<$BlogRSDUrl$>

venerdì, luglio 21, 2006

COSI' VA IL MONDO 

Mentre il mondo è travagliato da un sacco di disgrazie, in Italia sembra che ci siano due soli problemi – almeno per i nostri giornali – e cioè le sentenze su “calciopoli” e l’agitazione dei taxisti.
Il primo argomento sembra addirittura più importante di tutti: pensate che a Firenze, le manifestazioni, dopo quelle di venerdì scorso culminate con il pestaggio di un innocuo fotografo, lunedì si sono ripetute e hanno provocato il blocco dei binari della ferrovia con la conseguente divisione in due della nostra rete ferroviaria nazionale; risultato conseguito: i treni dal nord al sud e viceversa sono riusciti a transitare soltanto dopo cinque ore e tanto è stato il ritardo accumulato.
La protesta più curiosa è quella avanzata dal noto regista Franco Zeffirelli, notoriamente tifosissimo della Fiorentina, il quale ha proposto di boicottare le cose per le quali Firenze è giustamente celebre in tutto il mondo e cioè i Musei cittadini, bloccando tutte le entrate con una muraglia umana: almeno questo ha il merito dell’originalità.
Il secondo argomento (quello dei taxisti) sembra rientrato perché il ministro Bersani si è piegato (dalle mie parti si dice “si è calato le brache”) alla maggior parte delle richieste degli operatori del settore ed ha finito pertanto per stravolgere il suo decreto che già di per se era poco “liberalizzante”; come conseguenza immediata si hanno i farmacisti e gli avvocati che hanno annunciato scioperi a catena almeno fino al 25 luglio. Avranno pensato: “e che siamo più fessi dei taxisti?!”.
Intanto il mondo continua nella sua spirale di cieca ed assurda violenza: mentre in Iraq un camion sul quale era montata una mitraglia, ha falciato un centinaio di persone che facevano la spesa in un mercato (opera di “resistenti” direbbe una nostra giudice milanese), in medio oriente siamo praticamente alla guerra guerreggiata tra Israele e il Libano, quest’ultimo in quanto ospitante e “facilitante” le milizie degli hezbollah che sono il vero obbiettivo in quanto responsabili dell’uccisione di nove soldati israeliani e della cattura di altri due militari (in totale sembrano essere tre i soldati nelle mani dei guerriglieri hamas ed hezbollah).
Per ora siamo al lancio di missili e razzi con una cinquantina di morti al giorno, ma sembra che Israele abbia invaso il sud del Libano alla ricerca delle roccaforti degli hezbollah e di possibili nascondigli dove possono trovarsi i soldati rapiti: non siano ancora all’invasione autentica – drasticamente smentita dal governo israeliano – ma certo sapere che, per la prima volta dopo vari anni, le truppe con la stella di Davide escono dal loro territorio, può fare intravedere scenari abbastanza foschi.
Nello stesso periodo si è tenuto e concluso il G8, riunione dei 7 paesi maggiormente industrializzati più la Russia, che si è trovato a dover parlare dei problemi del Medio Oriente tralasciando quelli che già erano in agenda, primo tra tutti quello dell’energia.
La riunione degli 8 grandi – ai quali si sono aggiunti, nell’ultima giornata, Cina, India e Brasile – si è conclusa con un “mesto” comunicato nel quale viene evidenziata l’impotenza di questo club esclusivo di fronte a queste tragedie; tale e quale come l’Europa!!
Dimenticavo: nel sud est asiatico abbiamo avuto un nuovo tsunami che si è abbattuto questa volta prevalentemente sull’Isola di Giava facendo almeno 350 morti (sembra che non ci sia nessun italiano).
Ecco, questo è lo spaccato internazionale, al quale noi contrapponiamo “calciopoli” e, se non basta, i taxisti: come dice il proverbio, “ognuno mette quello che ha e ognuno ha quello che si merita”.

