<$BlogRSDUrl$>

domenica, maggio 11, 2014

QUI COMANDA GENNY 'A CAROGNA 



Leviamo di torno immediatamente qualsiasi riferimento allo sport, ai “sacri valori” dello sport ed altre baggianate simili; mettiamola invece così: c’è uno spettacolo per il quale un certo numero di persone ha pagato un biglietto e, per svariati motivi, lo spettacolo non si può tenere; chi lo ha deciso? Appunto, Genni ‘a Carogna, al secolo Gennaro Di Tommaso, figlio di un noto capo della Camorra e “re della curva napoletana”.
Cosa è successo? Semplicemente che poco prima dell’inizio della partita di finale della Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, mentre lo stadio è colmo di tifosi ma anche di autorità politiche che erano lì proprio per fare passerella, un capo ultras della Roma (non mi chiedete cosa c’entra perché non lo so e non lo voglio neppure sapere), spara verso un gruppo di tifosi del Napoli e ne ferisce gravemente uno.
A questo punto scoppia l’inferno: pensate che se questo fatto venisse trasportato in un cinematografo ci sarebbe stato tutto quello che abbiamo visto allo Stadio Olimpico? Assolutamente nò, perché i due fatti non sarebbero mai collegati.
Invece, allo Stadio Olimpico, il suddetto Genny ‘a carogna,  ha subito lanciato un monito, anzi direi un “ordine” ai giocatori,  che recita: “non potete giocare”, “non dovete giocare”; il messaggio è chiarissimo e, a renderlo ancora più inequivocabile è “il modo” con cui il bravaccio napoletano ha lanciato i suoi ordini: seduto sulla recinzione dello stadio, un trono di ferro e di vetro, con il braccio teso nel saluto fascista!!
Da simile trono, ‘a carogna “riceve” un solo giocatore – Hamsik del Napoli – al quale detta le richieste; sono due: la prima è ricevere notizie certe sulle condizioni dei tifosi napoletani feriti e la seconda è una specifica richiesta di incontrare i capi della tifoseria viola.
Cosa fare? La folla è tranquilla, ma cominciano i primi fischi; a quel punto .- mentre viene sparsa la voce che “forse” la partita non si giocherà – un manipoli di agenti in borghese della Digos si reca nella curva Nord e prende in consegna Genny; mi chiederete: forse lo hanno arrestato con l’accusa di istigazione alla violenza!! Nossignori; il capo viene accompagnato in gran segreto insieme ad alcuni suoi “fedelissimi” ad incontrare i capi dei tifosi viola; il luogo prescelto è il salone d’ingresso dell’area riservata alle autorità, nella quale sono da poco sfilati  il Presidente del Consiglio Renzi, quello del Coni, Malagò, della Figc, Abete e il solito stuolo di ministri e sottosegretari. Dalla parte opposta dello stadio, solita manovra: funzionari della Digos parlano con i capi della tifoseria viola e li accompagnano – per una via nascosta – nella sala in cui già si trovano gli ultras napoletani.
Anzitutto gli uomini della Digos rassicurano Genny e i suoi uomini circa le condizioni del ferito (Ciro Esposito): è grave ma non è in pericolo di vita; viene chiarito anche che si è trattato di un agguato di tifosi romanisti e, per concludere, Genny chiede e ottiene la solidarietà dei tifosi viola: niente tifo né striscioni  e neanche le coreografie annunciate; dopo che tutte le richieste vengono solennemente accettate, Genny da l’autorizzazione a giocare.
Torniamo un attimo su Genny ‘a carogna: non è la prima volta che il giovanotto si mette in mostra e quindi non si può neppure dire che le forze dell’ordine sono state prese alla sprovvista; eppure nessuno ha mai fatto niente per incanalare la vicenda su binari più normali; ci aspettiamo che Genny venga convocato da Renzi per discutere su una nuova legge sulla violenza negli stadi??
Ne sareste stupiti? Io proprio nò!!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?