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sabato, agosto 10, 2013

HO AVUTO PAURA 



Avrete visto – dato che passa più volte in TV – lo spot che ha per protagonista la bella Filippa Lagerback e che reclamizza una nota marca di gomma da masticare che avrebbe, a detta dei pubblicitari, anche delle proprietà sulla pulizia dei denti, sostituendo, quando non si può usare, lo spazzolino dopo il pasto.
Per chi non lo avesse visto, si tratta di una scopiazzatura di una famosissima fotografia degli anni ’30 in cui 11 operai americani se ne stavano a mangiare sospesi su una trave che a malapena contiene il loro sedere, a 244 metri di altezza su quello che poi sarebbe diventato il Rockfeller Center di New York.
La foto in questione ha fatto storia, probabilmente è una delle più famose mai scattate nel mondo, celebrata anche su poster, t-shirt e tazze per la colazione.
Oltre che la particolarità del contenuto, quell’immagine divenne famosa perché rappresentò, in quell’epoca – ripeto: anni ’30 – il simbolo di un’America che provava a risollevarsi dopo la grande depressione del ’29 e impiegava tutte le energie che aveva a disposizione: fantasia, forza di volontà e coraggio.
In quella foto, ed anche nello spot in questione, è evidente un’altra cosa: la totale mancanza di sicurezza degli operai, sospesi in cielo senza alcuna protezione; nello spot che sta andando in TV, la bella Filippa offre agli operai un chewingum, ma guarda caso, ad uno degli operai cade e una gentile “carrucola” glielo riporta.
Quello che vi ho narrato io non l’ho visto completamente, ma mi è stato raccontato da terzi; il motivo per cui non l’ho visto personalmente è che soffro di vertigini e tutte le volte che passa questo commercial devo distogliere lo sguardo perché altrimenti la sofferenza è veramente atroce.
Ma a parte la mia particolare situazione, lo spot è ben girato e forse anche divertente, ma probabilmente bisognerebbe essere più cauti quando si sceglie di parodiare – per pubblicità – alcune scene di vita reale.
Gli operai rappresentati, pur rappresentati in forma  parossistica  per ragioni  spettacolari, rischiavano davvero la vita e in moltissimi cantieri di lavoro, la cosa continua anche al giorno d’oggi con tantissime “morti bianche” che ogni giorno funestano il mondo del lavoro ed i suoi punti operativi: i cantieri.
Proprio per la mia carenza fisica di cui vi ho detto qui sopra, non ho esaminato con cura lo spot, ma un amico mi ha detto che gli operai della pubblicità indossano, e sono ben visibili, dispositivi di sicurezza. Bene, almeno questo!!
Comunque, sul tema pericolosità sui punti di lavoro, bisognerebbe andarci cauti e prendere la cosa con le molle, visto che va a toccare un nervo scoperto nel nostro Paese che vanta un non invidiabile primato di morti sul lavoro.
E vorrei concludere queste mie considerazioni su uno spot di successo incentrato sul lavoro, che questi diventa un valore – così come lo consideriamo ai nostri giorni – solo con la “rivoluzione industriale”, in precedenza il lavoro non era un valore e qualche storico dell’economia dubita che nelle società preindustriali esistesse il concetto stesso – e astratto – di lavoro come noi lo intendiamo nei tempi moderni; piuttosto, esisteva il concetto di “mestiere” che è cosa diversa che lo avvicina alle arti e professioni.
Oggi invece il lavoratore è una merce come un’altra, tanto è vero che esiste un “mercato del lavoro” come esiste un “mercato delle vacche” o dei latticini o dell’abbigliamento o di qualsiasi altra cosa.
Comunque, voi che non avete il problema delle vertigini guardate questo spot!!

