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venerdì, aprile 27, 2012

CERTO, CHE ERANO ALTRI TEMPI !! 

Nel dicembre 1935, il PNF organizzò la giornata dell’Oro alla Patria; io, naturalmente non c’ero, anche se qualcuno potrà pensare il contrario, ma mia madre e mio padre – entrambi classe 1897 – c’erano e mi mostrarono, con un certo orgoglio il certificato di “consegna di anello nuziale”; così arrivai a spiegarmi il perché i miei genitori avessero delle fedi d’acciaio. E mi dissero che non c’era stata nessuna costrizione da parte delle autorità, ma solo un invito a “dare una mano alla Patria”. Lo hanno fatto perché “erano fascisti”? Assolutamente no, ma solo perché credevano di fare una cosa giusta per la loro patria, indipendentemente da chi ci fosse a guidarla. Erano certi comunque che l’oro non sarebbe finito in ville con vista Colosseo e neppure in vacanze in resort a sette stelle, ma neanche in acquisto di lingotti d’oro o di lucenti diamanti, e neppure in investimenti in Tanzania da parte delle autorità. Non facciamo scherzi: non mi si venga a dire che “era meglio prima”, perché non ci sto; non è questo il punto, non voglio dire questo; voglio solo dire che se i nostri politici ci invitassero a donare le fedi d’oro, dovrebbero mandare la Polizia a prenderle, casa per casa; questo perché ognuno di noi altrimenti non ci starebbe a farsi soffiare anche questo ricordo e lo inghiottirebbe, magari, per ritirarlo fuori al momento giusto!!. Ma questo da cosa deriva? Certo non credo che i fascisti del ’35 siano stati amati dal popolo italiano, magari “rispettati” da una certa parte di gente che aveva visto alcuni cambiamenti nel modo di vita delle famiglie e non tutte queste modifiche si erano rivelate negative (otto ore lavorative, sabato festivo, treni in orario, ecc.); certo che viste alla luce di oggi sono piccole cose, ma forse - ripeto: io non c’ero – alla luce di “ieri” non erano poi tanto trascurabili. Comunque il fascismo non c’entra; chiaro?? E oggi cosa succede? Oggi TUTTI noi siamo arciconvinti che qualunque cifra ci venga prelevata – con le buone o con le cattive – serve solo a continuare lo sfarzo della “casta”, ad accumulare beni immobili per i potenti, per i loro figli e parenti e non serve assolutamente a sistemare le cose per la nostra disgraziata Italia. E pensare che il nostro destino dipende da alcune cose che ci sono del tutto sconosciute e che continuano a rimanere tali, nonostante che i giornali ne parlino, ma senza spiegare quello che c’è sotto; faccio un esempio: se ai coniugi Rossi, settantenni pensionati di Cantù, vengono chieste le loro fedi e qualche altro gioiello, motivando tale “prelievo” con il fatto che “serve a sistemare lo spread” , i due malcapitati cosa fanno? Anzitutto vanno a vedere cosa significa la parola e, appreso che significa differenza, distacco, sì informano su quali siano i parametri e apprendono che sono i titoli di stato italiani e tedeschi; o meglio, quelli tedeschi ci danno la paga a quasi 400 di differenza sul rendimento; cosa significhi in pratica però lo ignorano, loro, ma anche io!! Ma i Rossi si chiedono: noi non abbiamo titoli, né italiani né tantomeno tedeschi e quindi cosa c’entriamo con questo “spread” per il quale ci chiedete i nostri “ori”? Naturalmente il “sistema” non si degna di fornire una risposta comprensibile ai signori Rossi, anche perché “una risposta” non esiste; fatto sta che i nostri pensionati devono consegnare i loro “ori” (chiamiamolo IMU) a questi signori che stanno giocando con l’esistenza di un sacco di persone e ci si divertono pure: basta guardare la neo ministro Fornero come è tutta allegra e giuliva!! Ed il ministro Passera, il cui nome è tutto “un programma”, non vorrete mica che s’inquieti per così poco?? Ed il capo, Mario Monti: mi è piaciuto l’accostamento che ne ha fatto Dario Argento presentando a Cannes il suo film: “Dracula”: ha detto che lo vedrebbe bene nei panni di un vampiro!!!

