venerdì, agosto 19, 2011
13 AGOSTO - UNA DATA IMPORTANTE
Smetto per un po’ di parlare di crisi, di manovre finanziarie e di altre menate del genere; l’unica considerazione che mi piace condividere con i miei lettori è che al momento vedo tartassati solo coloro che sono “conosciuti” (anche se grandi percettori di reddito) mentre coloro che più mi stanno sulle scatole e cioè gli speculatori, quelli che sono delle autentiche sanguisughe che vivono succhiando il “reddito” senza fare niente, non mi sembrano toccati: spero di sbagliare.
Ma torniamo al titolo di questo blog ed alla data ivi contenuta: 13 agosto, pochi giorni fa), alla quale aggiungo l’anno, 1961, cioè 50 anni fa, e subito dopo vi dico che si tratta della costruzione del famigerato “muro” di Berlino che divise l’ex capitale tedesca in due parti, una di competenza dell’Unione Sovietica e l’altra delle potenze occidentali.
La costruzione del muro fu uno degli atti della famosa “guerra fredda”, quella situazione nella quale i due blocchi si fronteggiavano ma non aprivano il fuoco l’uno contro l’altro; ecco perché si dice che John Kennedy, quando venne informato della costruzione, ebbe un sorriso e dentro di se ebbe a dirsi che la guerra (quella vera) non ci sarebbe stata: il muro infatti è una costruzione difensiva e non offensiva e quindi non si sarebbe tornati a morire per Berlino.
Per la verità, il BND, il servizio segreto della Germania occidentale, succursale avanzata delle Cia, sapeva benissimo che la Russia non avrebbe arrischiato una mossa tanto azzardata senza essere certa delle conseguenze e cioè che entrambi i due contendenti erano giunti ad un accordo – sopra alla testa dei tedeschi, orientali ed occidentali – con cui di fatto la città veniva spartita tra le due potenze, entrambe liete di non riunificate una realtà che tanto aveva dato filo da torcere.
E la situazione poteva essere anche usata come propaganda, come fece Kennedy in visita alla città divisa, quando pronunciò la frase che poi è passata alla storia “Ich bin ein berliner” (anch’io sono un berlinese).
Come tutte le cose di questo mondo, la motivazione della costruzione del muro è squisitamente economica: la parte Ovest, spinta dall’economia anglo-americana, stava conoscendo un periodo di grande progresso, mentre la parte Orientale aveva una situazione tutt’altro che florida, tant’è vero che le fughe da una parte all’altra della città si andavano moltiplicando, fino a raggiungere le tremila unità giornaliere.
Con questa situazione Kruscev, fu costretto ad autorizzare la costruzione del muro al fine di ovviare ad un paventato collasso demografico della sona orientale; e così in quel torrido 13 agosto del 1961, le guardie di frontiera della RDT (Repubblica Democratica Tedesca) iniziarono la costruzione di un gigantesco muraglione, una barriera di cemento con posti di blocco, mitragliatrici e mine,m il tutto per rendereb invalicabile il confine tra il settore occidentale e quello orientale.
Alcuni anni dopo, il premier sovietico ebbe a dichiarare: “cosa potevo fare? L’economia della Germania Est avrebbe avuto un tracollo se non fossimo intervenuti in fretta contro l’esodo di massa; il Muro era l’unica opzione rimasta”.
Il Muro rimase in piedi fino al 9 novembre 1989, ed il suo abbattimento – seguito a disordini che il governo della Germania dell’Est non sapeva risolvere se non con la forza; una moltitudine di cittadini tedeschi dell’Est, si arrampicò sul muro e cominciò a superarlo per raggiungere la parte Ovest; nei giorni successivi piccole parti del muro furono portate via dai tedeschi festanti e diventarono ricercati souvenir. Tutto ciò diede inizio alla riunificazione della Germania che si concluse il 3 ottobre 1990.
Ma torniamo al titolo di questo blog ed alla data ivi contenuta: 13 agosto, pochi giorni fa), alla quale aggiungo l’anno, 1961, cioè 50 anni fa, e subito dopo vi dico che si tratta della costruzione del famigerato “muro” di Berlino che divise l’ex capitale tedesca in due parti, una di competenza dell’Unione Sovietica e l’altra delle potenze occidentali.