lunedì, luglio 17, 2006

LEALTA' E PROBITA' SPORTIVA 

Con questa piccola ma roboante frase, ci sentiamo tutti degli autentici De Coubertin e – dopo esserci turati il naso – tiriamo avanti; mi riferisco, in modo particolare a quanto citato nel mio ultimo post a proposito della vicenda Zidane/Materazzi e, subito dopo alle sentenze della CAF a carico di squadre, dirigenti e arbitri del mondo del calcio.
Se torniamo, per un solo attimo a quanto già detto a proposito dello scontro, verbale prima e fisico subito dopo, tra i due giocatori, ci sentiamo rispondere da tutti, ma proprio tutti che durante una partita di calcio “è normale” offendersi, includendo in queste offese anche genitori, spose e familiari ai vari livelli e che non si deve reagire.
Ora io dico: sarà anche “consueto” (mi sembra un termine migliore che “normale”), ma non mi si venga a dire che rientra neri canoni di “lealtà e probità sportiva di cui sopra? E quindi, senza volere costruire livelli di responsabilità, sbaglia assai colui che reagisce ad una provocazione, ma non è “leale” neppure colui che provoca.
Questo sia chiaro per tutti e, soprattutto, vorrei aggiungere che, se posso accettare questo modo di argomentare da un tifoso sfegatato – dal Beppe della situazione – non lo posso certo tollerare quando a esplicitarlo è il fior fiore della classe giornalistica sportiva, la quale poi s’indigna se a fuoruscire da questo canone di lealtà è “l’amico” (almeno fino a un paio di mesi fa) Moggi; amico loro, sia ben chiaro.
Ed allora, passiamo adesso ad argomentare circa le sentenza della CAF su “calciopoli”: se qualcuno di voi ha avuto modo di leggere con una certa attenzione i vari dispositivi, avrà notato che sono tutti centrati sull’art. 1 dello Statuto Federale che impone a tutti i tesserati di “comportarsi con lealtà e probità sportiva in ogni loro attività”; ma i giocatori sono esclusi da questa incombenza oppure no?
E a proposito dello Statuto Federale, resta da vedere qualcosa a proposito di alcune stranezze che vi si trovano: le sentenze pronunciate dal Tribunale presieduto da Ruperto, possono (e lo saranno tutte) essere appellate presso la Corte Federale (presieduta da Sandulli) che confermerà o meno le sentenze entro pochissimi giorni dall’inizio del procedimento.
A questo punto scatta l’operazione “iscrizione alle coppe europee”, anche se esiste un altro organismo giuridico – la Camera di Conciliazione e Arbitrato (CCA) – che in pochissimi giorni fornisce un nuovo “parere” che, in teoria potrebbe anche essere completamente difforme da tutti i precedenti; questo organismo può essere adito solo da “squadre retrocesse” e/o da dirigenti o comunque tesserati condannati: per fare un esempio, nella attuale situazione, alla CCA possono ricorrere tutti (squadre e dirigenti) escluso il Milan, in quanto soltanto penalizzato e non retrocesso.
Le iscrizioni alle coppe ed ai campionato sono già avvenuti, ma adesso entra in azione la cosiddetta giustizia ordinaria e quindi siamo al TAR del Lazio, il quale ha come appello il Consiglio di Stato; da notare che per adire il TAR bisogna essere transitati dalla CCA e quindi, in pratica, al Milan viene inibito questo tipo di ricorso.
A margine di questa situazione giuridica ci sono i “tifosi” che stanno già agitandosi per le presunte ingiustizie subite: in effetti, se guardiamo le sentenze nel loro insieme, si vede che tutto questo bordello è stato messo in piedi da Moggi e Mazzini con l’ausilio di soli 2 (dico due) arbitri, in quanto tutti gli altri sono stati assolti: definirlo “strano” mi sembra un eufemismo.
Comunque, nelle manifestazioni dei tifosi comincia già ad esserci il “ferito grave”: è successo a Firenze dove è stato malmenato in modo orrendo il fotografo di un giornale; una sola richiesta: non cominciamo con la stessa solfa di sempre dicendo che coloro che fanno violenza non sono “tifosi”, ma delinquenti comuni, perché è come nascondersi dietro il fatidico dito. Diciamo invece che i tifosi si caricano l’un con l’altro di violenza e da questo ne deriva una sorta di manipolo becero e manesco; tutto il contrario è soltanto bugia.
Vorrei quindi concludere con una raccomandazione: ragazzi, la retrocessione della vostra squadra è senz’altro una cosa grave, ma ce ne sono tante, ma tante altre molto peggiori, quindi, meditiamo prima di agire!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?