sabato, maggio 21, 2011
GLI U.S.A. IN BANCAROTTA?
Chiaro che l’uccisione di Osama Bin Laden è un evento che cattura l’interesse generale di stampa e pubblico; chiaro che anche la situazione bollente in Medio Oriente viene seguita con tanta attenzione dai mass media e dalla gente; chiaro – e qui chiudo – che anche la vicenda di Strauss-Kahn e dello stupro – vero o inventato – della cameriera del Sofitel è un gran bel titolo e di conseguenza richiede un corollario di articoli proporzionati; ma a nessuno è venuto in mente che Il 16 maggio scorso si è verificata una situazione – per il momento solo virtuale – per la quale il Governo degli Stati Uniti ha toccato il tetto massimo del debito pubblico consentito dal Congresso e quindi gli U.S.A. sono virtualmente in bancarotta e pertanto, sempre in teoria, non sono in grado di pagare i propri debiti.
Al momento esiste un solo sistema per ripianare la situazione: il Congresso innalza il tetto massimo del debito pubblico e, di pari passo, il Governo attua una politica di bilancio in grado di ripianare in un tempo stabilito, una buona parte dei propri debiti.
Se questo non dovesse avvenire, i Buoni del Tesoro USA diventerebbero “junk bonds”, cioè carta straccia, come è avvenuto per quelli della Grecia.
L’unico Paese che ha inviato un monito abbastanza severo ai governanti americani è stata la Cina – maggior debitore del Tesoro USA – che ha invitato il governo americano a “tutelare gli interessi degli investitori”.
Se ci fate caso, siamo al paradosso che un regime comunista – sia pure edulcorato dal consumismo – dà lezioni di correttezza finanziaria alla patria dell’economia di mercato.
Questi due Paesi che, sia pure su sponde diverse dell’Oceano e del sistema politico, sono alla guida del Mondo contemporaneo, si stanno distinguendo in questi giorni per altri due eventi – uno per ciascuno – che li caratterizzano abbastanza.
In America abbiamo una notizia straziante: un baby-nazista di 10 (dico dieci) anni ha ucciso il padre con una pistola che gli era stata regalata dall’uomo che poi si è beccato le pallottole in fronte; questi, aveva allevato il ragazzo nel culto delle armi, della razza bianca e, di riflesso, in quello del nazismo, fanatico per la razza ariana.
In Cina, di contro, il Governo ha inventato un sistema per combattere la piccola evasione: un settore dello scontrino fiscale è occupato da una specie di “gratta e vinci”, per cui il cliente è invogliato a farselo consegnare per cercare di vincere: si ha così quel conflitto “virtuoso” tra cliente e fornitore che è alla base di ogni sistema fiscale.
Tra i due casi – che non voglio certo presentare come emblematici del singolo Paese – ovviamente scarto quello del ragazzino-killer che stravede per i nazisti e abbraccio la furbizia dei cinesi che cerca di ovviare ad un problema che evidentemente hanno anche loro, della scarsa correttezza dei negozianti nei confronti del fisco e del disinteresse – finora – del cliente ad aiutare il fisco per fare rispettare le norme.
Ma torniamo al superamento del tetto del Debito pubblico americano: cosa ci possiamo aspettare in un prossimo futuro? È impensabile che si arrivi a dichiarare l’insolvenza del Governo e quindi “bisogna” che il Congresso alzi il tetto e consenta così un “provvisorio” maggiore indebitamento; del resto una simile situazione è già accaduta ai tempi della presidenza Reagan, ma i tempi erano diversi e la maggioranza in Parlamento era anch’essa diversa: comunque, un compromesso verrà trovato e tutto tornerà a funzionare regolarmente: però - secondo gli esperti – per risalire dall’abisso dei debiti occorrerà almeno un decennio, durante il quale il Paese dovrà fare molti sacrifici; chiaro il concetto??
Al momento esiste un solo sistema per ripianare la situazione: il Congresso innalza il tetto massimo del debito pubblico e, di pari passo, il Governo attua una politica di bilancio in grado di ripianare in un tempo stabilito, una buona parte dei propri debiti.
