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domenica, aprile 15, 2012

COMPRARE UN'AUTO USATA 

Negli Stati Uniti c’è lo slogan “compreresti un’auto usata da questo signore?”, sottintendendo che alla base di ogni scelta – anche politica – sta la fiducia che il candidato riesce a conquistarsi presso la gente che lo deve scegliere.
Qui da noi lo slogan non è evidentemente in voga, dato che un tipo come Belsito – il Tesoriere della Lega – è diventato un personaggio pubblico in maniera improvvisa e incomprensibile; infatti il Belsito inizia la carriera come autista e da questo “alto scranno” in pochi anni sale tutte le scale possibili fino ad arrivare a ricoprire un incarico di prestigio ed a manovrare cifre importanti. Chi lo ha fatto “diventare” quel che è??
Nessuno comprerebbe un’auto usata da Belsito, ma alcuni personaggi della Lega si sono fatti comprare fior di auto di lusso (nuove) dallo stesso signore, unitamente ad altri benefit riservati ad amici, parenti e sodali del “capo”.
Si discute se quest’ultimo – viste anche le condizioni fisiche – era in grado di capire la situazione che stava avvolgendo un certo numero di signori e signore in una sorta di “cerchio magico” dove avveniva tutto e il contrario di tutto.
Da più parti s’invoca una legge che regolamenti questi “doni” dello Stato ai partiti e il Ministro dell’Interno dell’attuale Governo si è dichiarato disposto a mettere mano ad un decreto che sistemi la questione; a questa ferale notizia (cioè che il Governo metta il becco nei bilanci dei partiti) le forze politiche si sono scatenate all’unisono ed hanno affermato che possono benissimo fare da soli, cioè mettere in piedi una legislazione che regolamenti le spese delle forze politiche e faccia rendicontare queste ultime anche nei confronti di una sorta di autorità esterna. Insomma, mettere insieme una serie di norme che attraverso la solita complicazione delle cose semplici, renda impossibile i controlli veri e soprattutto, come dice il Principe Salina nel film Il Gattopardo, “si riesca a cambiare tutto in modo che non cambi niente”. E stiamo parlando di un bottino che per le elezioni del 2008 ammonta a 503/milioni a fronte di una spesa di 110/milioni: la differenza di oltre 390/milioni a cosa serve? A “loro”!!
Ma torniamo a parlare di cose serie (anche se i ladrocini sono “serissimi”) e notiamo che nella mia città si sta svolgendo un convegno dai contenuti interessantissimi: si tratta di una sorta di “percorso” si riflessione – organizzato dalla locale Azione Cattolica - sulla necessità delle famiglie di rivedere le proprie abitudini al consumo, al risparmio ed all’investimento, tutte cose messe in crisi dalla crisi (scusate il bisticcio!).
Sull’argomento, se ricordate, mi sono già espresso alcune volte, chiedendomi perché dai “professori” non usciva nessuna riflessione sulle abitudini della gente, non solo italiana, a consumare in maniera più responsabile e accorta, facendo leva su un principio di “sobrietà” che deve per forza imperniare le nostre scelte.
Sentiamo dire in continuazione da economisti, politici di ogni tendenza ed anche da sindacalisti una frase che, letta con attenzione, risulta letteralmente folle: “bisogna stimolare i consumi per aumentare la produzione”; se ci riflettete un momento, comprendete subito che il succo dell’affermazione indica che noi “non produciamo più per consumare, ma consumiamo per produrre” e quindi il meccanismo economico non è al servizio del cittadino consumatore, ma è quest’ultimo ad essere suo schiavo.
Quindi, possiamo affermare che non siamo più esseri umani pensanti, ma “consumatori” e neppure “consumatori coscienti”, ma semplici “rane” che stimolate nel modo “giusto”, devono saltare quando vorrebbero star ferme o viceversa, ma comunque agire in sintonia con l’onnipotente meccanismo che ci sovrasta. Chiaro??

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