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sabato, settembre 14, 2013

LA QUESTIONE SIRIANA 



Negli ultimi tempi la questione siriana è tornata alla ribalta per un fatto nuovo – e drammatico – cioè l’uso del gas da parte dell’esercito contro i ribelli o, peggio ancora, contro la popolazione indiscriminata (1429 morti e 3600 intossicati, ricoverati negli ospedali).
A questo punto è spuntato lo “sceriffo del Mondo”, cioè il Presidente degli Stati Uniti, che si è dichiarato disposto a dare una lezione al dittatore Assad mediante bombardamenti mirati; il Mondo si è diviso – come avviene di solito in questi casi – e il primo a mostrarsi contro Obama è stato Putin che ha affermato come la Russia avrebbe aiutato Assad in ogni modo.
Altre Nazioni, con toni più o meno soffusi, hanno seguito l’esempio e così si è costituito un fronte di favorevoli e uno di contrari (più numeroso).
Una mia semplice considerazione: dato per scontato che Assad abbia usato il gas contro la popolazione, è quest’ultima che ha pagato per la scelleratezza del dittatore siriano e non altri; e allora – mi chiedo e vi chiedo – che cosa c’entrano i bombardamenti? Evidentemente colpiranno la popolazione siriana inerte e sicuramente non Assad e i suoi stretti collaboratori che staranno in bunker ben protetti.
Quindi, si avrebbe l’assurdo che per vendicare i bombardamenti di gas alla popolazione siriana, si bombarda la stessa popolazione con proiettili tradizionali; è così oppure mi manca un passaggio, perché in caso affermativo, mi sembra che siamo in presenza di una autentica pazzia.
Ma torniamo alle schermaglie diplomatiche: anzitutto è bene dire che l’ONU non darebbe l’autorizzazione ai bombardamenti in quanto non si raggiungerebbe l’unanimità (la Russia voterebbe contro) e quindi mancherebbe l’ “ombrello dell’ONU.
Ma al momento la situazione ha subito un nuovo interessante sviluppo: il più prezioso alleato della Siria – la Russia di Putin – sembra che abbia convinto Assad ad una mossa spiazzante: avrebbe dichiarato la propria disponibilità a rivelare i luoghi dove sono stoccati i gas ed anche a consegnare ad una struttura internazionale le armi chimiche in suo possesso, nonché a firmare il bando internazionale per queste armi.
Questo, ovviamente se l’America non bombarderà la Siria e non rifornirà i ribelli con leproprie armi; Obama ha subito definito “interessante la proposta pervenuta dalla Russia affermando: “il problema non è avere fiducia, ma verificare se fanno sul serio”.
Dopo questo sviluppo è stato accantonato il voto al senato americano per l’autorizzazione al Presidente di intraprendere delle azioni di guerra nei confronti della Siria. Peraltro, Obama ha dichiarato ufficialmente che “se si votasse ora, non sarei fiducioso che la mozione possa essere approvata dai senatori americani”; questo per dire la situazione interna che Obama si ritrova a gestire.
Ban Ki Moon, segretario generale dell’ONU, ha dichiarato la propria soddisfazione e felicità per lo sviluppo della situazione in questo senso ed ha aggiunto che “proporrà al Consiglio di Sicurezza, non appena arriverà il rapporto degli ispettori ONU, di chiedere alla Siria di consegnare immediatamente tutte le armi chimiche presenti nel paese, concentrandole in un punto solo per poi distruggerle sotto la supervisione della comunità internazionale.
Peraltro il problema delle armi chimiche non risolve l’altra situazione “calda”: la rivolta di una parte della popolazione appoggiata da una parte dell’esercito contro Assad; quindi, staremo a vedere come si evolvetà questa guerriglia.

