venerdì, giugno 24, 2011
FOTO ITALO-FRANCESI
Non sono vere e proprie foto, ma solo eventi che ci mostrano come questi due paesi i cui popoli sono definiti “cugini”, hanno dei problemi che li uniscono, almeno sotto il profilo della stupidità degli accadimenti.
Cominciamo dall’Italia e vediamo che in questo nostro disgraziato e bellissimo Paese, da tutti catalogato “con le pezze al culo”, si stanno facendo degli orrori finanziari che smagriscono ancora di più le scarse disponibilità: mi riferisco all’opulenza con cui è stato progettato il nuovo Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
Un passo indietro: il “vecchio” Palazzo del Cinema mi sembrava – a me, ma anche a moltissimi altri frequentatori della Mostra – come una delle cose che ancora funzionavano benissimo e quindi, due anni fa, quando si è appreso del progetto per un nuovo edificio – ovviamente sfarzoso e bellissimo, almeno sulla carta – si è detto che non era tra i primari bisogni ai quali si doveva porre mano. Comunque, l’anno scorso, siamo stati accolti dai primi lavori che – si è pensato - vengono interrotti per il Festival: un gigantesco cratere e l’abbattimento dei pini che offrivano un ombroso riparo ai frequentatori della Mostra; totale delle spese fino a quel momento, 36/milioni di euro.
A questo punto la situazione si è bloccata, forse perché sono andati fuori da ogni ragionevole spesa previsionale, e non sappiamo se la sontuosa opera andrà avanti e vedrà la luce; di sicuro c’è che anche quest’anno i frequentatori della Mostra vivranno qualche disagio per le buche e i lavori che sono stati interrotti, ma soprattutto si mangeranno le unghie della mani e dei piedi pensando ai soldi che finora sono stati gettati al vento: come dicevo 36/milioni di euro per le opere di sbancamento e di abbattimento degli alberi, oltre a quelli per i progetti, dei quali non si conoscono gli importi. Il Palazzo verrà costruito prima o poi? Non si sa e soprattutto non se ne conosce l’eventuale data di fine lavori: ho paura che molti di noi frequentatori non ne vedranno la realizzazione anche se questa avrà luogo, prima o poi!!
I cugini francesi – anch’essi con le pezze al culo ma apposte su dei pantaloni che fanno bella figura - si svegliano una bella mattina e scoprono di vivere una realtà che non conoscevano così tremenda: in una scuola di un tranquillo paese del sud ovest, una ragazzina di 13 anni, Carla, litiga per motivi di concorrenza amorosa, con una compagna di classe e la schiaffeggia; il fratello di quest’ultima – non ancora quindicenne – decide di “vendicare” la sorellina e aspetta Carla all’uscita della scuola, colpendola poi con pugni e calci fino a farla stramazzare a terra, dove ci resterà cadavere; tutto questo davanti agli occhi impietriti dei compagni di entrambi e dei docenti; da aggiungere che nessuno è intervenuto per sedare la furia del ragazzino, neppure gli insegnanti che avrebbero avuto il preciso dovere di farlo.
E così la Francia si sveglia una mattina sotto choc per questo episodio che mette in luce, per l’ennesima volta, il fenomeno sempre più grave della violenza giovanile; ho detto per l’ennesima volta,m in quanto non è certo la prima volta che il fenomeno della violenza giovanile balza alle cronache dei giornali, ma sempre si cerca di dargli una spiegazione, una motivazione, quando invece non esistono: il ragazzino era uno come tanti, senza problemi psicologici, proveniente da una famiglia “normale”.
Gli psicologi dicono che “stanno perdendo il senso della realtà”, bombardati come sono dalle scene violente che vedono nei telefilm e nei videogiochi. La politica chiede di abbassare la soglia di età in cui si è penalmente responsabili:insomma nessuno ci capisce niente e si cerca solo una cosa: la repressione e non la prevenzione!!
Cominciamo dall’Italia e vediamo che in questo nostro disgraziato e bellissimo Paese, da tutti catalogato “con le pezze al culo”, si stanno facendo degli orrori finanziari che smagriscono ancora di più le scarse disponibilità: mi riferisco all’opulenza con cui è stato progettato il nuovo Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
Un passo indietro: il “vecchio” Palazzo del Cinema mi sembrava – a me, ma anche a moltissimi altri frequentatori della Mostra – come una delle cose che ancora funzionavano benissimo e quindi, due anni fa, quando si è appreso del progetto per un nuovo edificio – ovviamente sfarzoso e bellissimo, almeno sulla carta – si è detto che non era tra i primari bisogni ai quali si doveva porre mano. Comunque, l’anno scorso, siamo stati accolti dai primi lavori che – si è pensato - vengono interrotti per il Festival: un gigantesco cratere e l’abbattimento dei pini che offrivano un ombroso riparo ai frequentatori della Mostra; totale delle spese fino a quel momento, 36/milioni di euro.
