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domenica, giugno 22, 2014

QUANTO CI COSTANO LE TANGENTI ? 



Nella stagione 1992-93, in piena era “mani pulite”, una sera un giornalista incontra in uno studio televisivo Mino Martinazzoli, da poco nominato segretario della DC nel tentativo – non riuscito – di salvare il partito e gli chiede un commento sulla vicenda delle tante e copiose ruberie.
Martinazzoli  lo porta in un angolo della stanza e gli chiede: “ma sei sicuro che la DC abbia preso 300/400 miliardi?”; “certo!” gli risponde il giornalista; e allora Martinazzoli gli rispende, calmo e placido: “guarda che io ho aperto tutti i cassetti ho guardato dentro ognuno, con grande cura e attenzione ma non ho trovato niente”.
Come si spiega? Sono volati via?
Eppure di soldi ne erano girati tanti; solo per la zona di Milano si era stimato che fossero girate tangenti per almeno 5/mila miliardi di lire in dieci anni; successivamente, l’economista Deaglio ebbe a fare i conti in modo più preciso e stimò, all’epoca, che le tangenti avevano generato maggiori costi per i cittadini pari a 10/mila miliardi di lire all’anno (2000 lire = 1 euro)
Ma veniamo all’attualità e, più precisamente alle tangenti che girano attualmente: la prima domanda è sempre la stessa “quanto ci costano le tangenti?”; con precisione forse non lo sapremo mai; tutto quello che possiamo affermare è che sono girati moltissimi soldi, ma sarà difficile capire dove sono finiti e chi li ha intascati, anche perchè  è un mondo “senza ricevute” e senza “bonifici bancari”, addirittura senza alcuna annotazione, salvo in qualche rarissimo caso in cui siamo in presenza di qualche sprovveduto; inoltre è assai difficile distinguere il pubblico dal privato e quindi stabilire se i soldi sono finiti in tasca a chi li trafficava oppure nelle casse dei partiti o di qualche corrente e, da lì, prendere la dovuta direzione di marcia, cioè andare a finire nelle tasche di chi organizzava il tutto.
Da più parti si afferma con decisione che le distorsione nella pubblica amministrazione, causate da tutte queste trame sotterranee, avrebbe provocato un maggiore indebitamento dello Stato di 150-250/mila miliardi di lire, con una spesa, per maggiori interessi, compresa tra i 15 e i 25/mila miliardi di lire.
E molti ricordano che il governo Amato fu costretto, nel 1992, a varare la famosa finanziaria da 92/mila miliardi di lire perché i nostri conti pubblici erano al collasso; e qualcuno disse che l’indebitamento netto del nostro Stato era dovuto alle tangenti.
E se portiamo i conteggi di allora a quelli di adesso, viene fuori delle cifre spaventose: fra il febbraio 2013 e lo stesso mese del 2014. l’indebitamento pubblico è aumentato di 89/miliardi di euro e quindi – applicando lo stesso parametro di allora – se ne ricava che in un solo anno sono volati via 22/miliardi di euro, soldi che non sappiamo in quale tasca siano andati a finire.
Ma sono giuste queste “stime” o sono frutto della fantasia degli economisti che le partoriscono? Purtroppo hanno tutta l’aria di essere giuste, ma se anche le dimezziamo siamo sempre a 10/mila miliardi di euro sottratti allo Stato e finiti chissà dove.
In pratica, senza saperlo o megli0 senza rendercene conto, ogni anno paghiamo una sorta di super IMU clandestina e il beneficiario delle nostre rimesse è comunque un “ladro”, qualunque sia il suo nome; chiaro il concetto??
Anche l’Europa è preoccupata  di questo fenomeno: costa all’economia 120/miliardi di euro l’anno, l’1% del Pil comunitario; mal comune mezzo gaudio? No davvero!!

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