sabato, marzo 10, 2012
ZIBALDONE N.3
Lo zibaldone di questo mese contiene tre fatti accaduti di recente e una notizia sulla settimana prossima.
LA PRIMA notizia riguarda una considerazione che mi sono posto quest’inverno e che riguarda una realtà meteorologica: “ma perché quando nevica abbiamo paura, mentre quando eravamo ragazzi ogni nevicata era una festa?”.
Nei tempi passati, se nevicava mentre eravamo a casa, non andavamo a scuola, mentre se l’evento aveva inizio mentre eravamo in classe, si pregustava il ritorno a casa, fatto di scivolate, di pallate di neve e comunque di giochi felici e giocosi, senza l’assillo delle auto che erano rarissime e qualche volta assenti addirittura.
Oggi, nella società super-teconologica, la neve è diventata una paura infinita: catene a bordo, controllo maniacale di quello che dicono le televisioni sul fenomeno nevoso e ansiose telefonate ad amici e parenti: come va costì? Nevica forte?
C’è però un aspetto bello e caritatevole: cirenei ben vestiti, distribuiscono nottetempo coperte e caffé bollente agli homeless che dormono ancora sotto i ponti. Bravi!!
LA SECONDA notizia riguarda un fatto accaduto in America; per la prima volta nella storia americana, un giudice federale ha ascoltato le ragioni di un avvocato difensore delle “orche” che intende liberare dalla schiavitù anche se non appartengono al “genere umano”. I soggetti in questione, sono 5 enormi orche marine catturate nell’oceano e costrette ad esibirsi ogni giorno negli acquari di San Diego e Orlando, contro la loro volontà che invece le spingerebbe a nuotare libere negli abissi.
L’avvocato dice che il 13° emendamento della Costituzione annulla la schiavitù in America, ma non ha mai riguardato eventuali abusi sugli animali per il fatto che la Costituzione parla di “we, the people”, cioè “noi il popolo” e in questa frase non si è mai inteso riferirsi a qualche animale. Vedremo come andrà a finire.
LA TERZA notizia si riferisce ad un fatto che sta accadendo nella mia città: nell’unica struttura della città che si occupa di cremazione, siamo in presenza di un vero e proprio boom che crea delle lunghe code: attualmente ci sono circa una quarantina di bare in “parcheggio”, in attesa di avere il posto libero nel forno crematorio.
Le bare che “soggiornano” in attesa della cremazione, devono però pagare una sorta di “tassa” che ammonta a 12 euro al giorno per i residenti nel Comune e 24 euro per gli altri; mediamente si tratta di un parcheggio di 15 giorni, ma in presenza di molti arrivi, il numero può salire fino a 20 o 25.
Forse il boom registrato nelle cremazioni deriva anche dall’atteggiamento della Chiesa che ha rivisto il proprio diniego e ammette adesso il procedimento, ma dice no allo spargimento delle ceneri che dovrebbero essere inumate in terra benedetta o almeno conservate in casa dei parenti e non sparse in luoghi più o meno ameni.
E ADESSO LA NOTIZIA: domani mattina parto – come avviene da una quindicina di anni - per Taormina dove condurrò – in una scuola del luogo – la “Settimana del Cinema”, un periodo cioè in cui non si farà scuola, nel senso classico del termine, ma sarò io a parlare di cinema e di altre cose con l’intera scolaresca.
Perché lo faccio? Forse per mettermi alla prova con un pubblico che, almeno per me, è quasi sconosciuto; ho molta curiosità, come tutti gli anni, di vedere come sarò accolto dai giovani; allo stesso tempo cercherò di rendermi conti di quello che è il rapporto di questi studenti con i loro insegnanti. In questo periodo non scriverò nessun post e quindi riprenderemo il nostro dialogo il 20 corrente; fatemi gli auguri!!
LA PRIMA notizia riguarda una considerazione che mi sono posto quest’inverno e che riguarda una realtà meteorologica: “ma perché quando nevica abbiamo paura, mentre quando eravamo ragazzi ogni nevicata era una festa?”.
Nei tempi passati, se nevicava mentre eravamo a casa, non andavamo a scuola, mentre se l’evento aveva inizio mentre eravamo in classe, si pregustava il ritorno a casa, fatto di scivolate, di pallate di neve e comunque di giochi felici e giocosi, senza l’assillo delle auto che erano rarissime e qualche volta assenti addirittura.
