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sabato, febbraio 03, 2007

ANCORA SANGUE SUL CALCIO 

Anzitutto mi preme chiarire un concetto che dobbiamo mettere alla base di tutto: il calcio NON E’ UNO SPORT; non voglio denigrare niente e nessuno, ma chiamare ogni cosa con le sue parole.

Quando dico che il calcio non è uno sport, intendo che “non lo è più”; lo è stato – nel passato remoto, diciamo agli inizi o giù di lì – ma adesso non lo è più ed il motivo è uno e semplicissimo: è diventato uno spettacolo e quindi non può essere due cose insieme: in quale sport – chiedo ai tanti giornalisti sportivi – sarebbero ammesse le telenovelas di Ronaldo o di Bechkam con le rispettive mogli o amanti? Eppure voi che vi sentite “giornalisti” come Biagi, Montanelli e Scalfari, fate solo la cassa di risonanza di questo spettacolo che ha nel gossip la sua principale avvenenza e non parlate affatto del lato tecnico della vicenda, forse perché neppure ci riuscite più, ammesso che qualche volta ci siate riusciti.

E per l’amor di Dio smettete di distinguere tra “tifosi” e “ultras”, perché sono figli dello stesso ceppo, che solo voi giornalisti – per biechi interessi personali – continuate a distinguere, non accorgendovi che così facendo innescate un pericolosissimo processo di assimilazione che genera soltanto confusione di ruoli

Scusate questo sfogo preliminare alla vicenda catanese dove ha perso la vita un giovane funzionario di Polizia, morto perché colpito da una “bomba carta” lanciata all’interno dell’auto dove si trovava; oltre a questa sciagurata disgrazia dobbiamo piangere anche il grave ferimento di un altro poliziotto (è in rianimazione anche se non in pericolo di vita) ed il ferimento di oltre cento persone, delle quali almeno venti appartengono alle forze dell’ordine.

Le autorità calcistiche – questa volta, e per merito di un “disabile”, il Presidente Pancalli – hanno decretato la sospensione di ogni manifestazione calcistica (anche l’attività delle Nazionali) a tempo indeterminato: è un gesto coraggioso, mai accaduto in passato, almeno a mio ricordo; adesso staremo a vedere cosa succederà, tra qualche giorno, quando l’impressione per la tragica vicenda sarà quasi dimenticata da tutti, escluso la moglie ed i figli dello sfortunato poliziotto.

Il sindacato di Polizia ha emesso uno “strano” comunicato: “Più volte abbiamo chiesto che la sicurezza negli stadi sia garantita dalla vigilanza privata. Siamo stati inascoltati e ora siamo costretti a piangere un altro collega”; mi chiedo, perché i poliziotti non vogliono tutelare l’ordine pubblico negli stadi? Forse perché in quei luoghi la Legge è diversa dagli altri posti? Forse perché lì è consentito di fare cose che in tutte le altri parti sono considerati crimini? E soprattutto perché lì sono vincolati da lacci e laccioli che di fatto minano la loro attività?

E mi spiego: quali altre situazioni, se non le manifestazioni calcistiche, consentono ai tifosi esagitati di danneggiare auto, distruggere carrozze ferroviarie, banchettare gratuitamente negli auto-grill, senza che nessuno abbia l’autorità per intervenire e si trinceri dietro al solito “sono tifosi, lasciamoli stare”?

Questo lassismo nei confronti di delinquenti che ci ostiniamo a definire tifosi, è alla base di quello che è successo ieri e che succederà anche altre volte, a meno che non si adotti quello che qualcuno ha tentato di fare ma non c’è riuscito: anche per i tifosi applicare “tolleranza zero” per cui chi commette reati deve essere contrastato immediatamente e con tutta la forza che si ha a disposizione, comprese le armi e tutte le altre cose di cui si dispone; ed in queste circostanze smettere di fare sofismi inutili (e sbagliati) su tifosi “puri” ed ultras scatenati: anche i primi sono degni di essere bastonati, se non altro perché, pur essendo la maggioranza (come dicono loro), non riescono mai ad opporsi ai violenti delinquenti che sfasciano tutto e quindi ben venga la punizione anche per loro.