Se questo non dovesse avvenire, i Buoni del Tesoro USA diventerebbero “junk bonds”, cioè carta straccia, come è avvenuto per quelli della Grecia.
L’unico Paese che ha inviato un monito abbastanza severo ai governanti americani è stata la Cina – maggior debitore del Tesoro USA – che ha invitato il governo americano a “tutelare gli interessi degli investitori”.
Se ci fate caso, siamo al paradosso che un regime comunista – sia pure edulcorato dal consumismo – dà lezioni di correttezza finanziaria alla patria dell’economia di mercato.
Questi due Paesi che, sia pure su sponde diverse dell’Oceano e del sistema politico, sono alla guida del Mondo contemporaneo, si stanno distinguendo in questi giorni per altri due eventi – uno per ciascuno – che li caratterizzano abbastanza.
In America abbiamo una notizia straziante: un baby-nazista di 10 (dico dieci) anni ha ucciso il padre con una pistola che gli era stata regalata dall’uomo che poi si è beccato le pallottole in fronte; questi, aveva allevato il ragazzo nel culto delle armi, della razza bianca e, di riflesso, in quello del nazismo, fanatico per la razza ariana.
In Cina, di contro, il Governo ha inventato un sistema per combattere la piccola evasione: un settore dello scontrino fiscale è occupato da una specie di “gratta e vinci”, per cui il cliente è invogliato a farselo consegnare per cercare di vincere: si ha così quel conflitto “virtuoso” tra cliente e fornitore che è alla base di ogni sistema fiscale.
Tra i due casi – che non voglio certo presentare come emblematici del singolo Paese – ovviamente scarto quello del ragazzino-killer che stravede per i nazisti e abbraccio la furbizia dei cinesi che cerca di ovviare ad un problema che evidentemente hanno anche loro, della scarsa correttezza dei negozianti nei confronti del fisco e del disinteresse – finora – del cliente ad aiutare il fisco per fare rispettare le norme.
Ma torniamo al superamento del tetto del Debito pubblico americano: cosa ci possiamo aspettare in un prossimo futuro? È impensabile che si arrivi a dichiarare l’insolvenza del Governo e quindi “bisogna” che il Congresso alzi il tetto e consenta così un “provvisorio” maggiore indebitamento; del resto una simile situazione è già accaduta ai tempi della presidenza Reagan, ma i tempi erano diversi e la maggioranza in Parlamento era anch’essa diversa: comunque, un compromesso verrà trovato e tutto tornerà a funzionare regolarmente: però - secondo gli esperti – per risalire dall’abisso dei debiti occorrerà almeno un decennio, durante il quale il Paese dovrà fare molti sacrifici; chiaro il concetto??
giovedì, maggio 19, 2011
CAVALIERE, E’ ANDATA MALE!!
Le forze politiche – in particolare Berlusconi – avevano assegnato alle consultazioni amministrative una altissima valenza politica e quindi, chi adesso ha perso, dovrebbe trarne le conclusioni; va bene che ci sono i ballottaggi ma questa consultazione ha comunque detto che un certo numero di italiani (circa 13/milioni) sarebbero per cambiare i musicisti, ma soprattutto la musica che viene suonata.
Prima di entrare nei dati dei singoli partiti, “sistemiamo” il cavaliere: le sue preferenze a Milano, sono passate da 52.577 del 2006 alle 27.972 attuali, con un calo di quasi il 50%: se vogliamo chiamarlo con un nome corretto direi di usare “tracollo”.
Alcuni risultati, sia pure in controtendenza, inviterebbero ad usare prudenza, perché in questa consultazione si è andati con varie situazioni elettorali – locali – e quindi non è semplice fare delle comparazioni; comunque, i due “vincitori” di questa tornata sono stati – a mio giudizio – Pisapia a Milano (al ballottaggio con la Moratti) e De Magistris a Napoli (al ballottaggio con Lettieri); voglio dire che entrambi non hanno ancora vinto, ma hanno ribaltato una situazione che li dava per sconfitti nettamente.