Oggi, nella società super-teconologica, la neve è diventata una paura infinita: catene a bordo, controllo maniacale di quello che dicono le televisioni sul fenomeno nevoso e ansiose telefonate ad amici e parenti: come va costì? Nevica forte?
C’è però un aspetto bello e caritatevole: cirenei ben vestiti, distribuiscono nottetempo coperte e caffé bollente agli homeless che dormono ancora sotto i ponti. Bravi!!
LA SECONDA notizia riguarda un fatto accaduto in America; per la prima volta nella storia americana, un giudice federale ha ascoltato le ragioni di un avvocato difensore delle “orche” che intende liberare dalla schiavitù anche se non appartengono al “genere umano”. I soggetti in questione, sono 5 enormi orche marine catturate nell’oceano e costrette ad esibirsi ogni giorno negli acquari di San Diego e Orlando, contro la loro volontà che invece le spingerebbe a nuotare libere negli abissi.
L’avvocato dice che il 13° emendamento della Costituzione annulla la schiavitù in America, ma non ha mai riguardato eventuali abusi sugli animali per il fatto che la Costituzione parla di “we, the people”, cioè “noi il popolo” e in questa frase non si è mai inteso riferirsi a qualche animale. Vedremo come andrà a finire.
LA TERZA notizia si riferisce ad un fatto che sta accadendo nella mia città: nell’unica struttura della città che si occupa di cremazione, siamo in presenza di un vero e proprio boom che crea delle lunghe code: attualmente ci sono circa una quarantina di bare in “parcheggio”, in attesa di avere il posto libero nel forno crematorio.
Le bare che “soggiornano” in attesa della cremazione, devono però pagare una sorta di “tassa” che ammonta a 12 euro al giorno per i residenti nel Comune e 24 euro per gli altri; mediamente si tratta di un parcheggio di 15 giorni, ma in presenza di molti arrivi, il numero può salire fino a 20 o 25.
Forse il boom registrato nelle cremazioni deriva anche dall’atteggiamento della Chiesa che ha rivisto il proprio diniego e ammette adesso il procedimento, ma dice no allo spargimento delle ceneri che dovrebbero essere inumate in terra benedetta o almeno conservate in casa dei parenti e non sparse in luoghi più o meno ameni.
E ADESSO LA NOTIZIA: domani mattina parto – come avviene da una quindicina di anni - per Taormina dove condurrò – in una scuola del luogo – la “Settimana del Cinema”, un periodo cioè in cui non si farà scuola, nel senso classico del termine, ma sarò io a parlare di cinema e di altre cose con l’intera scolaresca.
Perché lo faccio? Forse per mettermi alla prova con un pubblico che, almeno per me, è quasi sconosciuto; ho molta curiosità, come tutti gli anni, di vedere come sarò accolto dai giovani; allo stesso tempo cercherò di rendermi conti di quello che è il rapporto di questi studenti con i loro insegnanti. In questo periodo non scriverò nessun post e quindi riprenderemo il nostro dialogo il 20 corrente; fatemi gli auguri!!
giovedì, marzo 08, 2012
MA QUESTA CRESCITA ARRIVA O NO?!
E’ dall’inizio della crisi che sento la seguente frase: dobbiamo far ripartire la “crescita” di questo Paese altrimenti il solo “rigore” non ci porta da nessuna parte
Con i provvedimenti in corso di emanazione al Senato – peraltro “blindati” abbastanza – avremo probabilmente alcuni servizi più efficienti (farmacie), gli avvocati, pur non tenuti a compilare il “preventivo”, dovranno rinunciare alle tariffe minime e, dopo sei mesi, dovranno “dare qualcosa” ai loro giovani di studio che attualmente lavorano gratis; a proposito delle farmacie, in esse potremo trovare confezioni monodose di quasi tutti i farmaci e quindi i nostri armadietti non crolleranno per il peso delle giacenze. Per i taxi il governo si è dovuto piegare alla lobby che, invocando la territorialità del servizio, ha “imposto” che la normativa sul numero delle auto pubbliche venga determinato dai Comuni, cioè proprio dove finora non è stato possibile smuovere niente a causa di interventi del potentato politico locale.
