lunedì, agosto 12, 2013
ZIBALDONE N.8
Questa volta voglio “esagerare”: sono quattro
le notizie che mi hanno colpito e che riporto ai miei amici lettori per vedere
se interessano anche a loro.
LA PRIMA non è una novità: il solito straniero, in
questo caso un turista tedesco che ritorna in patria e si lamenta del
trattamento subito dai “maccaroni italiani”. La cosa che ha indignato l’amico
teutonico è stato che a Roma sono stati fatti pagare 64 euro per tre coni
gelato; hanno chiamato i vigili e il gelataio non è stato punito perché
l’avviso esposto al pubblico indicava questi prezzi e quindi devi essere tu a
regolarti. Accanto a questa notizia, si sono sprecate le prese di posizione sui
soldi che “rubiamo” agli stranieri: primo esempio, un Hotel a 3 stelle nel
centro di Berlino costa 70-80 euro per una coppia, mentre analoga sistemazione
a Roma costa 200 euro.
Poiché siamo bravissimi a farci del male, una
nostra rivista ha esposto il costo degli accessori di una vacanza in Italia e
in altre parti dell’Europa ed è venuto
fuori che 35 di questi accessori tipici di una giornata in Germania costano 185
euro, mentre da noi si spendono 208 euro; insomma, per farla breve, in Europa siamo
più cari di tutti, superati solo in qualche caso dalla Danimarca, ma da noi
splende un bel sole, quando c’è, e l’italiano è più simpatico degli altri; o
no??
LA SECONDA mi ha fatto sobbalzare sulla sedia: secondo
il pianista Giovanni Allevi, Beethoven non aveva ritmo, mentre Jovanotti sì!!
Mi chiedo: perché Allevi ha detto una tale
sciocchezza? Forse perché aveva bisogno di una qualche notorietà e sappiamo
bene che si va sul giornale solo se si esce dalle righe consuete; quindi, dire
che Beethioven è stato il più grande musicista di sempre è banale, mentre
anteporgli Jovanotti nel ritmo, ti porta sul giornale; capito??
LA TERZA riguarda il “modo” come i giornali titolano
le notizie: su un quotidiano che ho avuto modo di leggere, veniva riportata
così la morte di un illustre cattedratico: “il professor TIZIO muore travolto
da un treno”.
Cosa significa? A mio giudizio, non sembra
esserci stata la volontarietà dell’uomo di cacciarsi sotto le ruote del treno,
ma è stato quest’ultimo – in qualche modo – a cacciare l’uomo sotto le sue
ruote.
Se poi leggiamo a fondo tutto l’articolo,
veniamo a scoprire che il treno non ha colpa, in quanto è stato lo stesso
professore ad andare a cacciarsi sotto il mezzo; ma si dice così, specie per
una cosa delicata e dolorosa come un suicidio?
LA QUARTA notizia ci riferisce al primo assaggio di un
hamburger artificiale, cioè realizzato con l’intervento di cellule staminali
che hanno “stimolato” la cellula utilizzata fino a renderla grande come un
chicco di riso; unendo questo chicco con altri tremila simili, si ottiene un
hamburger che con la carne vera e proprio ha soltanto la base di partenza;
questa “novità” è stata assaggiata a Londra ed è costata la modica cifra di
250.000 euro; i primi commenti sulla qualità del prodotto non sono stati molto
lusinghieri: “sa di seppia”, “pensavo che fosse più morbida”, “non è molto succulento”;
insomma qualitativamente non è piaciuto; se poi aggiungiamo il costo, non diamo
molte possibilità di successo.
Secondo un sondaggio della Coldiretti, il 73%
degli italiani, cioè tre su quattro, non mangerebbe l’hamburger artificiale;
aggiungo io: meglio un buon piatto di fagioli con un sano olio vergine d’oliva.
È stato scoperto il nome del finanziatore del progetto: si tratta di Sergey
Brin, miliardario co-fondatore di Google e quindi è stato facile coniare il
primo nome dell’hamburger sintetico: “Google-burger”.