giovedì, marzo 06, 2014
ALCUNUI TRABOCCHETTI
Il primo trabocchetto che si è trovato di
fronte il nostro governo è senz’altro il Decreto “salva-Roma”, nome preso dalla
cifra che veniva “regalata” dall’ex governo al Sindaco della Capitale; il
decreto – a causa dell’ostruzionismo del M5S e della Lega – è arrivato a pochi
giorni dalla “decadenza” e quindi bene ha fatto il governo Renzi a ritirarlo ed
a sostituirlo con uno che assegna una grossa cifra al Sindaco Marino per
ripianare i debiti del 2013; si tratta di quasi 600/milioni di euro e con
questi chiari di luna, in cui il governo pensa a nuove imposte e ad aumentare
le accise sulla benzina, una cifra del genere ingenera solo “malumore” tra i
cittadini del resto d’Italia che vedono privilegiata una città dove si è sprecato
allegramente, rispetto a molte altre che invece si sono comportate con
moderazione.
E nella vicenda il Sindaco Marino ha mostrato
anche tutta la sua spocchia, dichiarando tranquillamente che se non arrivavano
i soldi, avrebbe messo in ginocchio la città, bloccando servizi e autobus; è un
ricatto? fate voi! mai che gli fosse venuto in mente di dire: “questa è
l’ultima volta che mi ritrovo a chiedere, da ora in poi cercheremo di rientrare
nei debiti e di comportarsi con maggiore equilibrio finanziario”.
E dove potrebbero essere trovati i soldi da
risparmiare? Non credo che ci voglia un grande acume finanziario per dire che i
circa 62/mila dipendenti tra municipalizzate e “diretti”, sono una autentica
mostruosità, specie se si paragonano con quelli della Lombardia (poco più di
tremila).
Ma vediamo come sono allogati questi
“dipendenti”: anzitutto c’è da dire che quelli “diretti” sono enormemente
superiori alle medie nazionali: la quota di dipendenti comunali in tutta Italia
è di 7,59 ogni mille abitanti, mentre a Roma questa percentuale pro-capite sale
fino a 9.10.
C’è poi il capitolo delle municipalizzate,
aziende cioè che producono un servizio pubblico e sono gestite da enti locali (Comuni,
Province); la più importante è sicuramente l’Atac, società che gestisce il
trasporto pubblico e che non ha mai chiuso un bilancio in attivo negli ultimi
dieci anni; per tale effetto, i debiti si sono accumulati, ma i dirigenti sono
“tranquilli”, perché tanto c’è lo Stato che ripiana tutto.
L’Ama, azienda che si occupa della raccolta e
gestione dei rifiuti, ha poco meno di 8/mila dipendenti ed ha una particolare
caratteristica: ha certamente il record dell’assenteismo, in quanto ogni giorno
restano a casa un migliaio di dipendenti, vale a dire una percentuale di circa
il 12%.
E poi, a margine della municipalizzate, ci
sono gli scandali che periodicamente si susseguono sulla situazione di queste
aziende; l’ultimo di questi è stato chiamato “parentopoli”, in quanto negli
ultimi anni ci sono state migliaia di assunzioni di parenti di dirigenti di
queste aziende e di “amici” degli “amici” ai quali non si poteva certo dire di
nò. Insomma, parlare di clientelismo è un eufemismo.
Ovviamente la città di Roma non è sola in
questo marasma di ruberie; anche Napoli fa la sua parte degnamente: nel 2013 i
fondi dello Stato arrivati al capoluogo partenopeo sono stati 220/milioni, ai
quali si aggiungono i 297/milioni della C.D.P.
Vorrei chiudere con una battuta e cioè sulla
lettera di ringraziamento che un immaginario questuante un lavoro, rivolge ad
un deputato: “Onorevole, le sono grato per il posto che mi ha trovato e che mi
toglie da mezzo ad una strada; c’è solo una cosa che non va: le avevo chiesto uno stipendio e non un posto
di lavoro; veda se può provvedere in tal senso”. Meglio buttarla in ridere!!