sabato, luglio 12, 2014
MI CASCA IL PAN DI MANO
La frase riportata nel titolo è
“un modo di dire” che si usa dalle mie parti per indicare una cosa così
stupefacente, così sorprendente che ti “fa cadere il pane di mano”, cioè ti fa
cadere uno degli elementi più importanti per la nostra vita, cioè il pane,
alimento bade della nostra sussistenza.
Ebbene, nella
circostanza, questa cosa stupefacente, questa cosa sorprendente è aprire i
giornali di qualche giorno fa e leggere a tutta pagina il seguente titolo:
“CORROTTO ANCHE IL GARANTE”.
La notizia si
riferisce a tale Giuseppe Brienza, ex Presidente dell’Authority sugli appalti
pubblici, finito agli arresti domiciliari su richiesta del PM di Roma, con
l’accusa di corruzione.
L’accusa è quella di
avere favorito il rilascio di alcune procedure per la partecipazione negli
appalti in particolare all’Axsoa, azienda presso la quale il Brienza, terminato
l’incarico all’Autorità, si è fatto
assumere con uno stipendio di 5/mila euro mensili e con un contratto di un
anno.
Nello stesso quadro
investigativo che ha portato Brienza ai domiciliari, sono indagati per abuso
d’ufficio, anche un altro ex Presidente dell’Autorità, nonché ex presidente
della Corte dei Conti ora in pensione, Luigi Giampaolino.
Insieme a questi
“pezzi da novanta”, sono stati iscritti nel registro degli indagati una serie
infinita di alti funzionari di strutture di vigilanza.
Siamo arrivati al
punto in cui i “controllori” sono sospettati di essere collusi con i
controllati? La risposta mi sembra
evidente e il motivo – probabilmente – sta nel fatto che i controllori sono
talmente tanti in Italia che, alla fine, bisogna mettere mano al portafoglio
per venirne a capo, per uscire da quella sorta di labirinto che è la normativa
degli appalti.
In sostanza, le
authority delegate ai controlli sono un po’ più di una dozzina; alcune hanno
centinaia di dipendenti e dirigenti (molto ben pagati, in alcuni casi
addirittura 600/mila euro l’anno) e hanno incarichi che vanno dai 5 ai 7 anni;
già da questa prima esposizione si comprende che queste strutture hanno un
potere enorme.
Questo potere delle
autorità, spazia anche nel campo massmediale: basta infatti che aprano
un’istruttoria per creare un sacco di fastidi alle persone e alle società
inquisite; sembra addirittura che qualche volta la “mazzetta” corra non per
“sanare”, in modo improprio, qualcosa di illecito ma soltanto per porre fine alla
richiesta di chiarimenti attraverso un’istruttoria che blocca ogni attività.
Con molta probabilità,
il punto in cui bisogna fermare l’attenzione del lettore e del magistrato, è la
complessità delle nostre regole (sembra che per costruire una scuola occorrano
più di 30 autorizzazioni).
Qualche catena di
supermercati ha impiegato anche dieci anni prima di essere autorizzata a
chiamare i muratori per avviare la
costruzione dell’edificio; ognuno di noi – pur non addetti ai lavori – comprende
che è folle pensare che servano 10 anni alla pubblica amministrazione per
decidere se un supermercato possa essere aperto o no.
È ovvio che non c’è da
meravigliarsi se poi corrono le mazzette che “svegliano” la pratica
semidormiente.
Sembra che il governo
si sia reso conto della situazione ed abbia allo studio una serie di
provvedimenti per snellire la situazione; il primo passo non mi sembra tanto
incoraggiante: concentrare tutto e tutti a Roma!!