giovedì, agosto 08, 2013

CONTINUA IL MAGNA MAGNA 



Cominciamo dai partiti: nonostante tutte le chiacchiere e le promesse sui risparmi per le spese degli apparati dei partiti, la Camera ha dato il via libera alla distribuzione dei rimborsi ai partiti per il 2013; lo ha deciso l’Ufficio di Presidenza di Montecitorio.
Stiamo parlando di 56,3 milioni di euro dei quali la Camera dei Deputati ha concretamente autorizzato l’erogazione, sulla base dei suffragi ottenuti alle ultime elezioni: 18/milioni per il PD, 18,6 milioni per il Pdl, oltre 5/milioni alla Lega e 4 al Movimento 5 stelle, 3/milioni all’U.D.C., 1.3/milioni a “scelta civica”, 1.1 a S.E.L.
Da notare che dei 56.3 milioni, solo 48.6 vanno alle forze politiche rappresentate alla Camera dei Deputati, mentre gli altri riguardano partiti e movimenti presenti solo nei consigli regionali.
E pensare che tutti avevano “assicurato” gli italiani che i rimborsi sarebbero spariti, ma se li lasciamo fare, i famosi rimborsi dureranno fino alla fine dei secoli; e aggiungiamo che gli italiani si sono già espressi in materia: con un referendum di alcuni anni or sono, promosso dai radicali: il “no” ai rimborsi è passato con una percentuale vertiginosa, ma nessuno ne ha tenuto conto; chiaro!! Capito la furbizia!!
Si sarebbe poi dovuto abolire le Province, ma neppure Letta ce l’ha fatta; ha cominciato con un “decreto legge”, ma la Consulta ha detto che “il decreto legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio”.
E allora, il massimo che Letta ha potuto fare è stato di inventarsi un ddl chiamato “svuota Province” che prevede l’istituzione di 10 città metropolitane che prendono il posto delle Province sotto l’aspetto della funzionalità; non riesco a vedere il guadagno di questa operazione, ma forse, anzi sicuramente, dipende da me.
C’è poi il caso delle cosiddette “pensioni d’oro”; ricorderete che il Ministro Fornero del Governo Monti, ebbe a promuovere un “contributo di solidarietà” del 5% sulle pensioni oltre i 90/mila euro e del 10% oltre i 150/mila euro e con un successivo provvedimento, veniva stabilito che tale contributo saliva al 15% per le pensioni oltre i 200/mila euro.
Ebbene, la Corte Costituzionale ha abolito questo provvedimento in quanto per un meccanismo di calcolo, si creava disparità tra contributi di pensioni di privati e quelle delle pensioni per i lavoratori  pubblici.
Ora l’Inps dovrà restituire quello che – a tutti gli effetti – è stato un “maltolto” che è andato avanti dal 2011 al 2013: la cifra oscilla intorno ai 40/milioni di euro, cioè niente di esorbitante, in quanto le pensioni che superano i 90/mila euro sono circa 33/mila e quelle che superano i 200/mila ammontano a circa 1.200.
Se la cifra è limitata, è grande l’effetto che produce sulla stragrande maggioranza degli italiani alle prese con difficoltà ogni giorno maggiori; i Sindacati sono infuriati: “in Italia i ricchi non piangono mai” affermano in un  comunicato graffiante.
Si può opporre che il “contributo di solidarietà” è un’invenzione che non esiste in nessun’altro Paese europeo, ma è altrettanto vero che in tutto il Vecchio Continente (dalla Francia, alla Germania, alla Spagna, eccetera) le pensioni non sono tassate, oppure hanno un prelievo assai ridotto e spesso solo simbolico.
Insomma, togliere un po’ di soldi a chi ne ha tanti – sia esso un partito politico o un pensionato d’oro – è una fatica improba che, molto spesso non approda ad alcun risultato; quindi continuano a vincere “loro”?

martedì, agosto 06, 2013

E' LASSISMO?? 



Il 10 luglio scorso – quindi meno di un mese fa – un pirata della strada ha investito e ucciso a Gorgonzola, la 16enne Beatrice Papetti; una settimana dopo l’incidente, l’investitore – tale Gabardi El Habib – si è costituito ai Carabinieri ed è stato portato in carcere; l’uomo è un marocchino di 39 anni, in regola con il permesso di soggiorno, che confessa di essersi reso conto di avere investito e ucciso una persona soltanto il giorno dopo, attraverso giornali e TV.
Il GIP di Milano, contraddicendo la collega P.M., ha disposto gli arresti domiciliari per il pirata della strada ritenendola una misura idonea a garantite le esigenze cautelari: principalmente il pericolo di reiterazione del reato e poi quello della fuga e dell’inquinamento probatorio.
L’uomo è accusato di omicidio – ma nella forma colposa – e l’altro reato contestato, l’omissione di soccorso, non prevede la misura cautelare.
Il padre della sedicenne uccisa è comprensibilmente fuori della grazia di Dio: “non cerco vendetta, ma speravo almeno nella giustizia”; l’uomo si sente come una carica di dinamite pronta ad esplodere ed aggiunge: “la mamma di Bea è qui con me e anch’essa piange perché l’unica cosa che chiedevamo era giustizia; per me questa situazione è inconcepibile; così l’hanno uccisa una seconda volta”.
Ai genitori è stato chiesto se hanno paura di una fuga dell’investitore prima del processo e loro hanno risposto che in effetto hanno questo timore e, aggiungono che se scappa in Marocco diventa praticamente introvabile.
Il padre ha anche aggiunto, a titolo di completezza, che la cronaca di questi ultimi tempi ci riporta i casi di tre extracomunitari: oltre al marocchino che ha investito Beatrice, abbiamo avuto il moldavo ubriaco che ha falciato tre pedoni uccidendone uno, fino all’albanese senza patente che ha travolto un bimbo in bici nel Varesotto.
Ed aggiunte: “non intendo più sopportare la beffa di chi, dopo avermi strappato mia figlia, se ne sta comodamente seduto in casa a guardare la TV.
Un altro dissenso c’è stato tra la politica e la gente: come è noto, la legge sullo stalking presentata in Parlamento, prevedeva la carcerazione preventiva, oltre a tutti gli altri codicilli; ebbene, in sede di discussione e successivamente di voto definitivo, la carcerazione preventiva è stata eliminata, così che questi spregevoli individui che recitano i peggiori testi di “machismo”, potranno andare liberi fino al processo.
Dall’inizio dell’anno al primo luglio scorso, sono state 87 le vittime di questo odioso reato che contempla quasi sempre la violenza di un familiare su un altro componente della famiglia; per il 70% le vittime sono state delle donne molestate da uomini, mentre il rimanente 30% è all’inverso; c’è poi da aggiungere che 1 su 3 stalker è risultato recidivo, cioè dopo la denuncia perseguitano ancora la loro vittima che, in molti casi, presenta gravi problemi psico-relazionali.
Sembra che alla base di questo provvedimento che rimanda l’incarcerazione dello stalker, stia la situazione delle carceri italiane, sopra numero per detenuti incarcerati e quindi la cosa starebbe così, detta in soldoni: l’Europa ci ha minacciato di forti ammende se non ripristiniamo un rapporto corretto tra numero delle carceri e prigionieri presenti; bene, allora lo Stato, che cosa fa? Allargo i cordoni della sicurezza e mando in galera solo coloro per i quali non posso proprio fare a meno, tipo sentenza già passata in giudicato ed altre situazioni equipollenti.
Ma il cittadino che subisce tutto ciò come la pensa??