La costruzione del muro fu uno degli atti della famosa “guerra fredda”, quella situazione nella quale i due blocchi si fronteggiavano ma non aprivano il fuoco l’uno contro l’altro; ecco perché si dice che John Kennedy, quando venne informato della costruzione, ebbe un sorriso e dentro di se ebbe a dirsi che la guerra (quella vera) non ci sarebbe stata: il muro infatti è una costruzione difensiva e non offensiva e quindi non si sarebbe tornati a morire per Berlino.
Per la verità, il BND, il servizio segreto della Germania occidentale, succursale avanzata delle Cia, sapeva benissimo che la Russia non avrebbe arrischiato una mossa tanto azzardata senza essere certa delle conseguenze e cioè che entrambi i due contendenti erano giunti ad un accordo – sopra alla testa dei tedeschi, orientali ed occidentali – con cui di fatto la città veniva spartita tra le due potenze, entrambe liete di non riunificate una realtà che tanto aveva dato filo da torcere.
E la situazione poteva essere anche usata come propaganda, come fece Kennedy in visita alla città divisa, quando pronunciò la frase che poi è passata alla storia “Ich bin ein berliner” (anch’io sono un berlinese).
Come tutte le cose di questo mondo, la motivazione della costruzione del muro è squisitamente economica: la parte Ovest, spinta dall’economia anglo-americana, stava conoscendo un periodo di grande progresso, mentre la parte Orientale aveva una situazione tutt’altro che florida, tant’è vero che le fughe da una parte all’altra della città si andavano moltiplicando, fino a raggiungere le tremila unità giornaliere.
Con questa situazione Kruscev, fu costretto ad autorizzare la costruzione del muro al fine di ovviare ad un paventato collasso demografico della sona orientale; e così in quel torrido 13 agosto del 1961, le guardie di frontiera della RDT (Repubblica Democratica Tedesca) iniziarono la costruzione di un gigantesco muraglione, una barriera di cemento con posti di blocco, mitragliatrici e mine,m il tutto per rendereb invalicabile il confine tra il settore occidentale e quello orientale.
Alcuni anni dopo, il premier sovietico ebbe a dichiarare: “cosa potevo fare? L’economia della Germania Est avrebbe avuto un tracollo se non fossimo intervenuti in fretta contro l’esodo di massa; il Muro era l’unica opzione rimasta”.
Il Muro rimase in piedi fino al 9 novembre 1989, ed il suo abbattimento – seguito a disordini che il governo della Germania dell’Est non sapeva risolvere se non con la forza; una moltitudine di cittadini tedeschi dell’Est, si arrampicò sul muro e cominciò a superarlo per raggiungere la parte Ovest; nei giorni successivi piccole parti del muro furono portate via dai tedeschi festanti e diventarono ricercati souvenir. Tutto ciò diede inizio alla riunificazione della Germania che si concluse il 3 ottobre 1990.
mercoledì, agosto 17, 2011
SEGUITO AL POST DI IERI L’ALTRO
Altri particolari della manovra che riesce anche questa volta a non tirare fuori “gli sconosciuti” (al fisco) che sono la vera piaga della nostra società; quale altro motivo ci sarebbe per non mandare avanti la tassa sui patrimoni, se non la volontà, sempre più pervicace, di tenerli al riparo degli occhi della Agenzia delle Entrate ed anche di coloro che arriverebbe a conoscere la situazione “vera” del vicino di casa.
Dobbiamo però chiederci come mai i nostri parlamentari si sono sottoposti ad un rientro “forzoso”, indetto da Tremonti per discutere della faccenda; la risposta è molto semplice: anzitutto per fare “bella figura” e poi per fare una nuova capatina ai ristoranti di Camera e Senato, dove si mangia benissimo e si spende pochissimo.
Facciamo un esempio di pasto completo: un antipasto costa al Senato circa 3 euro, mentre alla Camera bastano 2 euro; passiamo al primo piatto e vediamo che al Senato costa circa 2 euro ed alla Camera 3 euro; per il secondo abbiamo questi prezzi: al Senato,pesce spada alla griglia 3.50 ed alla Camera pesce del giorno 4.60; i contorni vanno da 1.40 al Senato a 1.30 alla Camera; frutta o dolce, 1.70 al Senato e 1.00 alla Camera. Ho fatto la somma e vi posso dire che il totale, per questo menù molto abbondante, con materiale fresco e ben cucinato, viene 11.60 al Senato e 11.90 alla Camera; provate a trovare un Ristorante nella vostra città dove si possano mangiare questi piatti con questi prezzi.
