venerdì, gennaio 06, 2012
CI VOGLIONO GLI ESPERTI DELLA NETTEZZA
Coloro tra i miei lettori che hanno visto il film di De Crescenza “Il mistero di Bellavista” (1985), tratto dal libro dello stesso autore dal titolo “Oi dialogoi”, si ricorderanno di una scena, comica nel film, ma che potremmo definire “emblematica” della situazione in cui si trovano le famiglie italiane e che prendo a prestito per andare oltre.
In questa scena, Bellavista, aiutato dagli amici Salvatore e Rachilina, indaga su un assassinio e, allo scopo di trarre utili indizi per scoprire il colpevole, esamina l’immondizia di un certo stabile e dopo questo esame approfondito (usano lente di ingrandimento, guanti da cucina e pinzette) concludono con questa affermazione: “chisto è nu palazzo ‘e muort’ ‘e famme”, aggiungendo che le bucce rilevate, appartengono a delle banane che “in Africa non le mangiano neppure le scimmie”.
A queste considerazioni, il saggio professor Bellavista conclude con questa chiosa: “Io ho capito una cosa: che è più sincera l’immondizia che la dichiarazione dei redditi; secondo me il Ministero delle Finanze, invece di fare gli accertamenti dovrebbe pesare e analizzare l’immondizia di tutti gli italiani” e così potremmo dire, parafrasando la famosa frase: “in immondizia veritas”.
Ed effettivamente, se ci avete fatto caso, quest’anno non si sono viste per strada, accanto ai cassonetti, quelle torri di scatole da regalo che testimoniavano l’opulenza e la quantità dei regali ricevuti dai nostri concittadini. Potrebbe anche essere che i nostri italiani siano diventato tutti più educati e non lasciano il cartone per la strada, ma, se permettete, ci credo poco.
Ma veniamo ai numeri: nel 2011 si sono prodotte 34/mila tonnellate di spazzatura in meno rispetto al 2010; questo decremento ha avuto una fortissima accelerazione nelle ultime settimane, in pratica da quando è cambiato il governo e si è cominciato a parlare di “sacrifici, equità ed altre amene balle del genere”.
Quindi l’etichetta di “muort’ ‘e famme” ce l’abbiamo ancora o meglio l’abbiamo riconquistata, dal 1985, data del film; ma adesso cosa facciamo per “tirare avanti”? Semplice e allo stesso tempo “tipicamente italiano”: ci affidiamo al sogno ed alla fortuna, infatti nel 2011 sono stati spesi ben 73/miliardi di euro per giochi e lotterie, contro i 53 del 2010 (20/miliardi di aumento, 40% circa).
Se continua così, altro che sognare la seconda casa al mare o in montagna! Punteremo i nostri sogni allo stesso modo di quello che faceva la “sartina” nel “Paese di Cuccagna” di Matilde Serao: “se pigliassi un terno vorrei levarmi la voglia di mangiare carne tutti i giorni”.
E sia chiaro che è diventata dura anche per i ladri e rapinatori: sembra proprio che le vittime non ci stiano più a farsi rapinare e reagiscano, anche con violenza; ne fanno fede due episodi – che cito solo a mo’ di esempio – il primo dei quali è avvenuto ad Arzana (provincia di Nuoro) dove un gioielliere ha reagito ad una rapina colpendo uno dei malviventi e spedendolo in ospedale in condizioni gravissime.
Il secondo è avvenuto a Recanati dove un imprenditore ha scoperto un gruppo di banditi che stava rapinando la sua abitazione; l’uomo ha sparato con la sua pistola – legalmente detenuta – e ne ha ucciso uno; per la gente l’imprenditore è innocente; la Magistratura lo ha arrestato. Chissà come finirà!!
In questo periodo sono partiti “i saldi”: tra i commercianti ce ne sono alcuni che sperano in una spesa pro-capite di almeno 400 euro, ma i più avveduti parlano di una cifra di 90/100 euro; una bella differenza. Chi avrà ragione??
In questa scena, Bellavista, aiutato dagli amici Salvatore e Rachilina, indaga su un assassinio e, allo scopo di trarre utili indizi per scoprire il colpevole, esamina l’immondizia di un certo stabile e dopo questo esame approfondito (usano lente di ingrandimento, guanti da cucina e pinzette) concludono con questa affermazione: “chisto è nu palazzo ‘e muort’ ‘e famme”, aggiungendo che le bucce rilevate, appartengono a delle banane che “in Africa non le mangiano neppure le scimmie”.
