lunedì, ottobre 29, 2012
QUEL SIGNORE GIOCA PER LA CAMORRA??!!
Chi è quel signore? Prendo dalla stampa
quotidiana: un Prefetto che ha umiliato un prete anticamorra, redarguendolo
severamente per essersi rivolto ad una collega, anch’essa prefetto, con il
semplice “signora”; fatto sta che il prete si è sentito talmente umiliato che
non è riuscito a fare il suo intervento
e il tutto è finito senza una risoluzione; però l’evento è stato “ripreso” da
una telecamera e da vari giorni il video fa il giro del web; e così chi ci fa
la più bella figura è la camorra!! Chiaro il concetto!!
Ma veniamo alla vicenda: siamo ad Aversa,
vicinissimi a Napoli, e in un paesino della provincia si tiene un convegno
basato su una discarica abusiva che sembra essere addirittura infestata di rifiuti
tossici: ospiti d’onore il Prefetto di Napoli De Martino e quello di Aversa,
Carmela Pagano; ospite “scomodo” don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano,
Diocesi di Aversa, quella di un altro prete scomodo, don Peppino Diana, ucciso
dalla Camorra nel 1994; dunque, torniamo a don Maurizio il quale combatte da
anni contro i camorristi ed è in prima linea contro i rifiuti tossici presenti abusivamente nel
napoletano. Quando è il suo turno, don Maurizio si rivolge al prefetto di
Aversa, chiamandola “signora”; apriti cielo e spalancati terra: il Prefetto di
Napoli, De Martino, interrompe il prete, anzi lo aggredisce, con un “si
vergogni, non ci si rivolge con un semplice signora, ma deve chiamarla signora
Prefetto”.
Il povero piccolo prete, abituato ad avere a
che fare con i criminali e non con i rappresentanti dello Stato, si mostra
sorpreso, poi imbarazzato, vorrebbe fare il suo intervento, vorrebbe raccontare
della discarica di amianto tra Napoli e Caserta, vorrebbe parlare dei tanti
rifiuti tossici che infestano la sua terra,
o meglio, come ha precisato, la
terra dei suoi parrocchiani, ma quel Prefetto De Martino che gli sbraita contro
come se fosse un mammasantissima e non un rappresentante dello Stato non gli
consente di parlare con la necessaria tranquillità.
Per fortuna, qualcuno – di nascosto –
riprende tutta la scena e il video fa il giro del web e diventa un oggetto di
cult; pensate che il mio concittadino Andrea Ceccherini, responsabile dell’Osservatorio
Giovani-Editori dichiara: “da anni tentiamo di valorizzare l’educazione civica
dei giovani con la nostra iniziativa del quotidiano in classe; il messaggio che
da quel Prefetto arriva ai ragazzi, ovvero ai cittadini di domani, fa cadere le
braccia; ora chi ha sbagliato deve scusarsi pubblicamente”.
Quando scrivo questo post, il Prefetto non si
è ancora scusato, ma questo mi pare irrilevante, dato che non sono in sintonia
con Ceccherini su questo valore delle “scuse”; per me il superiore del
Prefetto, cioè il Ministro dell’Interno, avrebbe dovuto immediatamente
sospendere il De Martino in attesa di una inchiesta che non potrà portare altro che all’allontanamento
del “signore” con un provvedimento in cui venga richiamata la gravità del
gesto; se non facciamo questo, la camorra avrà vinto un’altra volta: è questo
che il ministro vuole??
E il prete cosa ha detto? “La realtà era che
non voleva farmi parlare; era maldisposto verso di me! Io alle mortificazioni sono avvezzo, spendo
la mia vita di prete nella terra del clan dei Casalesi; se una cosa mi addolora
è constatare che tante volte è proprio la miopia delle istituzioni, ad
incrementare la sfiducia in tanti cittadini”. Bravo!!
Dal Ministero degli Interni una frase riduttiva:
“il Prefetto ha esagerato ma sono convinta che non volesse offendere il Parroco”;
basta così!! Tutti soddisfatti con questo intervento, e per il Prefetto
“scalmanato” nessuna conseguenza, neppure le scuse. Il prete perdona il signor Prefetto e torna ai suoi
parrocchiani: Camorra 1-Stato 0!!