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sabato, marzo 08, 2008

CONSUMI A PICCO 

L’allarme giunge dalla Confcommercio che annuncia dei cali vistosissimi nei consumi “normali” del gennaio 2008 (poi spiego il significato del termine), in particolare per gli alimentari con una diminuzione del 2.5% a dimostrazione che la contrazione della spesa corrente degli italiani è assai marcata.

E adesso spieghiamo il perché del termine “normale”: i dati della stessa Confcommercio mostrano un cospicuo aumento dei beni e servizi per le comunicazioni (telefonini!!), con un +7,7% ed un discreto incremento delle spese per la cura della persona (2%) cioè dei beauty center e similari; questi dati mi confortano in quello che sto asserendo da tempo: il nostro paese ha una popolazione che è ben divisa in due (chi si può permettere quasi tutto e chi quasi niente) e questa forbice, anziché tendere verso una progressiva chiusura, si sviluppa in una sempre più veloce apertura.

Quindi, le classi agiate viaggiano verso un progressivo aumento del benessere, mentre i salariati ed i pensionati – che già hanno perduto la “quarta settimana” – stanno intaccando anche la “terza”; questi dati ci pervengono anche dalla B.C.E., la Banca Europea che attraverso le parole del suo presidente, il francese Trichet, annuncia un progressivo aumento dell’inflazione che si dirige verso il 3,2%, - oltre un punto in più delle previsioni – per ricalare al 2,7 nel 2009, ma solo se le previsioni ski azzeccano.

La Bce, pur preoccupata del calo dei consumi, non ha ritenuto di diminuire il tasso di sconto, manovra che tendenzialmente dovrebbe incrementare i consumi interni, ma al tempo stesso rischia, se l’economia non è ben guidata, di aumentare l’inflazione; a questo proposito mi è parsa “agghiacciante” una dichiarazione di Trichet nella quale si dice che “i singoli stati devono tenere d’occhio gli aumenti dei salari in quanto potrebbero generare inflazione”; quindi, se ho capito bene, nel 2008 avremo un aumento del carovita del 3,2 e del 2,7 l’anno seguente, ma stipendi e pensioni debbono rimanere invariati: se questa è l’unica ricetta che riescono a produrre per il bene dei cittadini siamo proprio messi bene!!

Ovviamente i nostri due galletti (o capponi, fate voi) che si accingono a governarci tra pochi mesi (uno solo dei due!! Almeno spero!!) non parlano di queste problematiche se non in modo assolutamente generico e superficiale; eppure si dovrebbero rendere conto che se la gente comune continuerà a “saltare la quarta settimana”, va a finire che qualcuno s’arrabbia davvero e potrebbe provocare anche qualche spiacevole – per loro, non per me – situazione.

Alcuni commentatori politici fanno notare che il libro dei sogni (cioè il programma) dei due candidati è molto simile, se non uguale, nella loro genericità e gli elettori probabilmente premieranno colui che saprà “raccontarlo” meglio, rendendosi così più credibile; ma la sensazione – mia e di altra gente – è che nessuno creda alle promesse che gli vengono propinate in campagna elettorale e questo genera non solo sfiducia in questo o quel candidato, ma nell’intera paranza dei politici.

Ma se andiamo verso l’antipolitica, ricordiamoci che esistono serissimi rischi di moti della piazza che possono tramutarsi anche in qualcosa di molto più grave e violento; se qualcuno volesse approfondire come sono arrivati Hitler e Mussolini, si accorgerà che i due non provenivano da Marte, ma hanno vissuto tutta la stagione della ripulsa delle classi politiche al potere, gestendo la protesta in modo personalistico ma indubbiamente efficace.

E noi? Noi, meditiamo, gente, meditiamo e prepariamoci!!


giovedì, marzo 06, 2008

DOPO LE DONNE I BAMBINI 

Ricorderete che tempo addietro mi sono impegnato in una specie di “crociata” nei confronti delle violenze alle donne; crociata giusta, anzi sacrosanta, ma ora dobbiamo spostare il tiro verso i bambini, quella specie che insieme ai vecchi sono i più indifesi in questa società.

In occasione di violenze nei confronti di minori avevo coniato il termine “bastardo” per colui che ne era l’autore ed avevo anche affermato che la stragrande maggioranza di questi episodi avviene sotto il tetto familiare, per cui il tanto temuto “omo nero” non deve essere cercato troppo distante dalla vittima.

Due eventi mi inducono a riprendere il discorso, sia pure di mala voglia, dato che sono nonno e l’argomento mi fa stare male: il primo riguarda la tragedia di Gravina, dove i due piccoli fratellini Pappalardi sono stati ritrovati morti in una cantina di una casa abbandonata, a poche centinaia di metri dalla casa dove i due ragazzini abitavano.

Con la lentezza esasperante tipica della giustizia italiana, si scopre, un po’ per volta, che i due fratellini sembrerebbero caduti incidentalmente dentro questa sorta di cunicolo che è stato la loro tomba e che sarebbero quindi morti di stenti, uno dopo “solo” otto ore, a causa delle ferite riportate nella caduta, e l’altro invece ha sopravvissuto per ben due giorni, accanto al fratello morente, chiedendo invano aiuto a chi non lo voleva o poteva aiutare e piangendo come solo un bambino sa piangere.

Questa scena che possiamo, tutti noi adulti, immaginare è una delle maggiori realtà accusatrici per il genere umano: ed un mondo che permette questo è inumano, un Dio che permette questo significa che “non ha orecchi per udire” e, infine, tutto l’apparato che a suo tempo – cioè quando si registrò la scomparsa dei due ragazzini – si mobilitò per le ricerche, deve interrogarsi sulla sua inefficienza: pensate che tutti i bambini della zona indicavano quel luogo, chiamato “la casa delle cento stanze”, come possibile rifugio/tomba dei fratellini, ma gli adulti, dall’alto della loro sapienza, si sono ben guardati dal dare loro ascolto e nessuno è andato a ispezionarlo: chi sono i “bastardi”?