giovedì, settembre 12, 2013

LA CINA ALLERGICA ALLA DEMOCRAZIA 



Un documento segretissimo del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese recante il numero 9, è finito nelle mani dei mass-media occidentali che, dopo essersi ripresi dalla sorpresa, lo hanno pubblicato, facendo così sorgere un vespaio di accuse e ritorsioni che non sappiamo se e quando finirà.
Cosa dice il documento? Elenca 7 punti che sono imprescindibili nella condotta di un buon “comunista cinese”; il primo afferma un deciso “no alla democrazia occidentale basata sulla costituzione”, il secondo ribadisce un secco “no ai valori occidentali che si definiscono universali”, il terzo si riferisce ai diritti umani e manda un secco “no alle libertà individuali esercitate senza controllo”.
Tiriamo un momento il fiato e diciamo subito che – quasi a metà di questo documento – possiamo dire che è l’antitesi di quello che vige nelle società occidentali; o mi sbaglio?
Continuiamo con questo documento: il quarto punto si riferisce ai “media” indipendenti e afferma che “la libertà di stampa mette a rischio il partito ed il governo”, il quinto è relativo alla partecipazione della gente e manda un secco “no alla presenza della società civile nella vita politica del Paese”, il sesto punta il dito contro il cosiddetto neo.liberismo e afferma un categorico “no al libero mercato e alla riduzione del peso dello Stato, il settimo, ed ultimo, si riferisce alle critiche al partito e dichiara un categorico “no alle critiche sul passato del partito comunista”.
Da una prima lettura globale del documento, si ha la conferma che sarebbe assurdo aspettarsi riforme politiche in Cina, anzi il partito detta la lista dei “sette” pericoli che potrebbero minacciare la solidità del sistema politico cinese.
Del resto, in quello che è uscito dal Comitato Centrale del partito, c’è una logica stringente: andare incontro alle richieste di democrazia, trasparenza, governo della legge e dell’economia, minerebbe il monopolio sul potere che detiene il partito.
Per quanto riguarda il settimo punto della lista, la posizione fondamentale del Partito rispetto agli errori passati è che le azioni del Partito sono sempre corrette perché il Partito corregge i suoi stessi errori: se non fosse da ridere sarebbe da piangere!
I meccanismi politici usuali sono già stati messi in moto con una serie di campagne ideologiche e propagandistiche affinché le decisioni del Comitato Centrale siano ben chiare alla popolazione e nessuno pensi di potersi far trasportare da velleità di democratizzazione.
Ovviamente, il partito attribuisce l’aumento di questo tipo di ambizioni tra la popolazione a un complotto occidentale volto a sovvertire e destabilizzare la Cina; l’ambizione di democrazia, trasparenza eccetera, riflette uno scarto enorme con le aspirazioni dei cittadini cinesi.
Insomma, nel documento n. 9 si afferma con decisione che le forze occidentali ostili alla Cina e i dissidenti, si infiltrano costantemente nella sfera ideologica; da qui l’intensificarsi degli sforzi del governo cinese per bloccare ogni forma di dissenso, soprattutto se espresso on-line. Ed infatti, due militanti a favore dei diritti umani (terzo punto del documento), sono stati arrestati nelle ultime settimane.
Alcuni osservatori occidentali avanzano anche l’ipotesi che il contenuto del documento n. 9 sia una mossa propagandistica per far fronte all’irritazione dell’opinione pubblica cinese scossa dai continui casi di corruzione politica ed anche per replicare alle sfide poste dai progressisti cinesi, impazienti di vedere realmente realizzate le riforme.

martedì, settembre 10, 2013

RICOMINCIAMO A PARLARE DI POLITICA 



Dopo avervi doverosamente relazionato – sia pure sommariamente – sulle vicende del recente Festival del Cinema di Venezia, ricominciamo a parlare della solita lagna: politici “ladroni” (quando non sono peggio), soldi dello Stato, cioè di tutti noi, dilapidati senza nessuna remora, insomma “le solite cose”.
Per esempio, dopo vari tentativi fatti dai precedenti governi, sembra che anche quello capitanato da Enrico Letta voglia mettere in piedi una commissione con l’incarico di realizzare i tagli nella pubblica amministrazione, cioè una specie di ennesima “spending review”; comunque, sappiamo tutti come andrà a finirei sprechi se ne trovano tanti, ma poi è difficilissimo eliminarli, specie quelli che sono ancora “in corso d’opera”.
Facciamo qualche esempio, ritornando ad un evento che ci ha colpito tutti: il Real Madrid sborsa 110 milioni di euro per accaparrarsi un giocatore di nome Bale, proveniente dal Tottenham.
Però, attenzioni a scandalizzarsi: sapete che l’ex presidente Alitalia Giancarlo Cimoli, fra poco a giudizio per il crac della compagnia aerea, se ne andò con 5/milioni di euro di buonuscita, dopo averne presi altri 7 dalle Ferrovie; possibile che non si possa fare una legge che metta un freno a queste immonde ingiustizie?
E l’ex Amministratore Delegato del Monte dei Paschi (non c’è bisogno di spiegare il marciume che ne è uscito) guadagnava 4.309 euro il giorno e, dopo aver trascinato la banca nel pantano, se n’è andato con 4/milioni di buonuscita.
Ed ora entriamo nei Palazzi della politica: il segretario generale della Camera dei deputati guadagna 450/mila euro l’anno, cioè più di quello che prende il povero Obama, con tutte le grane che si ritrova, e il doppio dell’appannaggio del Re di Spagna.
Ma scendiamo di livello: alcuni commessi portano a casa 150/mila euro e il barbiere della Camera 136/mila; un altro esempio: il compagno Cossutta, come buonuscita per la non rielezione ha intascato 350/mila euro, mentre Fini e Mastella soltanto 300/mila e Livia Turco 215/mila.
Anche in questi casi – palesemente assurdi – è proprio impossibile mettere in piedi una legge che tagli queste elargizione? Altrimenti mi vedo costretto a considerare l’attuale Parlamento – pure composto da grillini e grilloni (a parole sembrano tutti rivoluzionari) – che sono uguali a quelli che li hanno preceduti e, probabilmente, a quelli che verranno dopo di loro.
Insomma, credo di essere stato chiaro: non cambia niente sotto il sole italiano e credo si possa affermare che non si intravedono neppure le possibilità che questi cambiamenti possano avvenire in un prossimo futuro.
Al momento l’unico argomento di cui so parla – a proposito o a sproposito – è la “radiazione” del senatore Berlusconi dal ramo del Parlamento a cui appartiene; mi scuserete se la cosa non mi appassiona e meno ancora mi interessano le varie intimidazioni e addirittura ricatti – palesi o meno – che stanno dietro alla decisione che i senatori dovranno prendere.
Sembra che se la radiazione andrà in porto, il partito di Berlusconi – per ritorsione – farà cadere il governo, mettendo il Paese ancora una spanna più nella merda; ma è politica? Questo atteggiamento e queste forme criminali fanno parte della politica o appartengono a qualcos’altro?  La seco0nda che ho detto!!

