domenica, novembre 02, 2003
La religiosità degli italiani
In occasione della vicenda del crocifisso di Ofena, molti ambienti - intellettuali e "di sinistra" - hanno affermato che il popolo italiano è nella stragrande maggioranza "laico" e quindi sostanzialmente equidistante tra tutte le religioni presenti nel nostro Paese.
A questo proposito mi viene in mente una immagine: le decine di migliaia di persone - in alcuni casi le centinaia di migliaia - che, con qualunque tempo, si accalcano sotto la finestra del Papa in Piazza San Pietro, per ascoltare la benedizione e le poche parole - incomprensibili per la maggior parte - che un vecchio malandato come il Santo Padre rivolge a tutto il mondo.
Quale altra realtà religiosa e tanto meno politica possa permettersi di chiamare sotto le finestre delle loro sedi, con una continuità settimanale, questa massa di gente?
Non mi sembra che se ne siano, a meno di non ricorrere alle oceaniche adunanze "obbligatorie", tipiche delle varie dittature che si sono succedute. Ma quelle erano "obbligatorie", ripeto, e qui invece la gente paga per andare in Piazza San Pietro: la differenza mi sembra ovvia.
A questo proposito mi viene in mente una immagine: le decine di migliaia di persone - in alcuni casi le centinaia di migliaia - che, con qualunque tempo, si accalcano sotto la finestra del Papa in Piazza San Pietro, per ascoltare la benedizione e le poche parole - incomprensibili per la maggior parte - che un vecchio malandato come il Santo Padre rivolge a tutto il mondo.
Quale altra realtà religiosa e tanto meno politica possa permettersi di chiamare sotto le finestre delle loro sedi, con una continuità settimanale, questa massa di gente?
Non mi sembra che se ne siano, a meno di non ricorrere alle oceaniche adunanze "obbligatorie", tipiche delle varie dittature che si sono succedute. Ma quelle erano "obbligatorie", ripeto, e qui invece la gente paga per andare in Piazza San Pietro: la differenza mi sembra ovvia.