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lunedì, dicembre 02, 2013

ANCHE LA MELA BUONA CON LE MELE MARCE? 



Siamo ai tempi di “tangentopoli”, quando i politici venivano additati alla pubblica esecrazione; l’onorevole Craxi, era il primo della lista degli accusati, dei ladri – come venivano accusati allora e in Parlamento fece un famoso discorso in cui grosso modo diceva che il rubare per il partito non era furto, ma solo aiutare la propria parte politica; inoltre assicurò che  “tutti” i partiti politici si comportavano così e quindi – sotto, sotto – diceva che quando tutti sono colpevoli, tutti sono innocenti.
Molti si ricorderanno che dai banchi della Camera si alzò quell’onestuomo dell’onorevole Enrico Berlinguer, segretario del partito comunista, che affermò con forza che “lui non poteva essere considerato insieme a quelli di cui parlava Craxi, dato che né lui né i suoi colleghi di partito avevano mai rubato”.
Se da dove “abita” adesso, potesse vedere quello che succede quaggiù, chissà cosa direbbe dello scandalo che sta scuotendo l’Emilia, roccaforte della sinistra italiana,  per le ruberie che stanno venendo alla luce: al m omento sono indagati i 9 capigruppo e la Procura di Bologna indaga sulle spese pazze (35 mila voci) dei gruppi consiliari; l’ipotesi di peculato è legata anche ai contratti a progetto e alle consulenze esterne: il sospetto è che sotto la voce “consulenze” siano finiti diversi incarichi fittizi.
Prima degli scandali emiliani, abbiamo avuto analoghi “peccati” in quasi tutte le regioni italiane, in alcuni  casi famosi in altri meno: chiaramente la “madre” di tutte le inchieste sulle regioni è quella sull’ex capogruppo Pdl Franco Fiorito, detto “barman” il quale è già stato condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi per peculato e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.
Vogliamo affermare che “il federalismo è fallito”? Perlomeno così come è stato concepito dalla riforma del Titolo V della Costituzione che ha attribuito alle Regioni piena “autonomia finanziaria di entrata e di spesa”.
Possiamo dire che i risultati sono sotto gli occhi di tutti: abbiamo i festini trash di Fiorito nel Lazio, i rimborsi dei “lecca-lecca” in Lombardia o per la toelettatura dei cani in Friuli Venezia Giulia.
Ma se anche la virtuosa – almeno in teoria – Emilia viene travolta dagli scandali partoriti da questo federalismo irresponsabile, possiamo dire che tutto è fallito e che dobbiamo ripensare a tutto il modello?
Forse è proprio così, specie in un periodo come quello che stiamo vivendo dove lo Stato centrale chiede continui sacrifici ai cittadini i quali vedono alcuni di loro che spendono e spandono e altri (i più) che sono costretti a sacrifici inenarrabili.
E poi, ricordiamoci, che non  possiamo stupirci se la distanza tra la gente della politica e quella “normale” aumenta di anno in anno e sta diventando addirittura abissale.
E questo anche perché si è visto che i politici locali, cioè quelli più “visti” dalla gente, si dimostrano non certo migliore di quelli che stanno nei Palazzi centrali.
Ma torniamo alla vicenda Emilia: il presidente Errani difende a spada tratta la sua truppa, con un discorso, però, che è molto simile a quelli “di prima”: qui le cose funzionano meglio che altrove; certamente non c’è più quella sorta di intoccabilità e purezza del sistema, però…”. Per la verità la base è letteralmente infuriata, come se fosse stata tradita dall’amante perfetto.
Possiamo credergli, allo stesso modo in cui abbiamo creduto a Berlinquer? Forse non siamo più disponibili a dare fiducia “in bianco”, ma dobbiamo continuare a cercare le mele buone in mezzo a quelle marce, altrimenti  si buttano via tutte e buonanotte!!

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