martedì, settembre 13, 2011
TURBOLENZE IN EUROPA
Sia chiaro, non è una novità, dato che questa è l’ennesima volta che tutta l’Europa è in agitazione per alcune Nazioni non proprio “virtuose”.
Sorvoliamo sul nostro Paese che è sotto la lente d’ingrandimento da diverso tempo e guardiamo quelli “che stanno peggio di noi” e cioè la Grecia che, dopo aver ottenuto il famoso prestito mostruoso dalla Banca Europea, si sente continuamente rimproverare dai partner europei per non avere adempiuto a tutte le clausole del prestito che – minacciano loro – potrebbe anche essere revocato per le tranches ancora non erogate.
Dal canto loro, i governanti greci, ogniqualvolta provano a mettere in piedi una “manovra” che faccia rientrare il bilancio dello stato, vengono subissati dai fischi e dagli scioperi di coloro che non intendono fare marcia indietro sui benefici che finora lo stato ha concesso loro: ad esempio la pensione a 57 anni!!
Adesso il Governo greco è fortemente attratto da una mossa rischiosa, ma forse risolutiva per quanto riguarda i rapporti con l’Europa: accettare, anzi amplificare, le minacce dei tedeschi di cacciare la Grecia dall’Eurozona e fare ritorno alla dracma come moneta di riferimento; chi fa queste minacce sa benissimo che non potranno concretizzarsi, dato che l’uscita di un partner equivale alla distruzione della moneta unica; questo la Merkel lo sa bene ma dovrebbe anche ricordarselo prima di fare la maestria e minacciare cose improponibili.
Intanto i mercati reagiscono a questa situazione e penalizzano quei paesi le cui maggiori banche hanno in portafoglio titoli di stato emessi dalla Grecia che si avviano a diventare “spazzatura”. Ovviamente ogni mossa che i politici effettuano in Europa, ha una base di partenza dalla situazione riferita al paese dove vengono eletti e così possiamo dire chiaramente che la Merkel sta vivendo una strana situazione con i suoi concittadini i quali la continuano a penalizzare nelle elezioni “locali” che si sono svolti nell’ultimo tempo; motivo? La gente la ritiene troppo “morbida” nei confronti dei Paesi poco virtuosi e quindi lei, ogni tanto, compie qualche mossa a vantaggio del suo rapporto con l’elettorato.
Forse sarebbe bene fare un passo indietro e ricordare la Dichiarazione Shuman del 1950 in cui si dava avvio al processo di unificazione europea e si poneva chiaramente la federazione come obiettivo finale; forse riaffermare questo obiettivo darebbe una mano ai politici affetti da strabismo, che con un occhio guardano all’Europa e con l’altro scrutano il proprio collegio elettorale.
E per finire, una piccola maldicenza: il rappresentante tedesco all’interno della B.C.E., venerdì scorso, un quarto d’ora prima che chiudessero le Borse, ha annunciato le proprie dimissioni dal board, facendo intendere – pur non dicendolo chiaramente – che questa decisione era da porsi in relazione all’atteggiamento verso i Paesi in crisi che continuano ad essere aiutati; ebbene, le Borse in quel dannato quarto d’ora hanno rivoluzionato tutti gli indici e hanno bruciato un sacco di miliardi; quella di usare il termine “bruciato” mi sembra un grave errore, perché in Borsa c’è chi vince e chi perde ma niente viene bruciato, quindi in questa occasione, ci sono stati coloro che hanno puntato sul ribasso e quelli che invece hanno fatto il contrario; è chiaro che il rappresentante tedesco avrebbe avuto dei grossi vantaggi dato che era stato “LUI” l’autore della rivoluzione; non dico che abbia organizzato il tutto per incassare un sacco di miliardi puntando sul ribasso, ma, come diceva il buon Andreotti, “a pensare male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre”, Chiaro il concetto??
Sorvoliamo sul nostro Paese che è sotto la lente d’ingrandimento da diverso tempo e guardiamo quelli “che stanno peggio di noi” e cioè la Grecia che, dopo aver ottenuto il famoso prestito mostruoso dalla Banca Europea, si sente continuamente rimproverare dai partner europei per non avere adempiuto a tutte le clausole del prestito che – minacciano loro – potrebbe anche essere revocato per le tranches ancora non erogate.
Dal canto loro, i governanti greci, ogniqualvolta provano a mettere in piedi una “manovra” che faccia rientrare il bilancio dello stato, vengono subissati dai fischi e dagli scioperi di coloro che non intendono fare marcia indietro sui benefici che finora lo stato ha concesso loro: ad esempio la pensione a 57 anni!!
Adesso il Governo greco è fortemente attratto da una mossa rischiosa, ma forse risolutiva per quanto riguarda i rapporti con l’Europa: accettare, anzi amplificare, le minacce dei tedeschi di cacciare la Grecia dall’Eurozona e fare ritorno alla dracma come moneta di riferimento; chi fa queste minacce sa benissimo che non potranno concretizzarsi, dato che l’uscita di un partner equivale alla distruzione della moneta unica; questo la Merkel lo sa bene ma dovrebbe anche ricordarselo prima di fare la maestria e minacciare cose improponibili.
Intanto i mercati reagiscono a questa situazione e penalizzano quei paesi le cui maggiori banche hanno in portafoglio titoli di stato emessi dalla Grecia che si avviano a diventare “spazzatura”. Ovviamente ogni mossa che i politici effettuano in Europa, ha una base di partenza dalla situazione riferita al paese dove vengono eletti e così possiamo dire chiaramente che la Merkel sta vivendo una strana situazione con i suoi concittadini i quali la continuano a penalizzare nelle elezioni “locali” che si sono svolti nell’ultimo tempo; motivo? La gente la ritiene troppo “morbida” nei confronti dei Paesi poco virtuosi e quindi lei, ogni tanto, compie qualche mossa a vantaggio del suo rapporto con l’elettorato.
Forse sarebbe bene fare un passo indietro e ricordare la Dichiarazione Shuman del 1950 in cui si dava avvio al processo di unificazione europea e si poneva chiaramente la federazione come obiettivo finale; forse riaffermare questo obiettivo darebbe una mano ai politici affetti da strabismo, che con un occhio guardano all’Europa e con l’altro scrutano il proprio collegio elettorale.
E per finire, una piccola maldicenza: il rappresentante tedesco all’interno della B.C.E., venerdì scorso, un quarto d’ora prima che chiudessero le Borse, ha annunciato le proprie dimissioni dal board, facendo intendere – pur non dicendolo chiaramente – che questa decisione era da porsi in relazione all’atteggiamento verso i Paesi in crisi che continuano ad essere aiutati; ebbene, le Borse in quel dannato quarto d’ora hanno rivoluzionato tutti gli indici e hanno bruciato un sacco di miliardi; quella di usare il termine “bruciato” mi sembra un grave errore, perché in Borsa c’è chi vince e chi perde ma niente viene bruciato, quindi in questa occasione, ci sono stati coloro che hanno puntato sul ribasso e quelli che invece hanno fatto il contrario; è chiaro che il rappresentante tedesco avrebbe avuto dei grossi vantaggi dato che era stato “LUI” l’autore della rivoluzione; non dico che abbia organizzato il tutto per incassare un sacco di miliardi puntando sul ribasso, ma, come diceva il buon Andreotti, “a pensare male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre”, Chiaro il concetto??