Ma sono certo che non arriveremo mai ad applicare la cosiddetta “tolleranza zero” nei confronti dei tifosi, perché la loro è una delle lobby più ascoltata dalle forze politiche che sembrano in qualche modo “succubi” delle frange più estremiste, come si ebbe modo di rilevare nell’approvazione del Decreto Pisanu che le forze parlamentari riuscirono ad annacquare talmente da renderlo praticamente innocuo.

Ed allora cosa ci resta da fare? Per me, se non arriviamo alla tolleranza zero, resta solo la totale televisizzazione del calcio, nel senso cioè di limitare la visione delle partite di serie A e B al solo tramite televisivo; ed a tutti quelli che ancora dicono “allo stadio è tutta un’altra cosa”, ricordare che ci sono tante cose che “sarebbero un’altra cosa” ma che le circostanza della vita attuale non ce lo consentono: forse il calcio è una di queste!

Quindi, non vi dico di meditare, ma di incazzarvi, e parecchio!!


giovedì, febbraio 01, 2007

SOAP "BERLUSCA-LARIO": 2° PUNTATA 

Mi domando: ma questo è proprio un paese felice, perché non ha pensieri, non ha debiti, non ha gente che soffre; l’unico problema che – a leggere i media – ci angoscia è la “soap opera” tra il Cavaliere e la moglie Veronica.

Oggi, si sono scatenati tutti i protagonisti della “politica-gossip”, a cominciare dalle rappresentanti del gentil sesso – in perenne lotta per le quote rosa – che inneggiano alla presa di posizione di Veronica, con frasi tipo …”il rispetto verso le donne è un principio irrinunciabile, da difendere e da trasmettere” (Ministro Pollastrini) oppure quelle dell’altra Ministro, la Melandri, che stigmatizza “l’impressionante incoerenza tra le parole di Berlusconi e la pratica, la sua vita”, continuando poi chiedendosi, in forma retorica, “Come fa Berlusconi a tuonare sul tema dei valori della famiglia, pronunciandosi su questioni che riguardano la vita civile, come il riconoscimento dei diritti delle unioni civili?”.

Come si può vedere, il fatto viene utilizzato ad uso e consumo del dibattito attualissimo sui PACS e sulle polemiche con i cattolici: bruttissimo esempio di strumentalizzazione fatto per di più da una bella donna che però in fatto di cervello mi lascia perplesso.

Dopo avere letto anche delle scemenze, tipo quelle di Franca Rame (a che titolo viene interpellata??) che afferma di “solidarizzare pienamente con la compagna Veronica”, ci sono anche i maschietti che mettono bocca e mi ha incuriosito uno in particolare – Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia, tempo fa “chiacchierato” per una presunta relazione con la Lario – che invece critica la moglie del Cavaliere con l’affermazione che “queste cose devono restare private” e poi afferma, con una sorta di fiducia nel futuro, che “quando si arriva alle lettere pubbliche, è chiaro che ormai il rapporto è finito”,

Continuiamo con i maschietti e vediamo che – a parte alcuni che difendono a spada tratta il Cavaliere affermando addirittura “Meriti una moglie diversa” – tutti si mostrano solidali con la signora Lario, sostenendo che “ha difeso la sua dignità”; pochi, anzi pochissimi, vedono quello che io già ieri anticipavo e cioè una sorta di “manfrina”, nella quale sono coinvolti entrambi i coniugi, oppure è responsabile solo lei che ha deciso di entrare in politica e con questa mossa si è conquistata tutte le donne e buona parte degli uomini che sono contro il Cavaliere (e sono tanti).

