venerdì, novembre 02, 2012
IL TERREMOTO SICILIANO
Prima di ogni altra considerazione, vi
sottopongo un dato sul quale nessun partito – né tra i vincitori e neppure tra
gli sconfitti – ha fornito commenti: se sommiamo i dati dell’astensionismo
(53%, più 20% rispetto al 2008) a quelli del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (18%) si ottiene un
dato (71%) che ci porta a dire che ci sono così tanti cittadini che non ne
vogliono sapere dei partiti così come si presentano al momento; rigiratela come
volete, ma la cifra ha del mostruoso, direi quasi del “rivoluzionario” e non
leggere niente in proposito da “coloro che contano”, mi ha lasciato perplesso.
Ma continuiamo a parlare delle elezioni
siciliane e vediamo i risultati: ha vinto l’alleanza PD-UDC con il 30,5% dei
voti, seguita dalla lista del Pdl con il 25,6%, dal M5S con il 18% e dalla
lista “Miccicché” (Grande Sud + Fli) con il 15,5%; da questi dati il nuovo
Governatore della Sicilia risulta essere Rosario Crocetta, una brava persona,
omosessuale che però non “ostenta”, rappresentante di quel PD che deve trovare
l’intesa con i “cattolici” dell’UDC.
Dalle cifre che ho sopra elencato, appare
subito chiarissimo che l’assemblea siciliana è ingovernabile, stante che il M5S
ha dichiarato la sua “non disponibilità” a qualunque matrimonio (“vogliamo
restare zitelli”); di questa ingovernabilità il primo a non preoccuparsi è
proprio Crocetta che afferma “non temete, io potrò contare su una maggioranza
bulgara”, alludendo all’unanimismo dei governi comunisti dell’Est europeo. E
continua: “io non faccio inciuci, ma ho molti segnali da singoli parlamentari
che dicono che sosterranno gli atti del governo”.
Alcuni segnali incoraggianti arrivano a urne
appena scrutinate: è Miccicché, con il suo 15,5% di voti che dichiara: “sono
evidenti le differenze tra me e Crocetta, ma da parte nostra non c’è alcuna
difficoltà ad avviare un dialogo con il nuovo Presidente della Regione”. Mi
sembra che possiamo parlare di qualcosa di più di una generica disponibilità,
ma si tratta forse di una vera apertura al dialogo tra due forze che,
politicamente parlando, dovrebbero essere contrapposte.
Intanto Crocetta ha fatto una mossa che mi
indurrebbe a mandargli un telegramma di complimenti: ha messo l’antimafia e
l’occupazione come priorità assolute e ha lanciato un occhio attento
all’antipolitica affermando: “stavo per disporre un censimento delle consulenze
inutili, ma poi ho deciso di revocarle tutte”; speriamo, naturalmente che non
le metta in stand-by per poi ripristinarle tra qualche tempo!
Ed ha aggiunto che farà lo stesso – cioè
revoca generale – anche con i direttori generali; e poi disporrà le cose in
modo che le “auto blu” vengano utilizzate solo per servizio. Forse queste
disposizioni le avrebbe prese comunque, ma il segnale che gli è giunto circa
l’assenteismo (53%) ed il successo del Movimento 5 Stelle lo ha indotto a
prendere questi primi provvedimenti; il bravo Crocetta deve aver pensato che
senza alcune azioni che mostrino “discontinuità” con il passato i partiti
saranno travolti e quindi la sua diverrà la tipica “vittoria di Pirro”.
Un ultimo dato: secondo la SWG, i voti del M5S provengono
da queste fonti: il 40% dal centrosinistra, il 25% dal centrodestra ed il 35%
da precedenti “astenuti”. Quest’ultimo dato ci mette ancora più in difficoltà
nel comprendere il dato dei non votanti (53%).
Il candidato del M5S avverte il Presidente
che “si può portare avanti un governo alleandosi di volta in volta su temi e
progetti, ma queste proposte devono avere la forza e la capacità di sedurci,
altrimenti non le voteremo”.
