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sabato, gennaio 08, 2005

Parliamo degli aiuti 

Come avevo anticipato, voglio riservare alcune riflessioni sull’andamento degli aiuti alle popolazioni colpite dallo “tsunami”.
Il problema si divide in tre grosse parti: il reperimento dei fondi, la decisione di come spenderli e dove approvvigionarsi.
IL REPERIMENTO DEI FONDI si avvale di due rivoli: da una parte quelli stanziati ufficialmente dai governi (il nostro credo abbia stanziato 113 milioni di euro) e dall’altra quelli ricavate attraverso le varie sottoscrizioni tra il pubblico: un esempio per tutti la “novità” dei messaggini con il cellulare che hanno fruttato molto denaro.
Il motivo del grande successo degli SMS deriva da un duplice ordine di ragioni: la prima è la modestia del gesto (un euro è per tutti) e la seconda è la grande pubblicità che ne è stata fatta, in svariate trasmissioni televisive, siano esse talk-show o reportage sportivi.
Questo perché delle sottoscrizioni “libere”, delle quali non sappiamo con esattezza la destinazione del ricavato, l’italiano medio ne ha piene le tasche. È dai tempi del Vajont che assistiamo a ruberie veramente mostruose perché fatte sulla pelle di chi soffre, e quindi su queste andiamo più cauti: l’unico modo di farci “abboccare” è la credibilità della fonte che lancia la raccolta.
A questo proposito, poiché tutte queste raccolte dovrebbero confluire nella Protezione Civile, si anticipa già che sono previsti dei garanti di grande spessore morale per il controllo delle cifre arrivate e delle successive spese.
Arriviamo adesso a COME SPENDERLI questi soldi che, sia il Governo e sia la generosità della gente ha reso utilizzabili; voglio dire che a qualcuno – non so a chi – spetta l’onere (o l’onore?) di stabilire cosa comprare con questi denari. E’ un po’ quello che avviene in ogni famiglia: entra cento, che cosa ci compriamo?
Da alcune immagini delle prime ondate di aiuti si è visto cose imbarazzanti: ricorderete il mio post del 31.12 che riportava alcune immagini di bambini ai quali è stato donato un tubetto di dentifricio e uno spazzolino da denti. Queste cose – utilissime in linea di massima – in quel contesto appaiono fuori luogo e quindi io – noto malfidato – comincio a pensare male e mi chiedo se non si è voluto smerciare una partita di questa merce che la ditta “XY” aveva da tempo nei propri magazzini.
E qui si entra nel terzo problema: dopo aver stabilito “cosa” mandare in aiuto, dobbiamo fissare il secondo aspetto: questo “cosa” dove LO COMPRIAMO, dalla ditta “A.B” oppure dalla “C.D.”.
Fermo restando la bontà dei prodotti – anche se abbiamo avuto casi di merce scaduta di validità inviata in aiuto a popolazioni disagiate – fermo restando anche la giustezza dei prezzi ai quali quelle “cose” vengono acquistate, resta comunque il grosso problema di quale ditta privilegiare nell’acquisto di queste centinaia di milioni di euro di materiale.
Non crediate che sia questione di poco conto: rivolgersi a uno o all’altro può significare la rivitalizzazione di un’azienda o il definitivo affossamento di una già in crisi.
E quello che mi chiedo è una cosa molto semplice: chi è chiamato a compiere queste scelte, lo possiamo vedere inquadrato da una telecamera, ci possiamo scambiare due chiacchiere circa il metodo usato per le scelte?
Oppure no!

