domenica, settembre 29, 2013
QUALCHE COMMENTO SUL TRIONFO DELLA MERKEL
Angela Merkel ha compiuto, dopo la sua
vittoria, alcune mosse che la qualificano al vertice della politica mondiale:
anzitutto, anziché formare subito il nuovo governo (con il 42% se lo sarebbe
potuto permettere) ha chiamato il leader socialdemocratico per proporgli un
accordo di governo.
Quindi, dopo pochissimi giorni dai risultati,
la Germania
avrà il suo governo, anche perché la
Merkel ha precisato che “la Germania ha bisogno di
stabilità e quindi di una maggioranza certa”. Ovviamente la SPD alzerà il prezzo
dell’accordo ma ne propizierà l’esito; se non lo facesse, sarebbe penalizzata
dall’opinione pubblica e alle prossime elezioni la Merkel otterrebbe la
maggioranza assoluta.
A commento della situazione tedesca, la Merkel ha ricordato che
dieci anni fa la Germania
era “il malato d’Europa” (anche se stava meglio dell’Italia) e la situazione si
è sbloccata con l’avvento della “grande coalizione” (CDU/SPD che ha governato la Germania dal 2005 al
2009, facendo le riforme di cui il paese aveva bisogno; dopo questo periodo,
ognuno dei due partiti è andato per la sua strada.
Da noi, sappiamo benissimo le difficoltà di
governo per “le larghe intese”, con i partiti che vi partecipano sempre più
rissosi e pieni di ricatti e con i cittadini esasperati che si isolano sempre
più dalla politica che ormai non rappresenta il Paese, ma solo “se stessa”.
Urlano fra loro in una realtà avulsa da quella che dovrebbe rappresentare
l’Italia e in mezzo a loro ci sono i cittadini – quelli che pagano i loro
stipendi – che non ci capiscono più niente.
Ma se la Merkel fosse in Italia, dove si siederebbe nel
nostro Parlamento? Non ci dimentichiamo che il suo partito (la CDU) possiamo considerarlo
paritario alla nostra DC, che però al momento è scomparsa. Comunque, la nostra
Angela si troverebbe a sinistra dei vari D’Alema, Veltroni e di Letta; la Merkel infatti, cresciuta
sotto la dittatura comunista può considerarsi una “conservatrice”, ma alla
tedesca, anzi alla prussiana; sia chiaro che da quelle parti, conservatore non
vuol dire reazionario, oppressore dei deboli, tant’è vero che le prime riforme
sociali le realizzò Bismarck.
E questo da sempre è stata la maggiore
difficoltà della sinistra: per vincere deve dimostrare di volere qualcosa di
meglio per la gente e di poterlo realizzare; e quindi i confronti elettorali
diventano dei confronti tra “professionalità”: vince chi dà più affidamento
all’elettorato.
Figlia di un pastore luterano, educata al
rispetto degli altri, non avrebbe mai stangato gli indifesi pensionati: la
prima regola di chi governa è “non cambiare le regole del gioco mentre si sta
giocando”.
Laureata in fisica, ha dimostrato di conoscere
le regole dell’economia: ha diminuito le imposte ed ha incassato di più perché
la gente consuma e quindi c’è più lavoro e più contribuenti,
Angela viene sempre da noi in vacanza, ma ho
molti dubbi che potrebbe fare in Italia quello che le è riuscito di fare in
Germania; il nostro istrionico Beppe Grillo le ha scritto una lettera sulla
“Zeit” in cui le dice: “Frau Merkel, bitte, ci invada e ci salvi”; la signora è
brava, anzi bravissima, ha resistito ai rossi (quelli di una volta) e al muro,
alla Stasi e ai suoi compagni maschilisti, ma se dovesse avere a che fare con i
politici italiani, avrebbe probabilmente un esaurimento nervoso; è brava ma non
fa miracoli (wunder).
Noi dobbiamo tenerci i nostri; a proposito,
sapete che Bossi ha annunciato il suo rientro in politica? Lo chiameremo “il
nuovo che arranca”.