sabato, giugno 16, 2012
COSE CHE NON VORREI MAI SCRIVERE
La notizia che riporto – e che commento – è
una di quelle che non vorrei mai leggere e che, invece, si ripetono abbastanza
frequentemente nel nostro Paese: la disperazione della gente, in particolare
degli anziani, colpita dalla crisi e le reazioni delle varie categorie di
persone.
Siamo a Milano, in un grande supermercato,
dove un’anziana signora – scopriremo poi che ha 76 anni – si aggira tra gli
scaffali con fare sospetto e, alla fine, compie l’infame misfatto: riesce a far
sparire una scatolina di mentine facendo un ricco bottino: 0,78 centesimi di
euro. Ma il direttore del supermercato non gliel’ha fatta passare liscia: dopo
averla vista armeggiare tra le corsie, l’ha vita arraffare qualcosa in una di
queste e ha cercato di fermarla, ma la nonnina è riuscita a seminarlo e ad
allontanarsi.
Ma l’inflessibile manager, con notevole
dispendio di energie, si è messo all’inseguimento dell’anziana ladra ma, dopo
oltre un chilometro di corsa, non riuscendo a bloccarla personalmente, si è
rivolto telefonicamente al 113 e, ansimando pesantemente per lo sforzo, ha
detto loro: “venite, sto inseguendo una ladra”.
Dalla caserma più vicina è partita una
volante che si è messa all’inseguimento della coppia – l’anziana davanti e il
manager all’inseguimento – raggiungendola dopo un po’ di tempo e fermando la
signora che, teneva ancora la mano infilata in tasca e dentro il pugno
ostinatamente chiuso una scatolina di Tic-Tac alla menta.
La donna, spaventata e affaticata per la lunga
corsa, ha ammesso senza la minima reticenza tutte le proprie responsabilità:
“sono senza soldi; avevo voglia di mentine e le ho prese e sono uscita”.
La spiegazione della “ladra” ha lasciato di
stucco i poliziotti che non hanno avuto parole per rispondere; il direttore del
supermercato non ha invece fatto una piega ed ha preteso che “la polizia
facesse il proprio dovere”.
I poliziotti si sono guardati in faccia e,
vista l’ostinazione del manager, si sono offerti di risarcire il danno al
negozio e questo ha fatto cambiare idea al direttore che voleva sporgere
denuncia per taccheggio.
I poliziotti, non sapendo se ridere o
piangere, hanno chiesto a quanto ammontava il danno e si sono sentiti
rispondere “fanno 78 centesimi” e i due agenti hanno pagato senza proferire
verbo ma, ne sono certo, con un sorriso sotto i baffi all’indirizzo
dell’arcigno manager.
Alcuni commenti: questo non è un Mondo per
vecchi, direbbero gli autori dell’analogo film che ha vinto molti premi; non mi
sembra giusto che un’anziana signora non possa soddisfare il bisogno di una
mentina, proprio perché le mancano anche i 78 centesimi che costa; ma come fare
ad accorgersi della situazione? Chi l’ha vista comportarsi in quel modo ha
anche individuato lo scaffale da cui si è approvvigionata ed allora mi
sembrerebbe facile stabilire il massimo della cifra che poteva essere stata
sottratta e comportarsi di conseguenza (cioè non fare niente).
Il manager può darsi che sia sotto stress per
i tanti episodi di taccheggio che giornalmente gli capitano, ma quando ha
inquadrato la situazione reale, il suo comportamento avrebbe dovuto essere
diverso: riderci sopra insieme alla signora anziana ed offrirle un intero
pacchetto di scatoline, in modo che la signora si possa togliere la voglia di
mentine. E i poliziotti? Sono gli unici che si sono comportati “umanamente”,
forse perché provengono dallo stesso “popolo”
cui appartiene la signora che non
ha soldi per comprare le mentine;
bravissimi e complimenti!!
giovedì, giugno 14, 2012
LA STRANA BOMBA DI BRINDISI
Ricorderete che la mattina del 19 maggio, a
Brindisi, di fronte alla Scuola intitolala alla moglie di Falcone, un
cassonetto della nettezza è esploso ed ha investito alcune ragazzine che si
stavano recando dentro l’edificio, dopo essere scese dal Bus che le ha portate
in città da un paesino vicino: una di loro, Melissa, non ce l’ha fatta ed è
morta quasi subito, mentre un’altra ragazzina sta combattendo contro le
terribili ferite ma, per fortuna, non è in pericolo di vita.