Sempre a proposito dei nostri “onorevoli”, c’è da dire che il decreto in fabbricazione prevederà che la famosa eurotassa per stipendi sopra i 90 e i 150/mila euro, avrà una valenza doppia per i parlamentari; bella figura spendendo poco, perché come ho spiegato ieri, fino a 90/mila euro non si paga niente, e da questa cifra a 150/mila euro il 5%, mentre da 150/mila in su, sarà del 10%; pertanto si tratterà sicuramente di pochi “sfortunati” parlamentari, vessati da quel cattivone del Tremonti.
La “contro proposta” dell’opposizione – tassare al 20% i patrimoni rientrati dall’e3stero sotto lo scudo fiscale – non è niente male; se non altro, per la prima volta si va a colpire la pura speculazione e questo rappresenterebbe una diversa impostazione delle cose; direi poi che la maggioranza, approvando la proposta, farebbe una gran bella figura, anche si da più parti di griderebbe all’inciucio. Staremo a vedere!
In tutta questa vicenda, abbiamo anche potuto avere l’esatta percezione che non c’è un governo veramente coeso che possa affrontare buna situazione emergenziale come questa, guidato dal solito “comandante”, stimato e ascoltato da tutti; durante la manovra e credo anche dopo, i mugugni e i distinguo sono stati moltissimi, addirittura si è accennato a non votare parte di alcune norme e, dalla parte del governo, si è minacciata l’espulsione per questi dissidenti.
Insomma, si è avuto la riprova che in queste situazioni drammatiche sarebbe utile una omogeneità di guida che in Italia è lungi dall’esserci e rappresenterebbe un elemento indispensabile per imprimere un cambiamento credibile al nostro sistema politico; qui da noi, si possono anche vincere le elezioni su liste bloccate e con vari accorgimenti al limite della legalità, ma quando si arriva a queste situazioni in cui sono necessarie scelte dolorose, se vede che i nostri eletti possono al massimo governare “il disastro”.
Possiamo fare qualcosa? In Inghilterra ci stanno provando e prima di loro hanno tentato in Egitto, Tunisia e altri Paesi del Magreb; tutte queste rivolte hanno avuto i giovani per protagonisti, ragazzi che hanno deciso di prendere in mano il loro futuro, mettendo in gioco la loro vita; forse, piano piano arriverà anche da noi??
Dobbiamo però chiederci come mai i nostri parlamentari si sono sottoposti ad un rientro “forzoso”, indetto da Tremonti per discutere della faccenda; la risposta è molto semplice: anzitutto per fare “bella figura” e poi per fare una nuova capatina ai ristoranti di Camera e Senato, dove si mangia benissimo e si spende pochissimo.
Facciamo un esempio di pasto completo: un antipasto costa al Senato circa 3 euro, mentre alla Camera bastano 2 euro; passiamo al primo piatto e vediamo che al Senato costa circa 2 euro ed alla Camera 3 euro; per il secondo abbiamo questi prezzi: al Senato,pesce spada alla griglia 3.50 ed alla Camera pesce del giorno 4.60; i contorni vanno da 1.40 al Senato a 1.30 alla Camera; frutta o dolce, 1.70 al Senato e 1.00 alla Camera. Ho fatto la somma e vi posso dire che il totale, per questo menù molto abbondante, con materiale fresco e ben cucinato, viene 11.60 al Senato e 11.90 alla Camera; provate a trovare un Ristorante nella vostra città dove si possano mangiare questi piatti con questi prezzi.
Sempre a proposito dei nostri “onorevoli”, c’è da dire che il decreto in fabbricazione prevederà che la famosa eurotassa per stipendi sopra i 90 e i 150/mila euro, avrà una valenza doppia per i parlamentari; bella figura spendendo poco, perché come ho spiegato ieri, fino a 90/mila euro non si paga niente, e da questa cifra a 150/mila euro il 5%, mentre da 150/mila in su, sarà del 10%; pertanto si tratterà sicuramente di pochi “sfortunati” parlamentari, vessati da quel cattivone del Tremonti.
La “contro proposta” dell’opposizione – tassare al 20% i patrimoni rientrati dall’e3stero sotto lo scudo fiscale – non è niente male; se non altro, per la prima volta si va a colpire la pura speculazione e questo rappresenterebbe una diversa impostazione delle cose; direi poi che la maggioranza, approvando la proposta, farebbe una gran bella figura, anche si da più parti di griderebbe all’inciucio. Staremo a vedere!