domenica, settembre 08, 2013

IL DOPO FESTIVAL 



Sono rientrato da pochissimo dalla quindicina di giorni trascorsi a Venezia dove ho seguito la 70° Mostra del Cinema e mi rimetto subito in contatto con i miei amici per raccontare loro quanto ho visto e sentito nella città lagunare.
Anzitutto due notizie sull’andamento del Festival:
Il leone d’oro per il miglior film è stato assegnato ad un film italiano – dopo 4 anni di astinenza – e questa è già una cosa buona di per sé; si tratta dell’opera di Gianfranco Erosi dal titolo Sacro GRA, dove quest’ultima parola sta per “grande raccordo anulare”; infatti, si tratta di un docu-film sulle persone che abitano nella zona della grande arteria romane che diventano attori interpretando se stessi.
Il film è molto ben fatto, realizzato con amore e con devozione per la macchina da presa, ma – come dicevo sopra – non è propriamente un film ma un documentario nobilitato da alcuni aspetti della vita dei singoli personaggi. Nell’articolo che ho scritto dopo averlo visto nella proiezione per la stampa, ho avuto parole di elogio per il regista e per “l’ideatore” di questo  film, Niccolò Bassetti che dopo aver raccolto molto materiale sulle famiglie da “utilizzare”, ha messo tutto questo materiale in mano a Rosi che ha raccolto bellamente il testimone.
Io, personalmente, avevo prescelto un altro film: Philomena, realizzato dall’inglese  Stephen Frears e interpretato da due splendidi attori: Judi Dench e Steve Coogan; anche gli spettatori più disattenti, si ricorderanno che lì’interprete femminile è diventata famosa per avere interpretato più volte il “capo” di 007, fin dai tempi di  Sean Connery.
A questo film è stato invece assegnato un altro premio: quello per la migliore sceneggiatura alla coppia Steve Coogan e Jeff Pope.
Che altro c’è da dire sulle due settimane veneziane? A occhio, cioè senza essere in possesso dei dati ufficiali, l’afflusso di gente – sia quelli della stampa che i frequentatori “paganti” – mi è sembrato in linea con l’anno scorso.
Le tematiche dei film in concorso e non, hanno spaziato in lungo e in largo, ma sempre facendo perno su argomenti pruriginosi, come la prostituzione, anche minorile, e l’omosessualità, anche quella tra giovani e vecchi.
Non mi scandalizzo per questi argomenti, anche perché scandalizzarsi è da vecchio e io non voglio “apparire” tale, ma mi da fastidio che l’argomento scandaloso diventi l’unico elemento su cui discutere circa la riuscita del film; cioè, stante le scene scandalose, avevano senso ed erano necessarie per rappresentare la tematica che l’autore intendeva esporre oppure è stato solo voglia di “stupire” o meglio, di invogliare la gente a comprare il biglietto??
Da un punto di vista delle strutture dell’accoglienza – cinema e locali di servizio – non mi sembra che ci siano state novità clamorose; piuttosto voglio spendere una parola di riconoscenza a quei giovani che si prodigano per fare in modo che le cose vadano tutte lisce: sono dei giovanotti assunti “a termine” che alla fine del Festival tornano a “non fare niente” e questo dispiace.
Il prossimo anno avremo la settantunesima edizione di questa mostra che, ritengo essere la più longeva d’Europa; speriamo di esserci anche allora e soprattutto di esserci con le gambe buone e con la testa a posto, altrimenti è preferibile rimanere a casa propria.
Chiedo troppo? Forse, ma quando siamo a chiedere meglio abbondare, tanto ci pensagli gli altri a fare i tagli..

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