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sabato, dicembre 17, 2011

SANGUE NERO SU FIRENZE 

Ancora la mia città nell’occhio del ciclone, addirittura una Piazza che è a poche centinaia di metri dalla mia abitazione: lì un tizio di mezza età, Gianluca Casseri, proveniente da un paese vicino a Pistoia, ha fermato la propria auto in doppia fila a fianco di un mercatino rionale, è sceso, si è indirizzato verso alcuni senegalesi che vendevano borse e, dopo averli apostrofati con un “ora tocca a voi!”, ha aperto il fuoco con una 357 Magnum, uccidendone due sul colpo e mandandone un altro all’ospedale in gravi condizioni.
Poi, dopo averi puntato minacciosamente la pistola verso un giovane che cercava di fermarlo, si è diretto verso un altro mercato – questo nel centro storico – ed ha parcheggiato l’auto nel sotterraneo, uscendone con l’arma in pugno e ferendo altri due senegalesi; inseguito dalle forze dell’ordine, si è rifugiato nell’auto e si è sparato in bocca, mettendo così fine alla vicenda.
Il tizio in questione, pare sia una persona “strana”: benestante di famiglia, non sembra che abbia mai lavorato ma abbia amministrato il patrimonio di famiglia, dedicandosi a ricerche – sommarie e non proprio significative culturalmente – sul mondo magico dei Tolkien, scivolando facilmente nel neonazismo e nel conseguente negazionismo; insomma, possiamo dire che siamo in presenza di un tipo “disturbato”, descritto come uno che non parlava con nessuno, raramente si vedeva per le strade del piccolo paese in cui abitava, sempre intento a scrivere (ha realizzato un libro dal titolo “La chiave del caos”, una storia ambientata nella Praga del ‘500, dove le tematiche razziste e negazioniste si intrecciano con esoterismo e magia).
Chiaramente ci sono due fronti che si contrappongono in questa vicenda: la “città”, che afferma trattarsi di un pazzo che non rappresenta nessuno e ribadisce come Firenze – ma direi l’intera Italia – sia tutto meno che razzista - mentre la colonia dei senegalesi, una tra le più pacifiche, afferma che fermarsi alla “pazzia” dello sparatore è fuorviante, in quanto in città si sta creando un clima di intolleranza e che la politica e le istituzioni non fanno niente per modificare questi atteggiamenti.
Questa la vicenda e queste le primissime notizie su quanto accaduto; adesso cerchiamo di fare qualche considerazione: la prima è sicuramente che “Facebook” ha messo on-line un gruppo di delirante ispirazione intitolato “Gianluca Casseri morto per noi”, il quale in poche ore ha attirato oltre 6.000 “mi piace”; è solo stupidità di contorno oppure c’è da preoccuparsi? Purtroppo dobbiamo dire che c’è l’una e l’altra, nel senso che la stupidità è sempre presente (la mamma dei cretini è sempre gravida, recita un famoso detto), ma c’è anche una latente opinione pubblica che non sopporta il “diverso” e quindi se la prende con colui che ha un colore della pelle diverso, oppure chi conduce una vita diversa come i rom, insomma con coloro che non sono “omologati”. Mentre scrivo è in corso una manifestazione; speriamo bene !!
Ho detto sopra che il fatto è accaduto a poche centinaia di metri da casa mia e quindi è comprensibile che dopo un po’ di tempo anch’io fossi nella Piazza del sangue; ebbene, ho udito con le mie orecchie frasi del genere “se erano stati a casa propria questo non gli succedeva” oppure “ora torneranno nei suoi posti” ed altre equipollenti: non erano giovani estremisti di destra, ma anziane signore e signori che non farebbero male ad una mosca ma che non digeriscono più questa situazione; è razzismo questo oppure no? Io dico che è proprio razzismo e del peggiore!! Però sono pronto a smentirmi se la situazione me ne darà l’occasione!!

