la maestria e minacciare cose improponibili.
Intanto i mercati reagiscono a questa situazione e penalizzano quei paesi le cui maggiori banche hanno in portafoglio titoli di stato emessi dalla Grecia che si avviano a diventare “spazzatura”. Ovviamente ogni mossa che i politici effettuano in Europa, ha una base di partenza dalla situazione riferita al paese dove vengono eletti e così possiamo dire chiaramente che la Merkel sta vivendo una strana situazione con i suoi concittadini i quali la continuano a penalizzare nelle elezioni “locali” che si sono svolti nell’ultimo tempo; motivo? La gente la ritiene troppo “morbida” nei confronti dei Paesi poco virtuosi e quindi lei, ogni tanto, compie qualche mossa a vantaggio del suo rapporto con l’elettorato.
Forse sarebbe bene fare un passo indietro e ricordare la Dichiarazione Shuman del 1950 in cui si dava avvio al processo di unificazione europea e si poneva chiaramente la federazione come obiettivo finale; forse riaffermare questo obiettivo darebbe una mano ai politici affetti da strabismo, che con un occhio guardano all’Europa e con l’altro scrutano il proprio collegio elettorale.
E per finire, una piccola maldicenza: il rappresentante tedesco all’interno della B.C.E., venerdì scorso, un quarto d’ora prima che chiudessero le Borse, ha annunciato le proprie dimissioni dal board, facendo intendere – pur non dicendolo chiaramente – che questa decisione era da porsi in relazione all’atteggiamento verso i Paesi in crisi che continuano ad essere aiutati; ebbene, le Borse in quel dannato quarto d’ora hanno rivoluzionato tutti gli indici e hanno bruciato un sacco di miliardi; quella di usare il termine “bruciato” mi sembra un grave errore, perché in Borsa c’è chi vince e chi perde ma niente viene bruciato, quindi in questa occasione, ci sono stati coloro che hanno puntato sul ribasso e quelli che invece hanno fatto il contrario; è chiaro che il rappresentante tedesco avrebbe avuto dei grossi vantaggi dato che era stato “LUI” l’autore della rivoluzione; non dico che abbia organizzato il tutto per incassare un sacco di miliardi puntando sul ribasso, ma, come diceva il buon Andreotti, “a pensare male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre”, Chiaro il concetto??
domenica, settembre 11, 2011
RIENTRO DAL FESTIVAL
Sono rientrato da poche ore da Venezia dove ho seguito il 68esimo Festival e riprendo subito il dialogo con i miei lettori, dando loro qualche notizia dal Lido.
La prima è che i prezzi del Lido di Venezia sono “vergognosi” e non mi riferisco solo alle grandi strutture (Excelsior, Hotel des Bain e roba simile); mi riferisco invece a “normali” strutture commerciali che hanno praticato degli aumenti paurosi dal 28 agosto alla prima decade di settembre (anche una volta e mezzo); scherzando con alcuni colleghi giornalisti abbiamo coniato la battuta che esiste l’euro (per tutta l’Italia) e l’euro/veneto che si riferisce al Lido di Venezia.
Un’altra battuta è sui frequentatori della Mostra del Cinema; a parte gli attori e le attrici – tutti belli, abbronzati e ben vestiti – c’è una “fauna” che gira attorno alla manifestazione, composta da signori attempati (non vecchi!!) e da splendide fanciulle in fiore; ed allora mi sono chiesto se sul “redditometro induttivo”,oltre a chiedere al “ricco” se possiede la barca, l’auto di lusso e la villa a Montecarlo, viene chiesto anche se è lui l’accompagnatore di quella splendida ragazza; questo perché la signorina in questione “costa”, e parecchio; tanto per togliere ogni dubbio, non siamo in presenza di storie d’amore, ma è ben altra cosa; chiaro il concetto??
E adesso passiamo ai film: ha vinto un film che a me non è piaciuto, anche se non posso negare che sia bello: si tratta del Faust del regista russo Alerxander Sokurov, già autore in passato di opera imponenti su Hitler (“Molokh” del 1999, su Lenin (“Talec” del 2000 e sull’imperatore Hirohito (“Solnzte” del 20005); troppo fasto, troppe immagini ridondanti, troppo lungo (due ore e un quarto); insomma, troppo di tutto.
Invece, a me è piaciuto molto il film della regista cinese, esattamente di Hong Kong, Ann Hui, dal titolo Tao Jie, che narra la storia di una anziana domestica e delle cure ed attenzioni che l’ultimo discendente della famiglia presso cui la donna ha lavorato per oltre 60 anni, gli riserva; bel film, dolce, benissimo interpretato da una splendida Andy Lau (che ha ricevuto la Coppa Volpi per la migliore attrice); nella giuria di cui facevo parte per l’assegnazione di un premio minore, mi sono battuto per far vincere questo film e ci sono riuscito; sono proprio soddisfatto!!