Colui che ha premuto il pulsante del
telecomando che ha fatto deflagrare il cassonetto, è stato ripreso da una
telecamera posta vicino ad un chiosco; anche se le immagini non erano delle
migliori, il volto e l’atteggiamento dell’uomo si vedeva chiaramente e quindi
tutti si pensava che sarebbe stata questione di poche ore, massimo qualche
giorno e il bombarolo sarebbe stato arrestato; e invece le indagini – in un
primo tempo dirette verso la criminalità organizzata (Mafia, Sacra Corona
Unita), anche per il nome della scuola – si stavano annodando e si poteva
pensare ad un susseguirsi di ricerche, rivolte a 360 gradi per scoprire il
colpevole.
Ma nella tarda serata del 6 giugno, uno dei
fermati, tale Giovanni Vantaggiato, ha confessato di essere l’autore dell’infame
gesto e quindi si è potuto gridare all’ennesima vittoria della giustizia contro
la delinquenza; però, il signore in questione non ha fornito un movente
“accettabile” per il suo gesto e non ha neppure dato elementi certi
sull’assenza di complici che lo avrebbero aiutato nell’operazione.
La dichiarazione del Vantaggiato così recita:
“ho scelto a caso la città e la scuola; ho fatto tutto da solo e non ho una
ragione specifica per il gesto che ho posto in essere; l’ho fatto perché ce
l’avevo con il mondo intero e nello specifico perché prima si lavorava e si
guadagnava e adesso questo non succede più”.
Diciamo quindi che il personaggio appare come
“disturbato”, ma soprattutto come facente parte dei tragici ingranaggi della
“crisi”; egli infatti, titolare di una rivendita di carburanti per mezzi
agricoli, se la passava molto bene, tant’è vero che poteva permettersi anche
una barca, non grandissima, ma comunque abbastanza bella e confortevole, che
gli permetteva delle interessanti uscite in mare.
L’inizio del decadimento psicologico del
Vantaggiato risale a quando subisce il mancato pagamento di 300/mila euro da
parte di un cliente; si sentì truffato e per di più non ottenne dal Tribunale di Brindisi la
giustizia che si aspettava.
Da quel momento inizia il lento scivolamento
verso una paranoia che pone il Vantaggiato “contro tutti”; a questo punto c’è
da chiedersi perché – inconsciamente o meno – sono state scelte delle
giovanissime come corpi da straziare con la bomba, con un atto che avrebbe
dovuto servire a “ricompensare” il Vantaggiato dai guai che la vita gli stava procurando.
Vorrei aggiungere un altro elemento:
l’attentato rivolto ai giovani è un modo di scaricare la propria furia verso
coloro che vengono considerati dei “fortunati”, in quanto l’età consente loro
di programmare tutta la futura esistenza, cosa che a lui – sessantottenne – non
è più possibile fare.
Possiamo quindi dire che siamo in presenza di
una forma, sia pure anomala, di “invidia”? Questo sentimento viene così
definito dal Devoto-Oli:” malanimo provocato dalla vista dell’altrui
soddisfazione”; per una persona psicotica come lui, direi che ci può stare
benissimo questo atteggiamento “malato”. Insomma, la frase che deve aver
offuscato i suoi pensieri è: “se io non ho un futuro non dovete averlo neppure
voi”!!
martedì, giugno 12, 2012
ZIBALDONE N.6
Vediamo se riesco a “incuriosire e
interessare” i miei amici lettori così come sono stato interessato io nel
leggere le notizie che riporto qui sotto.
La PRIMA è una “brutta” notizia: abbiamo tutti notato
che – stante l’avanzata della stagione ormai diretta versa il “solleone” – sui
periodici specializzati si vedono sempre meno le anatomie, specialmente il seno
nudo, di piccole e grandi dive nazionali; al loro posto assistiamo ad
esposizioni di toraci maschili usati come cavie per mostrare la validità della
depilazione, oppure lunghe sfilate di attricette, tutte rigorosamente vestite
in pompa magna, sul tipo di quelle che vediamo sul “red carpert” dei Festival
cinematografici.
Sulla sparizione cartacea dei seni femminili,
vengono avanzate alcune ipotesi: per esempio che sia in corso una sorta di
rivolta delle poverette, un tempo pronte a tutto pur di immolarsi al rito stagionale
ed ora stufe di farsi sorprendere seminude su arenili, terrazze o giardinetti
da guardoni assatanati e di farsi giudicare di conseguenza da impietosi occhi
estranei.
Altri pensano invece che sia un fatto dovuto
solo alla meteorologia: il caldo è arrivato da poco; abbiamo fede e aspettiamo
ancora un po’ di tempo; vedrete che con l’arrivo del grande caldo, i seni
torneranno ancora e trionfalmente in prima pagina.
La SECONDA racconta di un fatto che non è proprio
nuovo, anzi ne abbiamo parlato altre volte, ma questa volta mi sembra ancora
più vergognoso; mi riferisco al problema dei falsi invalidi e, a questo scopo, ho due casi uno peggio
dell’altro.
