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giovedì, gennaio 08, 2004

Scandalo Parmalat: è l'ora delle Banche! 

Finalmente le Procure di Parma e di Milano si sono accorte delle Banche e del ruolo che hanno avuto nella vicenda Parmalat.
In pratica, e raccontato in termini semplici per i nostri amici interessati al problema,, il giochino funzionava così (io l’avevo già sostenuto nel corso dello scandalo Cirio, ma nessuno mi ha dato ascolto): si ha una Banca (o meglio, un gruppo di Banche) fortemente esposte nei confronti di un cliente in grosse difficoltà commerciali e finanziarie; per un duplice ordine di motivi non possono rivolgersi al cliente con la frase tipica che viene usata nei confronti di noi tutti: lei è invitato a “rientrare” immediatamente, e ci tolgono anche il libretto degli assegni.
I due motivi sopra accennati sono: il primo le ingerenze politiche che nei caso di gruppi così grossi non mancano mai; il secondo è di natura più pratica e cioè, se viene tagliato il credito il cliente porta i libri in tribunale e le Banche, non essendo creditori privilegiati, rientrano di percentuali bassissime dei loro crediti.
Allora cosa si inventa: semplice, si smette di finanziare il cliente e si passa l’onere dell’approvvigionamento del credito al sistema del risparmio mediante l’emissione dei famosi (o famigerati) BOND che poi altro non sono che dei presiti che gli investitori fanno all’emittente l’obbligazione..
Ora dobbiamo collocare questi bond tra la clientela della Banca: niente paura, con la fantasia tipica degli italiani si vanno ad identificare tutta una serie di categorie di investitori (un po’ sprovveduti) ai quali sottoporre i titoli per la sottoscrizione, con il miraggio di interessi ben al di sopra di quelli di mercato (dovrebbe insospettire).
Con questo sistema, le Banche hanno ottenuto un duplice vantaggio: non si sono ulteriormente esposte con un cliente “difficilmente gestibile” e hanno anche fatto cassa con le commissioni di collocamento.
Semplice, ingegnoso e….a prova di Associazioni dei consumatori (almeno fino ad oggi). In una parola: geniale.

martedì, gennaio 06, 2004

Maledetti!!! 

AUGURO A VOI E AI VOSTRI FAMILIARI UNA MORTE LENTA E DOLOROSA.
Questa frase, dallo stile tipicamente oxfordiano, è stata rivolta dal rag. Fauto Tonna, ex direttore finanziario della Parmalat, ai cronisti che lo attendevano di fronte alla Procura dove lo stesso ragioniere è stato convocato – in manette – per dare una qualche spiegazione del mostruoso ammanco che va rivelandosi in tutte le società facenti capo al cav. Calisto Tanzi.
A quanto è trapelato dagli interrogatori, il fine ragioniere avrebbe ammesso tutte le malefatte ma si è trincerato dietro la consueta “non facevo che eseguire gli ordini di Calisto”.
Mi sbaglierò, ma questa frase mi sembra di averla già sentita: non hanno detto la stessa cosa tutti i gerarchi nazisti processati a Norimberga, riferendosi a Hitler?
Cosa c’entra mischiare le due faccende – direte voi – e avete ragione, apparentemente niente lega i due fatti, meno uno: in entrambi i casi un intero staff manageriale (nel caso Tanzi) e un popolo (nel caso dei nazisti) si trincera dietro un “fantasma” per cancellarsi di dosso tutti gli schizzi di m….che imbrattano i candidi vestitini e così facendo poter tornare, dopo un congruo periodo di “quarantena”, a fare i propri affari più o meno sporchi.
Nelle stesse ore, o giù di lì, un gruppo di risparmiatori assistiti da una delle associazioni di consumatori ha deciso di costituirsi parte civile nel Processo penale che vedrà – quando? – imputato il Tanzi.
Questi signori, ai quali se potesse il Tonna invierebbe la stessa maledizione recapitata ai giornalisti, sperano così facendo di rientrare almeno parzialmente nei propri disgraziatissimi investimenti; forse si illudono, forse no. Chissa??

domenica, gennaio 04, 2004

Buon 2004 a tutti 

E così siamo arrivati al 2004; tutti noi abbiamo un anno di più ma continuiamo a festeggiare (ma cosa??) il nuovo anno che – a parte ogni altra considerazione – ci porta sicuramente una cosa: l’invecchiamento.
Ma, lasciando stare le melanconie, vediamo cosa ci possiamo ragionevolmente attendere dal nuovo anno, partendo, ovviamente, da quello che ci ha lasciato il vecchio; abbiamo chiuso con il caso Parmalat in prima pagina e penso che durerà ancora per un po’ di tempo; gli inquisiti usciranno di prigione, dove resterà solo qualche pesce piccolo, si varerà una qualche commissione d’inchiesta che non scoprirà niente, se non quello che è alla luce del sole e i piccoli investitori dei Bond e delle azioni…..lo prenderanno in quel posto, come al solito.
Ci sarà poi l’Irak, dove il bordello continuerà ancora per un bel po’, con attentati e militari uccisi; sarà però un’ottima vetrina per i governanti occidentali che hanno inviato truppe: dopo Bush è di questi giorni la visita di Blair che segue di poco quella di Asnar. E il Berlusca? Come al solito ultimo della fila!
E dovremo preoccuparci di Osama, con la sua fantomatica organizzazione che usa il terrore come deterrente politico più delle bombe; basta far trapelare l’ipotesi di un attentato per mettere in ginocchio tutta la struttura aeroportuale occidentale. In effetti, a ben guardare, è proprio quello che “gli scuri” vogliono!
Insomma, come si può vedere le cose che dovrebbero svilupparsi nel 2004 ci sono, e tante, ma nessuna di queste mostra un lato positivo al quale attaccarsi per poter ipotizzare che il 2004 (che tra l’altro è bisestile) sia migliore del precedente.
Speriamo bene, comunque Buon 2004 a tutti!!

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