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domenica, dicembre 08, 2013

TUTTO FERMO IN ATTESA DELLE PRIMARIE PD 



Mi occupo delle primarie del partito in quanto le stesse vengono considerate da molti come elemento decisivo per il proseguimento del governo Letta; quindi non si pensi di attaccarmi delle etichette politiche che non ho e non voglio avere.
Proprio oggi si svolge quello che io, inesperto scrittore che qualche volta si occupa di politica, definisco un sostanziale “assurdo”: sembrerebbe una comica che per eleggere il capo di un partito bisogna fare le primarie aperte a chiunque; quando mai si è visto il capo di un partito eletto dal popolo? Mi sembra proprio un controsenso.
Dello stesso avviso, per la verità, mi sembrano molti elettori, anche famosi, che non andranno ai gazebo per votare: anzitutto  il Sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, il quale ha dichiarato di “non avere alcun entusiasmo per questa cosa che non capisco”; Prodi invece ci sarà, anche se fino all’ultimo ha lasciato tutti in sospeso.
E dello stesso avviso forse saranno molti votanti del PD e si mormora che oggi non servirà il servizio d’ordine come il 25 novembre dello scorso anno, quando si riversò una sorta di “gioiosa macchina da guerra” per scegliere il candidato premier.
L’anteprima mediatica alla giornata odierna si è avuta su Sky che ha sottoposto i tre candidati alla segreteria del PD ad un fuoco di fila di domande – all’americana – togliendo un compito che nell’era Berlusconi era di Bruno Vespa.
I tre candidati sono – in ordine di presentazione sul Video – da sinistra Cuperlo, in centro Renzi e a destra Civati; non ho visto per intero la trasmissione, ma vi voglio dire le mie impressioni, anche se parziali.
Cuperlo mi è sembrato assai “ingessato”, forse troppo compassato specie perché si doveva mostrare l’interno di ognuno di loro e lui si è presentato come uno di estrema sinistra, stile vecchio partito di una volta, poetico e un poco aristocratico, con la erre arrotata alla napoletana che non è proprio quella “moscia” ma le assomiglia moltissimo.
Al centro Renzi, Sindaco di Firenze, con l’accento toscano che oggi fa simpatia per l’accostamento al Benigni  che è benvisto da tutti; abilmente democristiano all’interno del nuovo partito, innegabilmente possiede un’oratoria meno desueta, per cui non si sa se abbia le idee chiare ma è certo che le parole le sa usare, parla di una cultura dei valori e quindi non ha bisogno di spiegare quali siano in sostanza.
A destra, Pippo Curvati fa il “ganzo” come si direbbe a Firenze e dichiara che a lui piace il Sindaco di New York e la Sindaca di Monasterace, in Calabria, quella che ha gettato la spugna per colpa della criminalità organizzata; accostamento come minimo “singolare”, ma che denota una particolare “forma mentis” dell’autore.
Probabile che vinca Matteo Renzi, ma non con la facilità che quasi tutti gli indicano; ci sarà lotta e non sarà facile sconfiggere i due contendenti.
Renzi vincerà anche perché ha una provenienza importante, quella D.C. che sembra non esista più, ma se andiamo a scorrere i curricula di tanti politici, la troviamo presente in molti di loro.
E quindi si può vedere all’orizzonte ricomparire la “balena bianca” creduta affondata vent’anni fa e perciò si ritorna all’Italia cantata da Battiato: “cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose, sulla gente”.
E non dimentichiamo Grillo, con i suoi V-Day, che ha uno slogan da sottoscrivere: “Oltre!”. Per che cosa? Forse si intende “oltre il problema Silvio” e questo sarebbe una cosa molto positiva, perché permetterebbe di affrontare i problemi veri ??!.

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