lunedì, gennaio 13, 2014
QUALCUNO CI RACCONTA FROTTOLE
Il Ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni
s’impegna – ovviamente a parole – di farci risparmiare 9/miliardi di tasse nei
prossimi tre anni; il nostro premier, come dicevo alcuni giorni addietro, dopo
un lieve calo dell’importo delle tasse nel 2013, promette di fare altrettanto
nel 2014.
Nessuno di noi ha qualche buona ragione per
mettere in dubbio la promessa di questi due gentiluomini e quindi “non è
vero…ma ci credo” come recita il titolo di una celebre commedia di De Filippo
centrata sulla scaramanzia.
La
Confindustria
ha commentato con un più laconico
“speriamo che sia vero” , il che significa che sembrerebbero disposti a credere
alle parole degli esponenti governativi ancor prima di vedere i fatti concreti.
Infatti, probabilmente i fatti NON sembrano
dare ragione ai ministri: il governo nei prossimi giorni si prepara ad inserire
un emendamento che dovrebbe permettere ai sindaci di aumentare l’aliquota della
TASI, tassa sui servizi indivisibili dei Comuni, una stangata che farà
rientrare dalla finestra l’IMU uscita dalla porta nel 2013, portando – secondo
i calcoli di Confedilizia – il gettito IMU-Tasi 2014 a oltre i 28/miliardi,
cioè tre volte in più del gettito della vecchia IMU (9,2/miliardi).
Ricorderete che fino a qualche anni fa, la
benzina era diventata il bancomat dello Stato, ma adesso questo posto è stato
preso dalla casa che, dopo aver caratterizzato l’intero 2013, sembra volersi
ripetere anche nel 2014.
Non dobbiamo dimenticare che per l’anno in
corso, oltre all’inasprimento delle tasse sui depositi in titoli presso le banche, avremo anche aumenti
tariffari su luce e gas (dove le imposte pesano per oltre un terzo, record
europeo) e rischiamo anche di vedere diminuire dal 19 al 18% l’aliquota delle spese
detraibili , dopo che sono stati quasi azzerati gli sconti fiscali sulle
polizze vita e sulla quota versata al Servizio Sanitario Nazionale nella Rc
auto.
La Cgia di Mestre ha calcolato che nel 2013 le tasse
sarebbero diminuite fino a 250 euro per una famiglia monoreddito con due figli
a carico e prossimamente – almeno si spera – qualche euro entrerà nelle buste
paga con la riduzione del cuneo fiscale;
comunque sia, la nostra pressione fiscale resta tra le più alte d’Europa: 44,2%
quasi tredici punti in più rispetto a quella del 1980.
Nel frattempo la spesa pubblica è aumentata
del 50,1%, schizzando da 536/miliardi a 805/miliardi.
E Saccomanni confida nei 32/miliardi di tagli
in tre anni che si dovrebbe ottenere con la spending review; tutto questo destinato
alla riduzione delle tasse e quindi gli italiani tutti si allineano al Ministro
dell’economia nella speranza di cui sopra, così come sperano nella diminuzione
(annullamento??) della corruzione.
Ma la recente diminuzione dello spread tra
BTP e titoli tedeschi, che ha raggiunto i duecento punti, dovrebbe permetterci
un risparmio di 15/miliardi di euro; dove andranno a finire questi soldi? Forse
a incrementare i consumi o a diminuire le tasse? Per me aumenteranno i benefici
della casta; e basta!!
Comunque sia, un Paese come il nostro, così
spremuto dal fisco non può crescere e neppure attrarre gli investimenti
stranieri. E se – come ha affermato Renzi – dobbiamo ringraziare Draghi per la
discesa dello spread, speriamo caldamente di poter fare altrettanto nei
confronti di Saccomanni relativamente al problema delle tasse; stò esagerando
nelle speranze? Forse, ma almeno non costa niente!!