Se poi vogliamo esaminare le situazioni che si stanno creando nei partiti di riferimento, è logico che ci siano delle difficoltà: a Milano Pisapia “non può rappresentare il PD così come lo conosciamo” e deve quindi appoggiarsi ad altri raggruppamenti, ed allo stesso modo, De Magistris a Napoli rappresenta solo l’Idv e la Federazione delle sinistre, senza cioè il PD: ipotizzare quello che avverrà per i ballottaggi non è facile, ma credo che prevarrà la volontà di potere dei partiti alla faccia delle ideologie.
Alcuni maggiorenti del centro-destra hanno lanciato un concetto che sembra “assurdo” ma, se visto nella sua realtà italiana, non lo è: “la frammentazione del voto,con vari partiti che compartecipano alla vittoria o alla sconfitta, allunga la legislatura”; le motivazioni addotte sono che da una parte il centro destra ha poco interesse a sfidare a breve l’avversario politico dopo i risultati attuali e il centro sinistra vince solo con una alleanza con vari partiti che – come ai tempi di Prodi – si distinguono per la disomogeneità ideologica e politica.
All’interno delle coalizioni, al di là della sconfitta politica di Berlusconi, c’è da registrare il cattivo risultato della Lega che, nei comuni al di sopra di 15.000 abitanti, avrebbe preso soltanto il 5,22%, ben poco rispetto alle aspettative. Adesso, tutti sono alla ricerca dei “toni” da usare nella mini-campagna per i ballottaggi: certamente le “forzature” fatte da Berlusconi, in particolare a Milano, non hanno pagato; forse la gente avrebbe gradito un maggiore riferimento ai problemi che travagliano l’Italia.
Sempre con riferimento ai Comuni con più di 15.000 abitanti, il PDL avrebbe preso il 26% dei voti, il PD il 21, l’UDC poco più del 5%, l’Fli (neo partito di Fini alla prima prova elettorale) l’1,35% e l’API di Rutelli lo 0,76%; da questi dati emerge che il cosiddetto “terzo polo” non arriva al 7%. In particolare il partito di Fini è rimasto molto scontento dei risultati e tra i suoi maggiorenti, oltre alla delusione, comincia a serpeggiare la voglia di appoggiare il centro-destra nei prossimi ballottaggi.
Insomma, diciamo che salvo ulteriori scossoni derivanti dai ballottaggi, il futuro politico del Governo non è a rischio – almeno a breve termine – ma un “chiarimento” tra Lega e PDL è indispensabile e quindi Bossi e Berlusconi si debbono guardare in faccia e “trovare la quadra”, come ama dire il Senatur; dalla parte opposta, Pisapia e De Magistris lanceranno probabilmente un’OPA nei confronti rispettivamente del PD e dell’Idv, con buone possibilità di successo!! Staremo a vedere!!
Prima di entrare nei dati dei singoli partiti, “sistemiamo” il cavaliere: le sue preferenze a Milano, sono passate da 52.577 del 2006 alle 27.972 attuali, con un calo di quasi il 50%: se vogliamo chiamarlo con un nome corretto direi di usare “tracollo”.
Alcuni risultati, sia pure in controtendenza, inviterebbero ad usare prudenza, perché in questa consultazione si è andati con varie situazioni elettorali – locali – e quindi non è semplice fare delle comparazioni; comunque, i due “vincitori” di questa tornata sono stati – a mio giudizio – Pisapia a Milano (al ballottaggio con la Moratti) e De Magistris a Napoli (al ballottaggio con Lettieri); voglio dire che entrambi non hanno ancora vinto, ma hanno ribaltato una situazione che li dava per sconfitti nettamente.
Se poi vogliamo esaminare le situazioni che si stanno creando nei partiti di riferimento, è logico che ci siano delle difficoltà: a Milano Pisapia “non può rappresentare il PD così come lo conosciamo” e deve quindi appoggiarsi ad altri raggruppamenti, ed allo stesso modo, De Magistris a Napoli rappresenta solo l’Idv e la Federazione delle sinistre, senza cioè il PD: ipotizzare quello che avverrà per i ballottaggi non è facile, ma credo che prevarrà la volontà di potere dei partiti alla faccia delle ideologie.
