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sabato, aprile 19, 2008

ZIBALDONE N.4-2008 

Dopo il terremoto elettorale, un post/zibaldone è quanto di meglio si possa immaginare, anche perché sfiora alcuni argomenti senza approfondirli, e questo è in sintonia con la nostra situazione socio economica; ovviamente – ma lo ribadisco per i neofiti del mio blog – gli argomenti sono rigorosamente tratti dai mass-media..

Il PRIMO argomento che vorrei trattare prende le mosse da una notizia che, appena l’ho letta, mi sono pulito gli occhiali perché pensavo di aver capito male: “No della CGIL all’abolizione dell’ICI ventilata da Berlusconi”; ora mi chiedo e vi chiedo: va bene essere “vetero”, va bene odiare lo “psiconano” per cui tutto quello che lui inventa è sbagliato, ma così facendo si va incontro al disastro che si è visto.

L’ICI sulla prima casa - badate bene, ripeto il concetto, “prima casa” - è uno strumento che andrebbe a favore di buona parte della classe lavoratrice che è proprietaria di casa (oltre il 78% da un’indagine recentissima) e quindi non si può neppure dire che le categorie difese dalla CGIL non sono interessata. Lo sono e parecchio.

Forse, e qui lo dico e qui lo nego, chi andrebbe a rimetterci sarebbe il “compagno sindaco” che avrebbe meno denaro da distribuire tra amici e compagni di partito e si sa bene che i sindacati, in particolare quelli di sinistra, sono particolarmente bene accolti nelle stanze dei sindaci, dai quali ricevono aiuti, sussidi e incentivi vari.

Cari compagni, va tutto bene., ma che neppure si impari la lezione subita! Dalle mie parti c’è un detto che afferma come “neppure l’asino cade due volte nella stessa buca”.

Il SECONDO argomento prende le mosse da una ricerca svolta negli Stati Uniti, circa l’umore della gente in vista delle prossime elezioni presidenziali (novembre 2008); viene fuori che Obama è in vantaggio su Hilary, ma – circostanza che nessuno si attendeva, io per primo – il repubblicano McCain è in testa ai sondaggi e, se le urne si aprissero adesso, batterebbe entrambi i concorrenti democratici.

Ed ecco spiegato il motivo per cui il Capo del partito democratico, si sgola a dichiarare che i suoi due galletti dovrebbero mettersi insieme e coalizzarsi contro il nemico comune (l’ultra settantenne McCain).

Ma il problema è che per mettersi insieme, bisogna assegnare dei numeri, cioè chi è il numero uno e chi il due e proprio in questa operazione si vede l’attaccamento dei due contendenti al partito di provenienza: si potrebbe arrivare a dire che ognuno di loro è forse più contento che vinca il candidato dell’altro partito che l’”amico” del proprio.

Cari americani, niente paura, anche questo atteggiamento ci è ben conosciuto, anzi fa parte ormai stabilmente della psicologia politica italiana.

Il TERZO argomento si riferisce al rapporto – intendo solo quello commerciale – che esiste tra l’Italia e la Cina: un paio di mesi fa, il grande paese asiatico fu una specie di capofila nel boicottare la nostra mozzarella campana, con la motivazione dell’inquinamento da diossina; adesso la situazione è completamente risolta, ma i produttori campani ci hanno rimesso fior di quattrini.

Noi – ma direi in generale l’Europa – abbiamo da ridire su una serie di prodotti provenienti dalla Cina, in particolare sui giocattoli, in quanto contengono delle vernici altamente tossiche e particolarmente pericolose per l’atteggiamento dei bambini di mettere tutto in bocca. La situazione, sia qualitativamente che quantitativamente è assai superiore a quella delle mozzarelle, con un’unica differenza: la Cina alle prime avvisaglie – vere o false – bloccò l’importazione della merce, noi europei ci stiamo ancora pensando, stiamo analizzando, stiamo…..bla, bla…insomma stiamo…e basta!


giovedì, aprile 17, 2008

E ORA...?? 

