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domenica, novembre 10, 2013

SI RUBA ANCHE AI BIMBI MORTI 



Va bene, siamo in crisi e non si vede – almeno a occhio nudo – l’uscita dal tunnel, tant’è vero che un disoccupato – uno dei tanti (troppi) – ha sfiorato una strage compiendo un atto sconsiderato: ha fatto esplodere una tanica di benzina nel suo garage, pensando così di morire lui e una buona parte degli inquilini della palazzina dove sarebbe scoppiato il botto; per fortuna allo scoppio della tanica sono rimasti coinvolti solo tre persone (lui e due poliziotti), nessuna delle quali versa in pericolo di vita.
Ma possiamo dire che quanto accaduto al cimitero di un piccolo paese abbastanza vicino a dove è scoppiata la tanica di benzina è da ascrivere alla crisi? Sentite cosa è successo e poi ne riparliamo.
Una madre disperata per aver perduto un figlio di cinque anni, nel tentativo di lenire, almeno in parte, il dolore, si reca tutti i giorni sulla tomba del bambino e gli porta un “regalino” (una macchinina, un pupazzetto ed altre cose similari).
Possiamo dire che la vita della donna, stroncata dall’immane dolore, è ormai scandita soltanto da queste visite cimiteriali; poi accade qualcosa che nessuno vorrebbe sapere e nessuno vorrebbe scriverci sopra: i “regalini” per il piccolo sono scomparsi, il marmo della tomba è senza niente e la sua “nudità” è impressionante.
Anzi, diciamo meglio, un qualcosa su quel marmo c’è: un cartello, scritto dalla madre, dove si chiede esplicitamente di non portare via i giocattolini dalla tomba del figlio.
Che ipotesi fare: che quella roba l’abbia presa qualcuno che non ha i soldi per fare regali al proprio bambino; oppure che sia stata presa da un bambino capitato per caso davanti a quella tomba; oppure che sia stato un “imbecille” a prendere quei ricordini di una madre e, magari, li ha già gettati nella pattumiera.
Rubare i giocattoli ai bambini è quanto di più inumano si possa immaginare; pensate poi se a questo si aggiunge l’aggravante che i giocattoli sono stati sottratti ad un “bambino morto”, si raggiunge l’infamia.
Ma possiamo continuare a dare la colpa alla crisi? Non credo proprio, perché altrimenti potrei elencare decine e decine di cose che verrebbero prima dei giocattolini in un ideale elenco di “cose da rubare”.
Il presidente dell’Ordine dei medici della città in cui è situato il cimitero, si è impegnato a portare ogni giorno – per un intero mese – un giocattolo nuovo sulla tomba così barbaramente violata ed ha aggiunto questo pensiero che mi piace riportare per intero: “noi che lottiamo ogni giorno contro il male ci sentiamo vicini a un bimbo strappato alla vita troppo presto; ho paura che questo sia il male del nostro tempo, il vero cancro che sta nell’assenza di valori, di solidarietà, di condivisione; non ci sono parole per definire un gesto così ignobile come quello perpetrato sulla tomba del piccolo morto a soli cinque anni”.
È sicuramente un bel gesto, che pur non restituendo alla madre un minimo di serenità, schiera in difesa della giustezza dei valori un esercito di 3.000 medici (quelli della Provincia) ed è bello pensare insieme a questo stuolo di “brave persone” che quando il piccolo giocherà lassù con la macchinina giornaliera e la farà sfrecciare con le sue piccole mani, quaggiù l’esercito di “brava gente” gli batterà calorosamente le mani e lui riderà felice.
Non dico che il gesto del presidente faccia scomparire l’orrore del furto, ma possiamo dire che i cuori della gente non sono tutti uguali

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