A questo punto la situazione si è bloccata, forse perché sono andati fuori da ogni ragionevole spesa previsionale, e non sappiamo se la sontuosa opera andrà avanti e vedrà la luce; di sicuro c’è che anche quest’anno i frequentatori della Mostra vivranno qualche disagio per le buche e i lavori che sono stati interrotti, ma soprattutto si mangeranno le unghie della mani e dei piedi pensando ai soldi che finora sono stati gettati al vento: come dicevo 36/milioni di euro per le opere di sbancamento e di abbattimento degli alberi, oltre a quelli per i progetti, dei quali non si conoscono gli importi. Il Palazzo verrà costruito prima o poi? Non si sa e soprattutto non se ne conosce l’eventuale data di fine lavori: ho paura che molti di noi frequentatori non ne vedranno la realizzazione anche se questa avrà luogo, prima o poi!!
I cugini francesi – anch’essi con le pezze al culo ma apposte su dei pantaloni che fanno bella figura - si svegliano una bella mattina e scoprono di vivere una realtà che non conoscevano così tremenda: in una scuola di un tranquillo paese del sud ovest, una ragazzina di 13 anni, Carla, litiga per motivi di concorrenza amorosa, con una compagna di classe e la schiaffeggia; il fratello di quest’ultima – non ancora quindicenne – decide di “vendicare” la sorellina e aspetta Carla all’uscita della scuola, colpendola poi con pugni e calci fino a farla stramazzare a terra, dove ci resterà cadavere; tutto questo davanti agli occhi impietriti dei compagni di entrambi e dei docenti; da aggiungere che nessuno è intervenuto per sedare la furia del ragazzino, neppure gli insegnanti che avrebbero avuto il preciso dovere di farlo.
E così la Francia si sveglia una mattina sotto choc per questo episodio che mette in luce, per l’ennesima volta, il fenomeno sempre più grave della violenza giovanile; ho detto per l’ennesima volta,m in quanto non è certo la prima volta che il fenomeno della violenza giovanile balza alle cronache dei giornali, ma sempre si cerca di dargli una spiegazione, una motivazione, quando invece non esistono: il ragazzino era uno come tanti, senza problemi psicologici, proveniente da una famiglia “normale”.
Gli psicologi dicono che “stanno perdendo il senso della realtà”, bombardati come sono dalle scene violente che vedono nei telefilm e nei videogiochi. La politica chiede di abbassare la soglia di età in cui si è penalmente responsabili:insomma nessuno ci capisce niente e si cerca solo una cosa: la repressione e non la prevenzione!!
mercoledì, giugno 22, 2011
COME SI TROVANO I SOLDI?
L’argomento che sentiamo più spesso è la richiesta di riforme e – in modo particolare – la riforma del fisco specialmente di quello sul lavoro e sulle pensioni.
Se volete qualche numero, eccoli: adesso le aliquote Irpef sono 22-37-38-41-43 (secondo ovviamente gli introiti); quelle che “potrebbero” arrivare, stando ad alcune indiscrezioni, sono 20-30-40 oppure 20-31-45;: comunque, con questi numeri non possiamo comprendere che cosa ci guadagnerebbe la casalinga di Voghera ed il muratore di Benevento; teniamo poi presente le recentissime affermazioni di Moody’s circa una possibile “retrocessione” del rating dell’Italia per il Debito Pubblico e per il rischio del cosiddetto ”contagio greco”; a questo proposito, senza dire niente di mio, mi limito a riportare le dichiarazioni di due personaggi molto diversi tra loro: il Ministro Brunetta ha detto che “le dichiarazioni di Moody’s non vanno prese per oro colato; l’Italia ha i conti a posto e produrrà ulteriori interventi per arrivare agli obiettivi prefissati”; l’altro intervento è della Camusso, Segretario delle CGIL, che ha detto “queste Agenzie sono le stesse che ci hanno trascinato nella crisi internazionale, senza preannunciare proprio niente”. Comunque sia, queste riforme fiscali dovrebbero produrre una maggiore possibilità di consumare e quindi di generare ricchezza, ma per farle occorre sapere dove andare a prendere i soldi; Tremonti, con fare provocatorio, ha affermato: “mi dicano loro dove devo tagliare”, (chi sono ”loro) e aggiungendo che occorre trovarli non solo per abbassare le tasse ma anche per impostare una manovra da 45miliardi in tre anni per raggiungere il pareggio entro il 2014.