Se andiamo a rileggere la lettera di Veronica, si avverte che è un atto di sincerità e un’espressione di dignità, ma ha anche della genialità in quanto mostra il coraggio di una donna che si è mantenuta riservata per ben 27 anni ma che non ha perduto la sua volontà e neppure la sua intelligenza.

E una che ha capito subito dove la brava Veronica andava a parare sembra essere la intelligentissima consorte di Mastella che afferma un deciso “O è tanto innamorata, o entra in politica”; e se proseguiamo su questa strada, dobbiamo notare che in questi ultimi tempi abbiamo due donne che sono entrate in politica con molto rumore (Ségolène Royal ed Hilary Clinton) ed entrambe provengono da storie travagliate con uomini che le hanno fatte soffrire e che sono state però una sorta di trampolino pubblicitario utile al loro lancio politico.

Comunque torniamo all’inizio: siamo davvero un paese che può permettersi di lasciar perdere tutto il resto e dedicarsi a scandagliare la vita privata di un suo ex Premier?

Se è così siamo davvero un faro per tutti gli extracomunitari che desiderano approdare nel “belpaese”, ma al tempo stesso siamo proprio…rovinati!!


SOAP "BERLUSCA-LARIO": 2° PUNTATA 

Mi domando: ma questo è proprio un paese felice, perché non ha pensieri, non ha debiti, non ha gente che soffre; l’unico problema che – a leggere i media – ci angoscia è la “soap opera” tra il Cavaliere e la moglie Veronica.

Oggi, si sono scatenati tutti i protagonisti della “politica-gossip”, a cominciare dalle rappresentanti del gentil sesso – in perenne lotta per le quote rosa – che inneggiano alla presa di posizione di Veronica, con frasi tipo …”il rispetto verso le donne è un principio irrinunciabile, da difendere e da trasmettere” (Ministro Pollastrini) oppure quelle dell’altra Ministro, la Melandri, che stigmatizza “l’impressionante incoerenza tra le parole di Berlusconi e la pratica, la sua vita”, continuando poi chiedendosi, in forma retorica, “Come fa Berlusconi a tuonare sul tema dei valori della famiglia, pronunciandosi su questioni che riguardano la vita civile, come il riconoscimento dei diritti delle unioni civili?”.

Come si può vedere, il fatto viene utilizzato ad uso e consumo del dibattito attualissimo sui PACS e sulle polemiche con i cattolici: bruttissimo esempio di strumentalizzazione fatto per di più da una bella donna che però in fatto di cervello mi lascia perplesso.

Dopo avere letto anche delle scemenze, tipo quelle di Franca Rame (a che titolo viene interpellata??) che afferma di “solidarizzare pienamente con la compagna Veronica”, ci sono anche i maschietti che mettono bocca e mi ha incuriosito uno in particolare – Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia, tempo fa “chiacchierato” per una presunta relazione con la Lario – che invece critica la moglie del Cavaliere con l’affermazione che “queste cose devono restare private” e poi afferma, con una sorta di fiducia nel futuro, che “quando si arriva alle lettere pubbliche, è chiaro che ormai il rapporto è finito”,

Continuiamo con i maschietti e vediamo che – a parte alcuni che difendono a spada tratta il Cavaliere affermando addirittura “Meriti una moglie diversa” – tutti si mostrano solidali con la signora Lario, sostenendo che “ha difeso la sua dignità”; pochi, anzi pochissimi, vedono quello che io già ieri anticipavo e cioè una sorta di “manfrina”, nella quale sono coinvolti entrambi i coniugi, oppure è responsabile solo lei che ha deciso di entrare in politica e con questa mossa si è conquistata tutte le donne e buona parte degli uomini che sono contro il Cavaliere (e sono tanti).

Se andiamo a rileggere la lettera di Veronica, si avverte che è un atto di sincerità e un’espressione di dignità, ma ha anche della genialità in quanto mostra il coraggio di una donna che si è mantenuta riservata per ben 27 anni ma che non ha perduto la sua volontà e neppure la sua intelligenza.