Insomma, tutto dipenderà dalla seduzione!! Chiaro il concetto??!!
mercoledì, ottobre 31, 2012
SCOLARI SENZA PRANZO
Un mesetto fa, in una scuola del ricco
norditalia, due bambini che frequentano la scuola elementare sono rimasti senza
pranzo in quanto esclusi dalla mensa scolastica per “morosità”; ovviamente dei
genitori, in quanto gli scolari non
possono certo essere considerati morosi.
Il Sindaco della cittadina che ospita la
scuola, ha avuto una bella pensata; sentite bene che “volpe”!! Creare due
refettori separati, in uno coloro che possono permettersi la mensa e nell’altro
coloro che si portano il panino da casa e lo consumano al posto del pranzo
solito.
Ovviamente si sono scatenate le polemiche al
calor bianco, anche a livello politico, e la cosa si è risolta grazie
all’intervento di due benefattori che si sono surrogati alle famiglie morose ed
hanno pure pagato gli arretrati.
Adesso una cosa ancora più buffa: la società
di ristorazione, addirittura una multinazionale, ha spedito a tutti i genitori
l’estratto conto di “tutte” le famiglie; in pratica una scheda con i debiti
attuali e quelli pregressi delle famiglie che hanno i loro figli in quella
scuola. Così tutti sanno tutto di tutti, sanno chi sono i morosi e da quanto
non pagano e a quanto ammontano le cifre arretrate; insomma tutti “dati
sensibili” (come vengono definiti attualmente) che comportano “uno sputtanamento
inaccettabile, assurdo” come viene definito dal Sindaco che ha aperto una
contestazione all’azienda multinazionale colpevole dell’invio dei dati, la
quale si scusa e sostiene di aver effettuato la spedizione dei dati in questione
“solo per un errore”; al che il Sindaco ha replicato che “si tratta di un fatto
inaudito, non sono ammissibili sbagli così madornali”, ed ha aperto una
contestazione durissima all’azienda anticipando che chiederà una sanzione
pecuniaria salatissima.
E adesso vediamo le reazioni: alcuni genitori
stanno valutando una denuncia al garante della privacy; tra qualche giorno la
società sarà chiamata a spiegare cosa è successo in un faccia a faccia con le
famiglie.
Alcune famiglie morose, a causa della
situazione creatasi e per la vergogna di essere indicati alla pubblica
disapprovazione, hanno deciso di ritirare il figlio dalla mensa; il tutto in
attesa che si calmino le acque e che il Comune incassi l’offerta dei due
benefattori (un bonifico di circa 10/mila euro che servirà per sfamare una
quindicina di alunni fino alla fine dell’anno).
Un paio di commenti; il primo riguarda
l’ammontare del denaro occorrente: come si può vedere, la cifra non è
mostruosamente alta, anzi direi che è modesta se viene paragonata alle spese di
rappresentanza che i funzionari del Comune sono abituati a fare; ed allora mi
chiedo come mai un Ente Pubblico sceglie di sperperare i soldi pubblici anziché
impiegarli per dare da mangiare ai bambini di famiglie che non possono versare
il contributo mensa.
Il secondo si riferisce ai cosiddetti
“vergognosi”, coloro cioè che si vergognano di essere diventati poveri e di non
poter spendere come facevano una volta; questo argomento è già stato trattato
nel mio post n.99 del 24 luglio in cui presentavo un’opera benefica che esiste
nella mia città: “la compagnia dei bonomini”, cioè di coloro che si occupano di
ricercare le situazioni in cui la gente si chiude in casa, vergognandosi della sua
triste condizione; credo proprio che questa istituzione dovrebbe moltiplicarsi
ed espandersi in tutta Italia, per andare a ricercare le situazioni in cui un
senso di vergogna impedisce ai “bisognosi” di arrivare al cuore di tutti e
renderli più buoni.
lunedì, ottobre 29, 2012
QUEL SIGNORE GIOCA PER LA CAMORRA??!!