A queste considerazioni, il saggio professor Bellavista conclude con questa chiosa: “Io ho capito una cosa: che è più sincera l’immondizia che la dichiarazione dei redditi; secondo me il Ministero delle Finanze, invece di fare gli accertamenti dovrebbe pesare e analizzare l’immondizia di tutti gli italiani” e così potremmo dire, parafrasando la famosa frase: “in immondizia veritas”.
Ed effettivamente, se ci avete fatto caso, quest’anno non si sono viste per strada, accanto ai cassonetti, quelle torri di scatole da regalo che testimoniavano l’opulenza e la quantità dei regali ricevuti dai nostri concittadini. Potrebbe anche essere che i nostri italiani siano diventato tutti più educati e non lasciano il cartone per la strada, ma, se permettete, ci credo poco.
Ma veniamo ai numeri: nel 2011 si sono prodotte 34/mila tonnellate di spazzatura in meno rispetto al 2010; questo decremento ha avuto una fortissima accelerazione nelle ultime settimane, in pratica da quando è cambiato il governo e si è cominciato a parlare di “sacrifici, equità ed altre amene balle del genere”.
Quindi l’etichetta di “muort’ ‘e famme” ce l’abbiamo ancora o meglio l’abbiamo riconquistata, dal 1985, data del film; ma adesso cosa facciamo per “tirare avanti”? Semplice e allo stesso tempo “tipicamente italiano”: ci affidiamo al sogno ed alla fortuna, infatti nel 2011 sono stati spesi ben 73/miliardi di euro per giochi e lotterie, contro i 53 del 2010 (20/miliardi di aumento, 40% circa).
Se continua così, altro che sognare la seconda casa al mare o in montagna! Punteremo i nostri sogni allo stesso modo di quello che faceva la “sartina” nel “Paese di Cuccagna” di Matilde Serao: “se pigliassi un terno vorrei levarmi la voglia di mangiare carne tutti i giorni”.
E sia chiaro che è diventata dura anche per i ladri e rapinatori: sembra proprio che le vittime non ci stiano più a farsi rapinare e reagiscano, anche con violenza; ne fanno fede due episodi – che cito solo a mo’ di esempio – il primo dei quali è avvenuto ad Arzana (provincia di Nuoro) dove un gioielliere ha reagito ad una rapina colpendo uno dei malviventi e spedendolo in ospedale in condizioni gravissime.
Il secondo è avvenuto a Recanati dove un imprenditore ha scoperto un gruppo di banditi che stava rapinando la sua abitazione; l’uomo ha sparato con la sua pistola – legalmente detenuta – e ne ha ucciso uno; per la gente l’imprenditore è innocente; la Magistratura lo ha arrestato. Chissà come finirà!!
In questo periodo sono partiti “i saldi”: tra i commercianti ce ne sono alcuni che sperano in una spesa pro-capite di almeno 400 euro, ma i più avveduti parlano di una cifra di 90/100 euro; una bella differenza. Chi avrà ragione??
mercoledì, gennaio 04, 2012
CONTINUA IL MASSACRO
I giornali di inizio anno hanno sbandierato in prima pagina la “stangata di capodanno” che comporterà dei rincari di circa 2103 euro a famiglia in quanto aumenteranno luce, gas e autostrade. Come si vede, non sono “tasse” ma “tariffe”, cioè aumenti di beni di largo consumo che vanno a colpire l’utilizzatore.
Come a dire che questo è quanto di più iniquo si possa immaginare; infatti, le circa 200 euro mensili sono perfettamente “uguali” per me e per il pluri milionario Mario Monti e quindi danno la perfetta immagine di quello che si sta consumando in questo Paese: si tende ad allargare la forbice tra ricchi e poveri, a tutto vantaggio dei primi e….alla faccia dei secondi che tanto non contano niente.
Vedete, a mio giudizio, lo stereotipo dell’italiano che “vale” non è il professore di latino che insegna alle scuole medie e guadagna meno di 2.000 euro al mese, ma il signor Piscicelli, già segnalatosi all’epoca del terremoto aquilano per essere scoppiato in una risata di gioia al pensiero dei soldi che avrebbe fatto con la ricostruzione delle case abbattute dal sisma.