E una che ha capito subito dove la brava Veronica andava a parare sembra essere la intelligentissima consorte di Mastella che afferma un deciso “O è tanto innamorata, o entra in politica”; e se proseguiamo su questa strada, dobbiamo notare che in questi ultimi tempi abbiamo due donne che sono entrate in politica con molto rumore (Ségolène Royal ed Hilary Clinton) ed entrambe provengono da storie travagliate con uomini che le hanno fatte soffrire e che sono state però una sorta di trampolino pubblicitario utile al loro lancio politico.

Comunque torniamo all’inizio: siamo davvero un paese che può permettersi di lasciar perdere tutto il resto e dedicarsi a scandagliare la vita privata di un suo ex Premier?

Se è così siamo davvero un faro per tutti gli extracomunitari che desiderano approdare nel “belpaese”, ma al tempo stesso siamo proprio…rovinati!!


mercoledì, gennaio 31, 2007

IL PLAY BOY HA COLPITO ANCORA 

I miei lettori più fedeli ricorderanno che circa un anno e mezzo fa ebbi a narrare le “avventure” del Presidente “play boy” intento a fare la corte al Premier finlandese, signora Tarja Halonen, suscitando la stizzita reazione, non solo dell’interessata, ma anche dell’intero governo nord europeo che ebbe addirittura a richiamare l’Ambasciatore in Italia “per consultazioni”.

La data in cui è avvenuto l’evento e lo “stile” del protagonista dovrebbero fornire, anche a coloro che non ricordano l’episodio, il nome del “gaffeur” sopra indicato: sono certo che tutti lo avete riconosciuto, ma comunque ve lo svelo per i pochi che non ci sono arrivati: si tratta di Silvio Berlusconi, allora Presidente del Consiglio italiano.

Adesso, lo stesso Silvio Berlusconi – nel frattempo detronizzato dalla carica di Premier e ridotto a fare soltanto il capo – peraltro contestatissimo – dell’opposizione, ne ha combinata un’altra delle sue: in occasione della cena di gala per la consegna dei Telegatti, si è lanciato in una serie di “battute” rivolte alle tante belle donne presenti, la più pesante delle quali è stata “…se non fossi già sposato la sposerei subito” aggiungendo poi “…con te andrei ovunque…”.

La moglie, l’ex attricetta Veronica Lario, ha scritto una lettera aperta al direttore de “La Repubblica” - che l’ha prontamente pubblicata in prima pagina – nella quale chiede che il marito le faccia “pubbliche scuse”, non avendole fatte privatamente; la bella signora si prolunga poi a declamare tutte le sue virtù di brava donna, madre esemplare ed integerrima e presidio del focolare domestico anche quando le cose da fare sarebbero state ben altre, mentre il marito folleggiava da una parte all’altra dell’orbe terraqueo, prima come industriale di successo e successivamente come politico di altrettanto successo.

A stretto giro di posta il Cavaliere ha prontamente chiesto scusa alla moglie, rifugiandosi dietro la solita battuta: “…cara, ma io scherzavo e non pensavo assolutamente di offenderti…” ed altre amenità del genere, ma aggiungendo anche una di quelle frasi che toccano “…la tua dignità è un bene prezioso”..

L’incidente tra i coniugi è rientrato? Sinceramente non me ne frega niente, mi interessa invece commentare alcuni aspetti della vicenda ma partendo da tutt’altro punto di vista. Io, sinceramente, non avevo mai visto la lettera di una moglie arrabbiata con il marito pubblicata su un giornale, anzi sulla prima pagina di quel giornale; debbo aggiungere che il ricorrere al sotterfugio della lettera al direttore è da parte della Lario la lampante dichiarazione che il matrimonio con Silvio è ormai una cosa del passato.

