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venerdì, maggio 21, 2004

C'é qualcosa che ci consola! 

In questo mondo difficile – come dice Tonino Carotone in una “celebre” canzone – c’è comunque qualcosa che ci viene incontro per alleviarci le pene quotidiane.
Il telespettatore stufo di orrori, torture, dibattiti e altre menate del genere, ha ora una succosa alternativa.
Mi riferisco ad una trasmissione televisiva marchiata “Spicy TV” ma andata in onda su una televisione locale, nella quale la bella trovata è la seguente: una splendida ragazza bionda, completamente nuda, che intervista un personaggio (nel caso specifico che ho visto io si trattava di Paolo Liguori). Il tutto ovviamente nella cosiddetta “fascia protetta” (cioè entro le 23.00); infatti penso di essermi sintonizzato verso le 22 e qualcosa, comunque prima della mezza.
Come avveniva il tutto: la ragazza era seduta su uno sgabello, gambe accavallate che le permettevano di nascondere alla meno peggio la zona in guidale; il petto invece non veniva affatto celato e, vista la sua turgidezza, mi è sembrato…giusto così.
La ragazza cercava di essere la più professionale possibile e, teneva in mano o meglio appoggiata a una coscia, una cartellina che, immagino, contenesse degli appunti sul personaggio,
Lei, senza il minimo imbarazzo sparava una domanda dietro l’altra, interrogando il bravo Liguori circa la sua carriera, il suo modo di essere ed altro ancora.
Non è andata proprio a fondo con l’analisi del personaggio, per esempio – almeno quando sono stato collegato io – non ha parlato con Liguori dei suoi trascorsi in C.L., all’ombra di Andreotti, prima di approdare alla corte del Berlusca.
L’intervistato, ovviamente, mostrava un certo imbarazzo, non per le domande che erano del tutto innocue, ma per la stranezza della situazione (e non avrebbe potuto essere altrimenti).
Rispondeva in maniera molto lenta (come se il cervello e altre parti del corpo fossero dedite ad esaminare altre cose che non le domandine) e, cosa più evidente di tutte, non sapeva dove guardare: se guardava la ragazza, magari negli occhi, lo sguardo gli scivolava verso altri luoghi (comprensibilmente), se guardava “fuori” dell’intervistatrice, per esempio al di sopra della sua testa oppure di lato ad essa, si vedeva che lo sforzo era immane, tanto che ogni….spesso faceva ricadere lo sguardo sull’oggetto del desiderio.
E così siamo arrivati al nudo integrale, anche se “coperto” dalla posizione di seduta; attendo la prossima mossa nella quale la ragazza sarà ripresa in posizione eretta e quindi senza alcuna copertura.
A proposito, per chi non lo sapesse, “spicy” significa piccante, pepato; tv invece vuol dire tv: unendo le due parole si ha: tv piccante.
Bene così, andiamo avanti e sotto alla prossima!


martedì, maggio 18, 2004

Go home! 

