domenica, marzo 02, 2014
ARANCIA MECCANICA
Oltre 40 anni fa (1971), il grande regista
Stanley Kubrick firmò il suo film forse più “conosciuto”, quell’”Arancia
Meccanica” che narra la storia di un gruppo di giovani, i cosiddetti “drughi”,
che si dedicano allo sport di “fare ultraviolenza”, torturando, stuprando e
uccidendo ignare famiglie, il tutto allo scopo di “divertirsi”.
Non sappiamo chi siano, ma anche nel nostro
Paese e in particolare nella mia Regione, la Toscana, si susseguono attacchi e violenze nei
confronti di gruppi familiari, con lo scopo – questa volta più concreto – di
rubare.
Si comincia nel gennaio del 2012, proprio la
sera di Capodanno, quando i ladri entrano in casa di una donna che vive sola, a
Prato, e arraffano tutto quello che possono; la signora, quando i ladri sono
scappati, ha un malore e viene ricoverata all’ospedale dove è ricoverata a
seguito dell’allarme che viene lanciato dai vicini.
Nello stesso anno, ma a novembre, ci
spostiamo a Siena dove quattro malviventi irrompono in una villa di proprietà
della contessa Mary Manfrin Lamm Rusconi e, anche in questo caso, rubano tutto
quello che è possibile rubare; la proprietaria della villa, viene colpita da un
infarto e muore pochi giorni dopo il fatto.
Non abbiamo niente da segnalare per il 2013 e
quindi ci spostiamo nell’anno attuale, il 2014, e precisamente nel febbraio: siamo
a Figline Valdarno – a metà strada tra Firenze e Arezzo – dove una coppia di
anziani, insieme alla “badante” vengono rapinati da due banditi armati di taglierino, i quali si
portano via tutti i soldi che trovano.
E, sempre per l’anno in corso, spostiamoci a
Lucca, dove tre volti incappucciati puntano un coltello alla gola dei componenti
di una intera famiglia e li apostrofano con un drammatico: “state zitti sennò
ammazziamo te e i tuoi figli” e fuggono portandosi via 4.500 euro in contanti e
due gioielli che la donna portava al dito.
Il padrone di casa, un 53 anni, titolare di
un ristirante, racconta, con la voce rotta per l’emozione e la paura che i ladri erano in tre e – con fare deciso
e professionale – hanno portato la coppia in sala da pranzo e hanno pronunciato
anche una strana affermazione (siamo stati mandati da qualcuno) poi hanno
puntato il coltello e si sono diretti verso il luogo dove presumevano che ci
fossero i soldi.
Il Prefetto di Firenze ha commentato i tanti
fatti delinquenziali di questi ultimi tempi – in particolare l’ultimo accaduto
a Lucca – dicendo che la criminalità sta alzando il tiro e quindi le forze
dell’ordine devono rivedere la propria azione; non crede alla crisi come
elemento che determina questa delinquenza, anzi, per lui, la crisi è soltanto
un comodo alibi; ha poi fatto una specie di fotografia dei banditi: sono
professionisti del crimine, per lo più stranieri, raggruppati in qualche banda,
e mettono a segno dei colpi studiati nei minimi particolari e poi cambiano zona
e quegli stessi segni (la meticolosità) la ritroviamo in un altro posto; per
certi versi sembrano azioni militari, pianificati con i tempi giusti e le
informazioni necessarie.
Ed a questo punto si è parlato di “basisti”
che riportano alla banda le informazioni occorrenti per il colpo; ma il
Prefetto ha detto che lui non crede si tratti di basisti, ma di giorni e giorni
di ricognizioni e sopralluoghi eseguiti dagli stessi rapinatori, fino a quando
non esiste per i criminali la quasi sicurezza di agire “a colpo sicuro”.
Mentre i Prefetto parlava di quest’ultimo
colpo, è arrivata la notizia che a Grosseto è stato svaligiato il caveau di una
villa situata in una zona residenziale della città: bottino per i malviventi di
150/mila euro. Per fortuna, l’assenza dei proprietari della villa, non ha dato
luogo ad azioni violente nei loro confronti. Bella soddisfazione!!