Dopo il trionfo cominciano le preoccupazioni e cominciano, soprattutto, a venire al pettine i primi nodi: le promesse….

Ricordate che il Cavaliere nell’euforia delle promesse (da marinaio??) della campagna elettorale, ebbe a dichiarare che avrebbe cancellato “subito” l’ICI e, in un secondo tempo aggiunse che avrebbe tolto anche il bollo auto e moto.

Adesso, che si cominciano a fare i primi conti e si vede che la situazione del paese non è tra le più rosee, escono le prime dichiarazioni dalle quali trasuda una malcelata marcia indietro; tra queste uscite post-elettorali, mi piace ricordarne due.

La prima è quella che, dopo aver ribadito come la situazione non sia splendida per niente, afferma “avremo bisogno di misure impopolari e cioè taglio di enti, ai privilegi ed alle spese inutili della Pubblica Amministrazione.

Primo commento brevissimo: da quando portavo i calzoni corti, tutti i Primi Ministri che si sono succeduti hanno fatto la solita dichiarazione, senza che poi si sia passati dalle chiacchiere ai fatti; il motivo è complesso e non è facile evidenziarlo con poche parole, ma in sostanza è che si va a cozzare con interessi e situazioni di benessere ormai incancrenite che nessuno intende rimettere in discussione.

Sarebbe facile dire al Berlusca che un “privilegio” facilmente eliminabile è il rimborso ai partiti delle spese elettorali (oltre 407 milioni di euro) ma come si fa a dirlo ai tesorieri dei vari partiti che fanno i conti su queste cifre per campare tutto l’apparato: a proposito, ricordiamoci che i “trombati” attuali che non hanno ancora diritto alla pensione, sono a carico del partito, ovviamente.

Se poi scendiamo ai “privilegi” veramente osceni, dobbiamo citare quelli dei parlamentari, così tanto è microscopica la loro presenza: si va dal barbiere a pochi euro al ristorante che costa meno di un pasto alla Caritas, dagli Uffici super accessoriati – tutti presi in affitto – fino alla gratuità di ogni genere di viaggio, e potrei continuare, ma ogni mio lettori li conosce a menadito.

Ecco, se diamo una bella sforbiciata a queste posizioni è una bella immagine!!

La seconda affermazione che voglio sottolineare è la conferma della cancellazione dell’I.C.I. e del bollo auto e moto, solo che adesso che la partita è già stata giocata, aggiunge “se e quando i conti ce lo consentiranno”: siamo proprio in piena “passata la festa, gabbato lu santo”, detto di schietta provenienza sarda.

E evidente che se l’impostazione del dopo elezioni è il risanamento, specie dopo un paio di anni di cinghie tirate, non si va nella direzione di chi vi ha votato; sono anche d’accordo che senza le risorse non si può distribuire ricchezza, ma è proprio questo aspetto che deve essere curato in modo particolare: distribuire la ricchezza presente con un ottica di riequilibrio delle posizioni che negli ultimi tempi hanno perduto valore.

Mi spiego meglio: chiaro che dovremo aumentare ricchezza e quindi non potremo fare a meno di dare una mano alle imprese, ma controllando che questa mano non vada a rifinire sulla faccia dei lavoratori, ma sia utilizzata per ammodernamento e ricerca e tenendo d’occhio le cedole sui titoli quotati in borsa (chiaro Montezemolo???).

