mercoledì, gennaio 15, 2014
TECNICI E POLITICI
L’ex governatore della Banca d’Italia,
Fabrizio Saccomanni, era quello che – negli intendimenti di Letta e Napolitano
– avrebbe portato al governo tanto valore aggiunto in quanto tecnico eminente
riconosciuto in tutti gli ambienti scientifici del mondo.
Però, un tecnico è un “mero esecutore”, come
lui stesso si è definito, uno cioè che riceve la “notizia” che le somme
percepite dagli insegnanti nel 2013
a titolo di scatti di anzianità non dovevano essere
percepiti; e lui che fa: informa già il 9 dicembre il Ministero dell’Istruzione
e procede alla prassi relativa al recupero delle somme, rateizzando il totale
in rate di 150 euro mensili.
Il Ministero dell’Istruzione forse nella
miriade dei fogli che gestisce, non prende nella dovuta considerazione
l’operazione e si muove soltanto quando tutti si scagliano sul prelievo forzoso
e dispone – in sede di Governo – il blocco del prelievo delle cifre e dice di
non essere stato informato di niente.
Quindi, qualcuno dei due mente, ma non è poi
tanto importante scoprirne il nome, quanto vedere la prassi seguita: il
Ministero dell’Economia (organo tecnico) “deve” eseguire un certi recupero,
mentre quello dell’Istruzione (politico) può prendere una decisione politica e
sospendere l’intera operazione.
Per inciso, dobbiamo ricordare che questi
“scatti” erano stati congelati dal governo Berlusconi per gli anni 2010, 2011 e
2012 e rimessi in pagamento dal governo Monti con decorrenza 2013; l’assetto
burocratico e la cecità o meglio l’ottusità dei burocrati ha fatto il resto.
Ovviamente i politici politicanti hanno
inzuppato il pane in questa figuraccia di tutte e due le parti in causa: ha cominciato Renzi con una battuta delle sua
“basta figuracce gratis, il governo ci ha messo l’ennesima pezza”. E continua
“ora basta figuracce gratis; è già accaduto troppe volte che bisogna metterci
una pezza”.
Qualcuno ha avanzato un’ipotesi veritiera ma
fantasiosa: qualcuno potrebbe aver confezionato una polpetta avvelenata al
ministro dell’economia, messo a quel posto per specifica volontà del “creatore”
di questo governo, cioè il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Comunque sia, questo pasticcio è l’ennesima
riprova che tecnici e politici sono difficilmente conciliabili; Saccomanni,
bravissimo come governatore della Banca d’Italia, ha accumulato diversi
pasticci come Ministro dell’Economia, dalla commedia sull’IMU, tuttora in
corso, al decreto salva Roma e adesso al decreto sugli insegnanti; tutto ciò è
l’ennesima e inascoltata dimostrazione di come il tecnico e il politico siano
due mestieri diversi e non facilmente conciliabili.
Soprattutto perché il politico aspira ad
essere rieletto e, detto tra noi, anche a compiacere coloro che lo hanno eletto
e quindi ragiona in modo da compensare la logica dell’evidenza con quella del
bisogno di fare il proprio tornaconto.
Comunque, se questa brutta storiaccia insegna
qualcosa, ci dice che la provvisorietà congenita di ogni esperienza “tecnica”
prestata alla politica è una realtà pericolosa; i ”meri esecutori” vanno anche
bene se sono di breve durata, anzi meglio se brevissima, poi la parola deve
tornare alla politica, anche a quella scadente che ci ha accompagnato in questi
ultimi tempi.
Tornando all’esempio degli insegnanti, a chi
credete che daranno ragione in questa querelle tra ministro tecnico e ministro
politico? Sicuramente quest’ultimo, dato che ha fatto delle cose a loro favore;
ma i soldi dove si trovano? Non
interessa a nessuno!!