Alcuni maggiorenti del centro-destra hanno lanciato un concetto che sembra “assurdo” ma, se visto nella sua realtà italiana, non lo è: “la frammentazione del voto,con vari partiti che compartecipano alla vittoria o alla sconfitta, allunga la legislatura”; le motivazioni addotte sono che da una parte il centro destra ha poco interesse a sfidare a breve l’avversario politico dopo i risultati attuali e il centro sinistra vince solo con una alleanza con vari partiti che – come ai tempi di Prodi – si distinguono per la disomogeneità ideologica e politica.
All’interno delle coalizioni, al di là della sconfitta politica di Berlusconi, c’è da registrare il cattivo risultato della Lega che, nei comuni al di sopra di 15.000 abitanti, avrebbe preso soltanto il 5,22%, ben poco rispetto alle aspettative. Adesso, tutti sono alla ricerca dei “toni” da usare nella mini-campagna per i ballottaggi: certamente le “forzature” fatte da Berlusconi, in particolare a Milano, non hanno pagato; forse la gente avrebbe gradito un maggiore riferimento ai problemi che travagliano l’Italia.
Sempre con riferimento ai Comuni con più di 15.000 abitanti, il PDL avrebbe preso il 26% dei voti, il PD il 21, l’UDC poco più del 5%, l’Fli (neo partito di Fini alla prima prova elettorale) l’1,35% e l’API di Rutelli lo 0,76%; da questi dati emerge che il cosiddetto “terzo polo” non arriva al 7%. In particolare il partito di Fini è rimasto molto scontento dei risultati e tra i suoi maggiorenti, oltre alla delusione, comincia a serpeggiare la voglia di appoggiare il centro-destra nei prossimi ballottaggi.
Insomma, diciamo che salvo ulteriori scossoni derivanti dai ballottaggi, il futuro politico del Governo non è a rischio – almeno a breve termine – ma un “chiarimento” tra Lega e PDL è indispensabile e quindi Bossi e Berlusconi si debbono guardare in faccia e “trovare la quadra”, come ama dire il Senatur; dalla parte opposta, Pisapia e De Magistris lanceranno probabilmente un’OPA nei confronti rispettivamente del PD e dell’Idv, con buone possibilità di successo!! Staremo a vedere!!
martedì, maggio 17, 2011
OCCHIO PER OCCHIO
Dal mondo arabo (con spiccate colorazioni islamiche) giunge una notizia che mi fa sobbalzare sulla sedia: un tribunale iraniano ha sentenziato che una donna di nome Ameneh, verserà negli occhi di un uomo dell’acido solforico in modo che questi – di nome Majid – diventerà cieco, esattamente come è adesso la donna che è stata accecata e sfigurata dopo che l’uomo s’infuriò perché lei non voleva sposarlo.
I giudici di primo grado hanno emesso la sentenza già nel 2008 e la Corte Suprema l’ha confermata nel febbraio 2009, e adesso siamo arrivati all’esecuzione che – come ho già detto – “autorizza” la donna ad accecare il suo ex spasimante, riducendolo nella stessa condizione di Ameneh; nel caso che la donna non se la senta di eseguire tale manovra, all’accecamento del reo provvederà il personale ospedaliero all’uopo addestrato.
L’associazione “Iran Human Right” ha invitato il personale sanitario dell’ospedale a non collaborare a questa sorta di punizione che viene definita “barbara e grottesca”; da notare che l’acido negli occhi non è una novità, ma fino ad ora era privilegio esclusivo degli uomini che nel mondo islamico – in questo mondo belluino ed incivile – si vendicavano delle donne per svariate colpe che potessero aver commesso; adesso siamo in perfetta parità, in quanto la stessa punizione viene comminata all’uomo, secondo il principio dell’occhio per occhio.
Questa prima parte del mio post sarebbe da rileggere più volte in quanto si rischia di “non credere” a quanto scritto; e invece è proprio così: la legge del taglione sarà applicata in un modernissimo ospedale nel cuore della metropoli di un Paese tecnologicamente avanzato, al punto di aspirare a costruirsi i suoi reattori nucleari con un processo di arricchimento dell’uranio che – a molti in occidente – fa temere che presto gli ayatollah avranno l’atomica.
