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giovedì, giugno 14, 2012

LA STRANA BOMBA DI BRINDISI 


Ricorderete che la mattina del 19 maggio, a Brindisi, di fronte alla Scuola intitolala alla moglie di Falcone, un cassonetto della nettezza è esploso ed ha investito alcune ragazzine che si stavano recando dentro l’edificio, dopo essere scese dal Bus che le ha portate in città da un paesino vicino: una di loro, Melissa, non ce l’ha fatta ed è morta quasi subito, mentre un’altra ragazzina sta combattendo contro le terribili ferite ma, per fortuna, non è in pericolo di vita.
Colui che ha premuto il pulsante del telecomando che ha fatto deflagrare il cassonetto, è stato ripreso da una telecamera posta vicino ad un chiosco; anche se le immagini non erano delle migliori, il volto e l’atteggiamento dell’uomo si vedeva chiaramente e quindi tutti si pensava che sarebbe stata questione di poche ore, massimo qualche giorno e il bombarolo sarebbe stato arrestato; e invece le indagini – in un primo tempo dirette verso la criminalità organizzata (Mafia, Sacra Corona Unita), anche per il nome della scuola – si stavano annodando e si poteva pensare ad un susseguirsi di ricerche, rivolte a 360 gradi per scoprire il colpevole.
Ma nella tarda serata del 6 giugno, uno dei fermati, tale Giovanni Vantaggiato, ha confessato di essere l’autore dell’infame gesto e quindi si è potuto gridare all’ennesima vittoria della giustizia contro la delinquenza; però, il signore in questione non ha fornito un movente “accettabile” per il suo gesto e non ha neppure dato elementi certi sull’assenza di complici che lo avrebbero aiutato nell’operazione.
La dichiarazione del Vantaggiato così recita: “ho scelto a caso la città e la scuola; ho fatto tutto da solo e non ho una ragione specifica per il gesto che ho posto in essere; l’ho fatto perché ce l’avevo con il mondo intero e nello specifico perché prima si lavorava e si guadagnava e adesso questo non succede più”.
Diciamo quindi che il personaggio appare come “disturbato”, ma soprattutto come facente parte dei tragici ingranaggi della “crisi”; egli infatti, titolare di una rivendita di carburanti per mezzi agricoli, se la passava molto bene, tant’è vero che poteva permettersi anche una barca, non grandissima, ma comunque abbastanza bella e confortevole, che gli permetteva delle interessanti uscite in mare.
L’inizio del decadimento psicologico del Vantaggiato risale a quando subisce il mancato pagamento di 300/mila euro da parte di un cliente; si sentì truffato e per di più  non ottenne dal Tribunale di Brindisi la giustizia che si aspettava.
Da quel momento inizia il lento scivolamento verso una paranoia che pone il Vantaggiato “contro tutti”; a questo punto c’è da chiedersi perché – inconsciamente o meno – sono state scelte delle giovanissime come corpi da straziare con la bomba, con un atto che avrebbe dovuto servire a “ricompensare” il Vantaggiato dai guai che la vita gli stava procurando.
Vorrei aggiungere un altro elemento: l’attentato rivolto ai giovani è un modo di scaricare la propria furia verso coloro che vengono considerati dei “fortunati”, in quanto l’età consente loro di programmare tutta la futura esistenza, cosa che a lui – sessantottenne – non è più possibile fare.
Possiamo quindi dire che siamo in presenza di una forma, sia pure anomala, di “invidia”? Questo sentimento viene così definito dal Devoto-Oli:” malanimo provocato dalla vista dell’altrui soddisfazione”; per una persona psicotica come lui, direi che ci può stare benissimo questo atteggiamento “malato”. Insomma, la frase che deve aver offuscato i suoi pensieri è: “se io non ho un futuro non dovete averlo neppure voi”!!

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