Inoltre, da parte del Cavaliere, c’erano due modi di uscirne, anzi forse tre: il primo era quello di lasciare perdere, trattando la cosa come se niente fosse accaduto; il secondo era di presentarsi “nelle stanze” della Veronica e riempirle la faccia di schiaffi, ma poi si sa come l’avrebbero trattato le femministe; il terzo è quello che è stato scelto, cioè di accondiscendere alle “scuse ufficiali” fatte per interposto…giornale e, dopo di che considerare chiuso l’argomento.

Un’ultima considerazione rivolta alla bella Veronica: ma non le è venuto in mente di recarsi “nelle stanze” di Silvio è fargli una bella “piazzata”, con annessi piatti rotti e lacrime finali; insomma fare quello che fanno tutte le mogli offese dal marito e che non possono scrivere al Direttore de “La Repubblica” perché la loro lettera non sarebbe ricevuta e tanto meno pubblicata in prima pagina?

E per concludere: e se fosse tutta una “manfrina”? Meditiamo, gente, meditiamo!!


lunedì, gennaio 29, 2007

I RISPARMI DELLE FAMIGLIE 

Il titolo di questo post è l’ennesima frase “che non vuol dire niente”, o peggio una chiapparella ai nostri danni consumata – badate bene – non da politici senza scrupoli, ma addirittura dai giornali che, come è noto, dovrebbero rappresentare l’opinione pubblica e farne i relativi interessi.

Questa volta siamo di fronte alle reazioni circa le ultime liberalizzazioni del Governo e, specificatamente vengono presi in esame cinque comparti (Ricariche dei telefonini, Benzina, R.C.Auto, Banche e Gas); vediamo singolarmente questi settori dell’economia reale indicando anche, a fianco di ciascuno, il risparmio presunto.

Cominciamo dalle RICARICHE DEI CELLULARI, dalle quali è previsto un risparmio di 260 euro; come dicevo ieri, è presumibile che i gestori della telefonia mobile si rifacciano della cospicua perdita, “rimodulando” le tariffe; la pensa allo stesso modo anche il Presidente dell’Authority sulla Concorrenza, Antonio Catricalà, che si attende i rincari di cui sopra faccio cenno e dice che saranno bravi se riusciranno a contenerli all’interno del “risparmio”.

Passiamo poi alla BENZINA (- 210 euro) e facciamo subito una considerazione: non ci sono grossi precedenti in materia – cioè distributori di carburante gestiti da Centri Commerciali – se non qualche sporadico tentativo nel Centro Italia e quindi arrivare a quantificare un tale risparmio, mi sembra come minimo azzardato; poi vorrei fare una considerazione e cioè che non conosco nessun benzinaio con la villa in Sardegna, segno che i guadagni non glielo permettono (a differenza di qualche politico che conosciamo molto bene).

C’è poi il discorso sulla R.C.AUTO che dovrebbe portare – a sentire loro – un risparmio di 170 euro; non ho capito bene quale sia il meccanismo dal quale dovrebbe scaturire questa diminuzione del premio, ma ho i miei dubbi che riusciranno a smuovere la lobby delle assicurazioni (non sono i benzinai e neppure i parrucchieri); l’unica cosa che ho capito è la possibilità del singolo agente di rappresentare più Compagnie di Assicurazione che, in teoria, potrebbero farsi concorrenza, ma in pratica faranno “cartello”.

Dalle BANCHE dovremmo risparmiare 310 euro e questo in virtù, immagino, dell’abolizione della famigerata commissione di “massimo scoperto” applicata con le modalità attuali; ma a parte che questa normativa troverà applicazione solo quando verrà approvato un apposito Disegno di Legge, coloro che non vanno in “rosso” non risparmiano proprio niente; forse che convenga fare i debiti??

L’ultimo risparmio (55 euro) scaturisce dalla gestione del GAS, ma anche qui non c’è attualmente nessun presupposto per questi risparmi, a meno che non si intenda un risparmio anche un mancato aumento.