Da qualche parte si afferma che il fatto di assegnare l’esecuzione dell’operazione alla stessa vittima/donna è un bel passo avanti nel processo di parità tra i due sessi, si potrebbe dire che viene riconosciuta pari dignità ai due sessi; però scegliere questo barbaro e macabro evento per affermare tale diritto paritario – ammesso che questo pensiero esista davvero – mi sembra una contraddizione in termini o meglio mi induce a ritenerlo un enorme passo indietro dell’Iran nella scala dei valori dell’umanità, valori che sono sempre gli stessi, a Nord come al Sud, all’Ovest come all’Est.
Se poi vogliamo cercare dei “secondi fini” a questa sentenza, c’è da dire che la situazione attuale iraniana sul piano politico vede qualche screzio tra il Presidente, Ahmadinejad, e la “Guida Suprema” Alì Kamenei, per questioni che a noi occidentali riesce difficile comprendere; ma cosa c’entra la legge del taglione con la lotta politica? La già citata “Iran Human Right afferma testualmente che “più si fa regredire l’Iran verso il Medioevo, più il regime ed il potere degli ayatollah ha qualche speranza di sopravvivere”; quindi – se ho ben capito – dietro all’accecamento c’è un calcolo preciso, freddo e ben determinato a mantenere il Paese nel buio più profondo con il conseguente potere saldamente in mano ai religiosi.
L’occidente di fronte a queste vere o presunte manovre di acquisizione del potere, resta estraneo – e fa bene perché tanto non ci capirebbe niente – in attesa di vedere chi esce vittorioso da questa guerra intestina che vede da una parte gli ayatollah, coloro cioè che scalzarono lo Scia, e dall’altra il laico Ahmadinejad colui al quale i religiosi hanno affidato la conduzione del potere; ma fino a quando??
I giudici di primo grado hanno emesso la sentenza già nel 2008 e la Corte Suprema l’ha confermata nel febbraio 2009, e adesso siamo arrivati all’esecuzione che – come ho già detto – “autorizza” la donna ad accecare il suo ex spasimante, riducendolo nella stessa condizione di Ameneh; nel caso che la donna non se la senta di eseguire tale manovra, all’accecamento del reo provvederà il personale ospedaliero all’uopo addestrato.
L’associazione “Iran Human Right” ha invitato il personale sanitario dell’ospedale a non collaborare a questa sorta di punizione che viene definita “barbara e grottesca”; da notare che l’acido negli occhi non è una novità, ma fino ad ora era privilegio esclusivo degli uomini che nel mondo islamico – in questo mondo belluino ed incivile – si vendicavano delle donne per svariate colpe che potessero aver commesso; adesso siamo in perfetta parità, in quanto la stessa punizione viene comminata all’uomo, secondo il principio dell’occhio per occhio.
Questa prima parte del mio post sarebbe da rileggere più volte in quanto si rischia di “non credere” a quanto scritto; e invece è proprio così: la legge del taglione sarà applicata in un modernissimo ospedale nel cuore della metropoli di un Paese tecnologicamente avanzato, al punto di aspirare a costruirsi i suoi reattori nucleari con un processo di arricchimento dell’uranio che – a molti in occidente – fa temere che presto gli ayatollah avranno l’atomica.
Da qualche parte si afferma che il fatto di assegnare l’esecuzione dell’operazione alla stessa vittima/donna è un bel passo avanti nel processo di parità tra i due sessi, si potrebbe dire che viene riconosciuta pari dignità ai due sessi; però scegliere questo barbaro e macabro evento per affermare tale diritto paritario – ammesso che questo pensiero esista davvero – mi sembra una contraddizione in termini o meglio mi induce a ritenerlo un enorme passo indietro dell’Iran nella scala dei valori dell’umanità, valori che sono sempre gli stessi, a Nord come al Sud, all’Ovest come all’Est.