Il primo è la storia di un “cieco assoluto”
che allenava i portieri di una squadra giovanile di calcio; non mi chiedete
come faceva, perché questo è assolutamente irrilevante.
Il secondo riguarda una donna – anch’essa
“cieca assoluta” – che è stata ripresa mentre fa la spesa al mercato,
scegliendo con cura la frutta e, dopo questa operazione, si ferma a spedire un
sms,
Gli illeciti dei due ciechi fasulli, si
configurano come “truffa e danno erariale”; è stato calcolato che tra indennità
e benefici accessori, l’importo indebitamente percepito dai due furbastri
ammonta a 1.052.480 euro; essi infatti percepivano delle indennità mensili di
1.200 euro al mese (l’allenatore) e di 1.850 euro (la signora).
Adesso spero che, per chiudere il cerchio, la Guardia di Finanza stia
ricercando accanitamente tutti coloro che hanno reso possibile queste due
truffe: mi riferisco ai sanitari che hanno reso possibile la truffa e tutti
coloro che hanno agevolato l’operazione (impiegati e dirigenti dell’Ente).
La TERZA si riferisce al Rettore di una Università a
me vicina; il signore ha ordinato 165 chili di pesce pregiato e poco dopo altri
195, totalizzando un totale di pescato pari a 360 chilogrammi,
cioè 21.500 euro pagati dall’Università.
Tutto questo mentre l’ateneo versava in
grosse difficoltà finanziarie (oltre 200/milioni di euro di buco. Sapete come
si è giustificato? Dicendo che tutto quel ben di Dio non era altro che
“campioni biologici” necessari per l’attività di ricerca.
Saprete, immagino, che i Rettori hanno un
aggettivo che diventa sostantivo: “Magnifico” e questo significa:“che suscita
ammirazione o approvazione eccezionalmente intensa, talvolta entusiastica”.
Non credete che almeno il “Magnifico”
andrebbe eliminato al sorgere dei primi sospetti di malversazione? Non credete
che al massimo il signore in questione si merita un sonoro pernacchio,
soprattutto per la scusa assolutamente inconcepibile?
domenica, giugno 10, 2012
CERCASI MAGGIORDOMO
Ci sono trasmissioni televisive e rubriche giornalistiche che indicano ai giovani i mestieri più richiesti dai mercati italiano ed estero; tra gli altri, quello che appare tra i più gettonati è il “maggiordomo”, con particolare riferimento a specifiche aree del nostro Paese ed a Paesi esteri in via di grandissimo sviluppo.
Mio spiego meglio: a casa nostra abbiamo due province venete (Verona e Venezia) che sono alla ricerca, attraverso agenzie e usando anche internet, di questa figura di super cameriere che non deve ovviamente rifare il letto e neppure servire a tavola ma saper organizzare il personale di servizio; pensate che prima della guerra questa Regione era patria di servette che venivano sguinzagliate in tutta Italia e adesso….
Per quanto riguarda il mercato straniero, abbiamo un indice di sviluppo che ci dice come in Cina i tycoon (multimiliardari) con gli occhi a mandorla bisognosi di servitù selezionata, sfiorerà i tre milioni entro il 2015.
Il maggiordomo che conosciamo – attraverso il cinema, dato che io non ne ho mai incontrati neppure uno – deve avere il massimo dell’aplomb, parlare poco ma non perdere niente di tutto quello che accade nella casa che lo ospita; tanto per fare un esempio concreto, cito un film che ho molto amato: “Quel che resta del giorno” di James Ivory, interpretato da un “mostruoso” Anthony Hopkins da una sublime Emma Thompson, in cui il maggiordomo si sacrifica fino in fondo per dare tutto il suo essere alla “casa” e quando si accorge che fuori da essa c’è anche altre cose, scopre anche che ormai è troppo tardi. La figura disegnata da Hopkins è un vero è proprio modo di vedere il maggiordomo tipo, quella figura cioè che si annulla per il bene della casa (e del suo padrone in qualunque modo esso si comporti).
Si è detto – e si continua a dire – “impeccabile come un maggiordomo inglese”, alludendo al modo impeccabile di servire il proprio padrone ed i suoi ospiti; eppure le librerie sono piene di libri realizzati da ex-maggiordomi che, ad un certo punto della loro esistenza, hanno tirato fuori dal loro cilindro tutta una serie di rivelazioni sugli amori, i tradimenti e le sporcizie che erano presenti nelle case dei ricchi inglesi; a titolo di esempio cito solo i vari libri scritti dai personaggi che hanno albergato nella casa della povera Diana Spencer, sposata con Carlo d’Inghilterra, ma incline a prendersi delle libertà: “La vera storia di Diana”, “Diana privata”, l’Incubo di Diana”, “Camilla, da amante a moglie”, sono alcuni titoli dei libri che gli aiutanti di casa reale hanno pubblicato, prendendosi dei bei soldini alla faccia della fedeltà verso il padrone.