Comincio io e fornisco alcuni modesti suggerimenti al Ministro: i nostri gloriosi Partiti, dopo aver perduto sonoramente un referendum, hanno cambiato nome ai rimborsi e tutto è ritornato come prima: ebbene, i rimborsi elettorale superano i 120milioni di euro e dovrebbero essere “TUTTI” cancellati, con un Decreto; se i partiti hanno delle spese se le facciano rimborsare dagli elettori; sempre nel campo della politica, le prebende dei parlamentari (quasi 200/milioni di euro) devono essere dimezzate anch’esse per decreto; a proposito, sapete che recentemente, cion una faccia di bronzo degna dei bronzi di Riace, si sino aumentati lo stipendio di 1.153 euro al mese, con norma passata all’unanimità, senza neppure un astenuto? Poi, quando si discuterà l’approvazione di questi “tagli”, invitare il pubblico a Montecitorio e voglio proprio vedere chi vota contro a questi Decreti: li aspettiamo fuori!!
C’è poi l’annoso problema delle Province: costano 19miliardi, quasi tutti per il personale e quindi sarebbe un bel colpo abolirle, ma con il contestuale licenziamento del personale; già, perché non ho capito come mai nello Stato e negli Enti Pubblici i dipendenti hanno un trattamento diverso da quelli privati.
A proposito di questi ultimi, sentite questa:, la Datalogic, leader nel settore dei codici a barre, con duemila dipendenti nel mondo, ha deciso di delocalizzare in Vietnam un pezzo della produzione – quella di Treviso – ed ha chiuso lo stabilimento veneto mettendo a casa cento dipendenti; eppure i conti sono attivi!! Che fare?? Io propongo che l’atteggiamento sia uguale per tutti i dipendenti sia privati che pubblici, senza fare sacche di privilegi ma trattando tutti allo stesso modo.
E poi, ultimo suggerimento per il Ministro, mettere mano ad una tassazione speciale “provvisoria” di un 10% (o giù di lì) per coloro che hanno un introito superiore ai 100/mila euro annuali e usare anche questa raccolta sia per le riforme che per sistemare il pareggio di bilancio. Sono stato chiaro??
Se volete qualche numero, eccoli: adesso le aliquote Irpef sono 22-37-38-41-43 (secondo ovviamente gli introiti); quelle che “potrebbero” arrivare, stando ad alcune indiscrezioni, sono 20-30-40 oppure 20-31-45;: comunque, con questi numeri non possiamo comprendere che cosa ci guadagnerebbe la casalinga di Voghera ed il muratore di Benevento; teniamo poi presente le recentissime affermazioni di Moody’s circa una possibile “retrocessione” del rating dell’Italia per il Debito Pubblico e per il rischio del cosiddetto ”contagio greco”; a questo proposito, senza dire niente di mio, mi limito a riportare le dichiarazioni di due personaggi molto diversi tra loro: il Ministro Brunetta ha detto che “le dichiarazioni di Moody’s non vanno prese per oro colato; l’Italia ha i conti a posto e produrrà ulteriori interventi per arrivare agli obiettivi prefissati”; l’altro intervento è della Camusso, Segretario delle CGIL, che ha detto “queste Agenzie sono le stesse che ci hanno trascinato nella crisi internazionale, senza preannunciare proprio niente”. Comunque sia, queste riforme fiscali dovrebbero produrre una maggiore possibilità di consumare e quindi di generare ricchezza, ma per farle occorre sapere dove andare a prendere i soldi; Tremonti, con fare provocatorio, ha affermato: “mi dicano loro dove devo tagliare”, (chi sono ”loro) e aggiungendo che occorre trovarli non solo per abbassare le tasse ma anche per impostare una manovra da 45miliardi in tre anni per raggiungere il pareggio entro il 2014.