mercoledì, gennaio 05, 2005

Uniti nella catastrofe 

C’è voluta l’immane catastrofe nel Sud-Est asiatico per fornire a tutti noi una splendida immagine: oggi, dalle 12.00 alle 12.03, tutta l’Europa, tutti i 450 milioni di europei si sono fermati e, in silenzio, hanno ricordato dentro di se le centinaia di migliaia di morti e i vari milioni di senza tetto che in quei luoghi aspettano un aiuto dal mondo occidentale.
Oggi i TG hanno fatto vedere le facce dei Capi di Stato che – in silenzio – hanno mostrato la loro commozione: come dimenticare la faccia del Papa, distrutta dalla malattia e con i muscoli ormai incontrollabili dal cervello che è apparsa ancora più deformata dalla sofferenza per i tanti che ancora soffrono, in particolare i bambini.
A propositi di questi ultimi, c’è da rilevare che nella confusione comprensibile che è seguita al tragico “tsunami”, sembra che individui senza scrupoli – diciamo meglio “delle bestie” – abbiano messo in piedi una sorta di tratta dei minori, rifornendola con gli orfani accertati oppure con quelli che sono riemersi in posti diversi dalle famiglie e che ancora non sono riusciti a ricongiungersi.
Con l’occidente come cliente prioritario, l’affare è combinato: si vendono bambini per allietare coppie sterili o – peggio ancora – si vendono “pezzi di bambini” (reni, fegato, cuore) per ricchi malati che non possono certo sottostare alle lunghe file di attesa per qualche trapianto.
Ma questi interventi operatori saranno pur realizzati da qualcuno, e questo qualcuno – probabilmente onusto di gloria e di denari – si dovrà pur guardare allo specchio ogni tanto, magari per aggiustarsi il nodo della cravatta: il mio augurio è che lo specchio gli cada direttamente sulla testa!
Certo che vedere avverarsi questa forma di unità nel dolore, sia pure per soli tre minuti e sia pure per una manifestazione silenziosa, mi induce a pensare quello che potrebbe rappresentare l’Europa e invece non rappresenta a causa, prima di tutto, delle proprie divisioni e delle proprie differenziazioni su quasi tutti i punti che vengono affrontati.
L’intervento salvifico in questa catastrofe potrebbe rappresentare un buon banco di prova, ma temo che – come al solito – andremo ognuno per conto proprio.
Mentre rinnovo il mio debito nei confronti di tutti i miei lettori per un post dedicato alla solidarietà ed agli aiuti, vorrei fare una breve considerazione sul numero dei morti e dispersi: dai, rispettivamente, 18 e 700 di un paio di giorni fa, siamo passati a 20 e 338: i cadaveri riconosciuti sono lievemente cresciuti – da 18 a 20 – ma quello che è molto sorprendente è il numero dei dispersi passati dai 700 agli attuali 338, meno della metà.
Come è potuto accadere?
Partiamo dal presupposto che gli iniziali 700 sono cifre che all’Unità di Crisi della Farnesina sono stati “indotti” da qualcuno (amici, familiari, tour operator, ecc.), era lecito sperare che con la stessa formula che sono state segnalate le assenze di questi settecento, si sarebbe dovuto segnalare il ritrovamento di oltre 350 individui.
Per quelli che vengono mantenuti nella categoria “dispersi” (a stasera 338) c’è una particolare unità del R.I.S. dei Carabinieri ed una della Polizia che continua a “frugare” tra i cadaveri in putrefazione per togliere qualche lembo di pelle o di carne a coloro che possono considerarsi “più sospetti di italianità” e sottoporlo successivamente alla prova del DNA: in quelle circostanze ogni tipo di intervento diventa durissimo e di difficile sopportazione, ma quello di questi reparti mi sembra particolarmente ingrato e quindi mi auguro che chi di dovere renda giusto merito a questi nostri concittadini e che noi tutti si pensi a loro come a dei novelli “eroi”.

martedì, gennaio 04, 2005

Ancora sugli aumenti per il 2005 

Nel mio post precedente (2/1) ho elencato tutta una serie di aumenti che colpiranno il povero cittadino nel 2005; mi è stato fatto notare che mancavano le multe per eccesso di velocità e per divieto di sosta (mediamente un 4%): mancavano perché a nessuno di noi l’ordina il medico di andare oltre i limiti di velocità oppure di parcheggiare in zona vietata, e quindi non possiamo considerarli dei veri e propri aumenti che saremo costretti a subire, volenti o nolenti.
Quelli che invece mi sono mancati – e me ne scuso – sono i balzelli degli Enti Locali (in particolare Comune e Regione): per queste strutture si prevedono incrementi molto significativi per I.C.I. e tasse municipali (nettezza ed altro).
Non siamo ancora in possesso delle cifre di incremento, ma sembra che dovrebbero assestarsi su un 3%.
Tali aumenti sono motivati dagli Enti Locali con le diminuite provvidenze da parte dello Stato, sempre più taccagno verso Comuni e Regioni.
Su un giornale odierno ho letto una storiella che mi fa capire a cosa servono i soldi per questi Enti: sentite bene, siamo il 30.12.2004 e il Comune di…rilascia un incarico di collaborazione coordinata e continuativa ad un signore (sodale del Sindaco, del quale ha diretto la campagna elettorale), al quale sono assegnati 12.600 euro per cinque mesi, 120 ore al mese.
Ecco ora il testo del progetto che il signore in questione deve realizzare: “concretizzare e stabilizzare i percorsi di partecipazione democratica del Comune di…”; se tra i miei lettori c’è qualcuno che ci ha capito qualcosa e ha la bontà di spiegarlo anche a me, lo ringrazio sin d’ora.
Di questo problema (in generale, non proprio di questo) ne abbiamo già parlato varie volte: quando le forze politiche prendono il potere in Enti Locali o in Aziende Municipalizzate, la prima cosa che gli è richiesto è una sorta di “ringraziamento” nei confronti di coloro che hanno contribuito in maniera determinante all’evento, per loro, fausto.
È un andazzo che ormai non scandalizza più nessuno, neppure le forze politiche avversarie, in quanto sanno bene che in caso di “ribaltone”, toccherà a loro sedere alla greppia e dover favorire i loro sodali con incarichi e prebende munifiche.
Ma se non vado errato, tutto questo è stato il fondamento di “tangentopoli”, nel quale si è assistito alla scoperchiatura di una realtà che si suddivideva posti ed incarichi in Enti Pubblici al semplice scopo di portare a casa dei soldi (per se e, o, per il partito che veniva rappresentato).
E tutti sono convinti che il sistema è stato distrutto dai magistrati del Pool milanese: ingenui e creduloni!
Il sistema non è stato affatto toccato nella sostanza, caso mai nella forma; è chiaro che finché ci saranno centri di potere, i piaceri ad amici, sodali, simpatizzanti, “persone che possono fare comodo”, saranno all’ordine del giorno.
È nell’ordine naturale delle cose di questo mondo che si autoalimenta di nefandezze, è nella logica del sistema che al momento di favorire qualcuno venga privilegiato o l’amico o colui che fa più comodo aiutare.
Non vedo all’orizzonte nessuna cosa che mi faccia cambiare idea!