In tutta questa vicenda, abbiamo anche potuto avere l’esatta percezione che non c’è un governo veramente coeso che possa affrontare buna situazione emergenziale come questa, guidato dal solito “comandante”, stimato e ascoltato da tutti; durante la manovra e credo anche dopo, i mugugni e i distinguo sono stati moltissimi, addirittura si è accennato a non votare parte di alcune norme e, dalla parte del governo, si è minacciata l’espulsione per questi dissidenti.
Insomma, si è avuto la riprova che in queste situazioni drammatiche sarebbe utile una omogeneità di guida che in Italia è lungi dall’esserci e rappresenterebbe un elemento indispensabile per imprimere un cambiamento credibile al nostro sistema politico; qui da noi, si possono anche vincere le elezioni su liste bloccate e con vari accorgimenti al limite della legalità, ma quando si arriva a queste situazioni in cui sono necessarie scelte dolorose, se vede che i nostri eletti possono al massimo governare “il disastro”.
Possiamo fare qualcosa? In Inghilterra ci stanno provando e prima di loro hanno tentato in Egitto, Tunisia e altri Paesi del Magreb; tutte queste rivolte hanno avuto i giovani per protagonisti, ragazzi che hanno deciso di prendere in mano il loro futuro, mettendo in gioco la loro vita; forse, piano piano arriverà anche da noi??
lunedì, agosto 15, 2011
CI PRENDONO PER IL C...
Per quel poco (o molto) che credo di aver capito, rilevo un sacco di “stranezze”; la prima è che a detta di molti esponenti del governo,ci sono norme che vanno verso la “crescita” dell’economia; non ne ho viste. sarà mica l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori che regolamenta il licenziamento ad una “giusta causa”?
E passiamo al “bello” della manovra: la famosa “eurotassa” quel prelievo sugli stipendi di un certo livello; appena letta, in fretta e furia, mi stavo per congratulare con Tremonti che finalmente aveva capito dove colpire, ma dopo aver letto meglio mi sono cadute le braccia: le due cifre in questione sono 90/mila euro e 150/mila euro e le aliquote di super tassa il 5 e il 10%, ma queste ultime si applicano soltanto sulla cifra eccedente quella fissata dalla norma e quindi il prelievo è molto più basso. Chiaro??
E le pensioni? Stanno montando un caso per quelle delle donne (a 65 anni) e per rivedere quelle di anzianità; forse, ci sarebbero prede più succose: sapete che ci sono 3385 consiglieri regionali che ci costano 175/milioni l’anno e 3372 deputati e senatori che invece si portano a casa 214/milioni l’anno, oltre a quelle dei Presidenti della Corte Costituzionale (21.000 euro al mese) e potrei continuare; ma voglio invece fare alcuni esempi: ricordate Giuliano Amato, personaggio molto severo con gli sprechi? Oggi, da ex di lusso, si becca due pensioni (in totale 31/mila euro al mese) e svolge diversi incarichi, alcuni gratuiti ed altri retribuiti: si calcola che si porta a casa almeno 50/mila euro; e Lamberto Dini, con due pensioni (una INPS e una Bankitalia) percepisce 40/mila euro al mese, e Alfonso Pecoraio Scanio – ex rivoluzionario – dalla verde età di 49 anni, percepisce una pensione di 8.836 euro; e Romano Prodi per la sua permanenza a Palazzo Chigi dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008, percepisce 14.000 euro; mentre Piero Marrazzo, oltre allo stipendio RAI, mai interrotto, ha una ulteriore prebenda di 2.000 euro mensili per i quattro anni in cui è stato governatore del Lazio. Ma forse la cosa più “divertente” è quella del Presidente Oscar Luigi Scalfaro che – oltre alla “normale” indennità da senatore – percepisce 7.796 euro mensili per i 7 anni da Presidente della Repubblica. E potrei continuare…..
E la “patrimoniale” come mai è abortita subito? Forse perché ci sono molti che non vogliono che si facciano i conti del proprio “patrimonio” e questi sono al governo o amici di quelli che sono al governo; chiaro il concetto??!!
Nella manovra c’è anche l’abolizione di Province e Comuni al di sotto di un certo numero di abitanti: ma gli impiegati, i dirigenti, i consiglieri e gli assessori, coloro cioè che percepiscono uno stipendio più o meno lauto, dove li mettono? Se vengono messi fuori, mi viene in mente una curiosa immagine: è come se allo zoo aprissero le gabbie degli animali feroci; finora mangiavano .quello (assai) che gli veniva dato e basta, da ora in poi sono “liberi” di andare a caccia e non si sa bene quanto “cibo” riusciranno a trovare, con le buone o con gli aiuti di amici faccendieri e capi mafia.