Comincio io e fornisco alcuni modesti suggerimenti al Ministro: i nostri gloriosi Partiti, dopo aver perduto sonoramente un referendum, hanno cambiato nome ai rimborsi e tutto è ritornato come prima: ebbene, i rimborsi elettorale superano i 120milioni di euro e dovrebbero essere “TUTTI” cancellati, con un Decreto; se i partiti hanno delle spese se le facciano rimborsare dagli elettori; sempre nel campo della politica, le prebende dei parlamentari (quasi 200/milioni di euro) devono essere dimezzate anch’esse per decreto; a proposito, sapete che recentemente, cion una faccia di bronzo degna dei bronzi di Riace, si sino aumentati lo stipendio di 1.153 euro al mese, con norma passata all’unanimità, senza neppure un astenuto? Poi, quando si discuterà l’approvazione di questi “tagli”, invitare il pubblico a Montecitorio e voglio proprio vedere chi vota contro a questi Decreti: li aspettiamo fuori!!
C’è poi l’annoso problema delle Province: costano 19miliardi, quasi tutti per il personale e quindi sarebbe un bel colpo abolirle, ma con il contestuale licenziamento del personale; già, perché non ho capito come mai nello Stato e negli Enti Pubblici i dipendenti hanno un trattamento diverso da quelli privati.
A proposito di questi ultimi, sentite questa:, la Datalogic, leader nel settore dei codici a barre, con duemila dipendenti nel mondo, ha deciso di delocalizzare in Vietnam un pezzo della produzione – quella di Treviso – ed ha chiuso lo stabilimento veneto mettendo a casa cento dipendenti; eppure i conti sono attivi!! Che fare?? Io propongo che l’atteggiamento sia uguale per tutti i dipendenti sia privati che pubblici, senza fare sacche di privilegi ma trattando tutti allo stesso modo.
E poi, ultimo suggerimento per il Ministro, mettere mano ad una tassazione speciale “provvisoria” di un 10% (o giù di lì) per coloro che hanno un introito superiore ai 100/mila euro annuali e usare anche questa raccolta sia per le riforme che per sistemare il pareggio di bilancio. Sono stato chiaro??
lunedì, giugno 20, 2011
CHE C’ENTRO io CON LA GRECIA??
In occasione delle discussioni sul problema delle riduzione delle tasse ai fini di un aumento dei consumi e di una conseguente crescita, è venuto fuori – tra tutti gli altri problemi – il fatto che la situazione attuale della Grecia sta mettendo a rischio anche il nostro Paese e quindi bisogna stare “in campana”, continuando a tirare la cinghia (chi ce l’ha) mentre quelli che portano le bretelle sono tranquilli, oltre a rappresentare la maggioranza della Nazione, quella parte cioè che attraverso la loro posizione – ricordate che io la definisco “con il culo al caldo” – e usufruendo di scamotto e di prevaricazione, non teme più di tanto l’attuale contingenza.
Ma smetto di parlare di questo e ritorno alla domanda del titolo: che c’entriamo noi con la Grecia? Dunque, a quanto ho capito, lo stato ellenico, si trova nuovamente in cattive acque e rischia “il fallimento” che, in termini tecnici si definisce “default”. Bene, fino a qui siamo tutti d’accordo, ma ora andiamo avanti; cerco qualcuno che con parole semplici, accessibili a tutti (sia alla casalinga di Voghera che al muratore di Benevento) ci spieghi il nesso con la nostra economia; da parte mia vedo solo un collegamento con le istituzioni finanziarie, ma mi sembra difficile spiegare alla gente che tutto questo casino nasce per aiutare qualche improvvido istituto di credito nostrano.
Dunque, la Grecia ha già avuto un ”aiutino” dall’Europa un anno fa di 110 miliardi di euro (provate a ridurlo in lire e vedrete che cifra viene fuori), ma sembra che il salvagente non sia stato sufficiente e i greci hanno nuovamente battuto cassa nei confronti dell’Europa chiedendo altri 100miliardi di euro (mica bruscolini!!)
Qualcuno tra i Paesi dell’UE storce il naso (in particolare la Merkel) ma la risposta degli altri è che se non sistemiamo la Grecia ne risentiremo tutti!! Ma perché? Ecco, è questo che voglio conoscere e se è ancora la “finanza” e di conseguenza “la speculazione” che tira la volata a questa insensata operazione, credo che ci siano tutti gli estremi per incazzarsi.
Comunque sia, l’operazione aiuti alla Grecia sta andando avanti e attende solo l’assenso del Parlamento greco alle misure restrittive richieste dall’Europa; ma i vecchi 110miliardi sono già stati spesi? E in che modo?. La gente di questo non sa niente perché ai “sudditi” non è dato conoscere come si comporta il sovrano ed i suoi giannizzeri; spero però che prima o poi questi sudditi chiedano conto di questi comportamenti; magari anche con la forza!!
