venerdì, settembre 14, 2012
RIFLESSIONI SUI FATTI DI BENGASI
Le scaramucce dei partiti e partitini della
nostra povera Italia, m’intrigano sempre meno e quindi decido di guardare
ancora all’estero per questo mio post che continuo a dedicare ai fatti di
Bendasi, con l’Ambasciatore americano ucciso insieme a tre funzionari
dell’ambasciata.
Anzitutto una considerazione: tutte quelle
Nazioni che hanno attribuito al film “Innocence of Muslims” del dilettante
americano di origini israeliane Sam Bacile, mi dovrebbero spiegare come hanno
fatto le masse arabe a venire a conoscenza della pellicola che negli USA ha
girato in un circuito diverso da quello ufficiale. E aggiungo che queste
manifestazioni hanno un’altra stranezza: il presentarsi di alcuni personaggi
armati addirittura con lanciarazzi, che
si sono mischiati alla folla, salvo poi uscirne per sparare verso l’Ambasciata.
No, non credo che le cose stiano come le
presentano i vari Governi arabi, da quello di Kabul a quello di Algeri; credo
invece che Al Qaeda abbia mobilitato la gente e si sia infiltrata per creare
caos da cui far partire autentiche azioni terroristiche.
E adesso le reazioni: premesso che negli USA
siamo alla vigilia delle elezioni presidenziali, i due candidati – Obama e
Romney – sono “dovuti” intervenire, il primo in qualità di Presidente ed il
secondo come candidato; Obama ha inviato alcune navi da guerra e circa duecento
marines ma, ovviamente, non è dato sapere il compito di queste truppe; Romney,
dal canto suo, ha lanciato segnali decisi, definendo Obama come “un presidente
troppo debole che manda segnali discordanti” e affermando che “l’America deve
guidare e non chiedere scusa come fa Obama”, alludendo, ovviamente al film
preso a pretesto.
Anche il Vaticano ha proposto alcune
discordanze, forse perché il Papa è alla vigilia di un delicato viaggio in
Libano: la Santa Sede
“ha condannato la violenza inaccettabile che è costata la vita a quattro
funzionari dell’Ambasciata americana a Bengasi”, ma ha anche condannato “le
ingiustificate violenze che l’hanno scatenata, chiedendo il rispetto profondo
per le credenze, i testi, i grandi personaggi e simboli delle diverse
religioni”; l’allusione al film di Bacile su Maometto, sembra essere una sorta
di giustificazione per gli attacchi alle Ambasciate; solo dopo alcune ore da
questa nota, si è avuto una precisazione in cui “la Santa Sede condanna le violenze” e basta.
Insomma, ancora una volta, le “condanne” su
fatti gravi dipendono anche dalla situazione dei singoli “condannatori”, cioè
se hanno in corso una elezione presidenziale come Obama in cui non si vuole
inimicare i mussulmani americani oppure, come nel caso del Vaticano, si cerca
un malcelato equilibrismo per commentare i fatti libici, dato che si attribuisce
alle “ingiustificate offese e provocazioni alla sensibilità dei credenti
musulmani” l’altrettanto “ingiustificata violenza del tutto inaccettabile”; e
così il viaggio in Libano è assicurato!!
Ed ora, dopo le Piazze di Libia ed Egitto, si
sono mobilitati altri musulmani: è il caso dello Yemen e, piano piano la
protesta approderà in quasi tutti gli stati arabi, anche in quelli non
governati da strutture “strettamente fondamentaliste”.
Possiamo dire che la celebrata “primavera
araba” è sfiorita prima di dare frutti ed è passata ad una estate torrida e
violenta; forse siamo stati troppo creduloni a parlare di cambiamento, visto
che si passava da un tipo di dittatura ad un altro modo di coartare la gente:
il fondamentalismo; entrambi non portano benefici al popolo, ma producono solo
un frutto: Al Qaeda!!