Sono state tolte alcune commissioni alle banche su operazioni e mutui e queste ultime si stanno stracciando le vesti e strappando i capelli; probabilmente incontreremo l’A.D. di qualche grossa Banca che si reca a pranzo alla Caritas.
Da notare che il decreto che contiene queste “novità”, è stato battezzato dal Governo con il termine “crescitalia” e quindi, se la parola ha un senso, dovrebbe essere proprio quello che ci serve per risolvere il problema della famosa e auspicata “crescita”.
Mi sembra chiaro ed evidente che con questa normativa non si cresce; il problema mi sembra che si possa affrontare da un altro lato: proviamo ad ipotizzare che si calino le tasse (in specie quelle sul lavoro) e – poiché dobbiamo tenere d’occhio il rapporto Debito Pubblico/Pil – utilizziamo alcune “cessioni immobiliari” per diminuire il debito e rendere disponibili alcune diminuzione di tasse proprio in vista di una crescita diretta.
Cosa vendere? Per esempio la parte finanziaria delle Poste Italiane, quel bancoposta che non c’entra niente con l’attività per cui la struttura è stata creata; potremmo poi passare alla dismissione di tutto o di parte dell’ingente patrimonio immobiliare dello Stato e delle amministrazioni locali: si tratta di valori ingenti che sono stati quantificati in circa 400/miliardi di euro, di cui almeno 100/miliardi prontamente vendibili.
Il ricavato ovviamente dovrebbe essere immediatamente imputabile alla riduzione del debito e quindi ad un riequilibrio del rapporto con il Pil.
C’è poi un altro capitolo che potrebbe essere interessante: le spese “assurde” che lo Stato si sobbarca: in un Paese in cui abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa, il nostro capo della Polizia guadagna il doppio di Obama, mentre i commessi del Parlamento si portano a casa più del re di Spagna e molti consiglieri regionali incassano più di Sarkozy; ovviamente queste situazioni sono tutte assistite da “legge dello Stato” e quindi mi sembrerebbe facile abrogare le norme e sostituirle con altre più “normali”.
C’è da notare che il salasso fiscale per mantenere queste situazioni di privilegio che gridano vendetta è ovviamente la tassazione che, infatti, non accenna a fermarsi: la benzina è tassata al 65%, pagheremo l’IMU e avremo un aumento dell’Irpef regionale; tutte queste gabelle calano sulle spalle del “poveruomo”, come se la filosofia del nostro Governo non fosse dettata da economisti come Galbraith o Friedman ma ricopiata dal fumetto di Alan Ford che ha creato il personaggio di Superciuk, il supereroe alla rovescia, il Robin Hood all’incontrario, colui che “ruba ai poveri per dare ai ricchi”.
L’Italia di oggi sembra proprio ispirarsi a questo personaggio: spremere la gente comune per perpetuare privilegi assurdi a politici e papaveri di Stato. D’accordo??
Con i provvedimenti in corso di emanazione al Senato – peraltro “blindati” abbastanza – avremo probabilmente alcuni servizi più efficienti (farmacie), gli avvocati, pur non tenuti a compilare il “preventivo”, dovranno rinunciare alle tariffe minime e, dopo sei mesi, dovranno “dare qualcosa” ai loro giovani di studio che attualmente lavorano gratis; a proposito delle farmacie, in esse potremo trovare confezioni monodose di quasi tutti i farmaci e quindi i nostri armadietti non crolleranno per il peso delle giacenze. Per i taxi il governo si è dovuto piegare alla lobby che, invocando la territorialità del servizio, ha “imposto” che la normativa sul numero delle auto pubbliche venga determinato dai Comuni, cioè proprio dove finora non è stato possibile smuovere niente a causa di interventi del potentato politico locale.
Sono state tolte alcune commissioni alle banche su operazioni e mutui e queste ultime si stanno stracciando le vesti e strappando i capelli; probabilmente incontreremo l’A.D. di qualche grossa Banca che si reca a pranzo alla Caritas.
Da notare che il decreto che contiene queste “novità”, è stato battezzato dal Governo con il termine “crescitalia” e quindi, se la parola ha un senso, dovrebbe essere proprio quello che ci serve per risolvere il problema della famosa e auspicata “crescita”.