Il secondo evento che mi ha turbato è quello che riguarda la compra-vendita di neonati iniziata giorni addietro in forma, direi artigianale, con una ragazza che avrebbe venduto la sua creatura, e diventato un piccolo ma lucroso commercio se è vero che nel salernitano sette persone sono finite in manette per avere gestito un traffico tra alcuni rom e delle coppie ansiose di avere un bambino tutto loro.

So di fare un discorso “politically incorrect”, ma vado avanti lo stesso: anzitutto precisiamo che è invalso l’uso di considerare il feto, prima, ed il bimbo, poi, come un qualcosa di esclusiva proprietà della madre (molto meno del padre), un qualcosa della quale poter disporre a piacimento.

E la prima cosa che mi viene in mente su questa forma di “disporre a piacimento” è l’aborto, cioè la decisione di colei che si accorge di essere incinta di provvedere a farsi togliere l’ingombrante fardello; alcune, invece di buttare nella nettezza il feto che viene tolto dall’utero femminile, arrivano fino alla sua completa realizzazione e, subito dopo la nascita, persistendo il rifiuto dell’ingombrante figlio, cercano di piazzarlo in qualche modo, cercando anche di guadagnarci sopra: un po’ come si fa con i gattini o i canini che si cerca di collocare ad amici o parenti, nell’intendo – come si dice – di mandarlo a “stare bene”; questo è quanto avviene e stigmatizzare tale comportamento è come dire che l’uomo non può disporre della vita altrui, neppure di quella del proprio figlio.

Non è giusto accostare l’aborto alla compravendita dei bambini? Forse è vero, ma……


domenica, marzo 02, 2008

MILLEPROROGHE 

Il decreto milleproroghe – uno degli ultimi atti ufficiali del governo Prodi – oltre a sistemare, con le proroghe, alcune questioni non risolte, si è impegnato anche a fare una serie di “favori” ad amici di questo e di quello (cioè bipartisan): totale della spesa circa 5,7 miliardi di euro che si ritroverà sul groppone il prossimo esecutivo.

Ha protestato qualcuno per questo modo di fare? Soltanto coloro i quali non hanno avuto esauditi i loro desideri; per il resto, bianchi, rossi, verdi, neri e arcobaleno, tutti a tavola, con il tovagliolo al collo e la forchetta impugnata ben salda.

Facciamo qualche esempio: non si sono trovati i soldi per finanziare il piano di ammodernamento dei treni per i pendolari e la Cisl – che lo aveva presentato – ha annunciato che esistono forti possibilità che questi collegamenti regionali vengano ridimensionati già a partire dal prossimo aprile.

In compenso è stato rifinanziata la rottamazione di auto e moto: la scelta della politica a favore della grande impresa mi sembra evidente e quindi non mi si venga a scocciare con le giornate ecologiche!!

Tra gli “aiuti”, citiamo quelli alle corse dei cavalli, all’ordine Mauriziano (che cosa è??), al commissario che gestisce il porto di Gioia Tauro, alla ristrutturazione di un quartiere di Bari, alle tariffe per l’assistenza termale e persino – udite…udite – al terremoto del Belice che essendo accaduto nel 1968, quest’anno compie 40 anni: auguri!! Invece non è andato niente a quello di Messina e di Reggio Calabria del 1908: chissà perché!!

Ci sono poi le assegnazioni che hanno un marcato aroma politico, come i 250 milioni andati al Policlinico di Roma che fanno saltare i controlli sulla spesa sanitaria per le regioni inadempienti: le maggiori indiziate ad avvantaggiarsene sono Campania, Lazio e Puglia, guarda caso tre regioni in bilico per le prossime elezioni.

Ma dopo aver dato un colpo al cerchio (sud) bisognava darne uno anche alla botte (Nord) e perciò ecco i 40 milioni stanziati per investimenti su Malpensa e fondi generosissimi per la cassa integrazione dei lavoratori dell’aeroporto milanese che ne dovessero usufruire a seguito della vicenda Alitalia.

Aggiungiamo una cosa interessante: i concorsi universitari che a seguito della riforma del ministro Mussi dovevano diventare nazionali, “sono prorogati” (fino a quando? Boh!!) a livello locale e così resta in vigore l’andazzo “tu prendi mio figlio e io prendo tuo nipote”; come a dire il massimo del nepotismo!!

La campagna elettorale in atto non fornisce ancora – almeno a mio giudizio – spunti degni di rilievo; l’unica cosa interessante, direi divertente, è l’uscita di Veltroni che, in occasione di una intervista al giornale spagnolo El Pais, vicino al premier Zapatero, ha dichiarato, a proposito del PD, “siamo riformisti, non di sinistra”.

In Italia, la battuta è prontamente rimbalzata e l’Ufficio Stampa di Veltroni si è visto costretto a correggere il tiro (“siamo un partito di centrosinistra”), ma ormai la frittata era fatta e la sinistra arcobaleno ha avuto buon gioco a riprendere la polemica sulle grandi intese che entrambi i contendenti avrebbero in animo di applicare.

Per quanto riguarda Berlusconi, siamo finalmente in possesso anche del suo programma: un libro dei sogni, belli, ma sempre sogni, dei quali non viene specificato dove si andranno a prendere i soldi; troppo facile così, cavaliere, vediamo di impegnarci di più e di fornire qualche dettaglio maggiore!!

Comunque entrambi non fanno il minimo accenno ad un qualche attacco ai privilegi della “casta”: forse ne hanno paura?? O ne fanno parte??!!


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