E ovvio che quando parlo di riequilibrio voglio affermare un concetto addirittura banale e cioè di non distribuire con una proporzionalità secca, ma dando modularità e progressione in modo che tutti coloro che adesso sono “ultimi” possano iniziare una risalita, la quale sarà più agevole se quelli che sono più avanti nella scala dei consumi, andranno su meno velocemente e quindi li aspetteranno un po’: chiaro il concetto??


martedì, aprile 15, 2008

FINALMENTE E' FINITA 

Da oggi credo che si possa ricominciare a parlare d’altro – io l’ho sempre fatto, mi sono testimoni i post degli ultimi giorni – ed archiviare questa tornata elettorale; chi mi legge sa come la penso: si sono scontrate una serie di oligarchie (li potrei definire anche clan mafiosi se non temessi per la mia incolumità) per la spartizione del potere, facendo finta che tutto questo avvenisse nella piena legalità democratica mentre nella realtà si trattava di ben altro; chi è andato a votare, oltre a determinare il risultato che esamineremo qui sotto, ha anche legittimato i gruppi oligarchici ad esercitare il potere in virtù dei voti ricevuti. Abbiamo ottenuto proprio un bel risultato!!

Vediamo come è andata e così ci togliamo di mezzo l’incombenza: Berlusconi, come era nelle previsioni ha vinto (non stravinto), ma soprattutto ha usufruito del trionfo della Lega Nord, il cui apporto risulterà determinante per la buona riuscita del prossimo governo; Veltroni ha fallito e con il suo atteggiamento “solitario” ha determinato la scomparsa di storiche formazioni, come i socialisti e la sinistra estrema, entrambi fuori dal Parlamento (non è cosa positiva); se andiamo ad analizzare una prima componente, vediamo che l’Ulivo del 2006 aveva 2 punti in meno del PD e tuttavia governò, di misura ma governò, evidentemente per effetto dei vari partitini di sinistra che adesso non ci sono.

Un primo commento: dicono tanto male della vigente legge elettorale, ma se uno riceve i voti, i risultati si vedono e invece, se ne riceve meno, risulta meno premiato: mi sembra che questo sia uno dei capisaldi di ogni buona legge elettorale che premia chi ha più voti: alla Camera il Pdl ha 100 seggi in più del PD ed al Senato ne ha 30.

Ma allora, mi viene spontaneo dire, tutte le proteste e gli attacchi alla “casta”, tutto il chiasso sulla cosiddetta “anti–politica” come mai non si è visto nel chiuso dell’urna?

Vedendo i dati questi “scontenti di tutti” si sono riversati nell’astensionismo oppure incrementando quelle che – nei due schieramenti – potevano sembrare i partiti più estremisti: la Lega a destra, che è quasi raddoppiata dal 2006, e La lista di Di Pietro a sinistra anch’essa, sia pure con valori inferiori, aumentata di oltre l’80%.

Quindi, sarebbe questo il voto contro corrente, sarebbe questo il voto rivoluzionario? Ma mi facciano il piacere, quando si tratta di fare la croce sulla scheda, rigurgita dentro ogni italiano il vecchio campanile “Milan o Inter, Lazio o Roma, Fiorentina o Juventus” e via di questo passo, sicché le vittorie dei grandi schieramenti diventano tali soprattutto per effetto dell’abitudine e dello schiacciamento dei partiti minori.

E adesso il Cavaliere si ritroverà in mano il gingillo che aveva ceduto a Prodi per un paio d’anni; la prima bega ci sarà sulla composizione del governo che da 25 sembra che passi a 12 ministri e quindi avremo tantissimi mugugni di onorevoli e senatori che aspiravano all’auto blu; in queste mediazioni il Berlusca è bravo, ma avrà da patire.

Poi ci sarà il problema delle donne: il socialista Zapatero ha composto un governo di 12 ministro con sette donne e cinque uomini, mettendo alla difesa una signora per lo più incinta: avrà il coraggio Berlusconi di allinearsi su questa posizione oppure la casta dei maschietti respingerà ancora una volta l’avanzata femminile?

