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giovedì, novembre 14, 2013

I SOLDI CI SAREBBERO... 



Questo ragionamento, grosso modo, l’ho già fatto tempo addietro, ma mi piace rifarlo - pur con i dovuti aggiornamenti – dato che non è cambiato proprio niente eppure credo, non solo io, che sia la cosa basilare per aggiustare i conti dissestati dello Stato Italiano.
A margine dell’ultimo scandalo sui finanziamenti pubblici ai partiti, è ritornato a galla il non dimenticato Fiorito, il Batman di Anagni, che quando fu messo al gabbio per le mostruose ruberie fatte con quei soldi, avvertì tutti noi con questa frase lapidaria: “così fan tutti, miei signori; mica sono il solo; è la legge che lo consente”.
Sembrerebbe un paradosso e invece, se ci pensiamo un po’ sopra, ci accorgiamo dell’innegabile verità: chi è che fa le leggi? Il Parlamento, cioè gli uomini politici eletti a tale alto scranno. Chi gestisce i rimborsi dello Stato ai partiti politici?  Gli stessi uomini politici eletti a tali scranni? E, per finire, chi troviamo sulle prime pagine dei giornali per le ruberie su tali rimborsi? Gli stessi uomini politici eletti a tali alti scranni.
Facciamo un passo indietro: gli italiani si sono espressi, con un referendum plebiscitario “CONTRO” il finanziamento pubblico dei partiti; dopo tale evento e dopo alcuni tentativi di rimediare attraverso dei rimborsi percentuali ai voti ottenuti (i soldi vennero sperperarti o meglio mangiati dalla solita “casta”), qualcuno ha avuto la bella pensata di inventare il “rimborso pro capite” per elettore, una sorta di voto di scambio all’incontrario, per cui più crocette otteneva il signor x e più quattrini gli entravano nelle tasche. Ma per scucire i denari, c’era bisogno delle pezze giustificative che legittimassero esborsi milionari.
Ed allora, ecco che si è assistito alle fatture “allegre”, con giustificazioni singolari (ed è dire poco!): soggiorni termali, cene sfarzose, ricevute di beneficenza, forniture di penne stilografiche extra lusso per arrivare a mettere di mezzo la solita “famiglia”: sono stati schiaffati persino i pranzi di nozze familiari, costringendo alcuni inquirenti a spiccare un paio di mandati di arresto.
Insomma, siamo ancora a ricercare un qualche sistema che “annulli” gli effetti di un referendum che gli italiani hanno votato plebiscitariamente e si è avuta la furbata che a fare la legge che disciplina un nuovo sistema, venga chiamato proprio colui che questo nuovo sistema dovrà subirlo.
E adesso due parole per chiarire di cosa stiamo parlando: in Calabria 13 indagati per rimborsi usati per pagare delle multe e per acquistare Gratta e Vinci e persine biglietti di locali di Lap Dance; in Campania 60 consiglieri indagati in quanto avrebbero bruciato in soli due anni “2/milioni e mezzo di rimborsi”; in Umbria è sotto processo il Presidente del Consiglio, Brega; in Basilicata due assessori e un consigliere sono agli arresti domiciliari; in Molise è stato rilevato un utilizzo improprio di 2.5/milioni l’anno di rimborsi, utilizzati anche per giocare al casinò e per frequentare night club; in Piemonte anche il Presi9dente Cota è tra i 56 indagati per peculato; in Valle d’Aosta indagati tutti e sei i gruppi consiliari con ipotesi di reato di peculato e finanziamento illecito ai partiti; in Lombardia indagati i gruppi di maggioranza e opposizione (tra i rimborsi pure sigarette e Nutella); in Emilia Romagna tutti i gruppi sono indagati per spese pazze e consulenze atipiche (si è dimesso il capogruppo del PD); nel Lazio abbiamo la madre di tutte le inchieste: l’ex capogruppo Pdl Fiorito è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per peculato; potrei continuare ma temo di annoiarvi e quindi mi fermo qui.
Come uscirne? Semplicissimo: rispettare il dettato del referendum e “ABOLIRE” il finanziamento pubblico ai partiti politici; e basta!! Chiaro il concetto??!

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