Mi sembra chiaro ed evidente che con questa normativa non si cresce; il problema mi sembra che si possa affrontare da un altro lato: proviamo ad ipotizzare che si calino le tasse (in specie quelle sul lavoro) e – poiché dobbiamo tenere d’occhio il rapporto Debito Pubblico/Pil – utilizziamo alcune “cessioni immobiliari” per diminuire il debito e rendere disponibili alcune diminuzione di tasse proprio in vista di una crescita diretta.
Cosa vendere? Per esempio la parte finanziaria delle Poste Italiane, quel bancoposta che non c’entra niente con l’attività per cui la struttura è stata creata; potremmo poi passare alla dismissione di tutto o di parte dell’ingente patrimonio immobiliare dello Stato e delle amministrazioni locali: si tratta di valori ingenti che sono stati quantificati in circa 400/miliardi di euro, di cui almeno 100/miliardi prontamente vendibili.
Il ricavato ovviamente dovrebbe essere immediatamente imputabile alla riduzione del debito e quindi ad un riequilibrio del rapporto con il Pil.
C’è poi un altro capitolo che potrebbe essere interessante: le spese “assurde” che lo Stato si sobbarca: in un Paese in cui abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa, il nostro capo della Polizia guadagna il doppio di Obama, mentre i commessi del Parlamento si portano a casa più del re di Spagna e molti consiglieri regionali incassano più di Sarkozy; ovviamente queste situazioni sono tutte assistite da “legge dello Stato” e quindi mi sembrerebbe facile abrogare le norme e sostituirle con altre più “normali”.
C’è da notare che il salasso fiscale per mantenere queste situazioni di privilegio che gridano vendetta è ovviamente la tassazione che, infatti, non accenna a fermarsi: la benzina è tassata al 65%, pagheremo l’IMU e avremo un aumento dell’Irpef regionale; tutte queste gabelle calano sulle spalle del “poveruomo”, come se la filosofia del nostro Governo non fosse dettata da economisti come Galbraith o Friedman ma ricopiata dal fumetto di Alan Ford che ha creato il personaggio di Superciuk, il supereroe alla rovescia, il Robin Hood all’incontrario, colui che “ruba ai poveri per dare ai ricchi”.
L’Italia di oggi sembra proprio ispirarsi a questo personaggio: spremere la gente comune per perpetuare privilegi assurdi a politici e papaveri di Stato. D’accordo??
martedì, marzo 06, 2012
IL ROGO DEI CORANI
Bagram, Afghanistan; ricorderete che questo è il luogo dove sorge un carcere tristemente noto soprattutto per le torture e le sconcezze compiute da soldati e soldatesse americane ai danni di prigionieri afgani; particolarmente celebre la foto di quella donna che portava a guinzaglio un afgano nudo come un verme!
Ebbene, gli amici americani ci sono ricascati e proprio nello stesso luogo, Bagram; in occasione dello smaltimento di materiali da una base, un camion militare carico di libri e materiale religioso è arrivato al carcere e l’intero contenuto è stato gettato nell’inceneritore.
I lavoratori afgani che prestano la loro opera nella base, si sono accorti che tra i vari libri c’erano molte copie del Corano e si sono precipitati verso i militari USA per chiedere di non gettare il loro libro sacro nell’inceneritore, ma i soldati hanno replicato che era “materiale del carcere e avevano l’ordine di smaltirlo”; gli operai afgani si sono allora diretti verso il forno tirando fuori pile di libri ancora in fiamme, gridando e piangendo per il gesto sacrilego.
Da quel momento sono cominciati i disordini a Kabul e nelle altre città afgane, con giovani musulmani che cercavano di uccidere gli americani, rei – a loro dire – di oltraggio sacrilego; i militari si sono scusati ed hanno affermato che i libri sarebbero stati bruciati per errore, ma questo – agli occhi degli afgani – appare ancora più oltraggioso in quanto testimonia della superficialità, negligenza e mancanza d’attenzione con cui sono state trattate copie delle Sacre Scritture.