Ma se torniamo nel nostro bellissimo e sfortunatissimo Paese abbiamo sul tavolo della politica il problema dell’abbassamento delle tasse, la qual cosa genera una sorta di braccio di ferro tra il “ragioniere” per antonomasia, Tremonti, e la compagine governativa: il primo dice che in cassa non c’è disponibilità per abbassare le tasse e che questa operazione deve trovare una compensazione da qualche altra parte (ne parlerò in un prossimo post); lui non suggerisce niente su dove trovare i soldi, sembra proprio che non se ne intenda di queste operazioni.
Intanto il lavoro latita sempre più, gli occupati sono sempre meno e i numeri dati dal Ministero del Lavoro non sono veritieri in quanto mettono insieme i lavoratori a tempo indeterminato con quelli che lavorano con contratti a termine, magari reiterati (anche fino a dieci anni, come ho potuto sperimentare personalmente con una ricercatrice che ho conosciuto). Anche di questo ne parlerò quanto prima.
In tutto questo bordello, i soliti noti se ne fregano di tutto e di tutti e badano soltanto a mantenere il proprio culo al caldo; possiamo dar loro torto??
Ma smetto di parlare di questo e ritorno alla domanda del titolo: che c’entriamo noi con la Grecia? Dunque, a quanto ho capito, lo stato ellenico, si trova nuovamente in cattive acque e rischia “il fallimento” che, in termini tecnici si definisce “default”. Bene, fino a qui siamo tutti d’accordo, ma ora andiamo avanti; cerco qualcuno che con parole semplici, accessibili a tutti (sia alla casalinga di Voghera che al muratore di Benevento) ci spieghi il nesso con la nostra economia; da parte mia vedo solo un collegamento con le istituzioni finanziarie, ma mi sembra difficile spiegare alla gente che tutto questo casino nasce per aiutare qualche improvvido istituto di credito nostrano.
Dunque, la Grecia ha già avuto un ”aiutino” dall’Europa un anno fa di 110 miliardi di euro (provate a ridurlo in lire e vedrete che cifra viene fuori), ma sembra che il salvagente non sia stato sufficiente e i greci hanno nuovamente battuto cassa nei confronti dell’Europa chiedendo altri 100miliardi di euro (mica bruscolini!!)
Qualcuno tra i Paesi dell’UE storce il naso (in particolare la Merkel) ma la risposta degli altri è che se non sistemiamo la Grecia ne risentiremo tutti!! Ma perché? Ecco, è questo che voglio conoscere e se è ancora la “finanza” e di conseguenza “la speculazione” che tira la volata a questa insensata operazione, credo che ci siano tutti gli estremi per incazzarsi.
Comunque sia, l’operazione aiuti alla Grecia sta andando avanti e attende solo l’assenso del Parlamento greco alle misure restrittive richieste dall’Europa; ma i vecchi 110miliardi sono già stati spesi? E in che modo?. La gente di questo non sa niente perché ai “sudditi” non è dato conoscere come si comporta il sovrano ed i suoi giannizzeri; spero però che prima o poi questi sudditi chiedano conto di questi comportamenti; magari anche con la forza!!
Ma se torniamo nel nostro bellissimo e sfortunatissimo Paese abbiamo sul tavolo della politica il problema dell’abbassamento delle tasse, la qual cosa genera una sorta di braccio di ferro tra il “ragioniere” per antonomasia, Tremonti, e la compagine governativa: il primo dice che in cassa non c’è disponibilità per abbassare le tasse e che questa operazione deve trovare una compensazione da qualche altra parte (ne parlerò in un prossimo post); lui non suggerisce niente su dove trovare i soldi, sembra proprio che non se ne intenda di queste operazioni.
Intanto il lavoro latita sempre più, gli occupati sono sempre meno e i numeri dati dal Ministero del Lavoro non sono veritieri in quanto mettono insieme i lavoratori a tempo indeterminato con quelli che lavorano con contratti a termine, magari reiterati (anche fino a dieci anni, come ho potuto sperimentare personalmente con una ricercatrice che ho conosciuto). Anche di questo ne parlerò quanto prima.
In tutto questo bordello, i soliti noti se ne fregano di tutto e di tutti e badano soltanto a mantenere il proprio culo al caldo; possiamo dar loro torto??