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sabato, aprile 21, 2012

LA SPECULAZIONE MONDIALE 



giovedì, aprile 19, 2012

CON "QUESTI" NON CE LA FACCIAMO 

Nel titolo dico che con “questi” non ce la facciamo; avete capito a chi alludo? Per chiarezza, preciso che si tratta dei ”soliti ladroni autorizzati”; per maggiore chiarezza, specifico che alludo ai partiti politici che, nonostante tutte le bufere – anche giudiziarie – non mollano il malloppo che si tengono ben stretto.
Anche se “qualcuno” lancia dei giudizi severi, i tre maggiori partiti italiani – PD,Pdl e Terzo Polo – non consentono a nessuno di mettere bocca nella regolamentazione dei fondi che lo Stato elargisce benevolmente.
Ricordiamo ai più distratti che il “finanziamento pubblico” ai partiti è stato bocciato con una percentuale “bulgara” nel referendum del 1993; i nostri politici, neppure minimamente “toccati” da questo giudizio degli italiani, provvidero immediatamente a cambiare il nome del sussidio, inventandosi il “rimborso elettorale” e, per sopramercato, facendoci un guadagno mostruoso perché si passava dalle 800 lire ai 5 euro ad elettore.
Il flusso elettorale, quindi, anziché diminuire aumenta notevolmente e così la “torta” arriva ai 503 milioni per le politiche del 2008; tale cifra è all’incirca cinque volte quella percepita da tutte le forze politiche europee e risulta lievitata del 1.110% dal 1999 al 2008; da più parti si era chiesto di rivedere la cifra – se non la si voleva abolire del tutto – ma non c’è stato verso e tutto è rimasto tale e quale.
A queste cifre, mi corre l’obbligo far notare ai miei amici lettori che esiste una incongruenza mostruosa, quasi un ossimoro: come si fa a chiamare “rimborso” delle cifre che poi vengono “investite” in titoli anche stranieri, oltre a proprietà immobiliari, oro e diamanti; il tutto, al netto delle cifre che vengono platealmente “rubate” e delle quali si giunge a conoscenza molto tempo dopo. A casa mia, il rimborso è qualcosa che deriva da una cifra già spesa; o mi sbaglio?? Se invece servono per fare investimenti o per comprare case e proprietà varie, cambiategli almeno il nome!!
E poi, come si spiega che un tesoriere abbia potuto appropriarsi di ben 20/milioni di euro senza che non se ne sia sentito il bisogno, cioè senza che sia mancata la carta delle stampanti oppure l’Enel abbia tagliato la luce!!
Passiamo poi all’altro aspetto del problema: tutti i partiti hanno detto all’unisono che la cifra non si toccava, ma che i controlli sarebbero diventati ferrei e che il tutto sarebbe stato controllato da qualcuno al di sopra di loro: Corte dei Conti, società di revisione dei bilanci, insomma tutta gente che i potenti della politica possono tranquillamente manovrare, anche perché l’ultima parola spetterebbe – secondo l’ultima voce sul provvedimento – ai presidenti di Camera e Senato, cioè al massimo della partitocrazia che per nostra sfortuna è diventata “istituzione”.
Quindi, diciamola tutta: siamo daccapo a quindici, come si dice a Roma e non si vede il modo con cui la situazione potrà essere sistemata; certo che la gente della strada diventa sempre più arrabbiata e schifata, ma a “loro” non interessa proprio niente.
Consentitemi poi un ultima notazione: come mai il nostro esimio Presidente della Repubblica non ha fatto sentire la sua voce roboante su questa drammatica situazione in cui – a fronte di tagli e licenziamenti – si buttano soldi per far campare questi signori; l’unica spiegazione è che il Presidente si senta più vicino ai politici che ai cittadini e questo, se permettete, non mi meraviglia proprio per niente, perché non ci dimentichiamo che il bravo Napolitano è stato assunto dalla politica fin dall’età di 25 anni e non è ancora andato in pensione.