giovedì, dicembre 15, 2011

SI AVVICINA NATALE 

Tra una diecina di giorni siamo a Natale e quindi tutti quello che possono, saranno impegnati nella rituale sarabanda “tredicesima-regali”; ho detto tutti quelli che possono perché la stragrande maggioranza dei comuni mortali non avrà la testa ai regali per parenti ed amici, ma solo alle bollette e altre spese da sostenere; tra parentesi, forse non molti si sono resi conto delle due mazzate che ancora prima della manovra Monti hanno inciso sui nostri introiti: il digitale terrestre, con il decoder da acquistare insieme o in alternativa ad un nuovo televisore e l’acquisto forzoso delle catene da neve, anche per coloro che non si muovono dalla città.
I dati della Cgia di Mestre indicano che ogni famiglia avrà un budget di spese di 625 euro, il 2,3% in meno rispetto all’anno scorso, ma – magra consolazione – superiore a quanto avranno a disposizione la maggior parte dei paesi europei.
La settimana scorsa abbiamo avuto una sorta di anteprima del Natale, cioè il ponte dell’Immacolata; vi fornisco le notizie che ho attinto dalla mia città, che è a preminente vocazione turistica, Firenze: le presenze negli alberghi hanno fatto registrare un calo del 15%, anche se la gente che vagabondava per le strade del centro è stata tantissima; mi sono chiesto ed ho chiesto agli esperti come sia potuto accadere che calassero le presenze e aumentassero le persone per le strade e mi è stato detto che la maggior parte della gente viene la mattina e se ne torna a casa la sera, visto che la permanenza negli alberghi cittadini non è alla loro portata.
Inoltre, e questo l’ho verificato di persona, si è vista tanta gente per le strade ma pochissime nei negozi che sono rimasti aperti per tutti i giorni del “ponte”; quindi molte persone che giravano per le splendide vie di Firenze, rimiravano le vetrine, ma si guardavano bene dall’entrare nei negozi per farsi spennare.
Ma anche in questi momenti di crisi si scoprono alcune situazioni che non ne risentono e che, magari, potrebbero essere consigliate ai nostri giovani senza lavoro: la prima è quella del sig. Guarguaglini, Presidente Finmeccanica, entrato in una torbida inchiesta della magistratura insieme alla consorte, anch’essa Presidente di una azienda consociata; ebbene, la competente struttura governativa che sovrintende a questi Enti, per poter cacciare il signore in questione, è stata “costretta” a procurargli una buonuscita di 4/milioni di euro (ma solo dopo una trattativa, perché il galantuomo ne voleva assai di più).
Quasi nello stesso periodo, un altro “personaggio” è entrato nella bufera: si tratta di Augusto Minzolini, nominato da tempo Direttore del TG1, il quale in tale carica ne ha combinato di cotte e di crude; ebbene – venuto a mancargli il suo “protettore politico” (Berlusconi) – il CdA RAI ha pensato bene di farlo fuori, ma si è accorto che il “direttore”, in realtà, era un semplice “capo redattore” e quindi, non ho capito bene perché, non potevano licenziarlo “e basta”, ma dovevano intavolare una trattativa.
Questa la proposta RAI che il Minzolini sta vagliando, ma credo che accetterà quanto prima: offerta di un “esilio dorato” a New York con lo stesso stipendio percepito in Italia (550/mila euro l’anno), alloggio di servizio pagato dall’azienda sia a New York che a Parigi, auto di servizio in entrambe le città, ed altri benefit di routine. Ovviamente, se Minzolini accetta, la Rai non si costituisce parte civile in un eventuale processo per appropriazione indebita.
Da questi due casi viene fuori una costante da girare anche ai giovani: per fare i soldi bisogna “comporsi male”; chiaro il concetto?? Scherzo naturalmente!!

martedì, dicembre 13, 2011

L'EUROPA E LA SUA CRISI 

Che risultati possiamo trarre dalla riunione di Bruxelles nella quale i comandanti delle economie mondiali si sono incontrati per cercare dei rimedi alla crisi?
Non molti, anzi, direi pochissimi: spunta chiaramente che la Germania, con la combattiva Angela Merkel, non vuole mischiare la propria economia con quella degli altri partner; al massimo – dicono loro - possiamo farlo “ma fino ad un certo punto”; o meglio: solo se tutti faranno quello che diciamo noi, allora si può discutere; a queste condizioni sembra non starci il premier inglese Cameron, che non ha firmato nessun accordo, lasciando i 27 in 26.
E fin qui niente di nuovo: i soliti discorsi, specialmente quelli che recitano: solo un pazzo potrebbe pensare di riuscire a mettere insieme 27 cervelli; oppure: solo un grosso evento può fare in modo che i 27 si ritrovino tutti stretti l’uno all’altro, per fare muro contro questo evento eccezionale che rischia di distruggere tutto quanto.
Insomma, ancora una volta l’Angela ha mostrato le unghie ed ha messo sotto tutti i maschietti che le si sono inginocchiati davanti; per la verità, l’audio acceso di una telecamera ha carpito alcune frasi del Capo dell’Eliseo – quel Sarkozi che si mostra come il migliore amico della Merkel - e queste affermazioni sono inevitabilmente diventate di dominio pubblico.
La prima: “la Merkel ci sta creando un casino pazzesco in Europa; ci sta portando alla catastrofe” a dimostrazione che il francese non sopporta più l’intransigenza di Frau Angela, la sua rigidità dogmatica in materia di rispetto dei bilanci e dei famigerati parametri di Maastricht; e con i suoi più stretti collaboratori ha ribadito “se continuiamo così andremo tutti a fondo”. Insomma, se le frasi pronunciate dal premier francese vengono tollerate dalla Merkel, credo che si possa parlare di “miracolo”; oppure di “vendetta da consumarsi fredda” e quindi il buon Nicolas deve guardarsi le spalle.
Cameron, invece, se n’è andato sbattendo la porta, quando non hanno accettato nessuna deroga per il ventilato “regime fiscale comune” tra tutti i Paesi U.E.; il motivo addotto è che il premier inglese non ha accettato di sottomettere la sua City con i conseguenti interessi finanziari che gli ruotano attorno, ad una sequela di funzionari che non vanno oltre la punta del proprio naso.
Probabilmente, la vera spiegazione del gesto di Cameron ha anche caratteristiche storiche, in quanto si rifà alla decisione - presa dalla Thatcher – per la quale la Gran Bretagna aderisce alle istituzioni europee al solo scopo di bloccarle o almeno di ridurne lo sviluppo. Certo che se mi chiedete “ma allora perché non lo cacciamo?” non vi so rispondere, dato che l’Inghilterra è in Europa solo con una piccola parte del suo patrimonio storico e culturale; cito solo la questione della sterlina che nessuno riesce a schiodare dal suo posto (accanto al dollaro e allo yen).
Insomma, di fronte alla possibilità non tanto remota di contribuire a favorire la stabilizzazione dell’euro, Cameron si è tirato nuovamente indietro, mostrando così per l’ennesima volta tutta l’ambiguità britannica sulle questioni che riguardano le politiche istituzionali dell’Europa. Per la verità, Clegg, Vice Premier, dissente vibratamente dal collega: verità o commedia delle parti? Non è facile scoprirlo!!
Sia chiaro, la posizione di Cameron è rispettabile, ma dobbiamo fargli capire che non può, allo stesso tempo, partecipare alle attività europee al solo scopo di impedirne lo sviluppo; meglio sarebbe esprimere con chiarezza la propria insofferenza e andarsene; e se non lo fa lui, facciamolo noi 26; sono stato chiaro??

