<$BlogRSDUrl$>

sabato, giugno 02, 2012

IL CAOS DEL CALCIO 

Tutti voi – ed anche io pur non essendo molto sportivo – avrete letto su tutti i giornali il grande casino che sta scoppiando nel mondo del calcio professionistico dal momento in cui è stato scoperto un calderone in cui le serpi e i venduti sono non tanti, ma tantissimi: il PM che indaga ha affermato una cosa che sembra assurda: “potrei andare avanti in eterno, questa è un’inchiesta senza fine”.


Di cosa si tratta? Di giocatori che hanno “venduto” dei risultati sportivi con la finalità di giocare il risultato “marcio” e di guadagnare dei soldi; perché lo fanno? Che bisogno hanno questi ragazzi ricchi, fortunati e spesso famosi, di buttarsi via in questo squallido modo; perché tradiscono prima se stessi, poi la maglia che indossano e i tifosi che li osannano, per un pugno di euro che poco o nulla aggiungono al loro tenore di vita agiato e spesso felice? Le cifre di cui ho letto sulla stampa, sono poco più o poco meno simili alla paghetta del “trota” e quindi non incidono sicuramente in modo decisivo sulla bilancia della famiglia del “campione”.

Ed ora qualche numero, solo per darvi la dimensione del problema di cui parlo: gli indagati della Procura di Cremona sono quasi cento e altre due procure stanno contestualmente indagando ed anche in quei luoghi ci saranno altre centinaia di atleti alla sbarra: quindi non si tratta di pochi casi singoli ma di un “sistema generalizzato”.

Ed allora cosa possiamo rilevare da questi comportamenti? Sicuramente questi signori fanno grossa fatica a distinguere quello che è bene e quello che è male, il giusto dall’ingiusto e quindi vendere una partita è normale, come mangiare, bere, dormire; una cosa che si fa e basta, una bravata, una “ganzata” e nessuno può metterci bocca.

E invece la Magistratura ci sta mettendo bocca, anche perché in una inchiesta come questa sono sicuri di avere il nome sul giornale e al magistrato – e famiglia – fa sempre piacere apparire sulla stampa; chiaro il concetto!!

Tutto il problema si divide in due parti: uno calcistico gestito dalla Federazione e dalle sue componenti giuridiche e l’altro dalla magistratura ordinaria che applica la legge e accusa i “venduti” di truffa e di associazione a delinquere.

La sciamo stare quest’ultimo aspetto che seguirà il suo iter e soffermiamoci su quello che riguarda “il giocatore”: riporto una sola dichiarazione, quella del grande Platini, che conosce bene la categoria per averla frequentata per anni; egli lancia la sua ricetta: “chi si vende va buttato fuori PER SEMPRE”, cioè radiato a vita; la strada che potrà pagare nell’immediato è solo questa, anche se incontrerà l’ostilità dei tifosi con gli occhi foderati di prosciutto; tutto questo con l’obiettivo di arrivare a realizzare campionati assolutamente regolari con partite giocate solo “per vincere”.

Di tutto questo polverone, tutti coloro che “vengono ascoltati” dai giornalisti hanno dato fiato alla bocca ed hanno detto la loro; tra tutti i VIP scelgo le affermazioni del nostro premier che ha affermato: “non è una proposta del Governo ma è un desiderio che sento crescere dentro; mi chiedo se una totale sospensione del calcio per due-tre anni non gioverebbe molto alla maturazione dei cittadini italiani”.