martedì, aprile 17, 2012

ZIBALDONE N.4/2012 

In questo inizio di primavera – anche se un po’ piovoso – vorrei sottoporvi quattro eventi che mi hanno colpito per la loro particolarità; spero che succeda lo stesso anche ai miei lettori.
IL PRIMO riguarda una frase scritta da un celebre scrittore – Guido Cernetti – che si riferisce al nostro premier attuale: “invito Monti a fare come i Principi di una volta: scendere travestiti nei mercati per ascoltare i pareri e le lamentele della gente”.
L’invito è quanto mai giusto ed azzeccato, se non che è diretto alla persona sbagliata: il Presidente Monti se ne strafrega dei pareri e delle lamentele della gente e tira diritto con le sue idee; che poi, se qualcuna di queste lamentele lo dovesse colpire in modo particolare, potrebbe entrare in crisi, circostanza che non è auspicabile; da “loro”, ovviamente, non certo da noi.
IL SECONDO si riferisce, sia pure di striscio, alla vicenda delle ruberie in casa leghista dei fondi versati dallo Stato a titolo di rimborso elettorale; adesso tutti si stanno lambiccando il cervello per trovare una nuova legge che cambi tutto per non cambiare niente, ma vorrei: vedere la cosa da una angolatura diversa: negli Stati Uniti – la cui costituzione è nata 13 anni prima della presa della Bastiglia – il finanziamento pubblico di fatto non esiste; i contributi sono volontari, soggetti a limiti, e vanno ai candidati e non ai partiti in quanto questi ultimo contano quanto il due di briscola.
Ecco i vantaggi del sistema maggioritario secco: responsabilità personale di fronte all’elettore, senza nessuna mediazione e soprattutto senza scuse sulla mancata attuazione del programma.
Infatti, in quel Paese, sono i candidati che fanno politica, che si presentano agli elettori del proprio collegio e ne richiedono l’appoggio sulla base di un programma che sarà verificato alla fine del mandato; tutto questo sulla Terra – non su Marte – e precisamente negli Stati Uniti.
IL TERZO prende le mosse da una dichiarazione di un Vescovo che, vi dico subito, approvo incondizionatamente: “quanti si impegnano in politica devono essere persone umili e serie, sottomesse alle logica del servizio, appassionate del bene comune, capaci di pensare in grande, a misura di società e territorio, capaci di restituire stima e credibilità a un settore della nostra vita pubblica che sembra sprofondare nello scetticismo e nella condanna del giudizio comune; è necessario un risorgimento etico”.
Potremmo dire: “parole sante”, ma direi meglio “sanamente laiche”, in quanto sono il vademecum di tutti coloro che vogliono impegnarsi in politica.
Peccato che non corrisponda per niente all’immagine di coloro che ci troviamo a comandare il nostro Paese; e ricordiamoci che ce li abbiamo messi noi!! Chiaro??
IL QUARTO si rivolge alla gente che continua a considerarsi “umana”: una coppia di coniugi bengalesi avrebbe abusato ripetutamente del figlio tredicenne, offrendolo anche a conoscenti che abusavano del ragazzo e davano i soldi ai genitori.
Avete letto bene, parlo di esseri umani e non di bestie!!
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, il ragazzo avrebbe parlato per salvare dalla stessa sorte un fratello più piccolo; della storia che definisco “bestiale”, si sono accorti alcuni insegnanti di un istituto comprensivo, frequentato dal ragazzino, a seguito di vari comportamenti strani evidenziati dal giovane che ha raccontato di essere anche stato ripetutamente picchiato dai genitori al primo segno di ribellione.
Si discende dalle scimmie? Smettiamo di dirlo, sennò ci querelano!!

domenica, aprile 15, 2012

COMPRARE UN'AUTO USATA 

Negli Stati Uniti c’è lo slogan “compreresti un’auto usata da questo signore?”, sottintendendo che alla base di ogni scelta – anche politica – sta la fiducia che il candidato riesce a conquistarsi presso la gente che lo deve scegliere.
Qui da noi lo slogan non è evidentemente in voga, dato che un tipo come Belsito – il Tesoriere della Lega – è diventato un personaggio pubblico in maniera improvvisa e incomprensibile; infatti il Belsito inizia la carriera come autista e da questo “alto scranno” in pochi anni sale tutte le scale possibili fino ad arrivare a ricoprire un incarico di prestigio ed a manovrare cifre importanti. Chi lo ha fatto “diventare” quel che è??
Nessuno comprerebbe un’auto usata da Belsito, ma alcuni personaggi della Lega si sono fatti comprare fior di auto di lusso (nuove) dallo stesso signore, unitamente ad altri benefit riservati ad amici, parenti e sodali del “capo”.
Si discute se quest’ultimo – viste anche le condizioni fisiche – era in grado di capire la situazione che stava avvolgendo un certo numero di signori e signore in una sorta di “cerchio magico” dove avveniva tutto e il contrario di tutto.
Da più parti s’invoca una legge che regolamenti questi “doni” dello Stato ai partiti e il Ministro dell’Interno dell’attuale Governo si è dichiarato disposto a mettere mano ad un decreto che sistemi la questione; a questa ferale notizia (cioè che il Governo metta il becco nei bilanci dei partiti) le forze politiche si sono scatenate all’unisono ed hanno affermato che possono benissimo fare da soli, cioè mettere in piedi una legislazione che regolamenti le spese delle forze politiche e faccia rendicontare queste ultime anche nei confronti di una sorta di autorità esterna. Insomma, mettere insieme una serie di norme che attraverso la solita complicazione delle cose semplici, renda impossibile i controlli veri e soprattutto, come dice il Principe Salina nel film Il Gattopardo, “si riesca a cambiare tutto in modo che non cambi niente”. E stiamo parlando di un bottino che per le elezioni del 2008 ammonta a 503/milioni a fronte di una spesa di 110/milioni: la differenza di oltre 390/milioni a cosa serve? A “loro”!!
Ma torniamo a parlare di cose serie (anche se i ladrocini sono “serissimi”) e notiamo che nella mia città si sta svolgendo un convegno dai contenuti interessantissimi: si tratta di una sorta di “percorso” si riflessione – organizzato dalla locale Azione Cattolica - sulla necessità delle famiglie di rivedere le proprie abitudini al consumo, al risparmio ed all’investimento, tutte cose messe in crisi dalla crisi (scusate il bisticcio!).
Sull’argomento, se ricordate, mi sono già espresso alcune volte, chiedendomi perché dai “professori” non usciva nessuna riflessione sulle abitudini della gente, non solo italiana, a consumare in maniera più responsabile e accorta, facendo leva su un principio di “sobrietà” che deve per forza imperniare le nostre scelte.
Sentiamo dire in continuazione da economisti, politici di ogni tendenza ed anche da sindacalisti una frase che, letta con attenzione, risulta letteralmente folle: “bisogna stimolare i consumi per aumentare la produzione”; se ci riflettete un momento, comprendete subito che il succo dell’affermazione indica che noi “non produciamo più per consumare, ma consumiamo per produrre” e quindi il meccanismo economico non è al servizio del cittadino consumatore, ma è quest’ultimo ad essere suo schiavo.
Quindi, possiamo affermare che non siamo più esseri umani pensanti, ma “consumatori” e neppure “consumatori coscienti”, ma semplici “rane” che stimolate nel modo “giusto”, devono saltare quando vorrebbero star ferme o viceversa, ma comunque agire in sintonia con l’onnipotente meccanismo che ci sovrasta. Chiaro??

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