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giovedì, novembre 06, 2003

Guerra di audience 

Nella diuturna e imperitura guerra di audience tra RAI e Mediaset, abbiamo assistito di recente a un nuovo capitolo: RAI Uno, avvalendosi dell'ultimo "acquisto", Paolo Bonolis, ha nuovamente tentato di scalfire il trono del preserale a "Striscia la Notizia", programma che, per la grande quantità di vittorie, è ormai diventato leggendario. Il bravo Bonolis com'è che si è accinto all'agone (e c'è anche riuscito)?
Con il solito, banale quiz, che più stupido è e più successo ottiene; in pratica si regalano soldi a casaccio, senza neppure la scusa della bravura del concorrente. Conclusione: "Striscia" battuta e RAI gongolante!
"Striscia la Notizia", per la prima volta sconfitta, è passata al contrattacco; con cosa, direte Voi? Aguzzando l'ingegno dei propri autori, Antonio Ricci in testa? Oppure invitando gli inviati speciali ad essere ancora più graffianti?
Macchè, semplicemente con un altro quiz, addirittura più stupido e semplice di quello della RAI, "regalando" tutte le sere 15.000 Euro (trenta milioncini delle vecchie lirette) e sembra che stia riuscendo a rimontare sul trono.
Come andrà la guerra di audience a me interessa poco; quello che invece mi ha colpito è la pochezza di idee anche di autori come Ricci, che non ha trovato di meglio che controbattere l'avversario con lo stesso quiz (peraltro varie volte preso in giro dalla coppia Greggio - Iachetti).
Conclusione: se questi sono i "meglio fichi del bigoncio" (per usare una frase cara alla sig.ra Dini), cosa ci possiamo aspettare dagli altri?

domenica, novembre 02, 2003

La religiosità degli italiani 

In occasione della vicenda del crocifisso di Ofena, molti ambienti - intellettuali e "di sinistra" - hanno affermato che il popolo italiano è nella stragrande maggioranza "laico" e quindi sostanzialmente equidistante tra tutte le religioni presenti nel nostro Paese.
A questo proposito mi viene in mente una immagine: le decine di migliaia di persone - in alcuni casi le centinaia di migliaia - che, con qualunque tempo, si accalcano sotto la finestra del Papa in Piazza San Pietro, per ascoltare la benedizione e le poche parole - incomprensibili per la maggior parte - che un vecchio malandato come il Santo Padre rivolge a tutto il mondo.
Quale altra realtà religiosa e tanto meno politica possa permettersi di chiamare sotto le finestre delle loro sedi, con una continuità settimanale, questa massa di gente?
Non mi sembra che se ne siano, a meno di non ricorrere alle oceaniche adunanze "obbligatorie", tipiche delle varie dittature che si sono succedute. Ma quelle erano "obbligatorie", ripeto, e qui invece la gente paga per andare in Piazza San Pietro: la differenza mi sembra ovvia.

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