È una proposta bislacca; anzitutto diciamo che ci sarebbero decine di migliaia di posti di lavorio che andrebbero perduti e non ce lo possiamo permettere; poi, se adottiamo questo atteggiamento verso la corruzione, Monti sa benissimo che ci sono strutture anche peggiori del calcio e quindi gli propongo di “abolire” per due-tre anni tutte le attività politiche (e i “politici”) e mettere in mano il Paese ai tecnici che ci sono adesso, abolendo anche stipendi e benefit; quanto risparmio ci sarebbe??


giovedì, maggio 31, 2012

TV E DINTORNI 

Al Festival di Cannes il nostro Matteo Garrone (ricordate Gomorra?) ha presentato un film che narra la storia di un poveruomo distrutto dal desiderio di comparire in un reality; purtroppo non ero a Cannes e quindi non ho visto il film, ma solo il fatto che si parli dei reality in questo modo devastante, mi fa ringraziare l’autore in quanto – come minimo – ci invita a riflettere sulla “deforme” attrazione di tanti per l’apparire ad ogni costo in TV. Da aggiungere che il film ha vinto il secondo premio: complimenti!!


Ed allora mi viene in mente la TV come era ai tempi di Mike Buongiorno con il presentatore che gridava in apertura delle sue trasmissioni a quiz “Turchetti (il regista della trasmissione) fiato alle trombe” e tutta la famiglia era sistemata sul divano davanti all’unico televisore della casa.

E apparivano gli “eroi” di allora: il signor Inardi che conosceva TUTTO della musica classica, la prosperosa signora Longari che sapeva TUTTO di storia romana e il celebre Fabbricatore che conosceva TUTTO sulla Geografia; e quando questi eroi del teleschermo fornivano dalla cabina la risposta esatta, l’intera famiglia restava attonita ed ammirata.

Certo era nozionismo e non sappiamo quanto in profondità i suddetti signori conoscessero la materia, ma quelle cose che loro conoscevano alla maggioranza di noi erano sconosciute e quindi ci sentivamo degli esseri inferiori e venivamo spinti a studiare per conquistare il livello mostratoci in TV dagli eroi dei telequiz.

Adesso la TV è piena di quiz – da Carlo Conti al patetico Flavio Insinua – ma le domande sono così banali e infantili che non solo noi con un’istruzione medio alta le conosciamo, ma anche il Trota, nonostante la laurea presa in Albania, potrebbe gareggiare con successo.

Questo perché, a mio giudizio, adesso la TV cerca di ingraziarsi il telespettatore facendolo sentire più istruito di quello che è in realtà e quindi genera una frase che fa capolino nelle testoline degli italiani: “se io ne so quanto e forse più della televisione, che bisogno ho di studiare?”.

E questo atteggiamento – tipico di coloro che sono condizionati dai mass media – induce al primo dei tanti nostri peccati capitali: la supponenza, cioè quell’atteggiamento mentale per cui “si ritiene di sapere cose che invece non sappiamo”.

Negli anni sessanta, il grande poeta e autore cinematografico Pier Paolo Pasolini aveva già previsto il genocidio culturale al quale l’umanità, ma l’Italia in particolare, andava incontro con l’uso smodato della TV; anche Fellini, con il suo “Ginger e Fred” aveva sottolineato il rincoglionimento della gente che si pasceva di pane e televisione.

Nessuno ha dato retta a loro e ad altri che hanno gridato forti segnali di avvertimenti; e così adesso ci ritroviamo una popolazione che è completamente asservita ai mezzi di comunicazioni di massa e tutti noi ne stiamo pagando le conseguenze.

Volete un esempio del soggettivismo indotto dalla massificazione: nessuno sa più ascoltare! Mi spiego meglio: se assistete ad una discussione, ad un dialogo tra due o più persone, non esiste che quello che non parla ascolti chi ha la parola; perché? Semplice: perché quello che “vale è il mio pensiero” e non quello degli altri” e quindi è inutile che stia ad ascoltare; aspetto solo il mio turno per dirlo!.

L’unico che ascolto è il media che mi porta il messaggio già confezionato in modo tale che lo possa tranquillamente assimilare e farlo diventare “il mio pensiero”.

