domenica, dicembre 22, 2013
MA CHI SONO QUESTI "FORCONI"?
Lo chiamano “il popolo dei forconi”, quello
strano agglomerato di gente che invade le città portandoci un discreto
scompiglio; non è molto vasto ma dietro a questi che sono in prima fila, si
riscontrano molti milioni di italiani che soffrono e rappresentano una
nuovissima “maggioranza silenziosa” che tende ad aggiungersi alla già numerosa
fila di nuovi poveri, i quali a sua volta si aggiunge a quella dei “vecchi
poveri”; insomma, fate voi, ma sempre poveri sono, sia quelli nuovi che quelli
vecchi.
Chi sono questi “poveri”? Sono persone – sole
o accoppiate – che hanno perduto il lavoro, magari simultaneamente, di
cassaintegrati con un solo salario, di persone già adulte espulse dal mondo del
lavoro senza un briciolo di welfare.
Ma ci sono anche piccolissimi imprenditori,
commercianti, artigiani, agenti di commercio, persino professionisti che hanno perduto una grossa
fetta del loro lavoro e non reggono il vecchio tenore di vita. Per di più hanno
quasi sempre figli disoccupati o estremamente precari e al momento non riescono
a vedere la famosa luce in fondo al tunnel, ma continuano a vedere il buio.
Con chi possono rifarsela questi disperati?
La logica c’insegna che è questo il momento dell’antipolitica, “vadano tutti a
casa” è l’invocazione generale, anche perché il Parlamento è considerato
“inutile” e al suo posto è indifferente il Duce o Baffone, basta che li rimetta
tutti in riga e tolga loro i ricchi privilegi che si sono accaparrati.
Pochi giorni fa il Governo ha varato un
provvedimento che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti nel modo che
conosciamo, cioè con una tranquilla regolarità legata ai risultati elettorali;
la novità è che tale finanziamento – sia pure ridimensionato – rimane, ma è
demandato alla volontà dei cittadini che potranno indicare a chi devolvere il 2
per mille delle loro tasse: allo Stato o al partito. Ancora non si conosce il
meccanismo, ma grosso modo dovrebbe funzionare come vi ho sopra accennato.
Ma la norma più ghiotta e più attesa è quella
della riduzione dei parlamentari; per questo servirà un po’ di tempo, dato che
si tratta di una modifica costituzionale e dovrà seguire una prassi un po’
lunghetta.
Spero che dopo la riforma saremo tutti ancora
vivi e vegeti e in buona salute fisica e mentale, perché sarà interessante
vedere come è andata a finire, cioè se gli attuali “rimborsi corrisponderanno a
quanto percepiranno dopo il provvedimento governativo o saranno molti meno”;
intanto vediamo quanto si portato a casa quest’anno: PD 24,4/milioni, 5stelle
8.3, Pdl 23,2, Scelta civica 2,5/milioni, Lega nord 6,3/milioni e S.E.L.
1,4/milioni; insomma, anche se la cifra che segue non è direttamente
collegabile a quelle di cui sopra, è bene sapere che dal 1994 a oggi, secondo la Corte dei Conti, sono stati erogati 2,5/miliardi ai partiti
italiani. Chiaro??
Quindi, fare in fretta una riforma elettorale
e mettere al bando i rimborsi ai partiti; solo dopo la gente crederà a questi
politici e dare ragione all’Europa che continua a invitarci a fere i “compiti a
casa”; comunque, se continueremo a parlare solo di elezioni o di riforme o di
modernizzare la costituzione, la gente s’incazzerà ancora di più, perché quello
che si aspetta dai politici è sentire come pensano di risolvere i problemi
spiccioli della gente, dal lavoro che manca alla diminuzione dei consumi, dalla
vita che è sempre peggiore, fino a ai soldi che fanno arrivare la maggior parte
delle famiglie al massimo al 15 del mese.
Quindi è chiaro: parlare di cose che servono
“subito”; chiaro??!!