Si narra che il Duca di Berford, al momento di assumere l’aspirante maggiordomo, ebbe a dirgli: “intendo assumervi e vi darò uno stipendio così alto che poi non dobbiate rubare”; il candidato rispose così: “a queste condizioni non posso accettare: ci perderei troppo“.
L’ovvia chiusura di questo articoletto riguarda la vicenda di un maggiordomo diventato molto famoso, quel Paolo Gabriele che ha rivestito per anni la carica di maggiordomo del Papa ed ha provocato un autentico terremoto quando si è scoperto che trafugava gli scritti privatissimi del Pontefice per metterli a disposizione di un signore che li ha utilizzati per scrivere un libro di grande successo; qui non siamo in Inghilterra dove prendono “sportivamente” questi tradimenti; da noi il maggiordomo traditore è stato arrestato e tradotto in carcere. E le voci dicono: c’è un “corvo” dietro tutto questo?Quindi, attenzione, perché anche il mestiere di maggiordomo può avere i suoi pericoli, dato che qualcuno dei destinatari può arrabbiarsi!! Chiaro??
Mio spiego meglio: a casa nostra abbiamo due province venete (Verona e Venezia) che sono alla ricerca, attraverso agenzie e usando anche internet, di questa figura di super cameriere che non deve ovviamente rifare il letto e neppure servire a tavola ma saper organizzare il personale di servizio; pensate che prima della guerra questa Regione era patria di servette che venivano sguinzagliate in tutta Italia e adesso….
Per quanto riguarda il mercato straniero, abbiamo un indice di sviluppo che ci dice come in Cina i tycoon (multimiliardari) con gli occhi a mandorla bisognosi di servitù selezionata, sfiorerà i tre milioni entro il 2015.
Il maggiordomo che conosciamo – attraverso il cinema, dato che io non ne ho mai incontrati neppure uno – deve avere il massimo dell’aplomb, parlare poco ma non perdere niente di tutto quello che accade nella casa che lo ospita; tanto per fare un esempio concreto, cito un film che ho molto amato: “Quel che resta del giorno” di James Ivory, interpretato da un “mostruoso” Anthony Hopkins da una sublime Emma Thompson, in cui il maggiordomo si sacrifica fino in fondo per dare tutto il suo essere alla “casa” e quando si accorge che fuori da essa c’è anche altre cose, scopre anche che ormai è troppo tardi. La figura disegnata da Hopkins è un vero è proprio modo di vedere il maggiordomo tipo, quella figura cioè che si annulla per il bene della casa (e del suo padrone in qualunque modo esso si comporti).
Si è detto – e si continua a dire – “impeccabile come un maggiordomo inglese”, alludendo al modo impeccabile di servire il proprio padrone ed i suoi ospiti; eppure le librerie sono piene di libri realizzati da ex-maggiordomi che, ad un certo punto della loro esistenza, hanno tirato fuori dal loro cilindro tutta una serie di rivelazioni sugli amori, i tradimenti e le sporcizie che erano presenti nelle case dei ricchi inglesi; a titolo di esempio cito solo i vari libri scritti dai personaggi che hanno albergato nella casa della povera Diana Spencer, sposata con Carlo d’Inghilterra, ma incline a prendersi delle libertà: “La vera storia di Diana”, “Diana privata”, l’Incubo di Diana”, “Camilla, da amante a moglie”, sono alcuni titoli dei libri che gli aiutanti di casa reale hanno pubblicato, prendendosi dei bei soldini alla faccia della fedeltà verso il padrone.
Si narra che il Duca di Berford, al momento di assumere l’aspirante maggiordomo, ebbe a dirgli: “intendo assumervi e vi darò uno stipendio così alto che poi non dobbiate rubare”; il candidato rispose così: “a queste condizioni non posso accettare: ci perderei troppo“.
L’ovvia chiusura di questo articoletto riguarda la vicenda di un maggiordomo diventato molto famoso, quel Paolo Gabriele che ha rivestito per anni la carica di maggiordomo del Papa ed ha provocato un autentico terremoto quando si è scoperto che trafugava gli scritti privatissimi del Pontefice per metterli a disposizione di un signore che li ha utilizzati per scrivere un libro di grande successo; qui non siamo in Inghilterra dove prendono “sportivamente” questi tradimenti; da noi il maggiordomo traditore è stato arrestato e tradotto in carcere. E le voci dicono: c’è un “corvo” dietro tutto questo?Quindi, attenzione, perché anche il mestiere di maggiordomo può avere i suoi pericoli, dato che qualcuno dei destinatari può arrabbiarsi!! Chiaro??