E quindi adesso il “pensiero dominante” è: Belen ha davvero un nuovo fidanzato?


martedì, maggio 29, 2012

QUATTRO CHIACCHIERE SULLE ELEZIONI 

Buona performance del PD, tragica dissoluzione di PdL e Lega, scarsa visibilità del terzo Polo e dell’altra componente della sinistra, con esclusione dell’IDV; questo – detto in poche parole – il risultato delle recenti elezioni con relativo ballottaggio; ma questo non è tutto: un clamoroso successo del movimento 5 stelle di Beppe Grillo che si aggiudica ben quattro Comuni: Parma, Comacchio, Mira e Sarego


Il “bottino” mi sembra cospicuo: Parma è capoluogo di Provincia, mentre Comacchio – in Provincia di Ferrara – ha circa 23.000 abitanti, Mira – in Provincia di Venezia – di abitanti ne conta 39.000 e Sarego – in Provincia di Vicenza – è il più piccolo con i suoi 6.500 abitanti; i neo eletti sono tutti giovanissimi: l’età media è di 31 anni e 6 mesi.

A Parma – la vittoria più eclatante - il movimento 5 stelle ha stracciato al ballottaggio l’antagonista del PD ottenendo il 60% dei suffragi ed ha fatto dire a Grillo “ed ora a Roma”, il che mi ricorda “qualche cosa” ma sono certo che non c’è nessun collegamento; o mi sbaglio??

Nelle prime interviste dei neo sindaci grillini, tutti sono unanimi nell’affermare che “loro giovani cambieranno tutto”, il che è un bell’inizio, promettente, ma bisogna vedere se le circostanze e gli ingranaggi dello Stato consentiranno questi cambiamenti; auguriamoglielo; proprio alcuni giorni fa – in occasione della commemorazione del ventennale della morte di Falcone – il nostro Presidente Napolitano ha auspicato con forza l’arrivo di giovani sulla scena politica, arrivando addirittura a commuoversi all’idea di queste novità; dopo essersi asciugato le lacrime, veda se può aiutarli a superare i tantissimi ostacoli che “i vecchi” gli metteranno davanti!!

È uscito anche un mini-programma che Grillo ha fatto avere ai giornali e che prevede molte novità; ve ne accenno solo alcune: abolizione delle Province e accorpamento dei Comuni sotto i 5/mila abitanti, massimo due mandati e divieto di cumulo di cariche pubbliche, non eleggibili i “condannati”; in economia Grillo invoca l’uscita dall’Euro e chiede uno stop agli incroci Banche-Imprese, nonché un tetto agli stipendi nelle aziende partecipate. Nel campo della salute, si avanza l’idea di separare le carriere dei medici pubblici da quelli privati, oltre all’autorizzazione all’uso degli oppiacei a fini medicamentosi e l’eliminazione degli inceneritori.

La parte del programma forse più innovativa e interessante è quella legata all’informazione: anzitutto si pone il punto fermo dell’accesso gratuito di tutti i cittadini alla Rete (vero totem di Grillo), poi si passa all’idea di avere un solo canale pubblico ed all’abolizione di tutti i contributi pubblici per le testate giornalistiche e all’auspicio di un tetto azionario diffuso per le TV.

Ma torniamo alla “vecchia” politica: il successo di Grillo e soprattutto le proporzioni di questo successo, hanno fatto passare in secondo ordine alcune realtà che si sono avute nei partiti tradizionali: a mio giudizio il PD ha tenuto bene ed anzi in molti casi ha guadagnato, il Pdl praticamente non esiste più, analoga situazione per la Lega, mentre l’IDV ha avuto un bel successo, a Palermo, dove ha conquistato il Sindaco con il “giovane” Leoluca Orlando”; due parole su quest’ultimo: siamo in piena controtendenza rispetto ai grillini, in quanto Orlando – 65 anni – è già stato Sindaco tre volte (1985,1993,1997), oltre ad avere ricoperto altre cariche in Regione e in Parlamento; ha avuto anche alcune vicissitudini giudiziarie ma non è mai andato al di là dello stadio di inquisito, salvo una condanna per diffamazione avuta nel 2005; insomma, un vero ferro vecchio della politica, antitetico a quello che tutti stanno invocando. E allora…???


domenica, maggio 27, 2012

LE PRIME MOSSE DI HOLLANDE 

I francesi mi sono sempre rimasti antipatici perché ci considerano tutti un po’ inferiori, solo perché Napoleone ci mise quasi tutti in riga; se è per questo potrei controbattere che i romani – a loro volta – misero sotto il Mondo intero, ma non lo farò.