Per concludere, non vedremo nel prossimo Parlamento una serie di “figuri” che avevano fatto il nido: da Boselli a Pecoraro Scanio, da De Mita a Bertinotti, da Vladimir Luxuria a Francesco Caruso; comunque, non piangete e non promuovete collette per il loro futuro, perché circa ottomila euro al mese di pensione non glieli leva nessuno!! Alla nostra faccia e a quella di coloro che non li hanno votati!!


domenica, aprile 13, 2008

IL SISTEMA INCOLPA LA GENTE 

Questo andazzo – cioè dare la colpa di tutto alla gente, meglio se “povera gente” – era cominciato al tempo dei famigerati aumenti dei generi alimentari e delle tariffe; a proposito, mentre per gli alimentari noi povera gente possiamo rifugiarci nei generi di seconda o terza categoria, per le tariffe (elettricità, gas, acqua, telefono, autostrada, ecc.) non abbiamo scelta, se non ridurre i consumi ma anche in questo caso il risparmio è assai modesto.

Torniamo alla colpa: in quel periodo l’ineffabile presidente della Banca Centrale Europea, Trichet, ebbe una sortita a dir poco vergognosa: disse rivolgendosi a tutti i governi europei, di non consentire aumenti salariali in quanto sarebbero stati dannosi per l’andamento dei prezzi, in particolare, e dell’economia in generale.

Quindi noi poveri salariati o pensionati a reddito fisso ci siamo sentiti colpevoli di incidere gravemente sull’andamento economico dell’Euro; e ci siamo chiesto: ma cosa possiamo fare per aiutare l’economia della nostra nazione e, più in generale, dell’Europa? E ci siamo risposti che dovevamo stare zitti e abbozzare, il che tradotto in parole un po’ più scurrili, significa prenderlo in quel posto e non fare un fiato.

Quando ho letto quelle parole di Trichet mi sono chiesto se il presidente ce l’aveva con noi povera gente per qualche motivo specifico o che altro; invece poi ho capito che noi povera gente, per l’illustre presidente, eravamo soltanto dei miserevoli “numeri” e che quindi lui non sapeva neppure che dietro questi numeri ci potessero essere degli esseri umani, uomini, donne e bambini che dipendevano da quelle cifre. Ed allora l’ho perdonato!! Come poteva, lui così in alto, avere contezza di noi così in basso!!

Adesso ci risiamo: una ricerca – eseguita sulla gente comune, immagino, scartando cioè i “grandi” dello sport, della politica, dell’industria e della finanza, cioè i vari Montezemolo, Vieri, Totti, Briatore e compagnia cantando – ha rilevato che noi uomini di questo periodo facciamo veramente schifo: pensate che 4 mariti su 10, sotto i 40 anni, spesso con figli, hanno rapporti rarissimi o nulli; “lui”, il colpevole, si rifugia nel sesso on line o in quello a pagamento, lasciando la compagna a bocca asciutta.

Solo uno su dieci arricchisce il rapporto immettendoci un po’ di peperoncino, sia esso il sadomaso casalingo o gli scambi di coppia; in genere è lui a trascinare lei, ma anche queste impennate erotiche hanno breve durata e si alternano a lunghi digiuni.

C’è poi il rapporto “mordi e fuggi”: viene calcolato che la media per i trentenni è sui tre minuti e, alcune volte, occorre una buona dose di Viagra per ingranare.

Ma il motivo di questa carenza di rapporti? Come dice un vecchio detto di origine napoletana “la minchia non vuole pensieri”, indicando nel cervello il luogo dal quale non partono i giusti stimoli; le preoccupazioni del lavoro e quelle per far quadrare il bilancio sono ai vertici di questa classifica, ma ci sono anche delle motivazioni decisamente più futili: “se la squadra del cuore perde, conferma la ricerca, lui si deprime, perde il desiderio e la notte finisce in bianco”; il rimedio consigliato dal sessuologo è “che la società di calcio faccia una buona campagna acquisti”. Nessuno che si sia occupato della “qualità” del compagno/a e, soprattutto del tempo che è passato dalla prima volta insieme.

Insomma, così come invochiamo la “scala mobile” per il primo argomento (aumento dei prezzi) auspichiamo che anche per l’amore ci sia qualcosa che ci possa invogliare un po’ di più: chiedo troppo se auspico una sorta di scambio di partner legalizzato dallo Stato? Cioè, con la Bellucci facciamo un po’ per uno e non tocchi sempre al solito!!


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