Se poi vogliamo cercare dei “secondi fini” a questa sentenza, c’è da dire che la situazione attuale iraniana sul piano politico vede qualche screzio tra il Presidente, Ahmadinejad, e la “Guida Suprema” Alì Kamenei, per questioni che a noi occidentali riesce difficile comprendere; ma cosa c’entra la legge del taglione con la lotta politica? La già citata “Iran Human Right afferma testualmente che “più si fa regredire l’Iran verso il Medioevo, più il regime ed il potere degli ayatollah ha qualche speranza di sopravvivere”; quindi – se ho ben capito – dietro all’accecamento c’è un calcolo preciso, freddo e ben determinato a mantenere il Paese nel buio più profondo con il conseguente potere saldamente in mano ai religiosi.
L’occidente di fronte a queste vere o presunte manovre di acquisizione del potere, resta estraneo – e fa bene perché tanto non ci capirebbe niente – in attesa di vedere chi esce vittorioso da questa guerra intestina che vede da una parte gli ayatollah, coloro cioè che scalzarono lo Scia, e dall’altra il laico Ahmadinejad colui al quale i religiosi hanno affidato la conduzione del potere; ma fino a quando??
domenica, maggio 15, 2011
SARA’ L’ETA’ MA NON MI RACCAPEZZO!!
Sarà sicuramente l’età e quindi sarà colpa mia, ma nel Mondo accadono tante cose che da una parte mi mandano in bestia e dall’altra mi inducono ad “abbozzare”, perché mi sembra che ormai non ci sia più niente da fare; provate a farmi recedere da questa posizione se ci riuscite!!
Il primo evento che non riesco a capire è quello di un candidato alle attuali elezioni amministrative – non dico il nome perché sono ancora in corso le consultazioni – che si è candidato in due Comuni diversi e, quello che è ancora più grave, con due liste diverse: in una con la Lega e nell’altra con il PD.
Il signore in questione – di professione impiegato comunale – interpellato in proposito non ha trovato niente di strano in questo suo comnportamento, perché, ha detto, “la legge consente di candidarsi in due diversi Comuni e in più non vedo alcuna incompatibilità politica, in quanto nelle amministrative si guarda alla persona più che al partito politico”; come dire che nei confronti della gente, un partito vale l’altro e nei confronti del nostro candidato si potrebbe riportare la famosa frase napoletana: “Franza o Alemagna, purché se magna”.
Ma andiamo avanti nelle cose che mi mandano in bestia perché non riesco a capirle: siamo in guerra con la Libia ma diciamo che non siamo in guerra ma portiamo avanti una missione umanitaria; noi e la NATO bombardiamo “chirurgicamente” a tutto spiano e diciamo che lo facciamo per un motivo umanitario; inoltre, i soloni dell’Alleanza Atlantica affermano che bombardiamo Gheddafi perché lui perseguita i suoi oppositori, ma se domandiamo loro perché non fanno altrettanto con Siria, Iran e Yemen, affermano che “ci stanno pensando ma ancora non è il momento giusto” e intanto Assad (il dittatore siriano) addirittura spara con i carri armati contro i dimostranti.
Parliamo poi di cose meno cruente, almeno in apparenza: la Grecia devastata dalla crisi economica minaccia di sganciarsi dall’Euro e minaccia di compiere questo quasi con un tono bellicoso; io, nella mia ignoranza dell’alta finanza, coglierei la palla al balzo e la lascerei andare per conto proprio, prima che contagi anche qualche altra Nazione dell’UE, e invece così non è, anzi, per non farla andar via, le promettiamo altri prestiti a tasso agevolato.
Se provate a chiedere a “qualcuno che sa”, scoprirete il perché di tanta larghezza da parte dei paesi europei che finanziano i debiti greci con i soldi di tutti noi; ebbene, sembra – ma possiamo ben dire che è proprio così – che le banche europee, per salvare i loro errati investimenti in Paesi sull’orlo del fatidico baratro, si vedono costrette a tenere a galla il debitore ultra-moroso.
Sarebbe come dire: il cassaintegrato che non può pagare la rata del mutuo viene perseguitato, mentre la struttura finanziaria di un Paese che è “alla canna del gas” viene tenuta a galla in quanto se affonda lui si porta dietro altri Stati. Chiaro??