domenica, gennaio 02, 2005

Comincia proprio bene il 2005 

L’impostazione del titolo è chiaramente ironica, in quanto non si può proprio dire che il 2005 cominci sotto fausti auspici.Vediamo perché.
La situazione del Sud-Est asiatico è sempre più tragica e le ultime cifre, per noi italiani, parlano di 18 morti e 660 dispersi, su un totale che – secondo me – raggiungerà i 300.000 morti e i cinque milioni di senza tetto.
Per questo evento davvero catastrofico avremo modo di riparlarne soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della solidarietà e degli aiuti: tanto ancora per molto tempo occuperà le prime pagine dei quotidiani.
Per non farsi mancare proprio niente, abbiamo avuto anche la “strage in discoteca”, con un paio di centinaia di giovani argentini che sono morti nell’incendio di un locale a Buenos Aires: questa poi ci mancava, anche se è un classico delle disgrazie.
Le delizie della politica di casa nostra e in particolare quelle dell’economia se non sono da piangere non sono sicuramente da ridere: dovremmo essere tutti giulivi perché dalla busta paga relativa a gennaio 2005 comincia l’abbattimento delle tasse; quasi tutti i giornali hanno costruito degli splendidi specchietti che dovrebbero servirci per calcolare quanto paghiamo “in meno” di tasse e quindi quanto guadagniamo “in più”. Peccato che ben pochi ci hanno capito qualcosa – io tra quelli – e quindi non resta che attendere la prima busta paga del 2005.
Una cosa però è già avvenuta ed è l’aumento delle seguenti voci, a far data dal 1.1.2005: luce (1,5%), gas (2%), pedaggi autostradali (2,36%), assicurazione RC Auto (5,2%), scuola (6,8), c/c bancari (5%), bevande e tabacchi (10,3%), sanità (4,8%), alberghi, bar e ristoranti (5,7%) casa (3,1%), per un totale di circa 1.176 euro l’anno a famiglia.
Premetto che ho preso i dati da un quotidiano che si dice “neutrale” ma che invece mi sembra più spostato verso destra, comunque non certamente uno “filo – sinistra”; dovrebbero quindi rappresentare con verità quello a cui andiamo incontro.
Notare bene che se dividiamo la suddetta cifra complessiva annuale per i 12 mesi abbiamo un maggiore esborso di circa 100 euro mensili: la domanda che si pone è la seguente “che differenza tra maggiore esborso per aumenti e maggiori entrate per abbattimenti fiscali?”. Capite benissimo che siamo a lesinare il centesimo e che non “potremo andare a Cuba neppure quest’anno”, come recita un noto cabarettista livornese in uno spot che pubblicizza una catena di negozi di arredamento.
E allora? Allora, dovremo andare a farci bucare la cintura un po’ più verso la fibbia, in modo da poterla agganciare ancora più stretta.
Sul fronte della lotta politica, mi sembra che le polemiche tendano ad incarognirsi sempre più: l’attacco di un “muratore armato di treppiede fotografico” nei confronti di Silvio Berlusconi, mentre da una parte invita al sorriso e ad una serie di battute, dall’altra – come dice oggi in una dichiarazione Cossiga – “attenti, ci vuole poco a passare ai proiettili”.
E non voglio credere che questo paese abbia dei cittadini così idioti da combinare queste sciocchezze; però, se qualcuno ricorda bene - come faccio io – anche in passato si è usata la frase “compagni che sbagliano” a proposito delle B.R. e poi ci siamo ritrovati tutti quei casini e quei morti. Quindi….
Ma no, non voglio neppure pensarci, è solo il gesto di un cretino e non mi sembra che la situazione abbia qualche punto di collimanza con gli anni ’70.


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