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domenica, luglio 06, 2014

I SOLITI "ESEMPI" DEL BELPAESE  



Il primo degli “esempi” che mi è capitato di leggere è quello della nostra Presi9dente della Camera, Laura Boldrini, numero tre in ordine di grandezza tra le cariche dello Stato, dopo il Presidente della Repubblica, quello del Senato e, appunto, quello della Camera.
Ebbene, qualcuno ha detto alla bella Laura che la sua “immagine” fa acqua da tuttte le parti; il nostro “numero tre” non si è perso d’animo ed ha convocato Gad Lerner per farsi consigliare su come fare per risultare simpatica.
Non mi sembra una scelta molto oculata, anzi direi che mi appare un po’ come chiedere a  Galeazzi un consiglio sulla dieta da seguire o a Scaiola farsi consigliare un immobiliarista, oppure sentire la Camusso prima di scegliere il proprio parrucchiere.
Ma non è questo il “punto” focale del discorso; infatti a Nilde Jotti o a Pietro Ingrao oppure a Sandro Pertini non sarebbe mai venuta in mente un’idea del genere, più attinente ad un concorrente di “X Factor” o di “Amici”  che alla terza carica dello Stato.
Un tempo, neppure tanto lontano, c’era l’idea che più della simpatia dovesse contare la competenza, la riservatezza, la serietà, tempi nei quali – c’è da giurarci – una persona come la nostra Laura avrebbe potuto aspirare al massimo a fare la valletta di Gad Lerner in uno dei suoi programmi noiosi.
Ma passiamo ad altro; da oggi scatta il divieto di rifiutare il pagamento elettronico per cifre superiori a 30 euro; chi deve installare l’apparecchio? Tutti i negozi che vengono al pubblico e tutte le categorie professionali, dall’idraulico al notaio; e chi non lo installa? Sono previste sanzioni – ancora non precisate – che il governo introdurrà mano a mano che caleranno i costi di installazione; quali gli obiettivi che lo Stato si prefigge? Giungere alla piena tracciabilità dei pagamenti, un’arma in più nella lotta all’evasione fiscale.
Come era facilmente prevedibile, sia i professionisti che i negozianti sono in rivolta e lanciano un primo slogan: “ questa norma comporta una batosta per noi da cinque miliardi”.
Secondo la CGIA di Mestre, un’azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il Pos, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull’incasso, dovrà sostenere una spesa media annua di 1.200 euro.
Anche i commercianti sono ovviamente contrari alla norma; secondo Confesercenti, l’obbligo di accettazione di pagamento via bancomat o carta di credito è una batosta per le imprese da circa cinque miliardi annui, tra costi di esercizio e commissioni.
Lo studio di Confesercenti valuta che gli imprenditori si troveranno a sostenere aggravi di spesa di 1700 euro l’anno ciascuno.
E aggiunge che la nuova normativa rischia di dimostrarsi inutile, perché la grande maggioranza degli italiani (il 69%) non ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento.
Ed infatti il Codacons è durissimo sulla nuova normativa che definisce  una vera e propria buffonata; infatti non sono previste sanzione per chi non si doterà del Pos, il quale potrà continuare a comportarsi come meglio crede senza rischiare assolutamente niente.
Che poi questi contribuenti che rifiutano l’adozione del Pos possano rischiare l’inserimento in una apposita “lista nera” che il fisco potrà seguire con maggiore attenzione, mi sembra l’unico vero rischio!!

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