Chi è quel signore? Prendo dalla stampa
quotidiana: un Prefetto che ha umiliato un prete anticamorra, redarguendolo
severamente per essersi rivolto ad una collega, anch’essa prefetto, con il
semplice “signora”; fatto sta che il prete si è sentito talmente umiliato che
non è riuscito a fare il suo intervento
e il tutto è finito senza una risoluzione; però l’evento è stato “ripreso” da
una telecamera e da vari giorni il video fa il giro del web; e così chi ci fa
la più bella figura è la camorra!! Chiaro il concetto!!
Ma veniamo alla vicenda: siamo ad Aversa,
vicinissimi a Napoli, e in un paesino della provincia si tiene un convegno
basato su una discarica abusiva che sembra essere addirittura infestata di rifiuti
tossici: ospiti d’onore il Prefetto di Napoli De Martino e quello di Aversa,
Carmela Pagano; ospite “scomodo” don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano,
Diocesi di Aversa, quella di un altro prete scomodo, don Peppino Diana, ucciso
dalla Camorra nel 1994; dunque, torniamo a don Maurizio il quale combatte da
anni contro i camorristi ed è in prima linea contro i rifiuti tossici presenti abusivamente nel
napoletano. Quando è il suo turno, don Maurizio si rivolge al prefetto di
Aversa, chiamandola “signora”; apriti cielo e spalancati terra: il Prefetto di
Napoli, De Martino, interrompe il prete, anzi lo aggredisce, con un “si
vergogni, non ci si rivolge con un semplice signora, ma deve chiamarla signora
Prefetto”.
Il povero piccolo prete, abituato ad avere a
che fare con i criminali e non con i rappresentanti dello Stato, si mostra
sorpreso, poi imbarazzato, vorrebbe fare il suo intervento, vorrebbe raccontare
della discarica di amianto tra Napoli e Caserta, vorrebbe parlare dei tanti
rifiuti tossici che infestano la sua terra,
o meglio, come ha precisato, la
terra dei suoi parrocchiani, ma quel Prefetto De Martino che gli sbraita contro
come se fosse un mammasantissima e non un rappresentante dello Stato non gli
consente di parlare con la necessaria tranquillità.
Per fortuna, qualcuno – di nascosto –
riprende tutta la scena e il video fa il giro del web e diventa un oggetto di
cult; pensate che il mio concittadino Andrea Ceccherini, responsabile dell’Osservatorio
Giovani-Editori dichiara: “da anni tentiamo di valorizzare l’educazione civica
dei giovani con la nostra iniziativa del quotidiano in classe; il messaggio che
da quel Prefetto arriva ai ragazzi, ovvero ai cittadini di domani, fa cadere le
braccia; ora chi ha sbagliato deve scusarsi pubblicamente”.
Quando scrivo questo post, il Prefetto non si
è ancora scusato, ma questo mi pare irrilevante, dato che non sono in sintonia
con Ceccherini su questo valore delle “scuse”; per me il superiore del
Prefetto, cioè il Ministro dell’Interno, avrebbe dovuto immediatamente
sospendere il De Martino in attesa di una inchiesta che non potrà portare altro che all’allontanamento
del “signore” con un provvedimento in cui venga richiamata la gravità del
gesto; se non facciamo questo, la camorra avrà vinto un’altra volta: è questo
che il ministro vuole??
E il prete cosa ha detto? “La realtà era che
non voleva farmi parlare; era maldisposto verso di me! Io alle mortificazioni sono avvezzo, spendo
la mia vita di prete nella terra del clan dei Casalesi; se una cosa mi addolora
è constatare che tante volte è proprio la miopia delle istituzioni, ad
incrementare la sfiducia in tanti cittadini”. Bravo!!
Dal Ministero degli Interni una frase riduttiva:
“il Prefetto ha esagerato ma sono convinta che non volesse offendere il Parroco”;
basta così!! Tutti soddisfatti con questo intervento, e per il Prefetto
“scalmanato” nessuna conseguenza, neppure le scuse. Il prete perdona il signor Prefetto e torna ai suoi
parrocchiani: Camorra 1-Stato 0!!