E comunque, vorrei proprio sapere dove stanno i risparmi; forse nella carta igienica che non viene più consumata, oppure nei computer che non saranno più acquistati, insomma mi sembrano modesti rispetto alla gran cagnara che viene fatta.
Per finire un’ultima chicca (se non vi incazzate neppure con questa non so proprio cosa dirvi): Gustavo Zagrebelski, classe 1943, Presidente della Corte Costituzionale dal 1995 al 2004, dopo una vita di “privilegi” veramente immorali, va in pensione e percepisce 21/mila euro al mese; ma non basta, perché il “poveretto” ha diritto anche ad un “assegno di reinserimento”; sapete di quanto? 907/mila euro!! Basta così!!
E passiamo al “bello” della manovra: la famosa “eurotassa” quel prelievo sugli stipendi di un certo livello; appena letta, in fretta e furia, mi stavo per congratulare con Tremonti che finalmente aveva capito dove colpire, ma dopo aver letto meglio mi sono cadute le braccia: le due cifre in questione sono 90/mila euro e 150/mila euro e le aliquote di super tassa il 5 e il 10%, ma queste ultime si applicano soltanto sulla cifra eccedente quella fissata dalla norma e quindi il prelievo è molto più basso. Chiaro??
E le pensioni? Stanno montando un caso per quelle delle donne (a 65 anni) e per rivedere quelle di anzianità; forse, ci sarebbero prede più succose: sapete che ci sono 3385 consiglieri regionali che ci costano 175/milioni l’anno e 3372 deputati e senatori che invece si portano a casa 214/milioni l’anno, oltre a quelle dei Presidenti della Corte Costituzionale (21.000 euro al mese) e potrei continuare; ma voglio invece fare alcuni esempi: ricordate Giuliano Amato, personaggio molto severo con gli sprechi? Oggi, da ex di lusso, si becca due pensioni (in totale 31/mila euro al mese) e svolge diversi incarichi, alcuni gratuiti ed altri retribuiti: si calcola che si porta a casa almeno 50/mila euro; e Lamberto Dini, con due pensioni (una INPS e una Bankitalia) percepisce 40/mila euro al mese, e Alfonso Pecoraio Scanio – ex rivoluzionario – dalla verde età di 49 anni, percepisce una pensione di 8.836 euro; e Romano Prodi per la sua permanenza a Palazzo Chigi dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008, percepisce 14.000 euro; mentre Piero Marrazzo, oltre allo stipendio RAI, mai interrotto, ha una ulteriore prebenda di 2.000 euro mensili per i quattro anni in cui è stato governatore del Lazio. Ma forse la cosa più “divertente” è quella del Presidente Oscar Luigi Scalfaro che – oltre alla “normale” indennità da senatore – percepisce 7.796 euro mensili per i 7 anni da Presidente della Repubblica. E potrei continuare…..
E la “patrimoniale” come mai è abortita subito? Forse perché ci sono molti che non vogliono che si facciano i conti del proprio “patrimonio” e questi sono al governo o amici di quelli che sono al governo; chiaro il concetto??!!
Nella manovra c’è anche l’abolizione di Province e Comuni al di sotto di un certo numero di abitanti: ma gli impiegati, i dirigenti, i consiglieri e gli assessori, coloro cioè che percepiscono uno stipendio più o meno lauto, dove li mettono? Se vengono messi fuori, mi viene in mente una curiosa immagine: è come se allo zoo aprissero le gabbie degli animali feroci; finora mangiavano .quello (assai) che gli veniva dato e basta, da ora in poi sono “liberi” di andare a caccia e non si sa bene quanto “cibo” riusciranno a trovare, con le buone o con gli aiuti di amici faccendieri e capi mafia.
E comunque, vorrei proprio sapere dove stanno i risparmi; forse nella carta igienica che non viene più consumata, oppure nei computer che non saranno più acquistati, insomma mi sembrano modesti rispetto alla gran cagnara che viene fatta.
Per finire un’ultima chicca (se non vi incazzate neppure con questa non so proprio cosa dirvi): Gustavo Zagrebelski, classe 1943, Presidente della Corte Costituzionale dal 1995 al 2004, dopo una vita di “privilegi” veramente immorali, va in pensione e percepisce 21/mila euro al mese; ma non basta, perché il “poveretto” ha diritto anche ad un “assegno di reinserimento”; sapete di quanto? 907/mila euro!! Basta così!!