Dai Parrucchieri, dai Giornalai e dai Centri Estetici non credo che ci si possa aspettare grossi risparmi in quanto mi sembrano tutte strutture già “impiccate” dai Centri Commerciali e quindi sarà difficile riuscire a togliere loro qualche cosa.

Il totale di questi presunti “risparmi” e di poco più di 1.000 euro e viene calcolato “a famiglia”: ma cosa significa? Ci sono famiglie di 4 persone, con altrettanti cellulari e ci sono “single” – come me – che ne hanno uno solo; ci sono poi persone con 2 o più auto e chi invece ne ha una sola; mi sembra chiaro che questa parametrizzazione “a famiglia” e di un generico che ha dello sconcertante e denota una notevole dose di pressappochismo.


domenica, gennaio 28, 2007

RIMODULARE 

La nostra lingua – splendida e armoniosa per certi versi – ha una pessima caratteristica, quella di avere al suo interno un gran numero di parole che significano più di una cosa e che, quindi, possono essere utilizzate in modi assai diversi tra loro.

Il termine che mi interessa mettere “sotto inchiesta” è “RIMODULARE”, con particolare riferimento all’uso che ne viene fatto: prendiamo ad esempio la recente norma governativa che abolisce il costo della ricarica dei cellulari; ebbene, dopo avere applaudito all’iniziativa che elimina un odioso balzello, si deve ammettere – sia pure sottovoce – che le società che gestiscono la telefonia mobile, probabilmente si rifaranno sugli utenti con aumenti dei costi del traffico: non si dice però che gli scatti aumenteranno, ma con formula più morbida, si preannuncia che le tariffe saranno “rimodulate”.

Ma non è il solo caso, perché anche il canone TV – sia pure di pochi euro – è stato “rimodulato” e, a seguire avremo le addizionali comunali e regionali per IRPEF, IRAP, ICI, ecc.

Tutte queste imposte – alcune locali ed altre nazionali – subiranno un “rimodulamento” in relazione ai bisogni degli enti locali e dell’amministrazione statale e non un banale aumento per far fronte alle tante spese (o sprechi) di queste strutture pubbliche.

Volete un esempio di questa brutta abitudine? Vi racconto un fatto che è accaduto proprio a me ieri l’altro: il bollo della mia auto è passato da 220 a 273 euro, con un aumento di oltre il 20%; mi si dice che tale “rimodulazione” è dovuta al fatto che la mia auto è soltanto “Euro 1”, invece dell’”Euro 4” che adesso va di moda, e che se comprassi una di queste ultime pagherei meno, ma il problema è un altro e cioè chi mi da i soldi per cambiare la macchina? Gli 800 euro di ecoincentivo non sono affatto determinanti per farmi decidere (in accordo con il direttore della mia banca..) a cambiare l’auto e quindi mi ritrovo ad essere “rimodulato” ben, bene.

Se ci pensiamo bene, l’uso di termini che stanno ad una spanna dall’eufemismo, cioè dalla tipica figura retorica che può essere utilizzata in un modo o nell’altro, discende dalla forma di comunicazione più moderna, cioè dalla pubblicità, dove esiste una sorta di assioma per il quale ogni concetto deve essere espresso “in positivo”, cioè abolendo di fatto la negazione, sia essa diretta o indiretta.

Gli uffici stampa dei ministeri hanno fatto tesoro di questa strategia e l’hanno applicata alle comunicazioni politiche, in alcuni casi esasperandone la portata: prendete il caso dei ventilati aumenti delle imposte sulle rendite finanziarie: vedrete che se e quando avverranno non si userà il termine negativo di “aumento” ma quello di “armonizzare” tale tassazione con quella degli interessi bancari; sentite come tutto questo suona dolce mentre quando si usa il termine “aumento” l’asprezza del termine si risente per l’intero discorso.

Spero di essere stato chiaro nel mio dire; comunque ricordiamoci sempre l’allocuzione che recita: meditiamo, gente, meditiamo!


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