E gli italiani? Per l’ennesima volta non abbiamo vinto il Leone d’Oro, ma almeno questa volta abbiamo vinto il Premio Speciale della giuria che è stato assegnato al film di Emanuele Crialese “Terraferma”; non ci ripaga completamente ma almeno è qualcosa; il film tratta, con splendide immagini, una vicenda riguardante il problema degli sbarchi dei clandestini nelle isole siciliane e lo fa con dolcezza e con vigore allo stesso tempo; in una intervista che ho rilasciato ad una televisione dopo la visione del film ho detto che il film ha splendide immagini, ma è carente nella scrittura del film, cioè nella sceneggiatura che, specie nella seconda parte, scricchiola fortemente e rende poco sicuro lo scorrere della struttura narrativa.
La Coppa Volti per la migliore interpretazione maschile è stata vinta da un attore che al momento reputo tra i migliori cinque al mondo: Michael Fassbender; pensate che interpreta due film talmente diversi che non sembra neppure lo stesso attore: in uno veste i panni del grande psichiatra Jung e nel secondo (“Shame”, cioè “vergogna”) lo vediamo comportansi come un uomo in preda ad una sorta di compulsione sessuale che non riesce a contenere né a dominare. Eppure fa la sua bella figura in entrambi!!
Per concludere, ho avuto la riprova che ancora non sono “rincoglionito” e posso continuare a frequentare questo tipo di manifestazioni; ci faccio ancora la mia figura!!
La prima è che i prezzi del Lido di Venezia sono “vergognosi” e non mi riferisco solo alle grandi strutture (Excelsior, Hotel des Bain e roba simile); mi riferisco invece a “normali” strutture commerciali che hanno praticato degli aumenti paurosi dal 28 agosto alla prima decade di settembre (anche una volta e mezzo); scherzando con alcuni colleghi giornalisti abbiamo coniato la battuta che esiste l’euro (per tutta l’Italia) e l’euro/veneto che si riferisce al Lido di Venezia.
Un’altra battuta è sui frequentatori della Mostra del Cinema; a parte gli attori e le attrici – tutti belli, abbronzati e ben vestiti – c’è una “fauna” che gira attorno alla manifestazione, composta da signori attempati (non vecchi!!) e da splendide fanciulle in fiore; ed allora mi sono chiesto se sul “redditometro induttivo”,oltre a chiedere al “ricco” se possiede la barca, l’auto di lusso e la villa a Montecarlo, viene chiesto anche se è lui l’accompagnatore di quella splendida ragazza; questo perché la signorina in questione “costa”, e parecchio; tanto per togliere ogni dubbio, non siamo in presenza di storie d’amore, ma è ben altra cosa; chiaro il concetto??
E adesso passiamo ai film: ha vinto un film che a me non è piaciuto, anche se non posso negare che sia bello: si tratta del Faust del regista russo Alerxander Sokurov, già autore in passato di opera imponenti su Hitler (“Molokh” del 1999, su Lenin (“Talec” del 2000 e sull’imperatore Hirohito (“Solnzte” del 20005); troppo fasto, troppe immagini ridondanti, troppo lungo (due ore e un quarto); insomma, troppo di tutto.
Invece, a me è piaciuto molto il film della regista cinese, esattamente di Hong Kong, Ann Hui, dal titolo Tao Jie, che narra la storia di una anziana domestica e delle cure ed attenzioni che l’ultimo discendente della famiglia presso cui la donna ha lavorato per oltre 60 anni, gli riserva; bel film, dolce, benissimo interpretato da una splendida Andy Lau (che ha ricevuto la Coppa Volpi per la migliore attrice); nella giuria di cui facevo parte per l’assegnazione di un premio minore, mi sono battuto per far vincere questo film e ci sono riuscito; sono proprio soddisfatto!!
E gli italiani? Per l’ennesima volta non abbiamo vinto il Leone d’Oro, ma almeno questa volta abbiamo vinto il Premio Speciale della giuria che è stato assegnato al film di Emanuele Crialese “Terraferma”; non ci ripaga completamente ma almeno è qualcosa; il film tratta, con splendide immagini, una vicenda riguardante il problema degli sbarchi dei clandestini nelle isole siciliane e lo fa con dolcezza e con vigore allo stesso tempo; in una intervista che ho rilasciato ad una televisione dopo la visione del film ho detto che il film ha splendide immagini, ma è carente nella scrittura del film, cioè nella sceneggiatura che, specie nella seconda parte, scricchiola fortemente e rende poco sicuro lo scorrere della struttura narrativa.
La Coppa Volti per la migliore interpretazione maschile è stata vinta da un attore che al momento reputo tra i migliori cinque al mondo: Michael Fassbender; pensate che interpreta due film talmente diversi che non sembra neppure lo stesso attore: in uno veste i panni del grande psichiatra Jung e nel secondo (“Shame”, cioè “vergogna”) lo vediamo comportansi come un uomo in preda ad una sorta di compulsione sessuale che non riesce a contenere né a dominare. Eppure fa la sua bella figura in entrambi!!
Per concludere, ho avuto la riprova che ancora non sono “rincoglionito” e posso continuare a frequentare questo tipo di manifestazioni; ci faccio ancora la mia figura!!