Gli sviluppi, tragici, che sta avendo la situazione in Irak mi costringono a tornare sull’argomento dopo che avevo promesso a me stesso di non parlarne; in verità ne avevo già parlato, nel novembre dello scorso anno, suscitando anche vivaci polemiche, e avevo indicato come soluzione ottimale per noi occidentale quella di “lasciarli bollire nel loro sudicio brodo”.
Questa condizione presupponeva tutta una serie di situazioni che ipotizzavo…. ma non stiamo a rivangare il passato e affrontiamo il presente.
Da più parti si levano grida sempre più forti inneggianti ad un ritorno a casa delle truppe che, secondo quanto ci hanno assicurato a suo tempo, sono andate in Irak “per portare democrazia e libertà”. Assurdo: sono due parole che non fanno neppure parte del loro vocabolario! Come volete che la teocrazia si fondi con la democrazia!
Comunque, dicevo, si inneggia al tornare a casa, tutti a casa come il titolo di un celebre film di Alberto Sordi, go home, per dirla all’americana.
Ed io mi allineo!
Però cosa facciamo dopo? Premesso che l’ONU non interviene, non è intervenuto finora, figuriamoci se interviene dopo: chi gli da i soldi per pagare le truppe che indossano il celebre basco azzurro? Certo non gli americani che se ne tornano a casa scornati,
Quindi niente ONU, niente eserciti “invasori” (americani, britannici, italiani, giapponesi, ecc.) e a chi lasciamo in mano l’Irak?
Ma la risposta è addirittura banale: a Saddam, che ora dovrebbe essersi rimesso dalla magrezza che mostrava quando è stato catturato e, ben pulito e ben rasato, potrebbe riassumere il potere come se non fosse successo niente.
Così come si fa quando si lascia una casa che ci ha ospitato e si rimette le sedie al loro posto, mi sembra logico che la soluzione ai problemi è quella di rimettere in sella quel brav’uomo di Saddam, con tutti i figli (superstiti), i cognati, i cugini, le amanti, ecc.
Rimesse le cose come le abbiamo trovate quando siamo arrivati, ratti, ratti, in punta di piedi, ci togliamo bellamente dalle scatole e ce ne torniamo a casina nostra, ognuno ovviamente a casina sua.
E soprattutto, dimentichiamoci quanto è successo, facciamo finta che ci siamo sbagliati oppure che credevamo una cosa e invece ce ne siamo trovati di fronte un’altra; ognuno di noi saprà trovare una sua spiegazione, o meglio una scusa.
Certo che da ora in poi non pretendiamo di avere rapporti “almeno paritetici” con i mussulmani, perché una pernacchia gigantesca è quello che ci aspetta ogni qual volta incontriamo un figlio di Allah; e, allora? Pazienza, ce la siamo cercata e, come si dice dalle mie parti, mal voluto non è mai troppo!
Ma a quanto sta accadendo, c’è un’altra soluzione? Probabilmente sì, ma sarebbe troppo lungo addentrarsi e troppo complicato a realizzarsi; meglio fare così e semplificare, semplificare, semplificare…..


domenica, maggio 16, 2004

Visti in TV 

Pomeriggio di domenica, primi caldi, niente da fare, mi rotolo in casa da una stanza all’altra, TV accesa e mi fermo a vedere l’ultima di campionato di Serie A.
Su RAI 2 c’è una trasmissione che ha come piatto forte i collegamenti con tutti i campi di calcio: da Empoli, dove la squadra locale si gioca la permanenza in Serie A c’è l’Inter che si gioca invece il quarto posto che le varrebbe la partecipazione alla Champion League; inviati della trasmissione, con la quale sono collegati, per l’Empoli Marco Masini, recente vincitore di Sanremo, per l’Inter tale “Pucci” che ho visto altre volte ma non ho mai capito a quale titolo vanti la propria vippaggine, e – dulcis in fundo – Bobo Vieri.
Prima considerazione: Marco Masini a confronto degli altri due sembra un candidato al Nobel; Vieri sembra la brutta copia di un geranio e mostra una intelligenza che, se lo vede uno scimpanzé e gli dicono che noi discendiamo da lui, ci querela tutti.
Il centravanti dell’Inter è stato anche sottoposto dallo studio ad una serie di domande – ovviamente ironiche – e le risposte sono stato veramente sconfortanti.
Eppure guadagna una diecina di miliardi (di lire) l’anno!!
L’impressione che ho avuto sull’andamento della giornata è stato questo: era già tutto scritto, chi si doveva salvare, chi doveva scendere in B, ecc.
A ulteriore dimostrazione degli scandali che stanno scoppiando.
Durante la trasmissione alcune fasce pubblicitarie hanno mostrato vari tipi di spot; uno in particolare mi ha colpito.
Si tratta di quello dell’Esta té con varie voci che si rincorrono e dichiarano il modo come bevono questo tè ghiacciato: la signora se lo beve in casa, sul divano del proprio salotto, in santa pace, mentre il signore se lo beve in macchina quando il traffico lo fa arrabbiare e lo fa ritardare.
Ci rendiamo conto della pericolosità della manovra?
Durante il tragitto, anche se a bassa velocità, il guidatore si porta alle labbra la bottiglietta di tè e, tirando indietro la testa, beve: come conseguenza immediata abbiamo che egli non vede assolutamente niente durante questa operazione creando situazione di grande pericolo.
Questo è stato il mio pomeriggio televisivo!
A proposito, un amico mi chiede notizie circa una sorta di “moda indiana” di alcuni spot (Coca Cola e Rio melaceto): è una coincidenza perché sono realizzati il primo da un’Agenzia americana e l’altro in Italia.
Per concludere: se qualcuno conosce la professione e il perché della notorietà di questo “Pucci” gli sarei molto grato se mi informasse.

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