Ma questo Corano cosa è per i fedeli musulmani, cosa rappresenta, soprattutto per i fondamentalisti islamici? Il Corano per i fedeli non è un libro scritto da Maometto – che tra l’altro non sapeva scrivere – ma si tratta di una rivelazione divina “scesa” sulla terra tramite Maometto che, non a caso, non è chiamato in arabo “nabi”, cioè profeta, come invece sono chiamati Abramo, Mosé e lo stesso Gesù, ma viene chiamato “rasul”, che significa letteralmente “messaggero”.
Siamo quindi in presenza di una rilevazione divina che non solo è parola diretta di Allah, ma che – secondo molte scuole teologiche – costituisce un archetipo increato (precedente alla creazione del Mondo), cioè fa parte dell’essenza stessa della divinità.
Possiamo quindi affermare che per i musulmani il Verbo si è fatto libro, così come per i cristiani il Verbo si è fatto carne in Gesù Cristo; pertanto, possiamo dire che per i fedeli di Allah, il Corano è quello che per i cristiani è Gesù.
Si pensi che il rispetto per il Libro Sacro è tale che esso non deve essere toccato con le mani sporche o impure , che non deve essere conservato “in basso”, ma in un luogo “alto e dignitoso” e non deve essere toccato da mani “infedeli”, cioè le nostre.
Di fronte a tutte queste considerazioni, risulta evidente che l’incenerimento di copie del Corano da parte di militari americani sia apparso un vero e proprio sacrilegio agli occhi dei credenti islamici ed anche un atto oltraggioso verso l’intera comunità musulmana.
E per concludere, fa un certo effetto scoprire che nella base di Bagram nessuno degli ufficiali americani abbia avuto il minimo sentore dell’errore che si stava commettendo e delle conseguenze alle quali l’intero contingente statunitense stava andando incontro.
Le manifestazioni di protesta afgane rivolte contro gli americani, hanno provocato finora 29 morti e diverse centinaia di feriti e stanno lasciando una scia di sospetti e di odio verso coloro che – non ci dimentichiamo – arrivarono come un esercito di invasori alla caccia dei talebani e di Bin Laden. Ne vedremo ancora delle belle!!
Ebbene, gli amici americani ci sono ricascati e proprio nello stesso luogo, Bagram; in occasione dello smaltimento di materiali da una base, un camion militare carico di libri e materiale religioso è arrivato al carcere e l’intero contenuto è stato gettato nell’inceneritore.
I lavoratori afgani che prestano la loro opera nella base, si sono accorti che tra i vari libri c’erano molte copie del Corano e si sono precipitati verso i militari USA per chiedere di non gettare il loro libro sacro nell’inceneritore, ma i soldati hanno replicato che era “materiale del carcere e avevano l’ordine di smaltirlo”; gli operai afgani si sono allora diretti verso il forno tirando fuori pile di libri ancora in fiamme, gridando e piangendo per il gesto sacrilego.
Da quel momento sono cominciati i disordini a Kabul e nelle altre città afgane, con giovani musulmani che cercavano di uccidere gli americani, rei – a loro dire – di oltraggio sacrilego; i militari si sono scusati ed hanno affermato che i libri sarebbero stati bruciati per errore, ma questo – agli occhi degli afgani – appare ancora più oltraggioso in quanto testimonia della superficialità, negligenza e mancanza d’attenzione con cui sono state trattate copie delle Sacre Scritture.
Ma questo Corano cosa è per i fedeli musulmani, cosa rappresenta, soprattutto per i fondamentalisti islamici? Il Corano per i fedeli non è un libro scritto da Maometto – che tra l’altro non sapeva scrivere – ma si tratta di una rivelazione divina “scesa” sulla terra tramite Maometto che, non a caso, non è chiamato in arabo “nabi”, cioè profeta, come invece sono chiamati Abramo, Mosé e lo stesso Gesù, ma viene chiamato “rasul”, che significa letteralmente “messaggero”.
Siamo quindi in presenza di una rilevazione divina che non solo è parola diretta di Allah, ma che – secondo molte scuole teologiche – costituisce un archetipo increato (precedente alla creazione del Mondo), cioè fa parte dell’essenza stessa della divinità.
Possiamo quindi affermare che per i musulmani il Verbo si è fatto libro, così come per i cristiani il Verbo si è fatto carne in Gesù Cristo; pertanto, possiamo dire che per i fedeli di Allah, il Corano è quello che per i cristiani è Gesù.