Cosa ha combinato questa volta il nostro eroe? Semplicemente si è presentato sulla spiaggia di Ansedonia insieme alla madre e si è diretto verso un Ristorante per consumare un saporito pranzo; mi direte: ma che c’è di strano in questo? C’è che il signore e la di lui madre sono arrivati sulla spiaggia direttamente con il proprio elicottero e quando la Polizia – accorsa su chiamata dei clienti del ristorante – gli ha contestato il fatto, non ha capito neppure di cosa era accusato.
Il personaggio in questione non è altro che la copia carbone di quello realizzato per lo schermo da Christian De Sica nei vari cine-panettoni e rappresenta, a ben vedere, il tipico “cialtrone”, quasi sempre millantatore, insomma, quello che l’italiano “è” oppure “vorrebbe” essere; quindi non lamentiamoci se poi le cose vanno a finire in questo modo; cioè se a Piscicelli non fanno niente di importante, mentre al signor Rossi che ha parcheggiato la sua Punto in doppia fila per andare in Farmacia, tolgono vari punti alla patente oltre a comminargli qualche centinaio di euro di ammenda.
E se volete un’altra “immagine” della nostra Italia, eccola: una signora sessantenne, pensionata, è stata fermata dai carabinieri all’uscita di un supermercato in quanto aveva “rubato” 20 euro di carne; la giustificazione: “con la mia pensione non ce la faccio ad arrivare a fine mese e per Natale volevo mangiare un po’ di carne”.
I carabinieri, dopo averla denunciata (non potevano fare altrimenti) si sono tassati e le hanno offerto un lauto pranzo di Natale.
Nelle stesse ore, la Regione Siciliana assumeva a tempo indeterminato oltre 1200 persone delle quali 841 catalogatori di monumenti, 285 funzionari della protezione civile e 100 tecnici per i beni culturali; tutto questo in barba alla crisi nazionale ed al pauroso disavanzo del bilancio della Regione.
La speranza? Che anche coloro che promuovono o avallano queste assunzioni chiaramente clientelari, trovino qualche volta, all’uscita dai loro uffici, dei carabinieri i quali li arrestino per furto di credibilità nei confronti dello Stato; in questo caso i militari si risparmierebbero sicuramente di doversi tassare per pagare loro il pranzo.
Sto sicuramente sognando, ma almeno lasciatemi la speranza; così come stanno le cose adesso, non esiste alcuna soluzione che passi attraverso la politica; avevo qualche speranza che i “tecnici” potessero fare qualcosa di valido, ma mi accorgo che anche loro tirano l’acqua per il molino che li ha messi a comandare. E basta!!
Come a dire che questo è quanto di più iniquo si possa immaginare; infatti, le circa 200 euro mensili sono perfettamente “uguali” per me e per il pluri milionario Mario Monti e quindi danno la perfetta immagine di quello che si sta consumando in questo Paese: si tende ad allargare la forbice tra ricchi e poveri, a tutto vantaggio dei primi e….alla faccia dei secondi che tanto non contano niente.
Vedete, a mio giudizio, lo stereotipo dell’italiano che “vale” non è il professore di latino che insegna alle scuole medie e guadagna meno di 2.000 euro al mese, ma il signor Piscicelli, già segnalatosi all’epoca del terremoto aquilano per essere scoppiato in una risata di gioia al pensiero dei soldi che avrebbe fatto con la ricostruzione delle case abbattute dal sisma.
Cosa ha combinato questa volta il nostro eroe? Semplicemente si è presentato sulla spiaggia di Ansedonia insieme alla madre e si è diretto verso un Ristorante per consumare un saporito pranzo; mi direte: ma che c’è di strano in questo? C’è che il signore e la di lui madre sono arrivati sulla spiaggia direttamente con il proprio elicottero e quando la Polizia – accorsa su chiamata dei clienti del ristorante – gli ha contestato il fatto, non ha capito neppure di cosa era accusato.
Il personaggio in questione non è altro che la copia carbone di quello realizzato per lo schermo da Christian De Sica nei vari cine-panettoni e rappresenta, a ben vedere, il tipico “cialtrone”, quasi sempre millantatore, insomma, quello che l’italiano “è” oppure “vorrebbe” essere; quindi non lamentiamoci se poi le cose vanno a finire in questo modo; cioè se a Piscicelli non fanno niente di importante, mentre al signor Rossi che ha parcheggiato la sua Punto in doppia fila per andare in Farmacia, tolgono vari punti alla patente oltre a comminargli qualche centinaio di euro di ammenda.