L’ultima delusione mi viene dalla cronaca nera: possibile che non si riesca più a scoprire gli autori di un delitto? Da cosa dipende? Probabilmente, dato che non ci sono più gli investigatori di una volta (affermazione che sa tanto di vecchio!!), possiamo dire che se non sì verificano due condizioni tecnologiche – accertamento della cella nella quale ha operato il cellulare della vittima o del sospettato ed anche qualche rilevazione di riprese televisive a scopo di sicurezza – si naviga nel buio più profondo e si aspetta qualche “pentito” che ci conduca al colpevole, oppure si impianta un processo indiziario con tutti i rischi che tutto ciò comporta. Chiaro il concetto? Ho ragione o no?
Il primo evento che non riesco a capire è quello di un candidato alle attuali elezioni amministrative – non dico il nome perché sono ancora in corso le consultazioni – che si è candidato in due Comuni diversi e, quello che è ancora più grave, con due liste diverse: in una con la Lega e nell’altra con il PD.
Il signore in questione – di professione impiegato comunale – interpellato in proposito non ha trovato niente di strano in questo suo comnportamento, perché, ha detto, “la legge consente di candidarsi in due diversi Comuni e in più non vedo alcuna incompatibilità politica, in quanto nelle amministrative si guarda alla persona più che al partito politico”; come dire che nei confronti della gente, un partito vale l’altro e nei confronti del nostro candidato si potrebbe riportare la famosa frase napoletana: “Franza o Alemagna, purché se magna”.
Ma andiamo avanti nelle cose che mi mandano in bestia perché non riesco a capirle: siamo in guerra con la Libia ma diciamo che non siamo in guerra ma portiamo avanti una missione umanitaria; noi e la NATO bombardiamo “chirurgicamente” a tutto spiano e diciamo che lo facciamo per un motivo umanitario; inoltre, i soloni dell’Alleanza Atlantica affermano che bombardiamo Gheddafi perché lui perseguita i suoi oppositori, ma se domandiamo loro perché non fanno altrettanto con Siria, Iran e Yemen, affermano che “ci stanno pensando ma ancora non è il momento giusto” e intanto Assad (il dittatore siriano) addirittura spara con i carri armati contro i dimostranti.
Parliamo poi di cose meno cruente, almeno in apparenza: la Grecia devastata dalla crisi economica minaccia di sganciarsi dall’Euro e minaccia di compiere questo quasi con un tono bellicoso; io, nella mia ignoranza dell’alta finanza, coglierei la palla al balzo e la lascerei andare per conto proprio, prima che contagi anche qualche altra Nazione dell’UE, e invece così non è, anzi, per non farla andar via, le promettiamo altri prestiti a tasso agevolato.
Se provate a chiedere a “qualcuno che sa”, scoprirete il perché di tanta larghezza da parte dei paesi europei che finanziano i debiti greci con i soldi di tutti noi; ebbene, sembra – ma possiamo ben dire che è proprio così – che le banche europee, per salvare i loro errati investimenti in Paesi sull’orlo del fatidico baratro, si vedono costrette a tenere a galla il debitore ultra-moroso.
Sarebbe come dire: il cassaintegrato che non può pagare la rata del mutuo viene perseguitato, mentre la struttura finanziaria di un Paese che è “alla canna del gas” viene tenuta a galla in quanto se affonda lui si porta dietro altri Stati. Chiaro??
L’ultima delusione mi viene dalla cronaca nera: possibile che non si riesca più a scoprire gli autori di un delitto? Da cosa dipende? Probabilmente, dato che non ci sono più gli investigatori di una volta (affermazione che sa tanto di vecchio!!), possiamo dire che se non sì verificano due condizioni tecnologiche – accertamento della cella nella quale ha operato il cellulare della vittima o del sospettato ed anche qualche rilevazione di riprese televisive a scopo di sicurezza – si naviga nel buio più profondo e si aspetta qualche “pentito” che ci conduca al colpevole, oppure si impianta un processo indiziario con tutti i rischi che tutto ciò comporta. Chiaro il concetto? Ho ragione o no?