Si pensi che il rispetto per il Libro Sacro è tale che esso non deve essere toccato con le mani sporche o impure , che non deve essere conservato “in basso”, ma in un luogo “alto e dignitoso” e non deve essere toccato da mani “infedeli”, cioè le nostre.
Di fronte a tutte queste considerazioni, risulta evidente che l’incenerimento di copie del Corano da parte di militari americani sia apparso un vero e proprio sacrilegio agli occhi dei credenti islamici ed anche un atto oltraggioso verso l’intera comunità musulmana.
E per concludere, fa un certo effetto scoprire che nella base di Bagram nessuno degli ufficiali americani abbia avuto il minimo sentore dell’errore che si stava commettendo e delle conseguenze alle quali l’intero contingente statunitense stava andando incontro.
Le manifestazioni di protesta afgane rivolte contro gli americani, hanno provocato finora 29 morti e diverse centinaia di feriti e stanno lasciando una scia di sospetti e di odio verso coloro che – non ci dimentichiamo – arrivarono come un esercito di invasori alla caccia dei talebani e di Bin Laden. Ne vedremo ancora delle belle!!
domenica, marzo 04, 2012
L'OPERATO DELLE BANCHE
Prendo lo spunto da una notizia di cronaca: un piccolo imprenditore si è suicidato perché la sua Banca gli ha rifiutato un piccolo prestito (4/mila euro) che a lui occorreva per pagare gli stipendi ai suoi dipendenti (aveva crediti che non riusciva ad incassare per una cifra ben maggiore); diciamo che la somma richiesta è quanto percepisce un nostro politico in un giorno di “non lavoro”. Perché la Banca non ha concesso il prestito? Non si sa, perché l’Istituto di Credito “non è tenuto a dare spiegazioni”.
Eppure, giorni addietro, il Governatore di Bankitalia, si rivolgeva alle Banche invitandole a “concedere credito ai buoni imprenditori”; già, questo aggettivo collocato accanto alla figura del richiedente (“buoni”) è talmente generico che non ci da modo di sviluppare il concetto (ognuno può dare il suo significato).
Ma andiamo indietro nel tempo e vediamo quello che “era” l’attività delle banche fino a qualche tempo fa: la banca era un normale venditore di una merce (il denaro) che acquistava da coloro che si presentavano ai suoi sportelli e versavano i propri denari; quindi, la Banca acquistava il denaro dai propri correntisti,poniamo a 10, e lo rivendeva a15; il differenziale, lo spread, tanto per usare una parola di moda, rappresentava l’utile lordo della banca (alla stregua di un ortolano o panettiere); bisogna aggiungere che se la banca non riceveva sufficiente denaro dai propri clienti, poteva rivolgersi alla Banca Centrale per ricevere delle somme al “tasso ufficiale di sconto”.
Adesso le Banche ricevono questa sorta di “sovvenzione” dalla Banca Centrale Europea e, a questo proposito, vale ricordare che in questi ultimi tempi la BCE ha rifornito le Aziende di Credito di una massa ingentissima di denaro (l’ultima di pochi giorni fa è stata di 139/miliardi di euro), a un interesse che non ha quasi mai superato l’1%; e le Banche cosa hanno fatto con queste disponibilità? Anziché incrementare la concessione di prestiti e mutui, si sono dedicate al “finanziario”, speculando sul mercato mondiale con guadagni enormi, con molti rischi, ma soprattutto disattendendo quella che definirei la loro funzione “sociale”.
L’unico tentativo di regolamentare questo movimento “perverso” – a mia conoscenza – è stato quello dell’ex Presidente della Federal Riserve, Paul Volcker, che nel 2010 propose al Congresso americano una riforma finanziaria che scongiurasse il ripetersi della crisi del 2008, attraverso un meccanismo che vietava alle Banche di impegnarsi in rischiose speculazioni finanziarie; ma le Banche, pur salvate dal denaro pubblico, da questo orecchio non ci sentono in quanto minori speculazioni significano minori profitti e – di conseguenza – minori “bonus” per i manager; le pressioni sul Congresso sono state intensificate e le lobby delle banche hanno fatto il loro dovere: il Congresso sta mettendo in naftalina il provvedimento, anche se l’anziano Presidente tuona su tutti i giornali che le Banche devono fare le Banche e nient’altro.