E se volete un’altra “immagine” della nostra Italia, eccola: una signora sessantenne, pensionata, è stata fermata dai carabinieri all’uscita di un supermercato in quanto aveva “rubato” 20 euro di carne; la giustificazione: “con la mia pensione non ce la faccio ad arrivare a fine mese e per Natale volevo mangiare un po’ di carne”.
I carabinieri, dopo averla denunciata (non potevano fare altrimenti) si sono tassati e le hanno offerto un lauto pranzo di Natale.
Nelle stesse ore, la Regione Siciliana assumeva a tempo indeterminato oltre 1200 persone delle quali 841 catalogatori di monumenti, 285 funzionari della protezione civile e 100 tecnici per i beni culturali; tutto questo in barba alla crisi nazionale ed al pauroso disavanzo del bilancio della Regione.
La speranza? Che anche coloro che promuovono o avallano queste assunzioni chiaramente clientelari, trovino qualche volta, all’uscita dai loro uffici, dei carabinieri i quali li arrestino per furto di credibilità nei confronti dello Stato; in questo caso i militari si risparmierebbero sicuramente di doversi tassare per pagare loro il pranzo.
Sto sicuramente sognando, ma almeno lasciatemi la speranza; così come stanno le cose adesso, non esiste alcuna soluzione che passi attraverso la politica; avevo qualche speranza che i “tecnici” potessero fare qualcosa di valido, ma mi accorgo che anche loro tirano l’acqua per il molino che li ha messi a comandare. E basta!!
lunedì, gennaio 02, 2012
LA RELIGIONE E' L'OPPIO DEI POPOLI ?
Prima di tutto voglio raccontarvi un paio di battute legate all’attualità; la prima: i bambini africani “adottati a distanza” hanno mandato 20 euro ai genitori perché passino Buone Feste; la seconda: coloro che vogliono dormire sotto i ponti hanno dovuto prenotare con largo anticipo. Detto questo veniamo al titolo del post: è risaputo che per Karl Marx la religione è l’oppio dei popoli; per la verità la frase del celebre sociologo è “la religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito; è l’oppio dei popoli”.
Questa affermazione di Marx ha condotto i comunisti a definirsi “atei”, anche se poi – a ben guardare – non tutti lo erano o meglio, cercavano di interpretare il ruolo di Dio.
Mi riferisco alle scene di disperazione collettiva che le televisioni ci hanno fornito sul funerale del dittatore nord-coreano Kim Jong Il: la neve cadeva copiosa ma non ha scoraggiato i coreani a seguire il funerale punteggiando la loro permanenza sul percorso del corteo con donne e uomini piangenti in modo disperato.
Ovviamente, noi occidentali – soliti criticare aspramente i nostri leader sia da vivi che da morti - ne siamo rimasti sbalorditi e ci siamo chiesto: ma quel pianto è “a comando” oppure è la conseguenza di una sorta di lavaggio del cervello?
La risposta è sibillina: entrambe le cose; è a comando nel senso che coloro che non hanno mostrato gli occhi inondati di lacrime rischiano la denuncia come “traditori” e dunque di essere internati in un lager di rieducazione. Ma è anche espressione di un indottrinamento totalitario, pratica psicologica che porta ad un abbassamento dell’intelligenza e a una trasformazione completa dei sentimenti.
Per cui è possibile lasciarsi andare a un pianto dirotto anche per personaggi che ti hanno fatto soffrire; ed il caso che ci occupa – il funerale del dittatore nord coreano – si riferisce ad uno dei più feroci personaggi che hanno alimentato la storia del nostro secolo; sembra infatti che il defunto Kim abbia causato la morte per fame di un paio di milioni di suoi concittadini, mentre lui si concedeva lussi sibaritici e, fatto ancora più grave, si costruiva l’arma atomica, mettendo così in grave ambasce una mezza dozzina di Paesi confinanti.
Ma torniamo alla religione ed all’oppio dei popoli: i paesi diventati comunisti (Unione Sovietica, Cina e Corea del Nord) hanno sempre elevato a “icona” quasi religiosa i dittatori che le governavano; così abbiamo avuto commozione di massa in URSS per la morte di Lenin prima e di Stalin poi, con cortei funebri seguiti da una commozione di massa dalle connotazioni religiose.