domenica, dicembre 11, 2011

ZIBALDONE N.12 

In questo zibaldone di fine anno, dovremmo fare esemplificazioni solo di “tagli e ritagli”, ma cerchiamo di andare oltre e affrontare altri problemi; tanto c’è sempre chi ci parlerà dei tagli e degli aumenti creati del governo Monti, quindi noi, solo per questo post, possiamo parlare d’altro e, in particolare di tre cose.
LA PRIMA riguarda un liceo di Latina, dove c’è da molto tempo una alunna – cieca – che arriva a scuola con il suo “cane guida”, il quale resta per tutto il tempo delle lezioni accucciato accanto alla ragazza.
Ebbene, la Preside della scuola ha deciso che il cane non è indicato per stare in una classe sia per un problema igienico – i peli dell’animale che potrebbero volare per la classe – e sia perché il cane rappresenta comunque un elemento di distrazione per gli alunni. Tutto giusto, tutto consono ai regolamenti, ma conosce la signora Preside quale effetto psicofisico negativo, quale disagio, quale solitudine possa determinarsi in una persona “diversamente abile” che viene privata del suo diritto ad avere accanto a se, il fedele “cane guida”? Non credo che ci abbia neppure riflettuto!!
LA SECONDA si riferisce ad un fatto inqualificabile – nel senso che non riesco a dargli una qualifica – accaduto a Firenze a metà settembre 2010: lui, un giovane appena lasciato dalla fidanzata, va a fare benzina in un self service e, dopo aver messo dieci euro (litri 7,36) di carburante, chiude il bocchettone e, soprappensiero, se ne va senza pagare; il gestore, che attraverso la ripresa televisiva risale alla macchina e al nome del proprietario, sporge regolare denuncia e la Giustizia, con encomiabile solerzia, porta sul banco degli accusati il giovane, accusandolo di furto aggravato dalla circostanza di avere usato un mezzo fraudolento; non è chiara la motivazione dell’aggravante, eppure si tratta di una circostanza processualmente importante: il giovane ha già restituito i dieci euro al titolare della stazione di servizio e si è scusato, questi ha ritirato la denuncia, ma il processo non può essere cassato per colpa di questa aggravante.
Insomma, il “ladro” ha chiarito tutto, il “derubato” è stato rimborsato, ma la Giustizia, con pervicacia degna di miglior causa, ha aperto un procedimento d’ufficio e rinviato a processo il malcapitato; data della prima udienza: giugno 2012. Vi sembra una cosa normale? Certo che poi ci sono così tanti arretrati nei casi da risolvere!!
LA TERZA riguarda una Nazione (la Cina) che, da tutti è sempre presentata come esempio di “lavoratori indefessi e senza proferire parole”; ebbene, in questi ultimi tempi si è aggravata la situazione economica e – cito solo un dato – i poveri salgono da 27 a 100 milioni; essi beneficiano di un sussidio di 220 euro mensile.
Il peggioramento della situazione economica ha comportato il licenziamento di parecchi lavoratori, a seguito della diminuzione di ordini; tutto questo ha portato i lavoratori cinesi a utilizzare uno strumento che credevamo sconosciuto a quelle masse: lo sciopero, cioè l’astensione dal lavoro di una notevole quantità di operai, ai quali si sono aggiunti anche i contadini, i quali hanno assaltato il Municipio della cittadina di Lufeng, accusando i funzionari di essersi intascati cifre altissime per dei terreni ceduti a degli immobiliaristi.
Non voglio dire che questi fatti comportino automaticamente una parificazione delle condizioni sindacali cinesi con quelle europee, ma dobbiamo ammettere che potrebbe essere l’inizio di una fase particolarmente critica nelle quale la gente che lavora cerca di riprendere il volano della propria esistenza; facciamo loro tanti auguri!!

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