Guarderò invece le prime mosse di Hollande e – devo dire la verità – mi hanno convinto; anzitutto l’atteggiamento che ha tenuto a Camp David durante la riunione del G8, dove ha fatto lega con Monti e Obama per “convincere” la Merkel a puntare maggiormente sulla crescita che sul rigore, senza peraltro abbandonare quest’ultimo.

Inoltre, lo stesso Hollande, appena insediato all’Eliseo, si è ridotto del 30% lo stipendio, passando da 21.300 euro a 14.910, ed altrettanto ha fatto per quello del Primo Ministro, mentre i ministri sono passati da 14.200 euro a 9.940; il tutto ovviamente lordo; cifre che da noi le percepiscono i commessi del Parlamento!!

Diciamo la verità: questo atteggiamento è esattamente quello che molti osservatori – io per primo – chiedevano a Monti ma che non si è verificato, salvo qualche arrotondamento e qualche “mancia” di meno; forse il nostro professore non ha avuto la forza per farlo? Eppure quando vuole sa anche battere il pugno sul tavolo, ma preferisce farlo con i poveracci anziché andare a toccare “la casta”

Ovviamente, gli stessi ministri francesi che hanno avuto “tagliato” lo stipendio, si stanno preparando a tagliare le retribuzioni dei Direttori Generali dei ministeri e delle Aziende Pubbliche e, a ruota, seguiranno quelli dei parlamentari.

Un’altra cosa mi è piaciuta nel comportamento di Hollande: ha nominato Ministro della cultura una sconosciuta, Aurélie Filippetti, il cui cognome tradisce l’origine italiana della donna; ma si tratta di una “origine” che merita qualche parola.

Il primo “Filippetti” che arrivò in Francia è stato il nonno di Aurélie, di nome Tommaso, che nel 1918 lascia Gubbio per andare a lavorare nelle miniere di carbone francesi del distretto della Mosella; diventa così uno dei tanti “macaroni”, finché una mattina del ’44 arrivano i tedeschi e, insieme ad altri “macaroni” lo portano nel campo di concentramento di Bergen Belsen, dove muore l’anno seguente.

La storia prosegue con il figlio di Tommaso, Angelo, che poco più che adolescente diventa minatore e segue così le orme del padre; la vita di Angelo assomiglia molto a quella del padre: si alza ogni mattina alle cinque per scendere sotto terra per tutta la giornata insieme – anche lui – agli altri “macaroni” che non avevano altra strada per guadagnare il pane per la famiglia; muore nel 1992 per un cancro ai polmoni regalatogli dalla miniera e così arriviamo all’ultimo anello, Aurélie.

È nata nel 1974 e a differenza del padre e del nonno non è stata costretta a scendere in miniera: grazie ai loro sacrifici ha potuto studiare e laurearsi e qualche giorno fa il Presidente Hollande l’ha nominata ministro della cultura francese; la donna – appena 38 anni – non ha amici che ne apprezzano le curve e neppure famigli che la possano spingere; ha fatto tutto da sola, ma in un Paese che glielo ha permesso, in un Paese che ha chiamato il nonno ed il padre “macaroni” ed ha accolto la figlia come Ministro; a me sembra una cosa veramente notevole, non so a voi!!

Insomma, quello che voglio arrivare a dire è che quando il figlio di una badante rumena o la figlia di un muratore albanese diverrà Ministro della nostra Repubblica, magari io non ci sarò più, ma l’Italia avrà fatto un grandissimo passo avanti verso una completa integrazione europea e, soprattutto avrà fatto un balzo in avanti verso il futuro e verso un Mondo più giusto; chiaro il concetto??


This page is powered by Blogger. Isn't yours?