martedì, maggio 27, 2014
DIFFICILE COESISTENZA
Si parla da ogni parte che è necessario
coesistere con culture e religioni diverse; in teoria è un concetto
giustissimo, ma nella pratica delle cose, il tutto si complica enormemente e
ogni “parte” è pronta ad erigere un muro sempre più alto in modo che l’altro
non possa scavalcarlo.
Prendete ad esempio la vicenda delle
liceali rapite in Nigeria: il motivo è
semplicissimo e si riferisce al semplice fatto che alle donne musulmane non è
consentito frequentare una scuola e quindi l’essere “liceali” è già un peccato
che viene bollato dalle legge islamica con i più feroci sistemi e diventa
addirittura un “reato”
Dunque, siamo in un liceo nigeriano e 300
ragazze che lo frequentano – tutte di religione musulmana – vengono rapite da
un gruppo armato denominato “Boko Haram” facente capo al leader fondamentalista
Abubakar Shekau, diventato famoso nel
mondo per l’efferatezza delle sue azioni verso cristiani e altre religioni.
La prima idea è quella di suddividere il
gruppo in tanti gruppetti da 8 o 10 componenti, ciascuno dei quali viene
inviato in un mercato in Camerum per fare in modo che le sue componenti vengano
“comprate” come schiave da adibire a lavori domestici oppure a pratiche
sessuali (già, ancora esiste questo nel nostro bellissimo e disgraziato
Mondo!).
Comincia subito una mobilitazione
internazionale che ai delinquenti sequestratori fa cambiare idea: anziché
prendere del denaro, perché non utilizziamo queste ragazze per scambiarle con
alcuni prigionieri politici incarcerati
in Nigeria e in altri Paesi africani?
L’idea non è male e la banda si sposta su
questa iniziativa, muovendo tutto il proprio gruppo per fare pressione in
questo senso; la Nigeria,
però, dice subito – con encomiabile fermezza – che non accetta di trattare con
il gruppo di terroristi “Boko Haram” e quindi il problema resta aperto.
Intanto le 300 ragazze sono ancora
imprigionate da questa banda di terroristi e la mobilitazione delle coscienze
nel mondo occidentale non si placa; alcuni paesi cominciano anche a mettere in
piedi una sorta di “idea”: mobilitare delle forze tattiche internazionali e
fare una specie di blitz per liberare le ragazze; ovviamente il pericolo di
rappresaglia è altissimo e quindi al momento non se ne parla più, anche se
l’opzione resta aperta.
Nel
contesto dell’operazione sopra indicata, alcuni Paesi – tra i quali l’America, la Francia, l’Inghilterra e la Cina – hanno inviato in
Nigeria gruppi di specialisti delle forze armate, appartenenti all’intelligence
ed alle forze speciali; questo a dimostrazione che se non ci fosse altra via
percorribile, l’opzione della liberazione con la forza verrebbe ripresa.
Peraltro,
il presidente nigeriano Jonathan Goodluck che pure ha chiesto al mondo intero
di inviare truppe per la liberazione delle ragazze, frena le forze speciali che
già sono presenti sul suo territorio, non concedendo loro una piena libertà
d’azione e quindi facendo perdere del tempo prezioso.
Anche
Papa Francesco si è unito agli appelli internazionali, redigendo un tweet in
cui afferma “uniamoci nella preghiera per l’immediato rilascio delle liceali
rapite in Nigeria”.
Intanto
il gruppo Boko Haram ha annunciato festante che tutte le 300 ragazze sono state
convertite all’Islam; vi lascio immagine quale “libertà di coscienza” possa
stare alla base di questa “conversione”; insomma, il fatto è grave ed è ancora
in sospeso.