domenica, agosto 04, 2013

ANCORA OMOFOBIA 



Credo che si stia raggiungendo dei livelli di omofobia che ancora non conoscevo ma che, se visto con l’occhio di un uomo, fanno veramente paura.
Il primo caso riguarda una donna di 38 anni che chiameremo Anna, che è andata via di casa per salvare le sue bambine e se stessa, ma che è stata raggiunta al ristorante dove lavorava dal marito infuriato che, armato di pistola, l’ha crivellata di colpi, unitamente ad un altro uomo che si trovava nel locale, Salvatore, creduto l’amante della donna; dopo questa prima “bravata” il marito si è puntato la pistola in bocca e si è sparato.
Contro il marito, la nostra Anna aveva presentato due denunce per stalking, l’ultima delle quali risale al 22 luglio, entrambe corredate dalle registrazioni telefoniche di chiarissime minacce di morte che l’uomo aveva fatto a lei ed alle due figlie piccole.
La vicenda prima del tragico evento è quasi la stessa di tutti gli altri: si comincia con i litigi e si passa in breve alle botte, con la presenza dei figli a rendere le cose ancora più gravi; ed è stato proprio per tutelare loro che Anna ha abbandonato il marito e se ne è tornata a vivere con i genitori: tra i due coniugi si stava interponendo Salvatore, un amico di entrambi, che non era l’amante della donna e tantomeno il compagno, ma solo un amico che cercava di aiutarla; ma il marito non ci ha creduto ed ha sparato anche verso di lui; si è salvato per puro miracolo dalla gragnola di colpi.
Restano le due denunce che non hanno sortito nessun effetto, nonostante fossero corredate – oltre che dalla dichiarazione della moglie – anche da registrazioni delle telefonate fatte dal marito, dove si fanno esplicite minacce per la donna e per i figli; perché nessuno è intervenuto??
Il secondo caso si svolge in provincia di Lecce, dove l’ex marito ha chiesto un incontro alla moglie e in tale occasione l’ha uccisa, suicidandosi subito dopo.
Un caso classico, emblematico della situazione che stiamo vivendo: il marito l’aveva annunciato: “se te ne vai ti ammazzo” e la moglie, per queste minacce, l’aveva denunciato alla Polizia; ieri le ha chiesto di incontrarlo per chiarire alcuni aspetti della loro situazione e abbiamo già detto come è andata a finire.
Il marito non aveva mai accettato la separazione e il fatto che la moglie avesse accettato di incontrarlo aveva forse creato in lui delle aspettative verso una riappacificazione; il fallimento di queste illusioni ha condotto l’uomo al tragico gesto che ha lasciato sull’asfalto altri due cadaveri.
E le denunce? Niente, si fanno ma non servono a niente!!
Il terzo caso si svolge a Vimercate, in provincia di Monza, e si riferisce ad un giovanissimo di soli 13 anni che chiameremo Giuseppe, il quale è rimasto talmente sconvolto dalle urla dei propri genitori, in particolare della mamma, che si è deciso a telefonare ai Carabinieri lanciando l’allarme: “venite subito a fermare mio padre”.
Ed è così che il nostro Giuseppe ha sventato l’ennesimo femminicidio, trovando la forza per denunciare le violenze del padre; i carabinieri sono intervenuti e  hanno arrestato l’uomo, rinchiudendolo nel carcere di San Vittore.
Da notare che la coppia era già “scoppiata” da tempo e i due coniugi vivevano separati, ma il marito non accettava questa situazione e la brutalità dell’uomo è stata innescata dalla comunicazione della moglie dell’intenzione di divorziare.
Tre esempi di omofobia in uomini che non accettano la fine di una relazione, così come non si accetta di perdere qualcosa di “solo nostro”. Chiaro il concetto??!!

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