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sabato, novembre 02, 2013

UNO DEI TANTI PARADOSSI ITALIANI 



Siamo uno strano Paese, lo abbiamo già detto in un post di qualche giorno fa; adesso abbiamo una nuova assurdità che il comune cittadino non vede neppure e che può essere rilevata soltanto attraverso la stampa specializzata.
Il Governo sta letteralmente buttando dalla finestra una cifra che potrebbe valere tra gli otto e i nove miliardi di euro (come dire il doppio dell’IMU); ma vediamo dove sta il problema: la nostra burocrazia massacra tutti noi con tasse e altri balzelli e poi non riesce a spendere i soldi che avrebbe a disposizione.
Possibile? In effetti è proprio così!! Si tratta dei fondi europei che, per colpa delle amministrazioni – Regioni e ministeri – non sanno gestire la grande mole di denaro che avremmo a disposizione; sembra che Regione e ministeri non riescano a coordinarsi e i cittadini perdono le uniche risorse disponibili per gli investimenti che ci provengono dall’UE e non stiamo utilizzando.
Insomma, mentre con la legge di stabilità il Governo spacca il capello in quattro per recuperare qualche milione, lo stesso Governo non riesce a coordinare le due citate strutture e butta dalla finestra un tesoretto che farebbe veramente comodo alle asfittiche casse dello Stato.
Passiamo ad alcune cifre che reputo indispensabili per la completezza del discorso: entro la fine di quest’anno l’Italia dovrà impegnare un totale di quasi 27,9/miliardi di euro che poi dovrà spendere entro il 2015; poiché ogni volta che arriva un euro dall’UE, il Paese che lo riceve deve investire qualcosa di tasca propria, ai citati 27,9 miliardi dobbiamo aggiungere 21,5 miliardi di cofinanziamento con mezzi nazionali, arrivando a sfiorare i 50/miliardi di euro.
Si è già detto che la colpa di questa nostra incapacità, è delle nostre amministrazioni che non riescono a spendere questo denaro, sia a livello nazionale che locale: sembra che il dialogo con l’UE sia particolarmente difficile e pieno di tecnicismi e il nostro personale qualificato a utilizzare questi fondi sia scarso e oberato di lavoro.
Ma in Italia quando viene fuori un problema, abbiamo subito un “nostro modo” per affrontarlo: creiamo una “commissione” oppure un’Agenzia; per questa problematica abbiamo optato per la seconda scelta e così è stata creata l’”Agenzia per la coesione territoriale”.
Tale struttura avrà il compito di coordinare l’attività delle amministrazioni – sia periferiche che centrali – che al momento non riescono a lavorare in modo efficace.
Però è subito nato un nuovo problema: nel decreto istitutivo di questa nuova struttura, si prevede l’assunzione – a tempo indeterminato – di 120 “unità altamente qualificate”: quando il decreto è arrivata in Senato, si è cancellata questa specifica disposizione (forse perchè troppo dispendiosa?), ma Bruxelles ci ha prontamente redarguito: senza personale dedicato, l’Agenzia non può partire e, aggiungo io, senza l’Agenzia, l’arrivo dei fondi europei continuerà ad essere parziale e asfittico; a questo proposito, vale la pena di ricordare che l’Italia deve ancora spendere 17/miliardi a valere dei fondi europei relativi al 2007/2013.
Questa situazione preoccupa soprattutto se osservata da una prospettiva globale: se continuiamo a questo ritmo (i 17/miliardi da spendere sono un campanello d’allarme) Bruxelles ci toglierà quasi sicuramente qualcosa con la scusante (assai lecita) che non riusciamo a impiegare tutto il denaro assegnato entro il tempo prestabilito; e diciamocelo tra noi: non avrebbero tutti i torti!!

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