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mercoledì, giugno 18, 2014

ZIBALDONE N.6/2014 



Tre sono stati gli argomenti che mi hanno “colpito” in questo mese d’inizio estate; e spero che l’interesse che hanno provocato in me si trasferisca anche nei miei lettori.
IL PRIMO è l’incontro che Papa Bergoglio ha organizzato nella sua residenza di Santa Marta con i due leader, il palestinese e l’israeliano.
L’incontro in se non varrà molto, ma è un passo importante senza il quale il prossimo cammino sarebbe stato difficile fare; è altrettanto chiaro che l’incontro è stato permeato di gesti simbolici, il primo dei quali è stato l’abbraccio tra i due leader i cui popoli sono storicamente in guerra da “sempre”.
Da aprile gli israeliano hanno sospeso i negoziati con Abu Mazen a seguito dell’accordo da lui stilato con Hamas, nota per le sue posizioni intransigenti nei confronti dell’esistenza stessa dello Stato di Israele.
Quindi non facciamoci troppe illusioni, ma il fatto semplicissimo che il Papa sia riuscito a mettere alla stessa tavola i due contraenti israelo.-palestinese, mi sembra quasi un miracolo e, se sarà così, lo vedremo a breve scadenza; quando cioè sarà svanita l’eco dell’incontro e tutto tornerà alla normalità.
IL SECONDO si riferisce ad un fatto economico – la paura del calo dei prezzi (deflazione) – che sarebbe nocivo per tutti noi. Non vi spiego il motivo, dato che non l’ho capito neppure io.
Voglio invece fare riferimento a quando – nell’autunno del 1973 – il prezzo del petrolio venne quadruplicato dalla sera alla mattina con conseguente aumento di tutti i prezzi e fondati timori di una recessione a livello mondiale.
Al di là delle tante manovre consigliate dagli esperti ai semplici cittadini in cerca di aiuto, vi racconto quanto ebbi modo di constatare: un mio amico fece una cosa molto semplice, tirò fuori dall’armadio tutti i vestiti e al loro posto sistemo una formidabile scorta di spaghetti, di sugo di pomodoro, di zucchero, caffè e acqua minerale.
Con un’aria molto soddisfatta ci disse: date retta a me, meglio essere prudenti!!
Poi non ci fu bisogno di ricorrere a queste misure estreme, ma il ricordo dell’evento e di come l’avevamo vissuto mi è rimasto impresso.
IL TERZO fatterello è una cosa semplicissima accadutami giorni addietro, che comporta una delle mie tante “proposte bislacche”, cioè che non si attueranno mai.
Dunque, ero seduto al tavolino di un bar e vicino a me c’era un giovanotto che parlava al telefono, cioè nel filo che lo collegava al telefono, insomma “senza usare le mani”.
Questa operazione si è protratta per quattro ore e un quarto, durante le quali il giovanotto ha mangiato una pizza, ha bevuto quattro bicchieri di vino, si è rinfrescato con un gelato, il tutto senza smettere di parlare al telefono.
Ed ecco l’”idea bislacca” che mi è venuta in mente: poiché il giovane che ha usufruito del telefono per quattro ore e più non mi è sembrato che fosse il figlio di un proprietario di pozzi petroliferi, ma un normale giovanotto africano, vestito decentemente ma non sfarzosamente, insomma una persona normale, deduco che questo tempo “telefonico” sia venuto a costargli pochissimo, altrimenti credo che non avrebbe potuto permetterselo; alcuni amici  che si trovavano lì, mi hanno confermato che esistono offerte per la telefonia mobile vantaggiosissime.
Ed allora, mi chiedo e vi chiedo: perché queste “offerte vantaggiosissime” non ci sono anche per la luce, per il gas e per l’acqua, in modo che le bollette – autentiche spine nel fianco del povero disgraziato – possano scendere a livelli più accettabili??

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