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lunedì, novembre 18, 2013

BENTORNATA TAGLIA 48 



Finalmente anche una buona notizia: in Oxford street, il luogo dei più prestigiosi Grandi Magazzini, la taglia 36 (con la massima concessione di arrivare alla 42) cede il passo ad altre “esigenze” e, agli occhi del mondo incredulo si è visto l’arrivo di un manichino taglia 48 che ci fa prevedere abiti dalla gioiosa carica sensuale e da una tanto attesa “normalità”.
E questa normalità che sembrerebbe ritrovata è un riscatto  dopo un lungo e buio periodo di ostracismo e derisione verso chi aveva cosce, seno e sedere  in carne e non poteva assolutamente ostentarlo.
Pensate che il massimo dell’extralarge si fermava alla 42 e, molte etichette del pret-a-porter mettevano in boutique solo le taglie più piccole, lasciando a bocca asciutta e in astinenza da ostentazione, la maggior parte del pianeta rosa.
Dopo aver confinato nelle cosiddette “collezioni speciali” riservate alle formose, tutto quello che era di taglie superiori, di recente sembra che si sia svoltato e sposato i trend più accessibili.
E per fare questo il fashion system fa dietrofront rivalutando le “curvy”, cioè tutte quelle signore e signorine (e sono tante, lo sa bene chi gira un po’ ad occhi aperti) che non mostrano solo ossa e non si nutrono solo di semi di lino come se fossero dei passerotti.
Il cinema si è interessato del problema, proponendo nel 2006 “Il diavolo veste Prada” in cui si vive dall’interno la vita di un grande giornale di moda e si assiste alla “mania” del “magro – è bello” che prende alla gola tutti coloro che dettano la moda per gli altri esseri umani che sono destinati solo a subirla.
Adesso il “fashion system” rivaluta le curve e il risultato approda anche nel mondo della musica dove si assiste al recupero di nuove eroine “over”, con l’esagerata Ben Dittho, che Jean Paul Gautier ha addirittura mandato in passerella; e si sono viste esaltate anche la “abbondante” Adele e l’esplosiva Beyoncé, tanto fiera delle sue curve da rifiutare il fotoshop.
Ed abbiamo visto anche Iggy Azalea con spacco inguinale esagerato e cosciotta (molto abbondante) esposta al vento durante una manifestazione pubblica.
Per non dire dell’outing di Monica Bellucci che pochi mesi fa ha gridato al mondo intero (che la volesse ascoltare) di amare la propria ciccia e di essere felice di possederla; mi posso dichiarare in perfetto accordo con lei?).
Ma cosa ha portato a questo pentimento? Cosa c’è sotto questa rivoluzione della moda che rilancia l’extralarge e lo rende elegante? Cosa si nasconde dietro a questa nuova presentazione del lusso che non è più soltanto abbinato allo “striminzito”?
Di certo la crisi aguzza la vista e di conseguenza l’ingegno e, di concerto, la cassa dei negozi che chiede una giusta amministrazione delle taglie al nobilissimo scopo di catturare nuovi clienti finora esclusi dalla bilancia.
Si assiste così al rilancio di un pubblico assai vasto e certamente disilluso di donne che dopo essere state  trascurate e messe all’indice, finalmente possono alzare orgogliosamente la propria testa e, tanto per cominciare, si mettono in vetrina, mostrando quello che madre natura ha loro concesso.
Ma se è vero che la “colpa” di questo ripensamento della moda nei confronti delle donne formose è della crisi, mi sento di dire che questo è l’unico pregio che possiamo ascrivergli; e aggiungo che, onestamente, non me lo aspettavo!!

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