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mercoledì, maggio 07, 2014

LA RAI NEL MIRINO DI RENZI 



Nell’ambito di quella specie di accattonaggio messo in piedi dal nostro premier Renzi per far fronte ai famosi 80 euro, anche la RAI ha avuto la sua parte, piccola o grande a seconda di come la si guardi: le è stato chiesto un contributo di 150/milioni di euro (non è chiaro se sia una tantum o ripetibile) per finanziare il decreto sull’Irpef.
Di contro, nessuna norma è stata varata per cercare di rientrare dall’evasione del canone che, al primo trimestre 2014 è stato calcolato in 50/milioni di euro.
Che la RAI sia una sorta di “pozzo senza fondo”, tutti lo dicono ma nessuno ha ancora messo mano ad un progetto per sistemare le spese faraoniche della TV di stato; si pensi che ogni anno la struttura spende – tra personale e costi di realizzazione vari – circa 2,8/miliardi di euro; il tutto a fronte di un fatturato che, secondo la Corte dei Co0nti, non supera i 2,6/miliardi di euro; insomma abbiamo una perdita costante che, ci è stato sempre detto, deriva dalla peculiarità del soggetto: TV di stato, obbligata a fare determinati programmi; il che, almeno in parte, corrisponde a verità.
Se scendiamo nei dettagli, vediamo che la RAI spende annualmente circa 922/milioni di euro per il personale, del quale – udite, udite – fanno parte anche undici medici ambulatoriali; mi piacerebbe conoscere l’utilità di questa spesa!
Ma la spesa più alta, e forse la meno comprensibile, riguarda i notiziari che l’Ente mette in piedi per le sedi ubicate nelle Regioni e Province a statuto speciale: per il notiziario di Aosta si spendono 3/milioni di euro, quello di Bolzano costa poco meno si 8/milioni di euro, così come quello di Palermo.
E qui, mi sia consentito un breve inciso: quando andiamo a vedere gli sprechi, le spese spropositate, ci sono sempre di mezzo le cosiddette Regioni a Statuto Speciale quelle entità nate nell’immediato dopoguerra per soddisfare motivazioni squisitamente politiche territoriali e che adesso rappresentano un non senso; l’ho detto altre volte, ma lo ripeto: benedetto sia quel governo che avrà il coraggio di mettere mano alla riforma di questa situazione che crea disuguaglianze macroscopiche tra cittadini che abitano a pochi chilometri di distanza e che sono diventate delle “mangia-soldi”  mostruose; occorre mettere mano al problema e fare delle norme che modifichino la costituzione.
Ma torniamo alla RAI: si dice che in questi giorni il D.G., Gubitosi, arrivi all’alba in Viale Mazzini e ci resti fino a sera inoltrata; il tutto per cercare di fare quadrare i conti per la prossima missione dell’Azienda: i i Mondiali di calcio che si terranno in  Brasile.
Dopo una serie di annate in cui il bilancio RAI è sempre stato in passivo, quest’anno Gubitosi aveva orgogliosamente mostrato una specie di “miracolo”: il bilancio dell’azienda aveva invertito la tendenza ed aveva chiuso in attivo, di poco (5/milioni di euro), ma pur sempre in attivo; adesso, con il prelievo coatto dei 150/milioni le carte vanno riviste totalmente.
E si è cominciato, naturalmente, dalla vendita – o svendita – di alcuni gioielli di famiglia, come gli impianti di Rai Way che per il momento sono stati alienati in parte e per i quali è prevista la totale vendita; sappiamo bene che quando il compratore si accorge che il venditore “deve” vendere, si muove in modo che l’utile sia soltanto di chi compra; del resto, se uno vende perché “ha bisogno” è costretto a comportarsi in questo modo, volente o nolente; chiaro il concetto??
Però, per non smentirsi, il cda RAI, pur in mezzo a questa bufera, ha dato il via libera alla nomina di 4 vicedirettori di Rainews 24; naturalmente è facile commentare che “non potevano scegliere momento più sbagliato”, ma quando uno è spendaccione…!!

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