Possiamo dire che queste manifestazioni erano frutto del culto della personalità che il partito aveva affibbiato a questi personaggi (o se l’erano presi da soli!!); sono passati alcuni decenni da quei tempi cupi e l’Unione Sovietica non esiste più, sostituita da una Russia con l’icona del denaro e della ricchezza, che mostra tanti fanta-miliardari che scorrazzano per il Mondo comprando quello che c’è di più bello e di più caro.
Abbiamo poi avuto la Cina che, dopo la morte del mitico Mao – il cui funerale è stato seguito dai cinesi disperati e piangenti – ha sconfessato il comunismo “vero” ed ha abbracciato una sorta di paradosso economico/politico che ha portato a Pechino tanti miliardari e un gran numero di Ferrari, tutte di proprietà di “nuovi comunisti”..
Non si è comportata così la Corea del Nord, rimasta attaccata alla rigida ortodossia del comunismo e auto nominatasi custode del marxismo-leninismo; la morte di Kim Jong Il ha lasciato il timone nelle giovani mani del figlio, Kim Jonk-Un; cosa farà l’erede??
Questa affermazione di Marx ha condotto i comunisti a definirsi “atei”, anche se poi – a ben guardare – non tutti lo erano o meglio, cercavano di interpretare il ruolo di Dio.
Mi riferisco alle scene di disperazione collettiva che le televisioni ci hanno fornito sul funerale del dittatore nord-coreano Kim Jong Il: la neve cadeva copiosa ma non ha scoraggiato i coreani a seguire il funerale punteggiando la loro permanenza sul percorso del corteo con donne e uomini piangenti in modo disperato.
Ovviamente, noi occidentali – soliti criticare aspramente i nostri leader sia da vivi che da morti - ne siamo rimasti sbalorditi e ci siamo chiesto: ma quel pianto è “a comando” oppure è la conseguenza di una sorta di lavaggio del cervello?
La risposta è sibillina: entrambe le cose; è a comando nel senso che coloro che non hanno mostrato gli occhi inondati di lacrime rischiano la denuncia come “traditori” e dunque di essere internati in un lager di rieducazione. Ma è anche espressione di un indottrinamento totalitario, pratica psicologica che porta ad un abbassamento dell’intelligenza e a una trasformazione completa dei sentimenti.
Per cui è possibile lasciarsi andare a un pianto dirotto anche per personaggi che ti hanno fatto soffrire; ed il caso che ci occupa – il funerale del dittatore nord coreano – si riferisce ad uno dei più feroci personaggi che hanno alimentato la storia del nostro secolo; sembra infatti che il defunto Kim abbia causato la morte per fame di un paio di milioni di suoi concittadini, mentre lui si concedeva lussi sibaritici e, fatto ancora più grave, si costruiva l’arma atomica, mettendo così in grave ambasce una mezza dozzina di Paesi confinanti.
Ma torniamo alla religione ed all’oppio dei popoli: i paesi diventati comunisti (Unione Sovietica, Cina e Corea del Nord) hanno sempre elevato a “icona” quasi religiosa i dittatori che le governavano; così abbiamo avuto commozione di massa in URSS per la morte di Lenin prima e di Stalin poi, con cortei funebri seguiti da una commozione di massa dalle connotazioni religiose.
Possiamo dire che queste manifestazioni erano frutto del culto della personalità che il partito aveva affibbiato a questi personaggi (o se l’erano presi da soli!!); sono passati alcuni decenni da quei tempi cupi e l’Unione Sovietica non esiste più, sostituita da una Russia con l’icona del denaro e della ricchezza, che mostra tanti fanta-miliardari che scorrazzano per il Mondo comprando quello che c’è di più bello e di più caro.
Abbiamo poi avuto la Cina che, dopo la morte del mitico Mao – il cui funerale è stato seguito dai cinesi disperati e piangenti – ha sconfessato il comunismo “vero” ed ha abbracciato una sorta di paradosso economico/politico che ha portato a Pechino tanti miliardari e un gran numero di Ferrari, tutte di proprietà di “nuovi comunisti”..
Non si è comportata così la Corea del Nord, rimasta attaccata alla rigida ortodossia del comunismo e auto nominatasi custode del marxismo-leninismo; la morte di Kim Jong Il ha lasciato il timone nelle giovani mani del figlio, Kim Jonk-Un; cosa farà l’erede??