mercoledì, aprile 25, 2012

OBAMA E ROMNEY IN PARITA' 

L’ultimo sondaggio “CBS/NEW YORK TIMES”, dà i due candidati (Romney ormai è considerato sfidante “ufficiale” dei repubblicani) che si giocheranno la Casa Bianca il prossimo 6 novembre, in perfetta parità: 46% per entrambi; chiaro che ancora mancano oltre sei mesi all’evento, ma c’è da dire che Obama si è “mangiato” qualche punto da marzo ad ora (47% contro 44%); quale sarà il motivo della risalita del Governatore del Massachussetts? Difficile dirlo al momento, ma possiamo cominciare a fare qualche congettura. Dunque, anzitutto diciamo che la sfida elettorale dovrebbe avvenire – salvo eventi “particolari” da ora al prossimo novembre – sul campo delle tasse; i due avversari, infatti predicano due filosofie differenti e questo, per un Paese che ancora non ha trovato una concreta via d’uscita per la crisi, è particolarmente importante. Detto in poche parole, lo slogan dei due candidati è questo: “più tasse ai ricchi e più lavoro” per Obama, mentre Romney predica “sconti fiscali e meno regole per rilanciare l’economia”; quest’ultimo propone anche una sorta di copia della deregulation applicata da Bush e fallita a suo tempo, ma in altre condizioni dell’economia mondiale e quindi ritenuta riproponibile in questa particolare situazione. In altre parole, entrambi i candidati sono alla ricerca di una ricetta “nuova” che scuota il mondo economico statunitense e lo stimoli in senso positivo; ed anche il problema del mostruoso debito pubblico - quasi interamente in mano ai cinesi – chiede una ricetta che almeno detti alcuni sistemi per rientrare in tempi ragionevoli in una situazione più “normale”. Nel sondaggio sembra che Obama sia più forte nel voto femminile mentre Romney è più forte tra i maschi e si gioca la carta dello slogan prefabbricato: “fatemi provare a risolvere la situazione; ci sono già riuscito con le olimpiadi invernali”; quest’ultimo infatti ha capitanato il comitato olimpico ed ha realizzato delle belle olimpiadi facendo un utile d’esercizio. L’ultima trovata di Obama è stata la cosiddetta “Minimum tax” sui ricchi che guadagnano oltre un milione di dollari, soprannominata la “Buffet Rule”, dal nome del miliardario del Nebraska che l’ha suggerita e che prevede una tassazione del 30%. Un recente sondaggio – in America fanno sondaggi su tutto – ha detto che il 60% degli americani era favorevole a questa forma di tassazione; peccato che una tale maggioranza non si sia verificata in Senato che, anzi, ha bocciato la norma in quanto la stessa non ha raggiunto i 60 voti necessari. Obama comunque non si è perso d’animo ed ha continuato a presentarla nella sua campagna elettorale, portando la riforma tra la gente che sembra gradirla assai; di contro, Romney – ultra miliardario – ha chiesto un rinvio fino a ottobre della presentazione della sua dichiarazione dei redditi, per evitare di rendere ufficiale che la sua aliquota fiscale nel 2010 – su un introito di 21,7 milioni di dollari – è stata solo del 13,9% (come previsto dalla legge, sia chiaro!!). Ma anche la politica estera credo che influirà sull’esito dell’elezione e la situazione in Afghanistan non gioca certo a favore di Obama che non riesce a mostrare al mondo una forza d’invasione americana che sia all’altezza della situazione; l’ultimo scoop è stato realizzato da un fotografo che ha realizzato alcuni scatti di militari americani che scherzano e scherniscono alcuni cadaveri di afgani, presumibilmente, islamici. Staremo a vedere; ma questi ultimi sei mesi saranno bollenti!!

lunedì, aprile 23, 2012

GUAI A TOCCARGLI I SOLDI !! 