Ecco, questo concetto di Volcker mi convince pienamente e spero che trovi dei sostenitori anche in Europa e si arrivi a togliere alle Aziende di Credito quell’attività surrettizia del credito che si sostanzia in particolare con il “gioco” alla Borsa Valori.
Da qualche parte ho letto che attualmente nel nostro Mondo, a fronte di un Pil diciamo di 100, abbiamo un movimento finanziario di 10.000, come a dire che, mentre si realizzano beni e servizi per “100” , si eseguono operazioni finanziarie relative a queste che sono addirittura centuplicate: con un’immagine, sarebbe come vedere un uovo che viene “montato” e da cui si ricava una crema cento volte il volume iniziale!!
In questa battaglia tra produzione e finanza, temo che sia quest’ultima ad averla vinta!!
Eppure, giorni addietro, il Governatore di Bankitalia, si rivolgeva alle Banche invitandole a “concedere credito ai buoni imprenditori”; già, questo aggettivo collocato accanto alla figura del richiedente (“buoni”) è talmente generico che non ci da modo di sviluppare il concetto (ognuno può dare il suo significato).
Ma andiamo indietro nel tempo e vediamo quello che “era” l’attività delle banche fino a qualche tempo fa: la banca era un normale venditore di una merce (il denaro) che acquistava da coloro che si presentavano ai suoi sportelli e versavano i propri denari; quindi, la Banca acquistava il denaro dai propri correntisti,poniamo a 10, e lo rivendeva a15; il differenziale, lo spread, tanto per usare una parola di moda, rappresentava l’utile lordo della banca (alla stregua di un ortolano o panettiere); bisogna aggiungere che se la banca non riceveva sufficiente denaro dai propri clienti, poteva rivolgersi alla Banca Centrale per ricevere delle somme al “tasso ufficiale di sconto”.
Adesso le Banche ricevono questa sorta di “sovvenzione” dalla Banca Centrale Europea e, a questo proposito, vale ricordare che in questi ultimi tempi la BCE ha rifornito le Aziende di Credito di una massa ingentissima di denaro (l’ultima di pochi giorni fa è stata di 139/miliardi di euro), a un interesse che non ha quasi mai superato l’1%; e le Banche cosa hanno fatto con queste disponibilità? Anziché incrementare la concessione di prestiti e mutui, si sono dedicate al “finanziario”, speculando sul mercato mondiale con guadagni enormi, con molti rischi, ma soprattutto disattendendo quella che definirei la loro funzione “sociale”.
L’unico tentativo di regolamentare questo movimento “perverso” – a mia conoscenza – è stato quello dell’ex Presidente della Federal Riserve, Paul Volcker, che nel 2010 propose al Congresso americano una riforma finanziaria che scongiurasse il ripetersi della crisi del 2008, attraverso un meccanismo che vietava alle Banche di impegnarsi in rischiose speculazioni finanziarie; ma le Banche, pur salvate dal denaro pubblico, da questo orecchio non ci sentono in quanto minori speculazioni significano minori profitti e – di conseguenza – minori “bonus” per i manager; le pressioni sul Congresso sono state intensificate e le lobby delle banche hanno fatto il loro dovere: il Congresso sta mettendo in naftalina il provvedimento, anche se l’anziano Presidente tuona su tutti i giornali che le Banche devono fare le Banche e nient’altro.
Ecco, questo concetto di Volcker mi convince pienamente e spero che trovi dei sostenitori anche in Europa e si arrivi a togliere alle Aziende di Credito quell’attività surrettizia del credito che si sostanzia in particolare con il “gioco” alla Borsa Valori.
Da qualche parte ho letto che attualmente nel nostro Mondo, a fronte di un Pil diciamo di 100, abbiamo un movimento finanziario di 10.000, come a dire che, mentre si realizzano beni e servizi per “100” , si eseguono operazioni finanziarie relative a queste che sono addirittura centuplicate: con un’immagine, sarebbe come vedere un uovo che viene “montato” e da cui si ricava una crema cento volte il volume iniziale!!
In questa battaglia tra produzione e finanza, temo che sia quest’ultima ad averla vinta!!