Quando il Governo si è messo a fare un po’ di conti si è accorto che alcune promesse fatte non potevano essere mantenute; alludo al fondo taglia tasse alimentato dai recuperi dell’evasione fiscale ma, evidentemente, già utilizzato in altra maniera. Insomma, la coperta è corta e se vogliamo coprirci la testa, scopriamo i piedi – e viceversa – e quindi si fa una precipitosa marcia indietro alla ricerca, magari di una coperta un po’ più grande; ma qui si scopre che quella veramente grande è appannaggio della classe politica o meglio, dei partiti, sia quelli vivi sia quelli già morti ma che continuano imperterriti a riscuotere laute prebende: a questo proposito, la vicenda di Luisi, tesoriere della “margherita” riguarda denaro (oltre venti milioni di euro) percepito da un partito che non esiste più. Che dire??!! I nostri partiti stanno in pensiero per tutti gli attacchi che molti personaggi pubblici –Grillo ed altri – sferrano nei confronti del finanziamento pubblico e lanciano anatemi a tutti coloro che la pensano in maniera diversa; “drammatico errore non finanziare i partiti” oppure “abolire i rimborsi pubblici? La politica finirebbe nelle mani delle lobby”: a lanciare questi drammatici avvertimenti sono “i tre dell’apocalisse” (Alfano,206.5 milioni di rimborso, Bersani, 180,2 milioni di rimborso e Casini, 25,7 milioni di rimborso), preoccupati di qualunque incursione nei loro tesoretti. Cosa sarebbe questa minaccia, neppure troppo velata, che la politica senza il finanziamento pubblico finirebbe nelle mani delle lobby? Mi sembra un falso problema, se il finanziamento privato avviene alla luce del sole, con tanto di nome e cognome del finanziatore; certo che gli esempi che ci vengono forniti sempre più spesso, riguardano operazioni che non hanno nulla di trasparente ma vengono fuori solo dopo l’intervento della magistratura che scopre storielle da ridere, tipo quella delle “cozze pelose”. Io ritorno sulla mia idea di “abolizione integrale” del finanziamento, sul tipo di quello che avviene in America, democrazia più antica della nostra e di quasi tutte quelle europee, dove non si può dire che il Governo – pur accerchiato dalle lobby – faccia gli interessi dei ricchi a scapito dei poveri; a questo proposito ho sotto mano una notizia interessante: dopo l’uscita di scena di Santorum per i guai fisici della figlioletta, il match per il prossimo inquilino della Casa Bianca è ristretto a Obama-Romney. Ebbene, mentre quest’ultimo ha disponibilità di famiglia da investire nell’avventura elettorale, Barack Obama si affida a Facebook e Twitter per chiedere ai suoi sostenitori di dargli una mano (finanziariamente parlando) ed ha già trovato un aiuto nel suo amico George Clooney che aprirà la sua casa di Los Angeles a 150 ospiti disposti a pagare circa 40.000 dollari a testa per sedersi a tavola con Michelle e consorte. Incasso previsto 6/milioni di dollari (circa 5 di euro); pensate che quei 150 signori che siederanno a tavola con il Presidente e signora, condizioneranno l’andamento della prossima amministrazione, se vincerà Obama? Non più di quello che avviene in qualunque altra democrazia, dove alcune persone hanno libero accesso alle stanze del potere e possono fare richieste e proposte; fin qui tutto legittimo e regolare; diverso sarebbe se il potere – per dire di sì a tali richieste – chiedesse qualcosa in cambio sia per quanto riguarda la vile moneta e sia per favori ed altri scambi che vediamo avvenire in Italia, dove – ripeto – c’è il finanziamento pubblico ed il “ladrocinio privato” e quindi non ci sono ripari!! Ricordiamoci che in America i Presidenti sono stati cacciati per molto meno, mentre da noi….; quindi dipende dal sistema e non dai lobbysti; chiaro il concetto??

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